Premetto che la mia conoscenza della materia è tale da non sapere nemmeno chi sia Dragic.
Tuttavia, spero di potermi permettere una lettura che vada al di là delle mere questioni tecniche.
A me pare evidente che la società stia facendo un salto di qualità, stia dando segnali di voler e soprattutto potersi permettere di sedere al tavolo dei grandi.
Domenica ero al Pala, e per chi non ci va troppo spesso l'impatto è pazzesco: seimila e passa persone, il cubo che trasmette la gara in contemporanea, gli highlights delle gare precedenti nell'intervallo, un ambiente carico e caldo.
Se un tifoso, che ne so, di Udine, passasse una domenica dal Carnera all'Alma Arena avrebbe, suppongo, la sensazione di essere sbarcato su un altro pianeta, esattamente l'opposto di quel che accade nel calcio per chi occasionalmente va a vedere la A a Udine.
Che Trieste sia vista come una realtà in grande crescita è evidente, e per questo non comprendo chi scrive che tanto delle final eight chissenefrega.
Credo che alla società freghino eccome: ci sei anche tu, ti siedi al tavolo dei grandi, magari prendi quattro sberle o magari anche no ma intanto fai esperienza e hai un enorme ritorno a livello di immagine, e la prossima volta ci arrivi preparato.
È un gradino da fare, e si cresce sempre un gradino alla volta.
Dragic è, a mio ignorantissimo parere, un altro modo per attirare i riflettori su Trieste: lo fai esordire con Milano e hai l'attenzione di tutta Italia, a cui mostri un palazzo modernissimo sold-out in prevendita e un ambiente da sogno.
Lo mostri alla gente, ma soprattutto agli investitori di oggi e di domani.
Questo credo sia il senso...