Vi dico la mia su Tesser, brevemente. Ero in curva tutte le partite quando ci allenava lui, per due anni, ed è stato uno dei tecnici che mi faceva più imbestialire dal gioco che proponeva, non entro nel merito perché qui ci sono persone che saprebbero descriverlo molto meglio di me, e ho provato sollievo quando finalmente se n’è andato. Poi non l’ho seguito molto, ma mi sembra uno di quei tecnici che vanno solo dove ci sono determinati requisiti, budget, struttura societaria, campi di allenamento, programmi, ecc. Diciamo un comportamento alla Novellino dei bei tempi o altri di più alta levatura di cui sapete tutti i nomi. Il calcio non è una scienza esatta, ma con questi presupposti, fare bene non credo sia molto difficile, più difficile fare male o fare il compitìno, come successo al buon Pavanel, ottima persona ma non di quel livello di preparazione e personalità adatte a quegli ambienti, che, a conseguenza di quanto detto, sono ovviamente molto esigenti e vogliono risultati immediati. Avrei voluto vedere questi signori, allenare squadre di profilo più basso e vedere cosa ne fosse saltato fuori, perché è lì che si vede la vera bravura di un tecnico, il saper tirar fuori il massimo anche da compagini non di primo livello. Avrei voluto vedere insomma il buon Attilio allenare un Fiorenzuola, un Mantova o un Piacenza, ad esempio, come sarebbe ora in classifica.