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  1. MARTEDÌ 16 APRILE 2024 - La sconfitta contro l'Urania Milano, ultimo match interno della fase a orologio, accompagna la Pallacanestro Trieste verso un play-off da giocare tutto in salita. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", indipendentemente dal piazzamento, la formazione di Jamion Christian sa che dovrà giocare tutta la postseason senza il vantaggio del fattore campo. Le indicazioni giunte dal parquet sono chiare, la partita del PalaTrieste, al netto degli episodi che hanno pesato sul risultato (fallo tecnico a Ruzzier poi uscito per 5 falli per le proteste su un fallo subito in penetrazione e clamorosamente non fischiato) è stata la summa di errori e orrori di un'intera stagione. LA SITUAZIONE: Mancavano Filloy e Vildera in una squadra che da troppo tempo non riesce a giocare al completo? Vero. Ma al netto di quelli che sono i protagonisti in campo, il match ha confermato che quello che manca davvero sono organizzazione e idee di gioco di una squadra che a otto mesi dall'inizio della stagione non ha ancora trovato una sua precisa identità. Difesa che non riesce a incidere, attacco affidato sempre e solo alle iniziative dei singoli. Non è un caso che quando Trieste si è trovata a giocare finali punto a punto, ha quasi sempre dovuto arrendersi all'avversaria di turno. L'ANALISI DEI PROTAGONISTI: Mike Arcieri e Jamion Christian, nel dopo partita, hanno di fatto scaricato le responsabilità sui giocatori, incapaci di fare le cose giuste sul parquet e di non saper incanalare le emozioni di sfide così equilibrate nel modo giusto. Errori da cui imparare per ripartire. Considerazioni ripetute nel tempo che ormai risultano stucchevoli anche perchè se sul campo la squadra non esegue, evidentemente, c'è un problema a monte. A questo punto, quinto, sesto o settimo posto cambia poco. Una squadra che non ha mai trovato continuità di rendimento e in trasferta, nelle partite contro le possibili contenders, non ha mai saputo vincere, difficilmente potrà pensare di portarsi a casa 9 partite in un mese e rovesciare per tre volte il fattore campo. LA PROSSIMA SFIDA Oggi riparte la preparazione in vista dell'ultimo match contro Rieti. Poi ci sarà la sosta di due settimane e il tempo per ritrovare tutti gli effettivi e cominciare a lavorare in vista dei play-off. - La prestazione che ha portato al successo allo stadio di Gorgonzola è una risposta chiara e netta da parte del gruppo alabardato a chi pensava che avesse mollato. Una sensazione affiorata e motivata da quanto visto una settimana prima contro la Virtus a Verona. E invece contro la Giana, squadra che ha dimostrato anche domenica la bontà del suo gioco e della sua freschezza (specie nel primo tempo e domati dalle parate di Agostino), la Triestina è stata capace di tenere botta sul piano mentale, tattico, tecnico e fisico. E quindi sono arrivati dei segnali confortanti in vista dell'ultimissimo scorcio di stagione. Come scrive oggi Ciro Esposito, evidentemente le prestazioni in affanno prima con l'Atalanta e poi soprattutto contro la banda di Gigi Fresco sono state la conseguenza di un tour de force che la squadra ha fatto fatica a digerire. Soprattutto sono mancati in quelle circostanze alcuni uomini che per il gioco di Bordin, e in particolare della fase difensiva, sono decisivi. Non è un caso che nelle due gare citate la penetrabilità della retroguardia sia coincisa con l'assenza di Malomo (unito allo stop di Struna) al centro. La gara di domenica invece ha messo in evidenza come la Triestina sia competitiva quando Bordin ha a disposizione alcuni giocatori chiave (tra questi Correia e anche Lescano) e quando il tecnico ha una lettura tattica efficace della gara. Va dato atto all'allenatore di essere stato abile a cambiare le carte nella ripresa mettendo in crisi la Giana Erminio già boccheggiante. Insomma quella attuale non è la Triestina spettacolo vista in alcuni frangenti con Tesser ma è un collettivo che, se al completo e in buone condizioni fisiche, può ancora dire la sua in questo finale di campionato. Perché la storia di questa stagione, anche travagliata, non è ancora finita o chiusa dalla blindatura di un quarto posto che comunque a febbraio era stato anche in forse. La storia non è finita perché la terza piazza potrebbe essere ancora agguantata anche se dipende dal Vicenza e le probabilità di raggiungerla sono esigue. I punti in classifica poi vanno incrementati quanto più possibile perché c'è in palio (come eventuale migliore quarta nei tre gironi) un posto da testa di serie in caso di accesso al primo turno nazionale dei play-off. La terza motivazione è il ritorno al Rocco dopo tre mesi a singhiozzo su un terreno impossibile e pericolo e quattro di esilio. Il ritorno a casa di sabato contro il Novara può rappresentare una prima tappa del riavvicinamento della squadra a una tifoseria delusa nonostante i risultati dicano che solo nell'anno della promozione sfiorata da Pavanel si è fatto meglio nella regular season. Ma la migrazione forzata a Fontanafredda, la cacciata di un tecnico stimato come Tesser, le cinque sconfitte consecutive di febbraio hanno pesato come un macigno sull'umore del popolo alabardato. La società deve riflettere sugli errori per correggerli, il pubblico e la squadra devono guardare avanti partendo dal presente. Non ci sono le premesse per sognare una serie play-off trionfale, ma c'è da vivere con serenità e determinazione la coda di campionato gara dopo gara. C'è l'occasione per godersi qualche partita al Rocco. E chissà che la voglia di arrivare alla fase finale dei play-off, di nuovo senza il Rocco per i concerti, non diventi uno stimolo in più per tutti.
  2. CITYSPORT DI LUNEDÌ 15 APRILE 2024 https://www.citysport.news/download/CS-15aprile2024.pdf
  3. LUNEDÌ 15 APRILE 2024 - La Giana Erminio non subiva gol da sette partite, ed una ragione oggettiva c'è. Dopo la partenza del bomber Fumagalli a gennaio il tecnico dei lombardi ha dovuto correggere la fase difensiva dei suoi per compensare l'inevitabile perdita di qualità e peso in attacco. Con la Triestina che vince a Gorgonzola, come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo" la chiave dell'incontro l'ha individuata bene Bordin nella ripresa, un centrocampista in più per schermare la Giana, presa della mediana ed il gol di Vertainen a determinare l'ennesimo successo in trasferta. Che sarebbe stata dura lo aveva anticipato il tecnico alla vigilia. «Come avevo anticipato la Giana è una squadra che gioca molto bene e lo dimostra la posizione in classifica, non perdeva da tanto e ci ha fatto soffrire nel primo tempo, i ragazzi sono stati bravi e Agostino ha fatto delle parate eccezionali, ha tenuto su la partita per il secondo tempo in cui abbiamo cambiato la gara a centrocampo dando una copertura diversa, facendo proprio una partita diversa». La scorsa settimana ha dato più spazio a qualcuno che gioca meno, sconfitta con la Virtus. Oggi proprio ragazzi che giocano meno da subentrati l'hanno decisa, Minesso-Vertainen nell'azione decisiva. «Sono stati bravi tutti quanti, anche Celeghin o Germano nel finale per esempio, una grande prestazione di tutti, è importante avere giocatori che si fanno trovare pronti, Minesso ha fatto una sponda eccezionale e Vertainen si è fatto trovare pronto a fare gol. Un buon rientro il suo, era riposato e ha risposto con un'ottima prestazione». Prova che in queste gare di fine stagione le motivazioni contano più di ogni altra cosa... «I ragazzi nello spogliatoio dopo il mio intervento si sono parlati tra di loro, si sono dati una svolta perché avevano visto che potevano fare molto di più rispetto al primo tempo. Siamo rientrati con un'altra testa ed abbiamo reagito molto bene alla loro partenza. I ragazzi sono consapevoli dell'importanza del nostro cammino». La chiave di volta con l'innesto in più in mediana. «Fofana ha dato equilibrio, Correia ha fatto una gran partita e nel finale ha chiesto il cambio per la stanchezza. Lamine ha consentito di trovare equilibrio e forze alle due mezzali ma ripeto, nelle difficoltà della partita, siamo usciti nel momento in cui contava». Che effetto farà tornare al Rocco? «Si prepara da sola la partita, si torna finalmente nel nostro stadio davanti ai nostri tifosi. Incontreremo però una squadra che ha bisogno di punti, non sarà semplice ma noi dobbiamo preparare la strada prima dei play-off». - Una sconfitta che peserà nell'economia di questo campionato e che rischia di far scivolare la Pallacanestro Trieste dal quinto posto sul quale sembrava ben salda dopo il successo casalingo contro Vigevano. Non finisce di deludere la formazione di Jamion Christian, incapace di chiudere una sfida che a 3' dalla fine, dopo le bombe di Brooks e Ruzzier che avevano scavato un solco importante, sembrava poter essere messa in cassaforte. «C'è delusione - l'analisi in sala stampa del general manager biancorosso Michael Arcieri - questa è una sconfitta che è difficile da accettare in un match nel quale la squadra non ha saputo interpretare bene i momenti chiave della partita. Quando in campo non si fanno le cose nel modo giusto, poi le partite vanno così. Siamo dispiaciuti ma voltiamo pagina. Da martedì sarà tempo di pensare alla partita di Rieti di domenica prossima». Sulla stessa lunghezza d'onda l'analisi del tecnico biancorosso Jamion Christian. «Sono d'accordo con l'analisi di Arcieri - le sue parole - nei momenti decisivi non abbiamo fatto le giocate che avremmo dovuto fare. Andiamo avanti cercando di imparare dai nostri errori, sono convinto di avere una squadra che dalla sconfitta di questa serata potrà trarre una lezione importante».
  4. Penso che la faccia scura di Arcieri in sala stampa sia l'immagine di un dirigente che, evidentemente, ora davvero non sa più a che santo affidarsi. Indipendentemente da come finisce domenica prossima, è già un miracolo passare il primo turno. Direi che non ci sia altro da dire
  5. DOMENICA 14 APRILE 2024 - Orchette da infarto. Orchette vincenti. Come scrive oggi Riccardo Tosques su "Il Piccolo", rimontona da antologia della waterpolo quella vissuta ieri pomeriggio alla Bruno Bianchi davanti a 700 persone in visibilio per una Pallanuoto Trieste da far impazzire come non mai. Le ragazze di Samer soffrono, tanto, tantissimo. Si trovano sotto di tre gol alla fine della terza frazione. E le olandesi del De Zaan paiono avere ancora tanta energia da vendere. Invece accade ciò che forse in pochi speravano. Negli ultimi 8 minuti di gioco arriva il parzialone di 5-0. Un pokerissimo, una cinquina devastante: letteralmente devastante. Vukovic, Gragnolati, Colletta, Vukovic, Gragnolati. Nomi scolpiti nella storia della Pallanuoto Trieste. Alla fine sembra quasi un sogno. Ma è realtà. Trieste è in finale. Oggi alle 17.30 le Orchette affronteranno il Plebiscito Padova che hanno battuto 15-10 il Bvsc Budapest. Ingresso al pubblico gratuito: obbligatorio riempire la Bianchi. E pensare che la semifinale era iniziata piuttosto male. De Zaan avanti dopo 44 secondi: rasoiata a pelo d'acqua di Drewes e sfera in rete. A 1'39'' arriva il raddoppio su diagonale imprendibile dalla destra di Van Rijn. Sparano si supera su Bente Regge limitando i danni, la traversa nega a Vukovic la gioia della rete. Altro legno di Vukovic, questa volta un palo che ora ancora trema. La Bianchi finalmente può esplodere: a 6'22'' Isabella Riccioli gonfia la rete. Con due traverse, una per squadra si chiude il primo tempo. La seconda frazione si apre con il 3-1 del De Zaan a firma Lieke Rogge. Trieste replica con un palo di Zizza. Altri due legni, entrambi per Lieke Rogge. A 5'27'' Bente Rogge, in superiorità numerica, cala il poker ospite. Finalmente Trieste torna al gol. Lo fa con la bomber, Arianna Gragnolati, che a 5'47'' dimezza le distanze. Nuovo +3 olandese con Drewe che 6'46'' penetra per vie centrali. A 52'' Cergol la piazza sotto il sette urlando tutta la sua rabbia. Al cambio campo Sparano si salva su Drewes con l'aiuto del palo. De Zaan di nuovo avanti con Slot che a 2'25'' firma il 6-3. Trieste torna in partita con due rigori trasformati da Gragnolati. Lieke Rogge fa 5-7. In controfuga, a 41 secondi dallo scadere, Koopman trafigge Sparano: si va all'ultima frazione sull'8-5 in favore del De Zaan con un pizzico di amarezza sugli spalti. Sotto di tre gol l'impresa pare impossibile. Non per le Orchette. A 2'45'' Vukovic, con un gol in superiorità numerica, dà il via all'incredibile. Orchette ancora in gol con un tap-in di Arianna Gragnolati a 4'18''. Ed è Colletta a coronare la rimonta a 5'11'' con una mitragliata: la Bianchi è una bolgia. Le olandesi sono sotto choc. Arriva anche il primo vantaggio alabardato con Vukovic a 1'56'' dallo scadere. Il De Zaan ha l'occasionissima di pareggiare a -1'41'' su rigore: Lieke Rogge colpisce il palo: riesplode la Bianchi. È nell'aria ed eccolo, il colpo di grazia, a 36 secondi dalla sirena, firmata da una certezza, Arianna Gragnolati, che trova il 10-8. Lacrime tra il pubblico. Trieste è in finale. Oggi tutti alla Bianchi. Per spingere le Orchette ad alzare la Coppa. - Pallacanestro Trieste davanti ai 40 minuti più obbligati della stagione: bisogna vincere per tenere definitivamente a distanza Rimini e la strepitosa Cividale e cominciare a pensare ai play-off con qualche certezza in più sul tabellone di destinazione. E visto che nei play-off il fattore campo conterà ancora più di adesso è meglio abituare bene il pubblico del PalaTrieste battendo alle 18 l'Urania Milano in modo convincente. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: una penultima giornata di campionato che per Trieste rappresenta un test vero in attesa di chiudere questa fase ad orologio con una trasferta sul campo della probabile avversaria dei play-off pochi giorni dopo (Rieti) e quindi in una gara a nascondino. Anche volendo farlo Trieste in realtà ha poco da giocare a nascondino: ha tre giocatori non al meglio (Vildera, Brooks e Filloy), non li ha impiegati a Trapani e lo staff sta sfogliando la margherita per vedere se azzardare l'impiego di qualcuno o preservarli ancora in vista dei play-off. In mancanza come sempre di dati certi sulle condizioni effettive dei giocatori (la solita pretattica, peraltro senza alcun vantaggio finora) e in considerazione dell'abituale prudenza, si può pensare a un atteggiamento ragionevolmente cauto. Occhio però che dall'altra parte c'è una formazione solida, che nella prima fase ha battuto in trasferta Rieti e Cantù e si è ripetuta nella fase a orologio a spese di Verona. Non c'è solo Potts per intenderci. Tra le diverse pedine anche un ex, Aristide Landi, lungo con buona mano dai 6,75 che alla vigilia così si esprime sulla partita: «Sarà una partita molto difficile, Trieste è una bellissima piazza di basket, grande passione e competenza, una città e un pubblico di cui conservo ottimi ricordi. Non è mai facile vincere in casa loro, hanno una tifoseria calda che può essere accesa anche dai tanti giocatori di talento ed esperienza, che abbondano nel loro roster come, tra gli altri, Ruzzier, Candussi e Reyes. Non ci mancheranno quindi motivazioni e stimoli per provare, consci della difficoltà del match, a realizzare una grande gara». Jamion Christian fotografa così invece la solidità dell'Urania: «Tecnicamente, Milano è una squadra offensivamente molto talentuosa. Ha molte soluzioni a disposizione, brava a trovare buoni tiri da fuori dal palleggio. Dobbiamo fare un ottimo lavoro con la nostra difesa uno contro uno, se permettiamo loro di entrare in ritmo, se non ci riprendiamo in transizione e non giochiamo nella maniera in cui siamo capaci di giocare in difesa, possono fare davvero male». Christian si sofferma sulla crescita di rendimento da parte di Reyes («Sta facendo progressi per tornare al top. Ovviamente, i suoi minuti aumenteranno, e gli stiamo dando la possibilità di giocare») ma è evidente che l'attenzione del pubblico del PalaTrieste sarà soprattutto sull'inserimento di Leo Menalo. A Trapani ha giocato 24 minuti ma con un solo allenamento insieme ai nuovi compagni nelle gambe. Adesso ha avuto giorni per conoscere giocatori e schemi e sarà più chiaro quale apporto potrà dare alla PallTrieste nelle prossime settiman e. Intanto Christian lancia un invito al pubblico: «Il sostegno dei nostri tifosi è tutto. Siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda, tifiamo l'uno per l'altro. Capisco che ci sono state delusioni quest'anno, ma ogni squadra affronta ostacoli. Questo è il momento in cui tutti noi dobbiamo essere uniti». - «C'è una grande voglia di riscatto: la scorsa settimana abbiamo fatto errori molto gravi e faremo di tutto per non ripeterli contro la Giana Erminio». Come scrive oggi Antonello Rodio, per analizzare la partita di oggi che attende la Triestina (a Gorgonzola si gioca alle ore 14, arbitra Allegretta di Molfetta), mister Bordin non può che partire dalla brutta prova contro la Virtus Verona. È stata infatti una settimana di analisi e profonde riflessioni quella in casa alabardata, per capire cosa non ha girato la scorsa domenica e preparare al meglio la sfida odierna che per l'Unione è troppo importante: non solo ci si giocano infatti le ultime chances di terzo posto, ma urge anche mettere in cassaforte la quarta piazza. «Le analisi le facciamo sempre, a prescindere dal risultato - spiega Bordin - e quella della scorsa settimana è stata una partita non certo all'altezza: non si è mai giocato in verticale e in profondità, c'era poco movimento e i giocatori chiedevano sempre palla sui piedi. Non c'era fluidità nel gioco, abbiamo commesso errori gravissimi e non vogliamo ripeterli». Dopo quattro partite in tredici giorni, in soccorso alla Triestina è arrivata una settimana tipo di lavoro. «Dopo questo tour de force di gare ravvicinate, finalmente abbiamo potuto lavorare meglio - dice il tecnico alabardato - si è potuto dedicare del tempo sia alla forza che alla tattica, ne avevamo bisogno e i ragazzi sono pronti». E pronti gli alabardati lo devono essere per forza perché di fronte ci sarà una Giana che non solo è imbattuta da nove turni e non prende gol da sette partite, ma che in queste nove giornate è la squadra che ha fatto più punti nel girone. Per questo Bordin predica grande attenzione: «I numeri dicono tanto: di fronte avremo la squadra più in forma di questo periodo, oltre ai risultati positivi non prende gol da tante partite. È una formazione molto equilibrata che sa coprire bene il campo e fa la parte offensiva in modo efficace. Dovremo stare molto attenti, ma da parte nostra dopo l'ultima brutta partita c'è una grande voglia di riscatto». Sul fronte formazione l'Unione dovrà fare a meno dello squalificato Matosevic e lo stesso Bordin chiarisce subito chi lo sostituirà: «Giocherà Agostino che è il secondo portiere, avrà questa grande occasione e sono certo che cercherà di sfruttarla al meglio». Assente, oltre ai soliti Struna e Ballarini, anche Jonsson che ha avuto un leggero risentimento al ginocchio. La buona notizia è che rientrano in gruppo Malomo e Vertainen. Il ritorno del capitano è fondamentale per un reparto difensivo nel quale Ciofani non ha avuto una settimana tranquilla e come detto non ci sarà Struna. Malomo sarà dunque al centro della difesa con Moretti e Rizzi scudieri laterali. In mezzo al campo probabile il ritorno di Vallocchia a fianco di Correia, con Celeghin e Fofana prime alternative, mentre sugli esterni è ancora possibile l'opzione di Germano a destra e Pavlev a sinistra, con Anzolin e Petrasso eventuali alternative sulla fascia mancina. Davanti bisognerà vedere se Bordin opterà per il doppio trequartista: nel caso giochera nno El Azrak e D'Urso alle spalle di Lescano. Altrimenti lo stesso Lescano potrebbe essere affiancato da Redan o Minesso, senza dimenticare che, come detto, torna in pista Vertainen.
  6. SABATO 13 APRILE 2024 - Dimenticare la brutta prova e la sconfitta con la Virtus Verona, non lasciare nulla di intentato nella lotta per il terzo posto e fare al più presto i punti necessari per mettere al sicuro la quarta piazza. Come scrive Antonello Rodio, è con questo spirito che la Triestina sta ultimando la preparazione in vista della trasferta di domani a Gorgonzola, dove gli alabardati affronteranno la Giana Erminio (inizio ore 14, arbitra Allegretta di Molfetta). Un impegno che la squadra di Bordin potrà affrontare con qualche arma in più rispetto a domenica scorsa: ritornano infatti disponibili Malomo e Vertainen. Il rientro del difensore dopo il trauma cranico accusato nel match con l'Atalanta U23, è fondamentale non solo per ridare solidità e compattezza a un reparto andato in difficoltà con l'assenza del capitano, ma anche per la mancanza di alternative. Non solo infatti Struna non è ancora pronto al rientro, ma anche Ciofani è in dubbio dopo essere stato colpito dall'influenza negli ultimi giorni. In pratica, se non fosse disponibile Malomo, dovrebbe scaldare i motori il giovane Crosara, che comunque resta una valida opzione vista la coperta molto corta del reparto. Ma è un rientro importante dopo tante gare di assenza anche quello di Vertainen, perché contribuisce a dare peso a un attacco che spesso nelle ultime partite ha dovuto giocare con una sola punta, e anche perché il finlandese è l'unica vera alternativa di ruolo a Lescano. Non possono essere considerate prime punte Redan o Minesso, e tutti ricordano come a quest'ultimo è stato chiesto di reggere da solo il reparto nella discutibile scelta di domenica scorsa con la Virtus Verona. Insomma una freccia in più sia per supportare Lescano, sia per farlo eventualmente riposare, anche se Vertainen finora ha fatto vedere tante buone giocate ma è clamorosamente mancato troppe volte all'appuntamento con il gol. Un altro aspetto positivo è che la Triestina dopo il tour de force delle quattro partite in 13 giorni, stavolta finalmente ha potuto rifiatare un po', ma soprattutto ha potuto allenarsi con una settimana tipo di lavoro, di quelle tanto care a Bordin per preparare le partite e dopo le quali effettivamente finora l'Unione ha fatto vedere le cose migliori. Di certo domani servirà una Triestina con tutte le armi cariche, perché di fronte ci sarà una Giana Erminio che non solo non perde da 9 turni ma che in queste giornate è la compagine che ha fatto più punti assieme al Vicenza, 19. Un ruolino di marcia che l'ha portata dalla quattordicesima posizione sull'orlo dei play-out, a un settimo posto che significa play-off quasi sicuri. Anzi in questo momento, se l'Unione arrivasse quarta e tutti i vantaggi di chi si è classificato meglio fossero rispettati nel primo turno dei play-off del girone, sarebbe proprio l'avversaria della Triestina al Rocco quando comincerà il cammino degli alabardati nella post season. Insomma trasferta tosta, ma anche il giusto banco di prova per capire se quello con la Virtus è stato solo un episodio o un campanello d'allarme. Un risultato positivo sarebbe fondamentale per ridare entusiasmo ai tifosi in vista del ritorno al Rocco di sabato prossimo con il Novara. - Oggi i veri sportivi triestini avranno un'unica cosa da fare: recarsi alla piscina Bianchi per tifare Orchette. Come scrive Riccardo Tosques su "Il Piccolo", l'appuntamento è alle 17.30, momento in cui scoccherà l'inizio della contesa tra Pallanuoto Trieste e De Zaan, semifinale che domani porterà la vincente a giocarsi l'Euro Cup. Un evento di portata enorme per una città non abituata, purtroppo, ai palcoscenici europei. Un motivo in più per andare alla Bianchi? L'ingresso al pubblico sarà gratuito. IL MATCH Da una parte un club che vanta in bacheca 3 Champions League, 8 titoli nazionali oltre ad una freschissima Coppa d'Olanda. Dall'altra una formazione che non ha mai vinto nulla. Letta così la semifinale delle Orchette potrebbe partire decisamente in salita. Ma così non è. Le ragazze del presidente Enrico Samer sono protagoniste di una stagione agonistica strepitosa: sono in piena lotta per accedere alle finali scudetto e in Europa hanno inanellato un percorso a suon di vittorie che le ha portate ad arrivare sino alla final four triestina. COACH ZIZZA «Non dobbiamo fare troppo caso alla pressione, sarà fondamentale scendere in acqua con l'approccio giusto». Il coach alabardato Paolo Zizza cerca di rasserenare le proprie atlete. «Certo, ci troveremo davanti una squadra capace di esprimere una pallanuoto efficace e lineare. Dal punto di vista tattico sappiamo cosa fare – prosegue Zizza – l'aspetto più importante però è quello mentale. Dobbiamo tenere alta l'attenzione. Le olandesi hanno classe e cinismo per punirti ad ogni minimo errore». LE AVVERSARIE La nazionale olandese di pallanuoto femminile è una delle più forti del panorama internazionale. Il De Zaan allenato da Mick Van De Bree schiera due grandi talenti orange: le sorelle Lieke e Bente Rogge, campionesse europee in carica e campionesse del mondo nel 2023. In Euro Cup le olandesi si sono piazzate al secondo posto del girone A alle spalle del Plebiscito Padova, formazione quest'ultima che Trieste è riuscita già a battere in questa stagione. Insomma: il De Zaan è forte, sì, ma non imbattibile.
  7. VENERDÌ 12 APRILE 2024 - Cotogna Sport Group non lascia ma anzi, rilancia il suo impegno con Pallacanestro Trieste. E come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", Lo fa grazie all'ingresso di un nuovo investitore, si tratta di Paul Matiasic, avvocato di San Francisco con origini istriane. Matiasic ha acquisito le quote CSG e, a seguito dell'operazione di trasferimento da parte di Trieste Basket, è diventato anche il maggiore azionista diretto della Pallacanestro Trieste. A seguito del trasferimento di un pacchetto di azioni da Trieste Basket a CSG e del successivo ingresso del nuovo socio, cambia anche il Consiglio di Amministrazione della Pallacanestro Trieste, con l'uscita di Andrea Bochicchio e l'ingresso nel CdA di due soci di CSG, Prab Sekhon e Paul Matiasic. CHI E' PAUL MATIASIC : Avvocato specializzato nella rappresentanza di clienti in casi di lesioni personali catastrofiche e omicidio colposo in tutto lo stato della California, Matiasic (classe 1977) si dedica a fornire patrocinio per gli individui più vulnerabili della società. Il suo studio, aperto nel 2007, ha ottenuto diversi verdetti a sette cifre e risarcimenti per clienti in tutta la California occupandosi di lesioni personali catastrofiche o morte ingiusta di persone care. L'organizzazione National Trial Lawyers lo classifica regolarmente nella sua lista "Top 100 Trial Lawyers" e la National Association of Distinguished Counsel lo include nell'1% dei migliori avvocati negli Stati Uniti. Giocatore di basket negli USA e in Italia durante gli anni universitari, Paul Matiasic ha radici in Istria, terra che suo nonno, suo padre e la sua famiglia hanno lasciato per emigrare negli Stati Uniti durante l'esodo, e parenti tra Trieste e il Friuli, patria di sua madre. Ha giocato a basket a livello Pro-Am e anche in Italia, militando a Roma nel periodo in cui studiava presso l'università americana nella capitale. La sua passione e conoscenza dello sport rendono il suo ingresso in società strategico nei progetti di sviluppo della Pallacanestro Trieste e di CSG. LE PAROLE DI RICHARD DE MEO : «Voglio rivolgere un sentito ringraziamento ad Andrea Bochicchio – il saluto del presidente –. Ha svolto un ruolo fondamentale per garantire una transizione di proprietà senza intoppi e per favorire l'ingresso nel tessuto sportivo e imprenditoriale del territorio. È stato un piacere lavorare così a stretto contatto con Andrea. Sono lieto di dare il benvenuto a Prab e Paul nel CdA. Prab è un amico, che è stato una delle forze trainanti dietro l'operazione iniziale e la continua supervisione del club. Inoltre, siamo davvero entusiasti che Paul si unisca al gruppo. La sua passione per il basket, le sue prolifiche attività imprenditoriali e i legami personali con la regione lo rendono un collaboratore ideale per questo progetto e sono entusiasta dell'impatto che avrà». VERSO MILANO : Tornando al campionato, continua la preparazione della squadra in vista del match che domenica alle 18 vedrà Trieste in campo contro l'Urania Milano. Tutta da capire, in base al recupero degli infortunati, la formazione che Jamion Christian avrà a disposizione per l'ultimo match casalingo della fase a orologio. - Un ragazzo dal sorriso inibito, quasi atipico in relazione ai tempi e alla professione, Andrea Adorante in un anno e mezzo a Trieste è stato uno di quei calciatori al limite dell'imperscrutabilità, in minima parte sul campo, in modo più rilevante fuori, dove nelle interviste o negli incontri fugaci il confine tra timidezza e discrezione è sempre stato sottilissimo. Come scrive Guido Roberti oggi sul quotidiano locale, per certo, un bravo ragazzo. In campo, alla gente di Trieste resta l'immagine di quel gol al 92' a Crema, determinante per giocarsi poi la salvezza il 13 maggio scorso a Seregno, la sciocchezza commessa proprio a Seregno con una espulsione estinta dalla prodezza di Tavernelli, ed i primi gol di una stagione – questa – talvolta decisivi come nel caso delle sfide al Lumezzane (il pari poi tramutato in oro da Fofana) e Giana (doppietta e tre punti all'87'). Proprio quando stava per venir coniato l'aforisma di "zona-Adorante", quel viaggio a gennaio lungo 900 chilometri, dall'Adriatico al basso Tirreno, inserito alla perfezione in una macchina, quella stabiese, che viaggiava già bene, e dal suo arrivo con le "Vespe" di Castellamare, ha viaggiato ancora meglio. Primo posto e promozione in B, per Andrea 12 gol con 5 doppiette (più i 4 a Trieste fanno 16 stagionali in campionato e la tripletta in Coppa al Renate), riscatto automatico del contratto degli stabiesi. Adorante, quando è andato via a gennaio diretto in una squadra già prima, avrebbe immaginato di esserne così protagonista? «Sinceramente non avrei mai pensato di avere un impatto così, sapevo e volevo a tutti i costi dare una mano a questa squadra e mettermi a loro disposizione. Poi quello che è avvenuto è grazie a loro, hanno dominato il campionato dalla prima partita disputata, quindi posso solo che essere orgoglioso di poter far parte di questa splendida famiglia». 12 gol a Castellamare con molte doppiette, è il sistema di gioco perfetto per esaltare le sue caratteristiche? «Penso che il modo di giocare e il fatto di essere molto propositivi e di prendere in mano il pallino del gioco faccia sì che un attaccante possa avere molte occasioni. Ho ritrovato un modo di giocare che mi mancava da anni, lottare su ogni pallone e poter dare una mano alla squadra. I gol per un attaccante penso siano fondamentali, quindi sono davvero contento di essere riuscito a realizzarne tanti e spero che in queste partite ci sia la possibilità di siglarne altri». Ha lasciato Trieste dopo 4 gol, per molti il rimpianto di aver perso il "perfetto subentrante", qualche rimpianto riferito a Trieste? «Non ho nessun rimpianto perché ogni minuto che sono entrato con la maglia della Triestina, penso di aver dato tutto quello che potevo dare. Naturalmente non aver avuto la possibilità di dimostrare a 360° tutte quelle che penso possano essere le mie potenzialità, ha sicuramente avuto un ruolo importante». Vista da fuori, la Triestina ha passato il terremoto a gennaio con l'esonero di Tesser, al netto dell'ultima sconfitta la squadra sembra "guarita" dalla crisi. Può recitare un ruolo da protagonista nei play-off? «La squadra ha passato un momento difficile, ma sono sicuro possano giocarsela benissimo. Sono tutti ragazzi straordinari e auguro il meglio ad ognuno di loro. Colgo l'occasione per fargli un grandissimo in bocca al lupo». Proprio in quest'ottica, per quanto ha visto del girone C chi temerebbe in particolare? «In questo girone ho giocato contro squadre che reputo forti, oltre le big ci saranno sicuramente delle squadre che sorprenderanno come già capitato gli anni passati». Ora ha addosso l'emozione indelebile di una promozione, sommata alla salvezza dell'anno scorso non si può dire che non siano stati super intensi gli ultimi 12 mesi. «Sono stati sicuramente 12 mesi incredibili, penso di dover ancora realizzare tutto questo. Sono convinto però che tutto torni nella vita, questo è il motivo del perché non ho mai smesso di sognare e lottare». Cosa dice il suo cuore a caldo, cosa vede nel futuro prossimo? «Il cuore oggi è colmo di emozione, spero di potermi sorprendere ancora. Vedo tanto duro lavoro, tanta dedizione e spero tante soddisfazioni». Un'ultima parola per la gente di Trieste che le ha voluto bene. «Ribadisco i ringraziamenti per tutto quello che c'è stato. Ringrazio tutta la città, la tifoseria, i compagni, lo staff e la società».
  8. GIOVEDÌ 11 APRILE 2024 - La posa delle zolle con il nuovo manto erboso, inizialmente prevista per oggi, è slittata a domani a causa delle condizioni meteo nel vivaio veronese dove sono state coltivate, ma dal Rocco arriva la notizia più attesa: come scrive oggi Francesco Daniel Severi su "Il Piccolo", sabato 20 alle 18.30 la Triestina tornerà nel suo stadio per sfidare il Novara nella penultima giornata di campionato. Manca solo il via libera all'utilizzo dello stadio da parte del Comune, che nella giornata di ieri ha dato il là all'iter burocratico previsto come confermato dall'assessore allo Sport Elisa Lodi, e poi potrà partire la prevendita dei biglietti della gara che segnerà il tanto atteso ritorno dei tifosi alabardati nel proprio impianto. Una tappa, si spera l'ultima, di un lungo percorso di lavori che non sono stati una semplice rizollatura ma un intervento a fondo utile a risolvere una volta per tutte l'intero ventaglio di problemi legati al campo che lo stadio di Valmaura si portava dietro fin dalla sua inaugurazione di ottobre 1992. A riassumere tali lavori è l'agronomo piemontese Daniele Nasini, che vanta nel curriculum la realizzazione di oltre 250 campi da calcio a tutte le latitudini, dall'Inghilterra agli Emirati Arabi Uniti, e che ha seguito l'operazione per la ditta Powergrass. «È un intervento senza precedenti – esordisce Nasini – perché risolve in via definitiva tutte le criticità del campo che già conoscevo, perché le avevo evidenziate quando nel 2019 mi occupai della rizollatura per gli europei Under 19». Tre gli interventi che Nasini rivendica con orgoglio: l'eliminazione del famigerato strato di argilla presente sotto al campo, la completa realizzazione del sistema di drenaggio e il totale rinnovamento dell'impianto di irrigazione con i nuovi irrigatori "RainBird", che riducono al minimo i problemi legati al vento. «Per fare tutto ciò abbiamo dovuto rimuovere l'intero blocco di argilla finendo per scavare fino ad oltre 54 centimetri contro i 40 previsti in partenza e realizzare 4 scarichi per il drenaggio che non c'erano – continua Nasini – e non è stato un lavoro semplice visto l'ovvio aggravio di costi e l'allungamento dei tempi, ma era un intervento necessario per risolvere per sempre i problemi che questo campo accusa fin dalla progettazione». Quindi i ringraziamenti di Nasini a tutti gli attori coinvolti: «Non voglio essere io l'uomo in copertina. Se siamo riusciti a realizzare tutto ciò devo ringraziare innanzitutto il presidente della Lnd Fvg Ermes Canciani e tutto il suo board per la totale disponibilità e puntualità nel risolvere ogni problematica emersa strada facendo e tutta la squadra di Powergrass, capitanata da Gentian Preci che ha lavorato giorno e notte con estrema professionalità. Ma anche la ditta Scarabelli di Bologna che ci ha fornito i nuovi irrigatori (Trieste sarà il primo campo italiano ad averli in dotazione, ndr ) e la Repen Scavi, oltre a Giovanni Castelli che ha realizzato un progetto iniziale dalla rilevante importanza». Per il prato del "Rocco" inizia così un'epoca nuova nella quale l'unica questione riguarderà la varietà di tappeto verde da utilizzare tra quello in erba naturale e quello ibrido, sempre più in voga a livello mondiale perché racchiude in sé i punti di forza dell'erba naturale e di quella sintetica. Questione giocoforza rimandata al post-concerti, quando il campo posato in questi giorni verrà rimosso a prescindere dalle condizioni per fare posto al nuovo manto erboso. Riservato al calcio. - «Ho saputo del trasferimento due giorni prima di arrivare a Trieste. Mercoledì ero ancora a Bologna, neppure il tempo di conoscere i nuovi compagni e sono sceso in campo con la mia nuova maglia a Trapani. È successo tutto molto in fretta, adesso cerco di recuperare il tempo perso ma sono molto felice di essere qui. Trieste ha grandi ambizioni, darò tutto me stesso per cercare di aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi». Leo Menalo, dalla sala stampa del PalaTrieste, racconta le sue sensazioni a qualche giorno dall'arrivo in biancorosso. Una scelta fortemente voluta dalla società che ha sondato per mesi il mercato giungendo, proprio in dirittura d'arrivo, alla chiusura dell'accordo con la Virtus Bologna. «Non è stata una ricerca facile - spiega il general manager Michael Arcieri - abbiamo lavorato nel tempo alla ricerca del giocatore che avesse il giusto mix di atletismo, talento e stazza e alla fine crediamo di aver individuato il profilo giusto. Essere riusciti a mettere Leo a disposizione del nostro coach è stato importante, già a Trapani ha lasciato intravedere quanto di buono potrà fare con noi in questa parte finale della stagione». Ci sarà tempo per integrare Menalo nel sistema di gioco biancorosso. Non tanto in queste ultime giornate della fase a orologio, prima contro l'Urania Milano e poi a Rieti contro la Sebastiani, quanto nei play-off che partiranno tra poco meno di un mese. «Credo sia stato importante firmare un giocatore che, aldilà delle qualità tecniche, potrà inserirsi nella maniera giusta nel gruppo- sottolinea coach Jamion Christian. Credere nelle possibilità della squadra, dimostrare il giusto carattere ed entrare nello spogliatoio con la carica e l'energia necessaria era fondamentale. Leo ci può dare una grande mano in difesa, in attacco può arrivare facilmente al ferro, una caratteristica che ci è mancata in questi mesi. Con il suo arrivo abbiamo cercato di aumentare l'intercambiabilità nei ruoli, sarà importante riuscire ad avere più soluzioni all'interno della stessa partita- continua Christian. Menalo giostrerà da ala forte e da centro, ma in alcuni frangenti della partita potremo pensare di andare anche con Reyes da guardia, lui da ala piccola e Candussi e VIldera contemporaneamente in campo. Una soluzione che ci darebbe maggior solidità in difesa senza farci perdere qualità offensiva». Grande disponibilità da parte del giocatore, che in questi giorni sta lavorando sodo con lo staff tecnico e la squadra. «È stato bello tornare in campo sabato scorso a Trapani - sottolinea - adesso con tutta la settimana davanti avrò modo di preparare con più calma la prossima partita. Ho trovato un ambiente super, dal coach a tutti i miei nuovi compagni mi hanno accolto alla grande facendomi sentire la loro fiducia». Con un Menalo in più nel motore, dunque, Trieste si appresta a vivere la parte finale della stagione. Domenica alle 18, contro l'Urania Milano, ultimo match casalingo della fase a orologio, quaranta minuti che in caso di successo blinderebbero il quinto posto dei biancorossi nella griglia play-off rendendo vano il tentativo di ritorno di Rimini e Cividale.
  9. MERCOLEDÌ 10 APRILE 2024 - Prima di quest'ultimo tour de force di quattro partite in tredici giorni, si diceva che la Triestina avrebbe dovuto sfruttare al massimo anche il fatto di avere tre incontri interni su quattro, o quantomeno da giocarsi in quello che è stato lo stadio casalingo di questa stagione, ovvero l'impianto di Fontanafredda. E invece negli ultimi due match del Tognon l'Unione è tornata a quel disastroso rendimento casalingo che purtroppo ha caratterizzato l'intero girone di ritorno. Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo": dopo aver ottenuto la prima (e al momento unica) vittoria casalinga della seconda parte di campionato, contro il fanalino di coda Alessandria, sono seguiti infatti il pareggio con l'Atalanta U23 e poi la sconfitta con la Virtus Verona. Risultati che accentuano i numeri incredibilmente negativi nel ritorno per quanto riguarda le partite interne. Il dato più impressionante, oltre che decisamente anomalo, è che una squadra come la Triestina che sta occupando il quarto posto in classifica (fino a domenica scorsa addirittura il terzo), abbia vinto solamente una volta in casa da gennaio in poi. Riuscendoci, come detto, solamente con una squadra allo sbando e già retrocessa come l'Alessandria. Insomma qui non si tratta più di presunte maledizioni del Rocco e di scarso rendimento nella cattedrale di Valmaura: quella Fontanafredda che era stata così benedetta nei primi mesi di campionato quando sembrava una roccaforte inespugnabile, è diventata purtroppo via via terreno di conquista per gli avversari. Per comprendere la straordinarietà in senso negativo del rendimento interno del 2024 alabardato, basti pensare che solamente Pro Sesto e Alessandria, ovvero le ultime due in classifica, hanno fatto peggio dell'Unione non vincendo mai in casa in questi ultimi mesi. La classifica del girone di ritorno, calcolata esclusivamente sulle partite in casa quando manca solamente un match interno (quello con il Novara che segnerà il ritorno al Rocco), fa strabuzzare gli occhi: l'Unione è quartultima con appena 6 punti guadagnati, frutto di una sola vittoria, 3 pareggi e ben 4 sconfitte (Albinoleffe e Pro Patria con Tesser, Renate e Virtus Verona con Bordin). Un rendimento da play-out, visto che peggio degli alabardati hanno fatto solamente Pergolettese con 5 punti e Pro Sesto e Alessandria con 2 soli punti. Se la Triestina è ancora lassù a lottare per il podio del girone nonostante questo pessimo rendimento a Fontanafredda, è solo perché nello stesso girone di ritorno la squadra alabardata è invece stata la migliore del lotto in trasferta assieme al Mantova e al Renate, formazione quest'ultima che si è scoperta sorprendentemente corsara da gennaio in poi. L'Unione, grazie ai cinque successi esterni (e nessun altra squadra ne ha ottenuti così tanti nel 2024) ha messo in cascina infatti 15 punti (nelle altre tre partite sono arrivate tre sconfitte), proprio come virgiliani e pantere. Tutti gli altri hanno fatto peggio, compreso il Vicenza e l'imbattuto Legnago. Insomma un 2024 con una Triestina bella e convincente in trasferta (in tutto 11 vittorie, proprio come il Mantova ), che però ha sciupato questa sua verve corsara con un pessimo rendimento casalingo da pericolante. - Vildera, Brooks e Filloy, sono tre le incognite biancorosse in vista dell'ultimo match casalingo della fase a orologio che domenica alle 18 vedrà Trieste sfidare l'Urania Milano. Gara che, come scrive Lorenzo Gatto, dopo il successo di Rimini a Torino nel posticipo giocato lunedì sera al PalaRuffini, mette in palio punti decisivi nella rincorsa della formazione di Jamion Christian al quinto posto. Tutta da svelare la formazione che Trieste potrà mettere in campo, la situazione degli infortunati non è stata chiarita dalla società, proviamo a capirne di più. A oggi, ma si valuterà nel corso della settimana in base a come i giocatori risponderanno alle terapie, Vildera e Brooks potrebbero restare ancora a riposo mentre Filloy dovrebbe essere della partita. Partiamo da Filloy, il giocatore che in questo momento non desta preoccupazioni. Il giocatore argentino, prima del match giocato e perso sabato scorso a Trapani, ha accusato un fastidio al polpaccio. Nulla di serio, ma vista l'impossibilità di compiere gli accertamenti del caso, si è ritenuto inutile rischiarlo. Oggi il giocatore riprenderà regolarmente gli allenamenti assieme ai compagni di squadra. Diversa la situazione di Brooks, assente nell'ultimo match complice un risentimento muscolare al gluteo destro accusato durante gli allenamenti della scorsa settimana. Su di lui attendiamo gli aggiornamenti "promessi" dalla società nella nota stampa emessa a qualche ora dal match di Trapani. Per quanto riguarda Vildera, il giocatore sta meglio ma dovrà essere ancora gestito visto che l'obiettivo primario resta quello di presentarlo nelle migliori condizioni di forma quando, tra poco meno di un mese, Trieste darà l'assalto ai play-off . LA CLASSIFICA: Tre vittorie e cinque sconfitte il cammino biancorosso in questa fase a orologio, un cammino balbettante che ha permesso alle inseguitrici di ridurre sensibilmente il gap nei confronti di Trieste. Che alla vigilia della sfida contro l'Urania deve fare i conti con il ritorno di Rimini e Cividale, giunte rispettivamente a due e quattro punti dalla formazione di Christian. Rimini chiuderà la fase contro la Luiss Roma e a Milano contro l'Urania, Cividale avrà Casale Monferrato al PalaGesteco per poi viaggiare alla volta di Vigevano. In caso di successo contro l'Urania, biancorossi al riparo da possibili sorprese grazie alla miglior differenza canestri nello scontro diretto (vittoria di 19 punti in Romagna, sconfitta di 14 al PalaTrieste).
  10. MARTEDÌ 9 APRILE 2024 - Due giornate al termine della fase a orologio, ottanta minuti per definire i tabelloni play-off e play-out che porteranno le squadre a giocarsi promozione in serie A e salvezza nel prossimo campionato di serie A2. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", una fase a orologio dal finale quantomeno anomalo, con gli inevitabili incroci testa- coda che stanno regalando risultati a sorpresa. L'ultima giornata, in questo senso, è stata eclatante con Udine, Fortitudo Bologna e Verona che hanno contemporaneamente perso a Casale Monferrato, Agrigento e Latina, ultime della classifica del girone rosso. Al netto dei meriti di chi ha portato a casa i due punti, risultati che fanno riflettere. GIRONE ROSSO : Il successo esterno conquistato a Vigevano regala alla Unieuro Forlì la matematica certezza del primo posto. Romagnoli che giocheranno i play-off, dunque, con il non trascurabile vantaggio del fattore campo fino alla fine. La lotta per secondo e terzo posto è ormai una questione a due tra Old WIld West Udine e Fortitudo Bologna, squadre appaiate in classifica a quota 42. Chi la spunterà nel testa a testa, si regalerà il possibile incrocio nella finale promozione con Trapani, l'avversaria che dopo un campionato quasi perfetto ha ulteriormente rafforzato la sua rosa con gli innesti di Amar Alibegovic e Stefano Gentile. In caso di arrivo a pari punti, la differenza canestri premia Udine, la Fortitudo però ha una partita da recuperare contro Treviglio (si gioca mercoledì sera al PalaDozza). Simile il calendario delle ultime due giornate con la Fortitudo che domenica affronta in casa Torino e poi giocherà l'ultima giornata a Trapani e Udine che sabato sera al Carnera ospita Rieti poi chiuderà la fase a orologio a Cantù sul parquet della San Bernardo. Alle spalle di Udine e Fortitudo, Verona ha praticamente blindato il quarto posto visto che i due punti in più e lo scontro diretto a favore con Trieste rappresentano un vantaggio ormai pressochè incolmabile. Dal quinto posto all'ottavo posto ancora possibili sorprese dal momento che Rimini e Cividale avrebbero ancora la possibilità di raggiungere Trieste a quota 34. Difficile ma non impossibile, per questo la formazione di Jamion Christian dovrà sfruttare il turno casalingo contro l'Urania Milano per definire il suo piazzamento e cominciare a preparare il suo cammino nella post season. Rimini e Cividale restano in vantaggio su Piacenza e Cento, con gli estensi in questo momento fuori dai play-off ma con una partita in meno rispetto agli altri. GIRONE VERDE : Situazione molto simile a quella del girone Rosso. Trapani è già prima da tempo, Cantù e Torino si giocano il secondo posto per accedere alla parte del tabellone play-off che vedrà Forlì come testa di serie. Calendario difficile per entrambe: i brianzoli saranno prima a Forlì e chiuderanno in casa contro Udine, la formazione di Franco Ciani sfiderà la Fortitudo al Paladozza prima di affrontare al PalaRuffini Verona. Quasi definito il quarto posto della Sebastiani Rieti, per il resto posizioni ancora incerte ma squadre ai play-off già sicure con Juvi Cremona, Urania Milano e Treviglio che si giocheranno le piazze dal quinto al settimo posto e Vigevano che chiuderà la fase a orologio da ottava andando a sfidare Forlì - Un bruttissimo tuffo all'indietro di quasi due mesi. Lo scrive oggi Guido Roberti: aveva faticato, parecchio, la Triestina per rimettersi in sintonia con la tifoseria, ci era riuscita gettando sul rettangolo verde maggior prudenza tattica, la forma ritrovata di alcuni elementi cardine, lo stimolo di volersi riappropriare del terzo posto. Una squadra a caccia del terzo posto, quello per intendersi che qualifica direttamente alla fase nazionale dei play-off, non può permettersi un atteggiamento così dimesso in avvio di una gara che in calendario è la quartultima. Altro che rush finale, l'unico rash di domenica è stato quello cutaneo dei tifosi increduli di fronte alla prestazione offerta dai beniamini nel primo tempo. Reggerebbero gli alibi se di fronte ci fosse stata una squadra "normale", la Virtus invece aveva 7-8 titolari fuori, ne ha persi alcuni addirittura in fase di riscaldamento. Un autentico pugno allo stomaco per l'Unione, nel congedo, si auspica, dell'esilio a Fontanafredda. Bordin si è preso le responsabilità, come ha fatto anche mettendoci la faccia più volte nel periodo buio di gennaio-febbraio. Per il ritorno al Rocco tra due domeniche, servirà ben altro. «Ho voluto dare un po' di riposo ad alcuni giocatori e dare modo a chi ha giocato meno di mettersi a disposizione, ma siamo entrati in campo con l'atteggiamento sbagliato, non dipende da chi ha giocato e chi no, dipende dall'atteggiamento. Dovevamo mantenere il terzo posto, dovevamo adattarci alla partita a ritmi bassi e non lo abbiamo fatto». La Virtus ha legittimato il successo nel primo tempo. «Che avessimo giocato contro una squadra schiacciata lo sapevamo, ma siamo riusciti a fare poco contro una squadra che nelle ripartenze ci ha messo in difficoltà». I tre davanti senza punta di ruolo erano un esperimento, deluso? «Non era un esperimento visto che il modulo era sempre quello a due mezze punte, è stato un problema di tutta la squadra che non si è adattata alla partita, avremmo dovuto avere pazienza senza rischiare, non è accaduto. Non cerchiamo scusanti, il primo ad aver sbagliato sono io, indubbiamente non ho dato la scossa giusta. Abbiamo giocato tante partite in poco tempo, vero, ma speravo di avere un riscontro diverso». Con onestà Bordin ripercorre la sfida. «È mancato tutto, dobbiamo essere bravi a non perdere la testa come è successo nel finale. Potevamo cercare il pareggio, gli equilibri vanno mantenuti visto che abbiamo avuto 97 minuti a disposizione, dobbiamo crescere su queste cose, un pareggio si poteva trovare ma abbiamo perso la testa, in campo e a fine partita». Cose da non ripetere? «L'approccio e l'atteggiamento sbagliato ad inizio gara. L'avevamo preparata diversamente ed alcune cose non ci sono riuscite per niente, abbiamo perso le posizioni in campo e la profondità, abbiamo giochicchiato ma di concreto fatto poco. Assorbiamo questo cazzotto meritato per tornare ai livelli delle partite prima, in cui abbiamo giocato bene. Cerchiamo di non buttare via il lavoro fatto fino adesso, sarebbe assurdo, cerchiamo piuttosto di capire che le partite sono diverse». A Gorgonzola bisognerà ripartire, al Rocco sarà una vetrina. Da non infrangere.
  11. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 8 APRILE 2024 https://www.citysport.news/download/CS-08aprile2024.pdf
  12. LUNEDÌ 8 APRILE 2024 - L'ultima partita in esilio al Tognon riserva una sorpresa sgradita. Come scrive Ciro Esposito oggi su "Il Piccolo", la Virtus Verona si conferma bestia nera e passa con merito interrompendo la striscia positiva di sei partite Una sconfitta che mette quasi la parola fine alle velleità di raggiungere il terzo posto. L'Unione ha giocato male nel primo tempo, senza una punta di ruolo, e malino anche nella ripresa quando Bordin ha messo in campo i pezzi da novanta. La squadra di Fresco, menomata e con pochissimi cambi a disposizione, ci ha messo la testa e la semplicità predicate dal suo maestro. L'Unione è tornata in un torpore, solo in parte giustificato dai match in sequenza, che non si vedeva da tempo. Un passo indietro degli alabardati da correggere subito. LE SCELTE Bordin dà tregua a un paio di giocatori dopo le fatiche delle quattro gare di fila ravvicinate. Previsto il turnover sugli esterni con l'inserimento di Pavlev e Anzolin, prevedibile l'avvicendamento di Vallocchia con Celeghin e di D'Urso con Gunduz, molto meno invece la rinuncia al bomber Lescano per dare spazio a Minesso. Gigi Fresco deve fare i conti con molte defezioni ma non rinuncia al suo assetto tradizionale lasciando davanti Nalini e Gomez. START RALLENTATO La Virtus Verona pur menomata è più viva della Triestina oggettivamente impacciata e priva di quel ritmo che Bordin voleva vedere. E l'immobilismo alabardato viene infilato dagli uomini di Fresco. Quattro occasioni nella prima mezz'ora per i veronesi sono un segnale evidente che qualcosa non va nell'Unione. All'8' Juanito Gomez in scivolata mette di poco fuori e 4' più tardi è Matosevic a salvare la porta su un destro di Manfrin che poi ci riprova al 18'. LA REAZIONE L'Unione cerca di mettere la testa fuori dalla sua metà campo ma senza mettere in difficoltà gli avversari in grado di andare di nuovo vicino al gol al 24' con un destro velenoso di Begheldo fuori di un soffio. Nel finale di frazione il pressing degli alabardati diventa un briciolo più dinamico ma i veronesi si difendono con determinazione e ordine. E colpiscono anche al 38' con Matosevic bravissimo a respingere di piede la conclusione ravvicinata di Daffara. La Triestina si fa viva al 40' con un tiro a giro di Correia ben deviato con un balzo da Sibi. È l'unica occasione del primo tempo costruita dagli alabardati. Davvero troppo poco per un'Unione che senza una punta a verticalizzare la manovra è facile preda della ragnatela tesa da Fresco. LA RIPRESA E infatti Bordin si corregge subito inserendo Lescano per Gunduz e Germano per un insufficiente Anzolin con Pavlev che va a sinistra. E proprio Germano si presenta con un cross teso che nessuno raccoglie in area. L'Unione prende in mano il gioco ma sempre con troppa fatica. LO SVANTAGGIO La Virtus passa al 15': Correia perde palla in uscita, i veronesi ripartono e sul tiro sporcato di Manfrin Mehic la mette dentro. Bordin si gioca le ultime carte gettando nella mischia Redan e Vallocchia per Minesso e Celeghin. IL FINALE L'Unione non riesce comunque a trovare l'inerzia giusta. Esce El Azrak ed entra D'Urso che spreca subito una facile occasione. Poi è Lescano a colpire la parte alta della traversa. Il finale è tutto della Triestina la cui manovra offensiva però resta lenta e prevedibile. La Virtus sbanca il Tognon con merito. Bordin deve riflettere - E adesso non resta che vincere. Lo scrive oggi Roberto Degrassi sul quotidiano locale: l'ottava perla consecutiva di Cividale obbliga infatti la Pallacanestro Trieste, sconfitta a Trapani, a battere domenica l'Urania Milano a Valmaura per mettere definitivamente al sicuro il quinto posto. Nei confronti dei ducali infatti la squadra di Jamion Christian è svantaggiata negli scontri diretti. All'epoca del tonfo al PalaGesteco lo scarto finale sembrava non dover contare poi tanto visto il divario enorme in classifica, adesso potrebbe addirittura costare un piazzamento nel tabellone play-off che tutti vogliono evitare, quello con Trapani e Fortitudo Bologna. La prossima, in sostanza, diventa una gara molto più importante di quanto si potesse prevedere qualche settimana fa. L'ultima giornata della fase a orologio riserverà poi una trasferta a Rieti, contro quella Sebastiani che - con la classifica attuale - Trieste dovrebbe affrontare pochi giorni dopo nei play-off. Una partita che, con le premesse attuali, sarebbe priva di qualsiasi interesse. Ma se Trieste malauguratamente dovesse toppare contro l'Urania si caricherebbe di drammaticità. Intanto la sconfitta di Trapani è la numero 13 della stagione, la quinta su 8 gare disputate nella fase a orologio, la nona su 14 incontri nel 2024. Numeri da squadra di rango? Anche no. GLI ASSENTI Nel frattempo la prima preoccupazione per la Pallacanestro Trieste sarà allungare la rotazione. L'indisponibilità scontata di Vildera, quella annunciata mezz'ora prima della palla a due di Brooks e quella misteriosa di Filloy (nessuno finora si degna di darne spiegazione. Ah, già, ma è pretattica...), hanno costretto i biancorossi a reinventarsi quintetti scombinati. Con due guardie ai box, si è cercato di riportare Reyes tra gli esterni e questo sarebbe il progetto tattico di Christian dopo l'arrivo di Menalo. Lo ha anticipato lo stesso coach: «Con Menalo ala forte potremmo impiegare Reyes da ala piccola o da guardia». MENALO Ma a Trapani per la prima parte dell'incontro il croato ex Virtus Bologna è stato impiegato come alternativa a Reyes e si è potuto capire ben poco. Ha partecipato a un solo allenamento al PalaTrieste venerdì mattina e poi si è imbarcato con i nuovi compagni di squadra (conoscendo il solo Ruzzier per i trascorsi con le Vu nere) alla volta di Trapani. Solo nel corso di questa settimana potrà cercare di inserirsi nei giochi biancorossi. Deve inoltre ritrovare il ritmo-partita visto che a Bologna per due stagioni il parquet lo ha visto poco e per giunta in momenti di garbage time. A Trapani Menalo ha giocato 24 minuti tirando appena due volte dal campo senza segnare, ha infilato tre liberi su quattro, un rimbalzo che per un 208 cm è davvero pochino, un assist. Ma che peso dare a queste cifre? LE CONDIZIONI Alla fine, quindi, si rimanda inevitabilmente tutto ai play-off. Quando Menalo sarà inserito. Quando Reyes sarà stato testato anche un po' più lontano da canestro. Quando potrà rientrare Vildera di cui finora non è stata ancora ipotizzata una data di rientro. Le possibilità della PallTrieste nel corso della prossima fase dipenderanno in misura notevole da queste tre condizioni e purtroppo non ci saranno le condizioni domenica per vederle realizzate tutte. Vildera potrebbe restare ancora fuori e l'inserimento di Menalo sarà ancora un work in progress. L'unica certezza, insomma, è che bisognerà vincere per poi andare in Sabinia la settimana dopo con animo leggero e con il quinto posto in tasca
  13. Visto che confido nell'intelligenza e nel buon senso di tutti, mi auspico di NON rivedere più in questa sezione ciò che ho visto nelle ultime ore. Non intervengo ufficialmente, anche perché per qualcuno vorrebbe dire ban: ma è davvero l'ultimo avvertimento "bonario"
  14. DOMENICA 7 APRILE 2024 - Il tabù delle trasferte contro le big resiste. Stavolta, del resto, il campo da sbancare era quello dell'ammazzacampionato, Trapani. La Pallacanestro Trieste completa quindi il suo filotto negativo - non ha mai battuto in trasferta una formazione di prima fascia, perdendo a Bologna, Verona, Forlì, Torino, Cantù, Udine e appunto Trapani - e non è proprio il miglior viatico verso i play-off. Stavolta c'è l'alibi delle tre assenze, visto che oltre a Vildera, non vedono il parquet nè Brooks nè Filloy. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", l'assenza di Eli Brooks è un fulmine a ciel sereno perchè, ancora una volta in spregio a chi può avere interesse verso la squadra, per pretattica viene comunicato a un'ora dall'inizio della partita che la combo-guard ha accusato un risentimento muscolare al gluteo destro nel corso della settimana e quindi viene tenuto a riposo. Manca Vildera e lo si sa, non gioca nemmeno Filloy che rimane con la sovramaglia da riscaldamento in panchina, senza comunicazione in merito. Visto che tutta questa "diabolica" pretattica sta palesamente dimostrando di non servire a niente hai visto mai che in società capiscano che non sono queste le operazioni simpatia e trasparenza di cui ci sarebbe bisogno? Quella di Trapani è la tredicesima sconfitta stagionale... Trieste presenta un quintetto inedito con Ruzzier, Reyes, Deangeli, Ferrero e Candussi, Trapani propone subito Amar Alibegovic nello starting five. Con da una parte un quintetto improvvisato e dall'altra una squadra già sicura di essere testa di serie nei play-off e la cui unica preoccupazione è inserire i due nuovi arrivi, il risultato è un quarto ricco di errori. Leo Menalo debutta al 4' sul 6-5. Il primo quarto si chiude sul 13-11 per i siciliani, i biancorossi si tengono sul 5/18 dal campo (1 su 9 da tre), i rivali 5/17. Ciapanò time. L'unica nota di merito va ai tifosi giunti da Trieste, una passione incrollabile che macina chilometri. Parziale di 6-0 di Trieste in avvio del secondo quarto con Reyes assoluto protagonista con due triple (13-17). La risposta di Trapani è devastante: 11-0, con Stefano Gentile a fare da ispiratore (24-17 al 13'). Ruzzier con due bombe provvede a interrompere la fuga (25-23 al 15'), con un semigancio Candussi impatta, il ritmo della gara rimane sostenuto ma in questo parziale le percentuali sono sensibilmente cresciute. Quasi perfette, ad esempio, quelle di Ruzzier: terza tripla e parità a 31 al 17'. Trapani prova nuovamente ad allungare, la riprende Candussi (unico in doppia cifra nei primi venti minuti), una bomba di Mian manda tutti al riposo sul 40-35 per i siciliani. Si può sperare? Sì, il tempo dell'intervallo. Il rientro dagli spogliatoi è choc: Trieste per cinque minuti combina solo tre punti dalla lunetta mentre dall'altra parte Trapani prova a dimostrare perchè resta la favorita numero 1 per la promozione. Parziale di 13-3 per il 53-38 che di fatto chiude la gara, punendo i cambi difensivi di Christian che risultano sempre penalizzanti. I biancorossi si disintegrano, gli Sharks continuano ad azzannare. Si sveglia anche Alibegovic e i sicilian i scavano un margine di venti punti (59-39). Campogrande non la mette da tre e non fa un gran favore a sè stesso visto che con il rientro di Vildera un senior dovrà restare fuori e il sospettato è proprio lui. Il terzo quarto si chiude sul 64-46. Reazione triestina in apertura dell'ultimo quarto con un break di 7-0. A cinque minuti dalla sirena 68-57. Quando i biancorossi limano parte del ritardo arriva la sentenza di Notae dai 6,75. Trieste rimane quinta, nonostante Verona abbia perso a Latina fallendo negli ultimi secondi i liberi decisivi. Il rischio di un accoppiamento nei play-off con il babau Sharks lo vorrebbero evitare tutti. - Stasera la Triestina si congeda da Fontanafredda, o almeno questo è quello in cui confidano società e tifosi alabardati, sperando che non sorga qualche intoppo da qui al 20 aprile per il tanto atteso ritorno al Rocco. Come scrive Antonello Rodio, l'ultima al Tognon (inizio 20.45, arbitra Tona Mbei di Cuneo) si prospetta una gara complicata per l' Unione per vari motivi. E non è tanto per il valore di una Virtus Verona che dopo una buona prima parte di campionato vive un momento di difficoltà (4 punti nelle ultime otto gare) e tra l'altro sarà penalizzata dalle assenze degli squalificati Ruggero e Danti e degli infortunati Zarpellon e Demirovic. Piuttosto a preoccupare la Triestina è dover affrontare la quarta partita in tredici giorni dopo una gara dispendiosa come quella con l'Atalanta. Sarà necessaria pertanto una certa rotazione, come spiega mister Bordin: «Il problema principale è di poter lavorare poco, dovendo recuperare dopo una partita dispendiosa e non potendo fare un lavoro fisico importante come quando hai la settimana tipo. È ovvio che un po' di turnover ci sarà perché è impossibile giocare quattro gare in meno di due settimane sempre con gli stessi giocatori, la nostra rosa è comunque molto ampia e di qualità quindi per qualcuno che sarà tenuto a riposo, ci sarà qualcun altro di valore che partirà dall'inizio». Anche se la squadra di Gigi Fresco ha assenze pesanti, il tecnico alabardato avverte di non abbassare la guardia: «Se alla Virtus mancheranno delle pedine, anche noi avremo assenze importanti, la cosa fondamentale è che chi va in campo dia sempre il massimo. Loro nell'ultimo periodo hanno fatto un po' più fatica ma è una squadra non semplice da affrontare, ha buone individualità e vorrà ottenere punti importanti. Dovremo stare attenti da subito e cercare di tenere ritmi alti come ultimamente siamo riusciti a fare». L'altra insidia in casa alabardata è quella di una difesa ridotta ai minimi termini, con Malomo che resterà a riposo dopo il trauma cranico e uno Struna che non fornisce ancora le giuste garanzie fisiche: «Malomo dopo la testata sarà tenuto a riposo ed è giusto così - spiega Bordin - mentre Struna è in recupero ma non ancora pronto. In difesa siamo un po' contati ma ho la fortuna di avere alternative valide e giocatori al caso duttili come possono essere Germano o Anzolin, vedremo poi quale potrà essere l'assetto ideale». Ricordando che sono ancora indisponibili anche Vertainen e Ballarini, ipotizziamo quali possono essere le scelte di Bordin. Per quanto riguarda i tre in difesa, il tecnico potrebbe ripartire dalla seconda parte del match con l'Atalanta, ovvero Ciofani centrale, Moretti a destra e Rizzo a sinistra, ma a parte che i primi due potrebbero anche scambiarsi di posizione, le parole del mister lasciano intendere che c'è anche la possibilità di Germano braccetto destro con Moretti in mezzo. A centrocampo potrebbe essere dato un turno di riposo a Vallocchia: il posto accanto a Correia se lo giocano Jonnson, Celeghin e Fofana. Come esterni dovrebbero giocare Pavlev a destra e Petrasso a sinistra, mentre i n avanti dipende se si giocherà col doppio trequartista: in questo caso ci saranno El Azrak e D'Urso dietro a Lescano, altrimenti uno dei due dietro a Lescano affiancato da uno fra Redan o Minesso.
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