C'è una parte incancrenita di Trieste e purtroppo soprattutto di una "parte" che da almeno 40 anni ha fatto tanto male alla nostra città forse retaggio di un revanscismo da terre perdute (ben diverso dal vero dolore degli esuli) che alla fine si è sempre estrinsecato in un reazionario onanistico conservatorismo. Polis massacrata e Generali andata a Mogliano, Expo sputtanato e Porto Vecchio a marcire. Porto gestito per decenni da vassalli incompetenti (caso unico di congiunzione astrale forse sfuggita al "loro" controllo l'arrivo illuminato di D'Agostino).
Ci hanno massacrato per mezzo secolo con il mito che l'Italia madre cattiva ci avesse abbandonato, ma intanto eravamo la città più assitenzialista del Nord Italia.
Poche cose hanno resistito e si sono sviluppate forse anche perché troppo vere e spontanee per restare sotto la "loro" campana di vetro.
Da emigrato per causa "loro" io lo denuncio e lo grido: basta con questa gente, gente che nell'ignoranza sventola bandiere di valori che esistono solo sulla carta: una triestinità di grande illuminismo e cultura, svilita da parrocchie conservative. Basta con questa gente che nulla rischia ma vive di rendita, parassiti del nostro futuro. Basta: indignamoci (cit.). Basta reagiamo con 100, 1.000, 10.000 magliette come simbolo del silenzioso lavoro di chi non ha alcun palcoscenico per scrivere cazzate millantando meriti mai avuti, sostenuti o meno da certi giornalisti.
Grandi voi che potete riempire il Palazzetto. Per certi versi mi pare onta meno aberrante avere sulle maglie uno sponsor come Alma alla luce delle vicende di Savone, che essere visti come la squadra dei Fumaneri e di questi altri.
Basta: non sono questi 30, 50 o 100.000 euro che avranno messo negli anni a darli il diritto di scrive quei post e di rappresentarci in una mediocre televisione locale o in Italia.
Basta, lasciate finalmente libera Trieste da questa cancrena.