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  1. SABATO 20 APRILE 2024 - Il grande giorno è arrivato. Come scrive Antonello Rodio, dopo quattro mesi la Triestina ritorna finalmente al Rocco e oggi potrà giocare la sfida con il Novara (inizio ore 18.30, arbitra Di Francesco di Ostia Lido) su un prato finalmente degno di una partita di calcio, con l'abbraccio dei tifosi che sarà di nuovo molto corposo (a ieri sera circa 3500 biglietti staccati grazie alle tante promozioni, oltre ai quasi 4mila abbonati). Proprio per questo, come confessa mister Bordin, non è una vigilia come le altre: «La squadra sta vivendo molto bene il ritorno al Rocco - dice il tecnico alabardato - giocare nel nostro stadio con il nostro pubblico è qualcosa in più. Avere tanti tifosi che ti incitano e ti spronano a dare il meglio, per i ragazzi è solo un vantaggio. Dobbiamo però stare attenti a gestire queste emozioni perché saranno tante, rimanendo sempre equilibrati ma sfruttando al massimo il fattore stadio e soprattutto il nostro tifo». E poi di fronte ci sarà un avversario molto ostico: il Novara è in un ottimo momento, ha appena infranto l'imbattibilità del Legnago, è affamato di punti salvezza e nelle ultime 12 partite ha perso solo con il Vicenza, che ha avuto bisogno di tre rigori per vincere: «Il Novara sta molto bene fisicamente e mentalmente - avverte Bordin – ha grandi motivazioni di classifica e giocherà col coltello tra i denti. Dovremo stare molto attenti, perché un campo così bello sarà uno stimolo anche per loro. Saranno agguerriti ma siamo pronti a controbattere». Anche l'Unione però ha le sue motivazioni, oltre a quella dello stadio. E le spiega bene il tecnico alabardato: «C'è ancora una piccola speranza di agganciare il terzo posto, perché il Vicenza è in vantaggio, ma ci proveremo comunque. Se non si arrivasse terzi, essere la miglior quarta sarebbe importante, perché se dovessimo andare avanti il fattore campo sarebbe importante e giocheremmo l'eventuale gara di ritorno in casa». In casa alabardata è assente il solo Struna, mentre Jonsson e Ballarini sono rientrati in gruppo. Davanti al rientrante Matosevic ci sarà il solito terzetto Moretti-Malomo-Rizzo, a centrocampo in mezzo Correia e Vallocchia mentre come esterni se la giocano Pavlev, Germano e Anzolin. Poi dipende dal modulo e l'unica sicurezza sembra Lescano: probabile un trequartista dietro a due punte, ma non è così scontato. La realtà è che la Triestina sa interpretare al meglio varie versioni del 3-5-2, senza o con trequartisti (a volte addirittura due), come spiega Bordin: «Fino a questo momento il 3-5-2 è il modulo che ci ha dato maggiori possibilità di sfruttare i giocatori che abbiamo, è importante capire l'avversario e cercare i relativi spazi, dipende da come vengono occupate le posizioni. Noi come staff possiamo dare delle indicazioni, poi sono i giocatori che cercano gli spazi migliori, portando il modulo a un 3-4-3 o a giocare in alcuni frangenti anche con quattro attaccanti. L'importante è avere la convinzione di fare le cose al meglio, poi il modulo alla fine conta relativamente». Già, perché al di là del modulo, oggi sarebbe bello battezzare con una vittoria il ritorno al Rocco, sperando che con tutta la terra e l'argilla portate via, se ne siano andate anche le presunte maledizioni. - Fino a un paio di settimane fa Rieti-Pallacanestro Trieste doveva essere una partita...in maschera. Come scrive Roberto Degrassi, entrambe parevano avere ormai blindato i propri piazzamenti, quarti i sabini nel girone verde e quinti i ragazzi di Jamion Christian in quello rosso. E tra due squadre destinate fatalmente a incontrarsi nel primo turno dei play-off pochi giorni dopo non avremmo potuto che assistere a una sfida a nascondino, preservando i pezzi migliori e senza azzardare nuovi giochi. Adesso invece Rieti-Pallacanestro Trieste diventa una faccenda dannatamente seria. Domani alle 18 i biancorossi devono tornare a vincere in trasferta se vogliono chiudere quinti la fase a orologio senza dover dipendere dal risultato degli altri. Una quinta piazza che significa non ritrovarsi tra i piedi la corazzata Trapani nel tabellone play-off. Rieti, da quarta che era, adesso è invece terza vantando saldo canestri a favore nei confronti diretti con Torino, a pari punti. Vincendo potrebbe non incrociare più la strada con Trieste (e in quel caso dipenderà sì dai risultati di Rimini e Cividale). Ma sarebbe nella stessa griglia di Trapani. Trieste dopo aver recuperato Brooks la scorsa settimana sta scaldando Vildera, assente da un mese, e valuta se rischiare anche Ariel Filloy. La sensazione? Non lo farà. Le dichiarazioni di coach Christian sul sito della Lega Nazionale Pallacanestro sono già proiettate alla fase successiva: «Stiamo concentrando tutti i nostri sforzi nel costruire slancio per i play-off. La squadra sta crescendo e migliorando costantemente. Ci concentriamo sull'assumere responsabilità e mantenere la giusta mentalità e atteggiamento, nel corso di questa settimana abbiamo lavorato proprio su questo». Riflessioni più da mental coach che da uomo di panchina. Domani la verifica. Dall'altra parte Alessandro Rossi, allenatore di Rieti, definisce il confronto di domani «Una partita dai grandi stimoli, perché giochiamo contro una squadra forte, che ha un roster tra i migliori del campionato. È chiaro che anche loro hanno avuto i loro up & down, dovuti a degli infortuni che non hanno dato la possibilità di esprimersi al meglio. La nostra motivazione deve essere quella di finire questa stagione regolare nel miglior modo possibile, magari con una vittoria che ci garantirebbe il terzo posto nel girone Verde. Ci auguriamo che anche contro Trieste il PalaSojourner sia un fattore». E gli fa eco il pirotecnico Jazz Johnson, idolo di casa, che si appella al pubblico per riempire il palazzo.
  2. VENERDÌ 19 APRILE 2024 Finalmente la Triestina torna a casa. Finalmente i triestini si riappropriano del loro stadio. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", tutti i cittadini e non solo il popolo alabardato potranno ritrovarsi sui gradoni del Rocco fieri di quel luogo amato e iconico che è stato loro sottratto da una pessima gestione del manto erboso (e si è scoperto anche del fondo) da parte di chi è stato scelto dalla comunità per curarlo e conservarlo. Sono passati 120 giorni, dopo almeno altrettanti di un calvario scandito da una serie di "stop and go" figlia di uno stucchevole rimbalzo di responsabilità sfociato in goffi tentativi di risistemare il prato dello stadio con costi elevati per la comunità. Era evidente a tutti che dopo la partita d'esordio con il Trento (datata 4 settembre) su quel terreno non si sarebbe potuto più giocare. Non solo perché la palla non rotolava o rotolava male ma soprattutto perché era a rischio l'incolumità fisica dei protagonisti (padroni di casa e ospiti) costretti a esibirsi sul zolle da mezzo metro che si staccavano dal prato. Ed era anche a rischio la volontà degli investitori americani, che a luglio dell'anno scorso avevano evitato un altro fallimento o smobilitazione dell'Unione, di proseguire nel loro ambizioso progetto che fonda uno dei suoi asset principali proprio su uno stadio moderno e di livello internazionale del quale negli ultimi mesi hanno chiesto al Comune la concessione. Uno stadio che, oltre all'ordinaria manutenzione piuttosto onerosa, ha subito in quasi 32 anni un mini restyling nel 2012 a spese del Cagliari e una ristrutturazione più corposa (via le reti di recinzione, nuovi seggiolini, nuovi spogliatoi, maxischermi e prato) nel 2019 con i fondi arrivati, nella gestione Biasin-Milanese, dalla Figc per l'Europeo Under 21. L'intervento dell'amministrazione regionale, voluto dal governatore in persona, sul piano economico e politico, la disponibilità del comitato Fvg della Lnd, la pazienza e la determinazione della Triestina calcio e soprattutto quella dei tifosi sono stati gli elementi determinanti per riportare in vita lo stadio cittadino con il nuovo manto erboso realizzato a tempi record dalla Powergrass. Gli otto mesi di un disagio, che non ha precedenti nella storia del calcio nazionale e internazionale (salvo catastrofi naturali o belliche), sono costati tanto denaro alla società Triestina, hanno condizionato almeno in parte il percorso agonistico della squadra ma soprattutto hanno sfiancato la passione dei tifosi costretti al divano di casa (con l'abbonamento in tasca) o a sobbarcarsi 250 chilometri per raggiungere la pur ospitale Fontanafredda. Dalle stanze del Municipio non è arrivato finora né un accenno di scuse, nè un grazie. Dopo mesi di stallo è arrivata una collaborazione piena con le altre istituzioni coinvolte nell'operazione. Era il minimo per risolvere un pasticcio fatto in casa. Quell'entusiasmo nato attorno alla Triestina nell'estate scorsa è andato in letargo. Sul raffreddamento della piazza pesano anche alcune scelte tecniche (esonero di Tesser in primis) e un calo di prestazioni e risultat i della squadra ma il record ineguagliabile e forzato di oltre trenta gare disputate lontano dal Rocco non ha certo aiutato. Il passato è passato, ora c'è da vivere il presente e guardare al futuro. Quella di domani è una prima occasione di festa. Quanti più triestini verranno allo stadio, anche se la partita con il Novara non è poi così attrattiva, tanto più sarà forte la pressione perché certi errori macroscopici non si ripetano. Anche perché questa illeggibile pagina di storia non finisce domani alle 18.30. La Triestina infatti giocherà al Rocco a maggio certamente un'altra partita (il giorno 7), se passerà il turno di play-off una seconda (l'11 o il 14, e forse una terza (il 18 o il 21, ma il 20 l'Unione dovrebbe levare le tende). Poi, se mai dovesse proseguire il sogno di squadra e tifosi di lottare fino all'ultimo per la promozione in serie B, riecco un altro esilio (al momento l'unica certezza è il Tognon) determinato dalla scelta ancor più sciagurata di ospitare allo stadio due concerti senza guardare al calendario sportivo e con la necessità programmata di rifare un manto erboso appena risistemato. Sulla carta è poco probabile che succeda ma qualcuno spera che non accada. Chi invece si porta nel cuore la Triestina e i valori dello sport si augura evidentemente il contrario. E se dovesse consumarsi un altro scempio, dopo quello già vissuto, questa vicenda farà più rumore. Molto più rumore. - Il ritorno allo stadio Rocco sarà un momento importante per la città ma anche per il presidente Ben Rosenzweig. Il derby con il Padova è stata l'ultima partita live al Rocco non solo per la stragrande maggioranza dei tifosi ma anche per il numero uno del club. Sempre come scrive Ciro Esposito, domani sera sarà un'occasione speciale anche per lui e ha voluto esprimere la sua vicinanza ai tifosi nel giorno in cui viene raggiunto il traguardo di un percorso difficile per la società alabardata impegnata per mesi in un lavoro straordinario vista l'importanza della posta in gioco. «Siamo entusiasti di poter finalmente riabbracciare i nostri meravigliosi fan al Nereo Rocco sabato per la partita contro il Novara - dichiara il presidente Ben Rosenzweig -. Si tratta di un traguardo al quale abbiamo lavorato tutti molto duramente. Abbiamo aspettato questo momento a lungo, anche perché l'esilio prolungato ha avuto un effetto estremamente gravoso sui nostri leali tifosi, i giocatori e lo staff. È tempo di tornare al Rocco per supportare calorosamente i giocatori nell'ultima partita in casa prima dei playoff». «La Triestina ha uno dei migliori stadi del Paese - continua il presidente -. Ma ancora più importante è ciò che lo stadio rappresenta per le persone di Trieste. Il Rocco è un asset fondamentale per l'intera comunità, costruito per il divertimento di tutti. Assicurare benefici alla nostra comunità locale è una priorità fondamentale per noi, e siamo fiduciosi di poter gestire lo stadio in un modo che sarà veramente apprezzato dalle persone di Trieste, offrendo ai fan un'esperienza distintiva, intrattenimento tutto l'anno, e il Rocco quale destinazione per il tempo libero. Siamo fortemente impegnati a lasciare un'importante eredità nella zona di Trieste, attraverso investimenti costanti a beneficio della comunità in generale e creando un focus maggiore sugli eventi di intrattenimento».
  3. GIOVEDÌ 18 APRILE 2024 - Giovanni Vildera e Ariel Filloy verso il possibile rientro in vista del match che domenica vedrà Trieste sfidare la Sebastiani. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", i punti pesanti in palio a Rieti e la necessità di far riassaggiare il parquet a entrambi potrebbero spingere coach Jamion Christian a utilizzarli, seppure parzialmente, in un match decisivo per il piazzamento finale. Una vittoria darebbe ai biancorossi la certezza di finire quinti, in caso di sconfitta si resterebbe legati ai risultati di Rimini e Cividale, in campo rispettivamente a Milano contro l'Urania e a Vigevano. A quaranta minuti dalla fine della fase a orologio, intanto, cominciano a comporsi i tabelloni dei play-off che accompagneranno le squadre verso la rincorsa alla promozione. Da una parte sono due le squadre già qualificate, Trapani come prima del girone Verde e Verona come quarta del girone rosso, dall'altra un quarto già definito con Forlì prima del girone Rosso che affronterà Vigevano come ottava del girone Verde e nella parte bassa Cantù ormai certa del secondo posto nel girone Verde. Per tutte le altre, l'ultima giornata sarà decisiva per definire il piazzamento finale. PROMOZIONE PER I PLAY-OFF Si scrive "Fight as one", si legge uniti verso un unico grande obiettivo. È questo lo slogan che Pallacanestro Trieste ha scelto per presentare la messa in vendita dei biglietti per assistere alle partite dei play-off della stagione 2023/2024. Tagliandi scontati del 60% per gli abbonati alla stagione regolare, del 30% per i tifosi non abbonati. A partire dal prossimo 29 aprile tutti gli abbonati "Rebirth" alla stagione regolare 2023/2024 potranno confermare il proprio posto o decidere di cambiarlo con uno di quelli disponibili nel momento dell'acquisto. A partire dal 6 maggio, invece, inizierà la fase di vendita libera dei biglietti, in cui tutti i tifosi potranno acquistare il proprio tagliando scegliendo tra i posti rimasti disponibili dopo la prima fase. I biglietti potranno essere acquistati, come nel corso della stagione, attraverso tutti i canali della società: le biglietterie del PalaTrieste, il punto vendita nella filiale BCC Venezia Giulia di Via Roma e sul portale Vivaticket. Gli orari di apertura saranno comunicati nei prossimi giorni. I PREZZI Prima Fila 143 euro per i non abbonati, 82 euro per gli abbonati, Supervip: 91 euro/52 euro, Vip 53 euro/30 euro, Parterre: 30 euro/17 euro, Silver: 24 euro/14 euro, Tribune: 16 euro/9 euro, Distinti: 12 euro/7 euro, Curva Nord e II Anello: 9 euro/5 euro. - Sabato contro il Novara (inizio ore 18.30) gli abbonati della Triestina non solo avranno nuovamente la possibilità di riabbracciare l'Unione nello stadio di casa, ma possono essere anche un volano per la presenza di altri tifosi grazie all'iniziativa della società che permette ai possessori della tessera stagionale di portare al costo di 1 euro un amico nello stesso settore dell'abbonamento. Per beneficiare di questa iniziativa, valida solo in prevendita (quindi fino a sabato mattina), basterà recarsi nelle sedi fisiche del Centro Coordinamento Triestina Club e del Triestina Fan Club Bar Capriccio, muniti del proprio abbonamento e di un documento d'identità valido dell'amico che si vuole portare. Per il resto i biglietti saranno acquistabili in quattro sedi fisiche: sede societaria (oggi e domani 9.30-12.30 e 14.30-18.30); Centro Coordinamento di via Macelli (oggi e domani 9-12 e 16-19, sabato 9-12); Triestina Fan Club Bar Capriccio di via Bramante (oggi e domani 7-13.30 e 17-19, sabato 9-13); Ticket Point di Corso Italia (fino a sabato 8.30-12.30 e 15.30-19). Il biglietto potrà essere acquistato anche online sul circuito di vendita DIY Ticket, è disponibile anche la prenotazione del biglietto al numero 060406 (anche messaggi Whatsapp), pagando in contanti nei Punti Mooney entro le 24 ore successive. ARBITRO A dirigere Triestina-Novara sarà l'arbitro Dario Di Francesco di Ostia Lido, coadiuvato dagli assistenti Minafra e D'Ascanio di Roma, quarto ufficiale Aloise di Lodi. Tre i precedenti: Pro Vercelli-Triestina 1-2 dello scorso gennaio e poi due partite del 2022, Arzignano-Triestina 1-1 e Triestina-Virtus Verona 2-1.
  4. MERCOLEDÌ 17 APRILE 2024 - Ultima trasferta della fase a orologio per la Pallacanestro Trieste che domenica a Rieti si gioca il piazzamento finale e definirà la sua avversaria nella griglia play-off. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", ad attendere i biancorossi Marco Spanghero, triestino doc, che ha guidato la sua Sebastiani a un'ottima stagione. «Arriviamo alla sfida contro Trieste in un momento davvero buono, siamo risaliti in classifica e contro Trieste ci giochiamo la possibilità di chiudere questa prima fase al terzo posto – l'analisi del giocatore –. Siamo fiduciosi, in fondo in questa fase a orologio abbiamo sbagliato solo la partita in casa con Piacenza». Match che sulla carta vede Rieti partire con i favori del pronostico, Spanghero però non si fida di un'avversaria che nessuno in casa Sebastiani vuole sottovalutare. «Credo che Trieste sia una mina ancora inesplosa – sottolinea il play triestino –. È una squadra di assoluto talento che non ha ancora trovato gerarchie ben definite e in questo i continui infortuni che hanno impedito loro di giocare al completo ha pesato. Lo vedi dal fatto che in ogni partita cercano punti di riferimento diversi: affrontare una stagione in questo modo è decisamente complicato. Ha pesato l'assenza di Reyes, adesso si fa sentire la mancanza di Vildera, l'unico giocatore assieme a Candussi che può far pesare chili e centimetri sotto canestro. In partite con avversarie fisiche è inevitabile far fatica, penso ad esempio al match contro l'Urania ma anche a quella di domenica con noi che abbiamo un Dustin Hogue che in queste situazioni è bravo a banchettare sotto i tabelloni». Ultimo match della fase a orologio, poi due settimane di pausa e sarà tempo di play-off. Trapani sarà l'indiscussa favorita della sua parte del tabellone, più equilibrio dall'altra parte dove si troveranno a scontrarsi Forli, Cantù e con ogni probabilità anche Udine. «Personalmente vedo Trapani e Cantù in A – sottolinea Spanghero –. Sono le squadre che hanno dimostrato di essere più forti. Di Trapani, anche dopo gli innesti di Gentile e Alibegovic, si è detto tutto, ma anche Cantù, al netto di un rendimento un po' ondivago nella stagione regolare, è una squadra che se esprime tutto il suo potenziale può diventare ingiocabile». Per Spanghero, che a Rieti ha trovato un ambiente ideale per esprimersi, un finale di campionato in crescendo che gli è valso la conferma anche per la prossima stagione. Poi sarà tempo di riflessioni per un giocatore che, dopo la nascita della sua primogenita, metterà la famiglia al primo posto. A Trento, dove si è ormai stabilito, ha aperto tre ristoranti e un bar. «Sicuramente mi riavvicinerò alla famiglia – conclude Spanghero – poi se troverò qualcosa di stimolante vicino a casa prenderò in considerazione l'ipotesi di continuare a giocare. Trento, Verona o Valsugana che sta cercando un titolo in serie B1 sono situazioni che potrei accettare. In caso contrario sarà arrivato il momento di prendere altre strade» . - Due giornate al termine della regular season della serie C e due partite che saranno molto importanti per la Triestina, ben oltre quelle che possono sembrare le apparenze. Lo scrive oggi Antonello Rodio: per la corsa al terzo posto del girone, si sa, il duello con il Vicenza pende decisamente a favore dei veneti, per il semplice fatto che l'Unione dovrebbe fare tre punti in più della squadra di Vecchi in questi due turni per superarla in classifica: anche se gli alabardati dovessero vincere contro Novara e Padova, al Lane basterebbero 4 punti per essere terza e il problema è che il Vicenza prima ospita il Trento e poi chiude il campionato ad Alessandria, in casa dei piemontesi già retrocessi da tempo: davvero difficile pensare che la squadra di Vecchi non ce la faccia a ottenere il bottino utile. Ma la Triestina è chiamata comunque a fare il massimo in questo finale di campionato per un altro motivo: c'è infatti ancora in palio un traguardo che potrebbe rendere piuttosto interessanti i play-off ed è quello di arrivare a essere la migliore quarta dei tre gironi. Il vantaggio che ne deriverebbe non è banale, perché raggiungere questo obiettivo, una volta superata la sua gara d'esordio dei play-off (ovvero quella secca nel secondo turno del girone che si giocherebbe al Rocco contro la peggior classificata fra le qualificate del primo turno), permetterebbe di essere testa di serie nel primo turno dei play-off nazionali, quelli con partite di andata e ritorno. Questo significherebbe non solo evitare in questo turno tutte le terze classificate (Vicenza, Carrarese e Benevento, oltre al Catania vincitore della Coppa Italia), ma anche giocare la gara di ritorno in casa e soprattutto passare il turno nel caso di parità di reti nel complesso delle due partite. In questo momento la Triestina è proprio la migliore quarta della serie C grazie ai suoi 63 punti: a due turni dalla fine il vantaggio della squadra di Bordin è di un punto sul Perugia (quarto nel girone B con 62 punti) e di due lunghezze sulla Casertana (quarta nel girone C con 61 punti). Rispetto alle sue rivali, l'Unione vanta anche una miglior differenza reti, grazie alla quale potrebbe dunque anche arrivare alla pari ed essere comunque davanti. Nelle ultime due giornate il Perugia riceve prima l'Arezzo nono in classifica poi chiude in casa del già promosso Cesena, mentre la Casertana gioca in casa del Giugliano che occupa il settimo posto e poi ospita il Sorrento dodicesimo. Entrambe hanno potenzialmente in canna dai 4 ai 6 punti, questo significa che l'Unione dovrà innanzitutto battere sabato al Rocco il Novara, e poi sperare che all'ultima il Padova abbia già le pile scariche e giochi con grande prudenza visto che il suo secondo posto è già in cassaforte e il suo esordio nei play-off avverrà il 18 maggio. Ecco perché il ritorno di sabato al Rocco è così importante: vincere vorrebbe dire garantirsi probabilmente altre gare nello stadio di casa. Prima di cedere l'impianto ai concerti.
  5. MARTEDÌ 16 APRILE 2024 - La sconfitta contro l'Urania Milano, ultimo match interno della fase a orologio, accompagna la Pallacanestro Trieste verso un play-off da giocare tutto in salita. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", indipendentemente dal piazzamento, la formazione di Jamion Christian sa che dovrà giocare tutta la postseason senza il vantaggio del fattore campo. Le indicazioni giunte dal parquet sono chiare, la partita del PalaTrieste, al netto degli episodi che hanno pesato sul risultato (fallo tecnico a Ruzzier poi uscito per 5 falli per le proteste su un fallo subito in penetrazione e clamorosamente non fischiato) è stata la summa di errori e orrori di un'intera stagione. LA SITUAZIONE: Mancavano Filloy e Vildera in una squadra che da troppo tempo non riesce a giocare al completo? Vero. Ma al netto di quelli che sono i protagonisti in campo, il match ha confermato che quello che manca davvero sono organizzazione e idee di gioco di una squadra che a otto mesi dall'inizio della stagione non ha ancora trovato una sua precisa identità. Difesa che non riesce a incidere, attacco affidato sempre e solo alle iniziative dei singoli. Non è un caso che quando Trieste si è trovata a giocare finali punto a punto, ha quasi sempre dovuto arrendersi all'avversaria di turno. L'ANALISI DEI PROTAGONISTI: Mike Arcieri e Jamion Christian, nel dopo partita, hanno di fatto scaricato le responsabilità sui giocatori, incapaci di fare le cose giuste sul parquet e di non saper incanalare le emozioni di sfide così equilibrate nel modo giusto. Errori da cui imparare per ripartire. Considerazioni ripetute nel tempo che ormai risultano stucchevoli anche perchè se sul campo la squadra non esegue, evidentemente, c'è un problema a monte. A questo punto, quinto, sesto o settimo posto cambia poco. Una squadra che non ha mai trovato continuità di rendimento e in trasferta, nelle partite contro le possibili contenders, non ha mai saputo vincere, difficilmente potrà pensare di portarsi a casa 9 partite in un mese e rovesciare per tre volte il fattore campo. LA PROSSIMA SFIDA Oggi riparte la preparazione in vista dell'ultimo match contro Rieti. Poi ci sarà la sosta di due settimane e il tempo per ritrovare tutti gli effettivi e cominciare a lavorare in vista dei play-off. - La prestazione che ha portato al successo allo stadio di Gorgonzola è una risposta chiara e netta da parte del gruppo alabardato a chi pensava che avesse mollato. Una sensazione affiorata e motivata da quanto visto una settimana prima contro la Virtus a Verona. E invece contro la Giana, squadra che ha dimostrato anche domenica la bontà del suo gioco e della sua freschezza (specie nel primo tempo e domati dalle parate di Agostino), la Triestina è stata capace di tenere botta sul piano mentale, tattico, tecnico e fisico. E quindi sono arrivati dei segnali confortanti in vista dell'ultimissimo scorcio di stagione. Come scrive oggi Ciro Esposito, evidentemente le prestazioni in affanno prima con l'Atalanta e poi soprattutto contro la banda di Gigi Fresco sono state la conseguenza di un tour de force che la squadra ha fatto fatica a digerire. Soprattutto sono mancati in quelle circostanze alcuni uomini che per il gioco di Bordin, e in particolare della fase difensiva, sono decisivi. Non è un caso che nelle due gare citate la penetrabilità della retroguardia sia coincisa con l'assenza di Malomo (unito allo stop di Struna) al centro. La gara di domenica invece ha messo in evidenza come la Triestina sia competitiva quando Bordin ha a disposizione alcuni giocatori chiave (tra questi Correia e anche Lescano) e quando il tecnico ha una lettura tattica efficace della gara. Va dato atto all'allenatore di essere stato abile a cambiare le carte nella ripresa mettendo in crisi la Giana Erminio già boccheggiante. Insomma quella attuale non è la Triestina spettacolo vista in alcuni frangenti con Tesser ma è un collettivo che, se al completo e in buone condizioni fisiche, può ancora dire la sua in questo finale di campionato. Perché la storia di questa stagione, anche travagliata, non è ancora finita o chiusa dalla blindatura di un quarto posto che comunque a febbraio era stato anche in forse. La storia non è finita perché la terza piazza potrebbe essere ancora agguantata anche se dipende dal Vicenza e le probabilità di raggiungerla sono esigue. I punti in classifica poi vanno incrementati quanto più possibile perché c'è in palio (come eventuale migliore quarta nei tre gironi) un posto da testa di serie in caso di accesso al primo turno nazionale dei play-off. La terza motivazione è il ritorno al Rocco dopo tre mesi a singhiozzo su un terreno impossibile e pericolo e quattro di esilio. Il ritorno a casa di sabato contro il Novara può rappresentare una prima tappa del riavvicinamento della squadra a una tifoseria delusa nonostante i risultati dicano che solo nell'anno della promozione sfiorata da Pavanel si è fatto meglio nella regular season. Ma la migrazione forzata a Fontanafredda, la cacciata di un tecnico stimato come Tesser, le cinque sconfitte consecutive di febbraio hanno pesato come un macigno sull'umore del popolo alabardato. La società deve riflettere sugli errori per correggerli, il pubblico e la squadra devono guardare avanti partendo dal presente. Non ci sono le premesse per sognare una serie play-off trionfale, ma c'è da vivere con serenità e determinazione la coda di campionato gara dopo gara. C'è l'occasione per godersi qualche partita al Rocco. E chissà che la voglia di arrivare alla fase finale dei play-off, di nuovo senza il Rocco per i concerti, non diventi uno stimolo in più per tutti.
  6. CITYSPORT DI LUNEDÌ 15 APRILE 2024 https://www.citysport.news/download/CS-15aprile2024.pdf
  7. LUNEDÌ 15 APRILE 2024 - La Giana Erminio non subiva gol da sette partite, ed una ragione oggettiva c'è. Dopo la partenza del bomber Fumagalli a gennaio il tecnico dei lombardi ha dovuto correggere la fase difensiva dei suoi per compensare l'inevitabile perdita di qualità e peso in attacco. Con la Triestina che vince a Gorgonzola, come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo" la chiave dell'incontro l'ha individuata bene Bordin nella ripresa, un centrocampista in più per schermare la Giana, presa della mediana ed il gol di Vertainen a determinare l'ennesimo successo in trasferta. Che sarebbe stata dura lo aveva anticipato il tecnico alla vigilia. «Come avevo anticipato la Giana è una squadra che gioca molto bene e lo dimostra la posizione in classifica, non perdeva da tanto e ci ha fatto soffrire nel primo tempo, i ragazzi sono stati bravi e Agostino ha fatto delle parate eccezionali, ha tenuto su la partita per il secondo tempo in cui abbiamo cambiato la gara a centrocampo dando una copertura diversa, facendo proprio una partita diversa». La scorsa settimana ha dato più spazio a qualcuno che gioca meno, sconfitta con la Virtus. Oggi proprio ragazzi che giocano meno da subentrati l'hanno decisa, Minesso-Vertainen nell'azione decisiva. «Sono stati bravi tutti quanti, anche Celeghin o Germano nel finale per esempio, una grande prestazione di tutti, è importante avere giocatori che si fanno trovare pronti, Minesso ha fatto una sponda eccezionale e Vertainen si è fatto trovare pronto a fare gol. Un buon rientro il suo, era riposato e ha risposto con un'ottima prestazione». Prova che in queste gare di fine stagione le motivazioni contano più di ogni altra cosa... «I ragazzi nello spogliatoio dopo il mio intervento si sono parlati tra di loro, si sono dati una svolta perché avevano visto che potevano fare molto di più rispetto al primo tempo. Siamo rientrati con un'altra testa ed abbiamo reagito molto bene alla loro partenza. I ragazzi sono consapevoli dell'importanza del nostro cammino». La chiave di volta con l'innesto in più in mediana. «Fofana ha dato equilibrio, Correia ha fatto una gran partita e nel finale ha chiesto il cambio per la stanchezza. Lamine ha consentito di trovare equilibrio e forze alle due mezzali ma ripeto, nelle difficoltà della partita, siamo usciti nel momento in cui contava». Che effetto farà tornare al Rocco? «Si prepara da sola la partita, si torna finalmente nel nostro stadio davanti ai nostri tifosi. Incontreremo però una squadra che ha bisogno di punti, non sarà semplice ma noi dobbiamo preparare la strada prima dei play-off». - Una sconfitta che peserà nell'economia di questo campionato e che rischia di far scivolare la Pallacanestro Trieste dal quinto posto sul quale sembrava ben salda dopo il successo casalingo contro Vigevano. Non finisce di deludere la formazione di Jamion Christian, incapace di chiudere una sfida che a 3' dalla fine, dopo le bombe di Brooks e Ruzzier che avevano scavato un solco importante, sembrava poter essere messa in cassaforte. «C'è delusione - l'analisi in sala stampa del general manager biancorosso Michael Arcieri - questa è una sconfitta che è difficile da accettare in un match nel quale la squadra non ha saputo interpretare bene i momenti chiave della partita. Quando in campo non si fanno le cose nel modo giusto, poi le partite vanno così. Siamo dispiaciuti ma voltiamo pagina. Da martedì sarà tempo di pensare alla partita di Rieti di domenica prossima». Sulla stessa lunghezza d'onda l'analisi del tecnico biancorosso Jamion Christian. «Sono d'accordo con l'analisi di Arcieri - le sue parole - nei momenti decisivi non abbiamo fatto le giocate che avremmo dovuto fare. Andiamo avanti cercando di imparare dai nostri errori, sono convinto di avere una squadra che dalla sconfitta di questa serata potrà trarre una lezione importante».
  8. Penso che la faccia scura di Arcieri in sala stampa sia l'immagine di un dirigente che, evidentemente, ora davvero non sa più a che santo affidarsi. Indipendentemente da come finisce domenica prossima, è già un miracolo passare il primo turno. Direi che non ci sia altro da dire
  9. DOMENICA 14 APRILE 2024 - Orchette da infarto. Orchette vincenti. Come scrive oggi Riccardo Tosques su "Il Piccolo", rimontona da antologia della waterpolo quella vissuta ieri pomeriggio alla Bruno Bianchi davanti a 700 persone in visibilio per una Pallanuoto Trieste da far impazzire come non mai. Le ragazze di Samer soffrono, tanto, tantissimo. Si trovano sotto di tre gol alla fine della terza frazione. E le olandesi del De Zaan paiono avere ancora tanta energia da vendere. Invece accade ciò che forse in pochi speravano. Negli ultimi 8 minuti di gioco arriva il parzialone di 5-0. Un pokerissimo, una cinquina devastante: letteralmente devastante. Vukovic, Gragnolati, Colletta, Vukovic, Gragnolati. Nomi scolpiti nella storia della Pallanuoto Trieste. Alla fine sembra quasi un sogno. Ma è realtà. Trieste è in finale. Oggi alle 17.30 le Orchette affronteranno il Plebiscito Padova che hanno battuto 15-10 il Bvsc Budapest. Ingresso al pubblico gratuito: obbligatorio riempire la Bianchi. E pensare che la semifinale era iniziata piuttosto male. De Zaan avanti dopo 44 secondi: rasoiata a pelo d'acqua di Drewes e sfera in rete. A 1'39'' arriva il raddoppio su diagonale imprendibile dalla destra di Van Rijn. Sparano si supera su Bente Regge limitando i danni, la traversa nega a Vukovic la gioia della rete. Altro legno di Vukovic, questa volta un palo che ora ancora trema. La Bianchi finalmente può esplodere: a 6'22'' Isabella Riccioli gonfia la rete. Con due traverse, una per squadra si chiude il primo tempo. La seconda frazione si apre con il 3-1 del De Zaan a firma Lieke Rogge. Trieste replica con un palo di Zizza. Altri due legni, entrambi per Lieke Rogge. A 5'27'' Bente Rogge, in superiorità numerica, cala il poker ospite. Finalmente Trieste torna al gol. Lo fa con la bomber, Arianna Gragnolati, che a 5'47'' dimezza le distanze. Nuovo +3 olandese con Drewe che 6'46'' penetra per vie centrali. A 52'' Cergol la piazza sotto il sette urlando tutta la sua rabbia. Al cambio campo Sparano si salva su Drewes con l'aiuto del palo. De Zaan di nuovo avanti con Slot che a 2'25'' firma il 6-3. Trieste torna in partita con due rigori trasformati da Gragnolati. Lieke Rogge fa 5-7. In controfuga, a 41 secondi dallo scadere, Koopman trafigge Sparano: si va all'ultima frazione sull'8-5 in favore del De Zaan con un pizzico di amarezza sugli spalti. Sotto di tre gol l'impresa pare impossibile. Non per le Orchette. A 2'45'' Vukovic, con un gol in superiorità numerica, dà il via all'incredibile. Orchette ancora in gol con un tap-in di Arianna Gragnolati a 4'18''. Ed è Colletta a coronare la rimonta a 5'11'' con una mitragliata: la Bianchi è una bolgia. Le olandesi sono sotto choc. Arriva anche il primo vantaggio alabardato con Vukovic a 1'56'' dallo scadere. Il De Zaan ha l'occasionissima di pareggiare a -1'41'' su rigore: Lieke Rogge colpisce il palo: riesplode la Bianchi. È nell'aria ed eccolo, il colpo di grazia, a 36 secondi dalla sirena, firmata da una certezza, Arianna Gragnolati, che trova il 10-8. Lacrime tra il pubblico. Trieste è in finale. Oggi tutti alla Bianchi. Per spingere le Orchette ad alzare la Coppa. - Pallacanestro Trieste davanti ai 40 minuti più obbligati della stagione: bisogna vincere per tenere definitivamente a distanza Rimini e la strepitosa Cividale e cominciare a pensare ai play-off con qualche certezza in più sul tabellone di destinazione. E visto che nei play-off il fattore campo conterà ancora più di adesso è meglio abituare bene il pubblico del PalaTrieste battendo alle 18 l'Urania Milano in modo convincente. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: una penultima giornata di campionato che per Trieste rappresenta un test vero in attesa di chiudere questa fase ad orologio con una trasferta sul campo della probabile avversaria dei play-off pochi giorni dopo (Rieti) e quindi in una gara a nascondino. Anche volendo farlo Trieste in realtà ha poco da giocare a nascondino: ha tre giocatori non al meglio (Vildera, Brooks e Filloy), non li ha impiegati a Trapani e lo staff sta sfogliando la margherita per vedere se azzardare l'impiego di qualcuno o preservarli ancora in vista dei play-off. In mancanza come sempre di dati certi sulle condizioni effettive dei giocatori (la solita pretattica, peraltro senza alcun vantaggio finora) e in considerazione dell'abituale prudenza, si può pensare a un atteggiamento ragionevolmente cauto. Occhio però che dall'altra parte c'è una formazione solida, che nella prima fase ha battuto in trasferta Rieti e Cantù e si è ripetuta nella fase a orologio a spese di Verona. Non c'è solo Potts per intenderci. Tra le diverse pedine anche un ex, Aristide Landi, lungo con buona mano dai 6,75 che alla vigilia così si esprime sulla partita: «Sarà una partita molto difficile, Trieste è una bellissima piazza di basket, grande passione e competenza, una città e un pubblico di cui conservo ottimi ricordi. Non è mai facile vincere in casa loro, hanno una tifoseria calda che può essere accesa anche dai tanti giocatori di talento ed esperienza, che abbondano nel loro roster come, tra gli altri, Ruzzier, Candussi e Reyes. Non ci mancheranno quindi motivazioni e stimoli per provare, consci della difficoltà del match, a realizzare una grande gara». Jamion Christian fotografa così invece la solidità dell'Urania: «Tecnicamente, Milano è una squadra offensivamente molto talentuosa. Ha molte soluzioni a disposizione, brava a trovare buoni tiri da fuori dal palleggio. Dobbiamo fare un ottimo lavoro con la nostra difesa uno contro uno, se permettiamo loro di entrare in ritmo, se non ci riprendiamo in transizione e non giochiamo nella maniera in cui siamo capaci di giocare in difesa, possono fare davvero male». Christian si sofferma sulla crescita di rendimento da parte di Reyes («Sta facendo progressi per tornare al top. Ovviamente, i suoi minuti aumenteranno, e gli stiamo dando la possibilità di giocare») ma è evidente che l'attenzione del pubblico del PalaTrieste sarà soprattutto sull'inserimento di Leo Menalo. A Trapani ha giocato 24 minuti ma con un solo allenamento insieme ai nuovi compagni nelle gambe. Adesso ha avuto giorni per conoscere giocatori e schemi e sarà più chiaro quale apporto potrà dare alla PallTrieste nelle prossime settiman e. Intanto Christian lancia un invito al pubblico: «Il sostegno dei nostri tifosi è tutto. Siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda, tifiamo l'uno per l'altro. Capisco che ci sono state delusioni quest'anno, ma ogni squadra affronta ostacoli. Questo è il momento in cui tutti noi dobbiamo essere uniti». - «C'è una grande voglia di riscatto: la scorsa settimana abbiamo fatto errori molto gravi e faremo di tutto per non ripeterli contro la Giana Erminio». Come scrive oggi Antonello Rodio, per analizzare la partita di oggi che attende la Triestina (a Gorgonzola si gioca alle ore 14, arbitra Allegretta di Molfetta), mister Bordin non può che partire dalla brutta prova contro la Virtus Verona. È stata infatti una settimana di analisi e profonde riflessioni quella in casa alabardata, per capire cosa non ha girato la scorsa domenica e preparare al meglio la sfida odierna che per l'Unione è troppo importante: non solo ci si giocano infatti le ultime chances di terzo posto, ma urge anche mettere in cassaforte la quarta piazza. «Le analisi le facciamo sempre, a prescindere dal risultato - spiega Bordin - e quella della scorsa settimana è stata una partita non certo all'altezza: non si è mai giocato in verticale e in profondità, c'era poco movimento e i giocatori chiedevano sempre palla sui piedi. Non c'era fluidità nel gioco, abbiamo commesso errori gravissimi e non vogliamo ripeterli». Dopo quattro partite in tredici giorni, in soccorso alla Triestina è arrivata una settimana tipo di lavoro. «Dopo questo tour de force di gare ravvicinate, finalmente abbiamo potuto lavorare meglio - dice il tecnico alabardato - si è potuto dedicare del tempo sia alla forza che alla tattica, ne avevamo bisogno e i ragazzi sono pronti». E pronti gli alabardati lo devono essere per forza perché di fronte ci sarà una Giana che non solo è imbattuta da nove turni e non prende gol da sette partite, ma che in queste nove giornate è la squadra che ha fatto più punti nel girone. Per questo Bordin predica grande attenzione: «I numeri dicono tanto: di fronte avremo la squadra più in forma di questo periodo, oltre ai risultati positivi non prende gol da tante partite. È una formazione molto equilibrata che sa coprire bene il campo e fa la parte offensiva in modo efficace. Dovremo stare molto attenti, ma da parte nostra dopo l'ultima brutta partita c'è una grande voglia di riscatto». Sul fronte formazione l'Unione dovrà fare a meno dello squalificato Matosevic e lo stesso Bordin chiarisce subito chi lo sostituirà: «Giocherà Agostino che è il secondo portiere, avrà questa grande occasione e sono certo che cercherà di sfruttarla al meglio». Assente, oltre ai soliti Struna e Ballarini, anche Jonsson che ha avuto un leggero risentimento al ginocchio. La buona notizia è che rientrano in gruppo Malomo e Vertainen. Il ritorno del capitano è fondamentale per un reparto difensivo nel quale Ciofani non ha avuto una settimana tranquilla e come detto non ci sarà Struna. Malomo sarà dunque al centro della difesa con Moretti e Rizzi scudieri laterali. In mezzo al campo probabile il ritorno di Vallocchia a fianco di Correia, con Celeghin e Fofana prime alternative, mentre sugli esterni è ancora possibile l'opzione di Germano a destra e Pavlev a sinistra, con Anzolin e Petrasso eventuali alternative sulla fascia mancina. Davanti bisognerà vedere se Bordin opterà per il doppio trequartista: nel caso giochera nno El Azrak e D'Urso alle spalle di Lescano. Altrimenti lo stesso Lescano potrebbe essere affiancato da Redan o Minesso, senza dimenticare che, come detto, torna in pista Vertainen.
  10. SABATO 13 APRILE 2024 - Dimenticare la brutta prova e la sconfitta con la Virtus Verona, non lasciare nulla di intentato nella lotta per il terzo posto e fare al più presto i punti necessari per mettere al sicuro la quarta piazza. Come scrive Antonello Rodio, è con questo spirito che la Triestina sta ultimando la preparazione in vista della trasferta di domani a Gorgonzola, dove gli alabardati affronteranno la Giana Erminio (inizio ore 14, arbitra Allegretta di Molfetta). Un impegno che la squadra di Bordin potrà affrontare con qualche arma in più rispetto a domenica scorsa: ritornano infatti disponibili Malomo e Vertainen. Il rientro del difensore dopo il trauma cranico accusato nel match con l'Atalanta U23, è fondamentale non solo per ridare solidità e compattezza a un reparto andato in difficoltà con l'assenza del capitano, ma anche per la mancanza di alternative. Non solo infatti Struna non è ancora pronto al rientro, ma anche Ciofani è in dubbio dopo essere stato colpito dall'influenza negli ultimi giorni. In pratica, se non fosse disponibile Malomo, dovrebbe scaldare i motori il giovane Crosara, che comunque resta una valida opzione vista la coperta molto corta del reparto. Ma è un rientro importante dopo tante gare di assenza anche quello di Vertainen, perché contribuisce a dare peso a un attacco che spesso nelle ultime partite ha dovuto giocare con una sola punta, e anche perché il finlandese è l'unica vera alternativa di ruolo a Lescano. Non possono essere considerate prime punte Redan o Minesso, e tutti ricordano come a quest'ultimo è stato chiesto di reggere da solo il reparto nella discutibile scelta di domenica scorsa con la Virtus Verona. Insomma una freccia in più sia per supportare Lescano, sia per farlo eventualmente riposare, anche se Vertainen finora ha fatto vedere tante buone giocate ma è clamorosamente mancato troppe volte all'appuntamento con il gol. Un altro aspetto positivo è che la Triestina dopo il tour de force delle quattro partite in 13 giorni, stavolta finalmente ha potuto rifiatare un po', ma soprattutto ha potuto allenarsi con una settimana tipo di lavoro, di quelle tanto care a Bordin per preparare le partite e dopo le quali effettivamente finora l'Unione ha fatto vedere le cose migliori. Di certo domani servirà una Triestina con tutte le armi cariche, perché di fronte ci sarà una Giana Erminio che non solo non perde da 9 turni ma che in queste giornate è la compagine che ha fatto più punti assieme al Vicenza, 19. Un ruolino di marcia che l'ha portata dalla quattordicesima posizione sull'orlo dei play-out, a un settimo posto che significa play-off quasi sicuri. Anzi in questo momento, se l'Unione arrivasse quarta e tutti i vantaggi di chi si è classificato meglio fossero rispettati nel primo turno dei play-off del girone, sarebbe proprio l'avversaria della Triestina al Rocco quando comincerà il cammino degli alabardati nella post season. Insomma trasferta tosta, ma anche il giusto banco di prova per capire se quello con la Virtus è stato solo un episodio o un campanello d'allarme. Un risultato positivo sarebbe fondamentale per ridare entusiasmo ai tifosi in vista del ritorno al Rocco di sabato prossimo con il Novara. - Oggi i veri sportivi triestini avranno un'unica cosa da fare: recarsi alla piscina Bianchi per tifare Orchette. Come scrive Riccardo Tosques su "Il Piccolo", l'appuntamento è alle 17.30, momento in cui scoccherà l'inizio della contesa tra Pallanuoto Trieste e De Zaan, semifinale che domani porterà la vincente a giocarsi l'Euro Cup. Un evento di portata enorme per una città non abituata, purtroppo, ai palcoscenici europei. Un motivo in più per andare alla Bianchi? L'ingresso al pubblico sarà gratuito. IL MATCH Da una parte un club che vanta in bacheca 3 Champions League, 8 titoli nazionali oltre ad una freschissima Coppa d'Olanda. Dall'altra una formazione che non ha mai vinto nulla. Letta così la semifinale delle Orchette potrebbe partire decisamente in salita. Ma così non è. Le ragazze del presidente Enrico Samer sono protagoniste di una stagione agonistica strepitosa: sono in piena lotta per accedere alle finali scudetto e in Europa hanno inanellato un percorso a suon di vittorie che le ha portate ad arrivare sino alla final four triestina. COACH ZIZZA «Non dobbiamo fare troppo caso alla pressione, sarà fondamentale scendere in acqua con l'approccio giusto». Il coach alabardato Paolo Zizza cerca di rasserenare le proprie atlete. «Certo, ci troveremo davanti una squadra capace di esprimere una pallanuoto efficace e lineare. Dal punto di vista tattico sappiamo cosa fare – prosegue Zizza – l'aspetto più importante però è quello mentale. Dobbiamo tenere alta l'attenzione. Le olandesi hanno classe e cinismo per punirti ad ogni minimo errore». LE AVVERSARIE La nazionale olandese di pallanuoto femminile è una delle più forti del panorama internazionale. Il De Zaan allenato da Mick Van De Bree schiera due grandi talenti orange: le sorelle Lieke e Bente Rogge, campionesse europee in carica e campionesse del mondo nel 2023. In Euro Cup le olandesi si sono piazzate al secondo posto del girone A alle spalle del Plebiscito Padova, formazione quest'ultima che Trieste è riuscita già a battere in questa stagione. Insomma: il De Zaan è forte, sì, ma non imbattibile.
  11. VENERDÌ 12 APRILE 2024 - Cotogna Sport Group non lascia ma anzi, rilancia il suo impegno con Pallacanestro Trieste. E come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", Lo fa grazie all'ingresso di un nuovo investitore, si tratta di Paul Matiasic, avvocato di San Francisco con origini istriane. Matiasic ha acquisito le quote CSG e, a seguito dell'operazione di trasferimento da parte di Trieste Basket, è diventato anche il maggiore azionista diretto della Pallacanestro Trieste. A seguito del trasferimento di un pacchetto di azioni da Trieste Basket a CSG e del successivo ingresso del nuovo socio, cambia anche il Consiglio di Amministrazione della Pallacanestro Trieste, con l'uscita di Andrea Bochicchio e l'ingresso nel CdA di due soci di CSG, Prab Sekhon e Paul Matiasic. CHI E' PAUL MATIASIC : Avvocato specializzato nella rappresentanza di clienti in casi di lesioni personali catastrofiche e omicidio colposo in tutto lo stato della California, Matiasic (classe 1977) si dedica a fornire patrocinio per gli individui più vulnerabili della società. Il suo studio, aperto nel 2007, ha ottenuto diversi verdetti a sette cifre e risarcimenti per clienti in tutta la California occupandosi di lesioni personali catastrofiche o morte ingiusta di persone care. L'organizzazione National Trial Lawyers lo classifica regolarmente nella sua lista "Top 100 Trial Lawyers" e la National Association of Distinguished Counsel lo include nell'1% dei migliori avvocati negli Stati Uniti. Giocatore di basket negli USA e in Italia durante gli anni universitari, Paul Matiasic ha radici in Istria, terra che suo nonno, suo padre e la sua famiglia hanno lasciato per emigrare negli Stati Uniti durante l'esodo, e parenti tra Trieste e il Friuli, patria di sua madre. Ha giocato a basket a livello Pro-Am e anche in Italia, militando a Roma nel periodo in cui studiava presso l'università americana nella capitale. La sua passione e conoscenza dello sport rendono il suo ingresso in società strategico nei progetti di sviluppo della Pallacanestro Trieste e di CSG. LE PAROLE DI RICHARD DE MEO : «Voglio rivolgere un sentito ringraziamento ad Andrea Bochicchio – il saluto del presidente –. Ha svolto un ruolo fondamentale per garantire una transizione di proprietà senza intoppi e per favorire l'ingresso nel tessuto sportivo e imprenditoriale del territorio. È stato un piacere lavorare così a stretto contatto con Andrea. Sono lieto di dare il benvenuto a Prab e Paul nel CdA. Prab è un amico, che è stato una delle forze trainanti dietro l'operazione iniziale e la continua supervisione del club. Inoltre, siamo davvero entusiasti che Paul si unisca al gruppo. La sua passione per il basket, le sue prolifiche attività imprenditoriali e i legami personali con la regione lo rendono un collaboratore ideale per questo progetto e sono entusiasta dell'impatto che avrà». VERSO MILANO : Tornando al campionato, continua la preparazione della squadra in vista del match che domenica alle 18 vedrà Trieste in campo contro l'Urania Milano. Tutta da capire, in base al recupero degli infortunati, la formazione che Jamion Christian avrà a disposizione per l'ultimo match casalingo della fase a orologio. - Un ragazzo dal sorriso inibito, quasi atipico in relazione ai tempi e alla professione, Andrea Adorante in un anno e mezzo a Trieste è stato uno di quei calciatori al limite dell'imperscrutabilità, in minima parte sul campo, in modo più rilevante fuori, dove nelle interviste o negli incontri fugaci il confine tra timidezza e discrezione è sempre stato sottilissimo. Come scrive Guido Roberti oggi sul quotidiano locale, per certo, un bravo ragazzo. In campo, alla gente di Trieste resta l'immagine di quel gol al 92' a Crema, determinante per giocarsi poi la salvezza il 13 maggio scorso a Seregno, la sciocchezza commessa proprio a Seregno con una espulsione estinta dalla prodezza di Tavernelli, ed i primi gol di una stagione – questa – talvolta decisivi come nel caso delle sfide al Lumezzane (il pari poi tramutato in oro da Fofana) e Giana (doppietta e tre punti all'87'). Proprio quando stava per venir coniato l'aforisma di "zona-Adorante", quel viaggio a gennaio lungo 900 chilometri, dall'Adriatico al basso Tirreno, inserito alla perfezione in una macchina, quella stabiese, che viaggiava già bene, e dal suo arrivo con le "Vespe" di Castellamare, ha viaggiato ancora meglio. Primo posto e promozione in B, per Andrea 12 gol con 5 doppiette (più i 4 a Trieste fanno 16 stagionali in campionato e la tripletta in Coppa al Renate), riscatto automatico del contratto degli stabiesi. Adorante, quando è andato via a gennaio diretto in una squadra già prima, avrebbe immaginato di esserne così protagonista? «Sinceramente non avrei mai pensato di avere un impatto così, sapevo e volevo a tutti i costi dare una mano a questa squadra e mettermi a loro disposizione. Poi quello che è avvenuto è grazie a loro, hanno dominato il campionato dalla prima partita disputata, quindi posso solo che essere orgoglioso di poter far parte di questa splendida famiglia». 12 gol a Castellamare con molte doppiette, è il sistema di gioco perfetto per esaltare le sue caratteristiche? «Penso che il modo di giocare e il fatto di essere molto propositivi e di prendere in mano il pallino del gioco faccia sì che un attaccante possa avere molte occasioni. Ho ritrovato un modo di giocare che mi mancava da anni, lottare su ogni pallone e poter dare una mano alla squadra. I gol per un attaccante penso siano fondamentali, quindi sono davvero contento di essere riuscito a realizzarne tanti e spero che in queste partite ci sia la possibilità di siglarne altri». Ha lasciato Trieste dopo 4 gol, per molti il rimpianto di aver perso il "perfetto subentrante", qualche rimpianto riferito a Trieste? «Non ho nessun rimpianto perché ogni minuto che sono entrato con la maglia della Triestina, penso di aver dato tutto quello che potevo dare. Naturalmente non aver avuto la possibilità di dimostrare a 360° tutte quelle che penso possano essere le mie potenzialità, ha sicuramente avuto un ruolo importante». Vista da fuori, la Triestina ha passato il terremoto a gennaio con l'esonero di Tesser, al netto dell'ultima sconfitta la squadra sembra "guarita" dalla crisi. Può recitare un ruolo da protagonista nei play-off? «La squadra ha passato un momento difficile, ma sono sicuro possano giocarsela benissimo. Sono tutti ragazzi straordinari e auguro il meglio ad ognuno di loro. Colgo l'occasione per fargli un grandissimo in bocca al lupo». Proprio in quest'ottica, per quanto ha visto del girone C chi temerebbe in particolare? «In questo girone ho giocato contro squadre che reputo forti, oltre le big ci saranno sicuramente delle squadre che sorprenderanno come già capitato gli anni passati». Ora ha addosso l'emozione indelebile di una promozione, sommata alla salvezza dell'anno scorso non si può dire che non siano stati super intensi gli ultimi 12 mesi. «Sono stati sicuramente 12 mesi incredibili, penso di dover ancora realizzare tutto questo. Sono convinto però che tutto torni nella vita, questo è il motivo del perché non ho mai smesso di sognare e lottare». Cosa dice il suo cuore a caldo, cosa vede nel futuro prossimo? «Il cuore oggi è colmo di emozione, spero di potermi sorprendere ancora. Vedo tanto duro lavoro, tanta dedizione e spero tante soddisfazioni». Un'ultima parola per la gente di Trieste che le ha voluto bene. «Ribadisco i ringraziamenti per tutto quello che c'è stato. Ringrazio tutta la città, la tifoseria, i compagni, lo staff e la società».
  12. GIOVEDÌ 11 APRILE 2024 - La posa delle zolle con il nuovo manto erboso, inizialmente prevista per oggi, è slittata a domani a causa delle condizioni meteo nel vivaio veronese dove sono state coltivate, ma dal Rocco arriva la notizia più attesa: come scrive oggi Francesco Daniel Severi su "Il Piccolo", sabato 20 alle 18.30 la Triestina tornerà nel suo stadio per sfidare il Novara nella penultima giornata di campionato. Manca solo il via libera all'utilizzo dello stadio da parte del Comune, che nella giornata di ieri ha dato il là all'iter burocratico previsto come confermato dall'assessore allo Sport Elisa Lodi, e poi potrà partire la prevendita dei biglietti della gara che segnerà il tanto atteso ritorno dei tifosi alabardati nel proprio impianto. Una tappa, si spera l'ultima, di un lungo percorso di lavori che non sono stati una semplice rizollatura ma un intervento a fondo utile a risolvere una volta per tutte l'intero ventaglio di problemi legati al campo che lo stadio di Valmaura si portava dietro fin dalla sua inaugurazione di ottobre 1992. A riassumere tali lavori è l'agronomo piemontese Daniele Nasini, che vanta nel curriculum la realizzazione di oltre 250 campi da calcio a tutte le latitudini, dall'Inghilterra agli Emirati Arabi Uniti, e che ha seguito l'operazione per la ditta Powergrass. «È un intervento senza precedenti – esordisce Nasini – perché risolve in via definitiva tutte le criticità del campo che già conoscevo, perché le avevo evidenziate quando nel 2019 mi occupai della rizollatura per gli europei Under 19». Tre gli interventi che Nasini rivendica con orgoglio: l'eliminazione del famigerato strato di argilla presente sotto al campo, la completa realizzazione del sistema di drenaggio e il totale rinnovamento dell'impianto di irrigazione con i nuovi irrigatori "RainBird", che riducono al minimo i problemi legati al vento. «Per fare tutto ciò abbiamo dovuto rimuovere l'intero blocco di argilla finendo per scavare fino ad oltre 54 centimetri contro i 40 previsti in partenza e realizzare 4 scarichi per il drenaggio che non c'erano – continua Nasini – e non è stato un lavoro semplice visto l'ovvio aggravio di costi e l'allungamento dei tempi, ma era un intervento necessario per risolvere per sempre i problemi che questo campo accusa fin dalla progettazione». Quindi i ringraziamenti di Nasini a tutti gli attori coinvolti: «Non voglio essere io l'uomo in copertina. Se siamo riusciti a realizzare tutto ciò devo ringraziare innanzitutto il presidente della Lnd Fvg Ermes Canciani e tutto il suo board per la totale disponibilità e puntualità nel risolvere ogni problematica emersa strada facendo e tutta la squadra di Powergrass, capitanata da Gentian Preci che ha lavorato giorno e notte con estrema professionalità. Ma anche la ditta Scarabelli di Bologna che ci ha fornito i nuovi irrigatori (Trieste sarà il primo campo italiano ad averli in dotazione, ndr ) e la Repen Scavi, oltre a Giovanni Castelli che ha realizzato un progetto iniziale dalla rilevante importanza». Per il prato del "Rocco" inizia così un'epoca nuova nella quale l'unica questione riguarderà la varietà di tappeto verde da utilizzare tra quello in erba naturale e quello ibrido, sempre più in voga a livello mondiale perché racchiude in sé i punti di forza dell'erba naturale e di quella sintetica. Questione giocoforza rimandata al post-concerti, quando il campo posato in questi giorni verrà rimosso a prescindere dalle condizioni per fare posto al nuovo manto erboso. Riservato al calcio. - «Ho saputo del trasferimento due giorni prima di arrivare a Trieste. Mercoledì ero ancora a Bologna, neppure il tempo di conoscere i nuovi compagni e sono sceso in campo con la mia nuova maglia a Trapani. È successo tutto molto in fretta, adesso cerco di recuperare il tempo perso ma sono molto felice di essere qui. Trieste ha grandi ambizioni, darò tutto me stesso per cercare di aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi». Leo Menalo, dalla sala stampa del PalaTrieste, racconta le sue sensazioni a qualche giorno dall'arrivo in biancorosso. Una scelta fortemente voluta dalla società che ha sondato per mesi il mercato giungendo, proprio in dirittura d'arrivo, alla chiusura dell'accordo con la Virtus Bologna. «Non è stata una ricerca facile - spiega il general manager Michael Arcieri - abbiamo lavorato nel tempo alla ricerca del giocatore che avesse il giusto mix di atletismo, talento e stazza e alla fine crediamo di aver individuato il profilo giusto. Essere riusciti a mettere Leo a disposizione del nostro coach è stato importante, già a Trapani ha lasciato intravedere quanto di buono potrà fare con noi in questa parte finale della stagione». Ci sarà tempo per integrare Menalo nel sistema di gioco biancorosso. Non tanto in queste ultime giornate della fase a orologio, prima contro l'Urania Milano e poi a Rieti contro la Sebastiani, quanto nei play-off che partiranno tra poco meno di un mese. «Credo sia stato importante firmare un giocatore che, aldilà delle qualità tecniche, potrà inserirsi nella maniera giusta nel gruppo- sottolinea coach Jamion Christian. Credere nelle possibilità della squadra, dimostrare il giusto carattere ed entrare nello spogliatoio con la carica e l'energia necessaria era fondamentale. Leo ci può dare una grande mano in difesa, in attacco può arrivare facilmente al ferro, una caratteristica che ci è mancata in questi mesi. Con il suo arrivo abbiamo cercato di aumentare l'intercambiabilità nei ruoli, sarà importante riuscire ad avere più soluzioni all'interno della stessa partita- continua Christian. Menalo giostrerà da ala forte e da centro, ma in alcuni frangenti della partita potremo pensare di andare anche con Reyes da guardia, lui da ala piccola e Candussi e VIldera contemporaneamente in campo. Una soluzione che ci darebbe maggior solidità in difesa senza farci perdere qualità offensiva». Grande disponibilità da parte del giocatore, che in questi giorni sta lavorando sodo con lo staff tecnico e la squadra. «È stato bello tornare in campo sabato scorso a Trapani - sottolinea - adesso con tutta la settimana davanti avrò modo di preparare con più calma la prossima partita. Ho trovato un ambiente super, dal coach a tutti i miei nuovi compagni mi hanno accolto alla grande facendomi sentire la loro fiducia». Con un Menalo in più nel motore, dunque, Trieste si appresta a vivere la parte finale della stagione. Domenica alle 18, contro l'Urania Milano, ultimo match casalingo della fase a orologio, quaranta minuti che in caso di successo blinderebbero il quinto posto dei biancorossi nella griglia play-off rendendo vano il tentativo di ritorno di Rimini e Cividale.
  13. MERCOLEDÌ 10 APRILE 2024 - Prima di quest'ultimo tour de force di quattro partite in tredici giorni, si diceva che la Triestina avrebbe dovuto sfruttare al massimo anche il fatto di avere tre incontri interni su quattro, o quantomeno da giocarsi in quello che è stato lo stadio casalingo di questa stagione, ovvero l'impianto di Fontanafredda. E invece negli ultimi due match del Tognon l'Unione è tornata a quel disastroso rendimento casalingo che purtroppo ha caratterizzato l'intero girone di ritorno. Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo": dopo aver ottenuto la prima (e al momento unica) vittoria casalinga della seconda parte di campionato, contro il fanalino di coda Alessandria, sono seguiti infatti il pareggio con l'Atalanta U23 e poi la sconfitta con la Virtus Verona. Risultati che accentuano i numeri incredibilmente negativi nel ritorno per quanto riguarda le partite interne. Il dato più impressionante, oltre che decisamente anomalo, è che una squadra come la Triestina che sta occupando il quarto posto in classifica (fino a domenica scorsa addirittura il terzo), abbia vinto solamente una volta in casa da gennaio in poi. Riuscendoci, come detto, solamente con una squadra allo sbando e già retrocessa come l'Alessandria. Insomma qui non si tratta più di presunte maledizioni del Rocco e di scarso rendimento nella cattedrale di Valmaura: quella Fontanafredda che era stata così benedetta nei primi mesi di campionato quando sembrava una roccaforte inespugnabile, è diventata purtroppo via via terreno di conquista per gli avversari. Per comprendere la straordinarietà in senso negativo del rendimento interno del 2024 alabardato, basti pensare che solamente Pro Sesto e Alessandria, ovvero le ultime due in classifica, hanno fatto peggio dell'Unione non vincendo mai in casa in questi ultimi mesi. La classifica del girone di ritorno, calcolata esclusivamente sulle partite in casa quando manca solamente un match interno (quello con il Novara che segnerà il ritorno al Rocco), fa strabuzzare gli occhi: l'Unione è quartultima con appena 6 punti guadagnati, frutto di una sola vittoria, 3 pareggi e ben 4 sconfitte (Albinoleffe e Pro Patria con Tesser, Renate e Virtus Verona con Bordin). Un rendimento da play-out, visto che peggio degli alabardati hanno fatto solamente Pergolettese con 5 punti e Pro Sesto e Alessandria con 2 soli punti. Se la Triestina è ancora lassù a lottare per il podio del girone nonostante questo pessimo rendimento a Fontanafredda, è solo perché nello stesso girone di ritorno la squadra alabardata è invece stata la migliore del lotto in trasferta assieme al Mantova e al Renate, formazione quest'ultima che si è scoperta sorprendentemente corsara da gennaio in poi. L'Unione, grazie ai cinque successi esterni (e nessun altra squadra ne ha ottenuti così tanti nel 2024) ha messo in cascina infatti 15 punti (nelle altre tre partite sono arrivate tre sconfitte), proprio come virgiliani e pantere. Tutti gli altri hanno fatto peggio, compreso il Vicenza e l'imbattuto Legnago. Insomma un 2024 con una Triestina bella e convincente in trasferta (in tutto 11 vittorie, proprio come il Mantova ), che però ha sciupato questa sua verve corsara con un pessimo rendimento casalingo da pericolante. - Vildera, Brooks e Filloy, sono tre le incognite biancorosse in vista dell'ultimo match casalingo della fase a orologio che domenica alle 18 vedrà Trieste sfidare l'Urania Milano. Gara che, come scrive Lorenzo Gatto, dopo il successo di Rimini a Torino nel posticipo giocato lunedì sera al PalaRuffini, mette in palio punti decisivi nella rincorsa della formazione di Jamion Christian al quinto posto. Tutta da svelare la formazione che Trieste potrà mettere in campo, la situazione degli infortunati non è stata chiarita dalla società, proviamo a capirne di più. A oggi, ma si valuterà nel corso della settimana in base a come i giocatori risponderanno alle terapie, Vildera e Brooks potrebbero restare ancora a riposo mentre Filloy dovrebbe essere della partita. Partiamo da Filloy, il giocatore che in questo momento non desta preoccupazioni. Il giocatore argentino, prima del match giocato e perso sabato scorso a Trapani, ha accusato un fastidio al polpaccio. Nulla di serio, ma vista l'impossibilità di compiere gli accertamenti del caso, si è ritenuto inutile rischiarlo. Oggi il giocatore riprenderà regolarmente gli allenamenti assieme ai compagni di squadra. Diversa la situazione di Brooks, assente nell'ultimo match complice un risentimento muscolare al gluteo destro accusato durante gli allenamenti della scorsa settimana. Su di lui attendiamo gli aggiornamenti "promessi" dalla società nella nota stampa emessa a qualche ora dal match di Trapani. Per quanto riguarda Vildera, il giocatore sta meglio ma dovrà essere ancora gestito visto che l'obiettivo primario resta quello di presentarlo nelle migliori condizioni di forma quando, tra poco meno di un mese, Trieste darà l'assalto ai play-off . LA CLASSIFICA: Tre vittorie e cinque sconfitte il cammino biancorosso in questa fase a orologio, un cammino balbettante che ha permesso alle inseguitrici di ridurre sensibilmente il gap nei confronti di Trieste. Che alla vigilia della sfida contro l'Urania deve fare i conti con il ritorno di Rimini e Cividale, giunte rispettivamente a due e quattro punti dalla formazione di Christian. Rimini chiuderà la fase contro la Luiss Roma e a Milano contro l'Urania, Cividale avrà Casale Monferrato al PalaGesteco per poi viaggiare alla volta di Vigevano. In caso di successo contro l'Urania, biancorossi al riparo da possibili sorprese grazie alla miglior differenza canestri nello scontro diretto (vittoria di 19 punti in Romagna, sconfitta di 14 al PalaTrieste).
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