Buonasera Cip,
divago un attimo prima di toccare i punti da te evidenziati.
Il covid è una bestia che si combatte con misure di prevenzione, tenendo bassi i contagi ed evitando che le persone si ammalino in modo pesante, come nelle logiche della sicurezza sul lavoro. Fino a 2 anni fa lavoravo nel manzanese, settore legno, dove storicamente parti di dita che si lasciavano era quasi un segno distintivo, un po’ come l’orecchio mozzato di un certo periodo sardo… se avevi l’orecchio mozzato eri uno pieno di soldi! La soluzione non poteva essere reparti di microchirurgia ricostruttiva in ogni dove, ma migliorare le tecniche di lavoro per non infortunarsi!
La Cina ne è venuta fuori in poco tempo chiudendo città, la gente in casa, misure fortissime inconcepibili in altri contesti, però un certo polso fermo ci vuole e l’Italia è riuscita a dotarsi di un buon mix di misure, che lasciano la libertà di fare, di muoversi, di non vaccinarsi, ma garantendo comunque una bassa circolazione del virus e dei contagi.
Il controllo del tuo Green Pass non attesta che tu sei vaccinato, attesta solo che tu sei alternativamente vaccinato o risultato negativo ad un tampone effettuato da poco. Per questo motivo ti controllano ogni giorno, se ieri eri ok non è detto che tu lo sia anche oggi, chi ti controlla non conosce l’origine del tuo Green Pass. Personalmente entrambe le origini del Green Pass mi danno una certa sicurezza di un basso rischio nell’ambiente lavorativo, contesto in cui è facile abbassare le misure di prevenzione individuali. Non ci sono certezze assolute ma il rischio cala sensibilmente… e nel caso sono più caz..voli per chi va avanti a tamponi, è lui che rischia di più! Per me va bene sia il Green Passa da vaccino che da tampone di breve durata.
Il Supermercato è un negozio di necessità, ci sta che sia accessibile a tutti, lo sai, ti proteggi meglio, eviti quelli più affollati, scegli quelli che hanno volumi di aria maggiori…
Un controllo dei Green Pass nei ristoranti non può funzionare molto, è gente che lavora grazie a persone che liberamente decidono di andarci o non andarci, più di tanto non possono rompere. Nei luoghi di lavoro è più facile imporlo e farlo applicare… e la stragrande maggioranza delle persone è contenta di rischiare di meno contatti con positivi.
Non mi risulta ci siano divieti alla circolazione transfrontaliera nell’ambito UE, ci sono stati solo in particolari situazioni, se vai in Francia trovo normale che nessuno ti chieda nulla alla frontiera, ti potranno chiedere qualcosa se cerchi di accedere a particolari locali, ma il transito in se è libero.
Contando anche le prime dosi l’Italia è al 76,86% di vaccinati sul globale della popolazione, Germania al 68,45%, Austria al 64,51% (dati forse non aggiornatissimi in tempo reale dal sito https://ourworldindata.org/covid-vaccinations), sono comunque nazioni che hanno vaccinato molto….ci si muove quando ci si sente bene… erano di gran lunga più pericolosi i trasferimenti estivi di ragazzi da una discoteca della Spagna.
Quando tieni bassi i contagi hai una bassa diffusione anche tra residenti (magari solo temporanei) provenienti da altri paesi. Non è il tranquillo pensionato tedesco che raggiunge la casa di villeggiatura sul lago che ti porta il contagio, non più di tanti residenti italiani comunque. Se ci sono tanti vaccinati le catene di contagio si interrompono, ci sta che ti puoi contagiare lo stesso, statisticamente in forma decisamente più blanda, meno contagiosa per gli altri…altri che se sono vaccinati non è detto che si contagino. Anche se non ti copre al 100% il vaccino impedisce la diffusione incontrollata. Il mix di misure di prevenzione che ci sono abituali unite ai vaccini ci consentono di contenere i contagi da cui le basse percentuali di positivi nei tamponi, lo trovo normale, percentuali più alte significherebbero una fase espansiva. L’Italia sembra riuscire a gestire bene garantendo comunque delle libertà di decisione dei singoli.
Spero di essere riuscito ad esprimere il mio pensiero senza perdermi per strada…
ciao