Io perso che con il covid si deve imparare a convivere. Sapere che si devono usare le mascherine, lavarsi le mani, tenere le distanze, etc, senza isteria e con una certa calma rassegnazione finché non passerà in uno o due anni. Sapere che da oltre il 10% dei morti per infettati che avevamo (solo) in Italia nei mesi terribili, ora siamo a meno dell'1%. Prudenza e rispetto delle regole per non intasare gli ospedali e portare a blocchi di tutto (aziende e scuole) che ammazzerebbero ulteriormente l'economia e la ns vita quotidiana. Tutto ciò per dire che lo stesso vale per il basket dove, ignote le evoluzioni, giusto partire con i campionati a fine settembre con una premessa: care società non mettere a bilancio le entrate da pubblico e spendete solo quanto venga dal resto. Poi se ci saranno 200 o 1000 spettatori o palazzetti aperti bene, ma si parte con questo limite. Ovvio che son preoccupato per come le cose stiano peggiorando, ma son (forse cinicamente) felice di vedere che chi ha scommesso e non tenuto il profilo raccomandato, ora salti quando non avesse soldi dal botteghino. Mi spiace ma di loro non me ne frega una cippa e spero Trieste non sia tra queste.
Poi sugli eventuali infettati tra i giocatori a rischio di "falsare" il campionato: direi che dobbiamo entrare nel modo di pensare che anche il covid rientra tra le malattie o infortuni dei quali i giocatori, esseri umani, possono soffrire. Quindi come per uno scagoz o una rottura dei legamenti, sarà semplicemente questione di sorte. Nulla falsato più che nel passato.
Cerchiamo di abituarci.