Ho quasi 53 anni e sono cresciuto in Carso con tanti amici sloveni in un 'epoca di "agitazione" delle contrapposizioni nazionalistiche che ho sempre rifiutato, io che poi guardavo il basket ascoltando Tavcar su Koper-Capodistria. Quando Stefanel ha preso Tanjevic ho gioito anche perché era il primo "Slavo" a Trieste e sappiamo quanto abbia significato. Oggi, quando durante l'intervista le lingue sono state 3, italiano, inglese e sloveno, confesso che ho avuto un balzo al cuore: resta il fatto principale della giornata di aver acquisito un grande campione, ma anche questo aspetto per me ha avuto già un grande valore. Spero un altro passo per sdoganare tanti passati pensieri.
[scusate la digressione]