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  1. GIOVEDÌ 7 DICEMBRE 2023 - Dalla Lombardia alla Puglia, dalla trasferta di Orzinuovi a quella di Nardò con in mezzo un'intera settimana di lavoro. La Pallacanestro Trieste ha sfruttato il rinvio del match che, da calendario, avrebbe dovuto giocare ieri sera contro Chiusi (e riprogrammato per mercoledì' 24 gennaio) per preparare al meglio la sfida che nel prossimo fine settimana la opporrà a una Nardò reduce dalla maratona contro Forlì che ha interrotto ieri sera la lunga striscia di sette vittorie consecutive. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", in attesa del posticipo che questa sera al PalaDozza proporrà il derby emiliano- romagnolo tra Fortitudo e Riviera Banca Rimini, l'Unieuro di coach Antimo Martino balza così temporaneamente al comando della classifica affiancando Bologna e staccando Trieste, Udine e Verona. Prestazione sofferta, quella di Forlì e due punti preziosi giunti al termine di un match infinito nel quale, trascinati dalla coppia Xavier Johnson- Kadeem Allen e da un solido Pascolo, i romagnoli sono riusciti a domare l'orgoglio della formazione pugliese ai quali non è bastato un monumentale Stewart, unico Usa in campo. Nardò a lungo sotto pareggia con la tripla di La Torre a 19 secondi dalla fine. Supplementari tirati, non ne basta uno, al termine del secondo la chiude Valentini con la tripla del 107-113 che manda i tioli di coda sul match. Caduta rumorosa, invece, l'Old Wild West Udine, fermata dall'Assigeco sul parquet di Piacenza. Non basta a coach Vertemati l'assenza di Marcos Delia per giustificare una prestazione insufficiente, caratterizzata da poca difesa e pessime percentuali di tiro. I soli 18 punti realizzati nel primo tempo con un significativo 1/17 da tre punti testimoniano la pessima serata di una squadra che è partita male (8-0 iniziale e 15-5 alla fine del primo quarto) salvo poi tentare una tardiva rimonta infrantasi nel finale con la stoppata di Veronesi che ha regalato a Piacenza il 69-67 . Punti d'oro per la Tezenis Verona, corsara su un campo difficile come quello di Cento. Padroni di casa avanti nel corso di tutto il primo tempo (46-37 il parziale dei primi 20'), seconda parte di gara che ha visto la veemente reazione della formazione di Ramagli che trascinata dalla coppia Esposito- Murphy pareggia a quota 62 alla fine del terzo quarto per poi piazzare l'allungo decisivo nei minuti finali. Pesante sconfitta casalinga per Cividale, fermata sul parquet del PalaGesteco da una Orzinuovi che ha potuto sfruttare la solida prova di Basile (28 punti, 3/6 da tre punti e 13/17 dalla lunetta). Non sono bastati a coach Pillastrini i 24 punti di Redivo e i 17 di Miani per portare a termine una rimonta che ha visto i friulani fermarsi a meno 4 sul 71-75. Nel girone verde continua la corsa al comando della capolista Trapani che ferma 78-67 Casale Monferrato. Notae, Horton e Renzi i leader della formazione siciliana, per la Novi Più a fianco della coppia Usa ancora un'ottima prova del triestino Fantoma. Trapani chiama, Cantù risponde con il prezioso successo ottenuto a Treviglio. Brianzoli sempre avanti che chiudono 75-69 con Bucarelli (21 punti) top scorer . - Dopo una sequenza di undici risultati utili consecutivi, di otto vittorie e tre pari, 24 gol fatti e 6 subiti nella striscia, una sconfitta ci può stare. Specie se il ko arriva quasi al termine di un tour de force con ben quattro impegni (compreso quello di Coppa) in dieci giorni e tutti in trasferta (l'unico match casalingo con l'Arzignano a Fontanafredda). Lo scrive oggi Ciro Esposito: un calo di tensione soprattutto mentale è un ostacolo con il quale Tesser sapeva di dover fare i conti. E poi nel 2-1 subito sul prato simil-Rocco di Caravaggio (c'è da chiedersi il perché di questa scelta di un club di serie A) gli episodi non hanno girato nel verso giusto a cominciare dal gol degli avversari dopo soli 4' e viziato da un probabile fallo. Sul piano del gioco c'è da dire che l'Atalanta ha dimostrato di essere una squadra fresca atleticamente e ben impostata da Modesto sul piano del gioco. Insomma non erano certo i nerazzurri i migliori avversari da trovarsi di fronte in una serie di incontri ravvicinati. Si sa che in questa categoria non è facile affrontare le gare infrasettimanali neppure per un team come la Triestina con una panchina lunga e qualificata. Magari è solo un caso ma anche l'ultima sconfitta dell'Unione, il 19 settembre sul campo della Pergolettese, era arrivata a soli quattro giorni dalla vittoria sulla Pro Vercelli. Nel primo tempo di Caravaggio gli alabardati non hanno saputo mai imprimere con continuità quel ritmo che è stato devastante in altre situazioni. Poca ricerca della verticalizzazione, troppi lanci lunghi e baricentro tattico troppo basso hanno consentito solo in una circostanza a Redan di battere a rete. Una occasione da rete contro le cinque-sei nelle corde della squadra di Tesser evidenziano anche l'ottima impostazione dei ragazzi di Modesto. Il tecnico atalantino ha rischiato il talentuoso Mallamo a centrocampo, portando l'ottimo Cortinovis sulla trequarti. Ma soprattutto sono stati i due terzini avanzati Ghislandi e Palestra a dare tanto fastidio non solo alla retroguardia alabardata ma anche al centrocampo. La forza dell'Unione e la capacità di Tesser di cambiare in corsa si sono viste nella ripresa. Il coraggio di togliere all'unisono i big Lescano, D'Urso e Vallocchia (tutti in giornata-no) e tradire il suo modulo più collaudato proponendo le tre punte è un segnale di intelligenza e coraggio ma anche di aver visto la sua squadra in difficoltà o comunque non in grado di gestire e rovesciare una situazione difficile. Se fosse arrivato il pareggio, che sul campo poteva arrivare, oggi si parlerebbe di una mezza impresa. E invece va fatto tesoro di quanto emerso nel match con l'Atalanta nel percorso di crescita di questa ottima Triestina. Per quanto sia ormai assodato il rendimento eccellente di tutti i giocatori schierati da Tesser la squadra non può fare a meno contemporaneamente da inizio gara di Struna (per infortunio), di Germano e Celeghin (per scelta) oltre a Lescano, Vallocchia e D'Urso e in parte Correia (perché in giornata non positiva). Passata questa battaglia bisogna ripartire dall'acume di miste r Tesser e dal recupero pieno di tutti gli elementi di maggior spessore. E soprattutto dalla consapevolezza della competitività di una squadra che sta facendo un super-girone d'andata. Per fortuna tra due giorni si torna in campo. Con una prestazione autorevole contro l'ostica Giana, la sconfitta di Caravaggio resterà solo un ricordo.
  2. MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE 2023 - A Caravaggio la Triestina è andata a sbattere contro la maggior freschezza dei giovani atalantini. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", si è interrotta così la striscia che perdurava dalla partita di Crema, sarà un caso ma distante solo una ventina di chilometri dal Comunale, una zona indubbiamente avara per gli alabardati. Attilio Tesser prova ad interpretare la gara dei suoi e ad attribuire un perché al k.o. rimediato. Una sconfitta che, spiega Tesser, avrebbe potuto essere tranquillamente anche un pareggio, nonostante un primo tempo concluso sotto di due reti. «Se pensassimo di non perdere mai saremmo fuori strada - precisa il tecnico alabardato - Questo è il calcio. Sono state due prestazioni differenti nel primo e nel secondo tempo, giocavamo contro una squadra forte e la prestazione del primo tempo è stata condizionata dal primo gol, dove ho qualche dubbio sull'episodio. Ma non abbiamo avuto il consueto fraseggio a centrocampo, dove loro hanno avuto la prevalenza tecnica anche se non hanno fatto tiri in porta. Poi hanno fatto gol sul finire di tempo mentre noi con Redan ci siamo visti rimpallare un pallone importante servito da Correia. Il secondo tempo è stato migliore, arrivavamo primi sulle seconde palle. Con i tre attaccanti li abbiamo messi in difficoltà cercando la profondità e Matoševic non ha più toccato palla, mentre noi abbiamo avuto due occasioni clamorose. Veniamo da un lungo periodo positivo, complimenti all'Atalanta per la vittoria, ha fatto la sua partita». Anche nella sconfitta, si può evidenziare ugualmente l'ottimo contributo di chi è subentrato a gara in corsa. Germano, Adorante, Fofana tra i migliori in campo. «Lo dico da inizio anno, la forza di un gruppo sta esattamente in questo, chi è entrato ha fatto bene. Il campo era in pessime condizioni e ha impedito di giocare a calcio, c'è stata comunque la volontà di andare a pareggiarla fino alla fine, ed è ciò che ho chiesto ai miei, di restare in partita, e lo abbiamo fatto. Le occasioni nel finale sono troppo grosse per non avere il rammarico di aver portato a casa almeno un punto. Inutile guardare dietro, sabato ci aspetta una partita impegnativa contro una formazione in salute, recuperiamo le energie perche veniamo da due settimane di partite consecutive e in alcuni giocatori stavolta la stanchezza si è vista». Ha rinunciato per una volta ad El Azrak preferendo il tridente puro, soddisfatto per quanto visto con i tre in linea? «Sono soddisfatto, ho pensato con i loro tre difensori di inserire tre attaccanti, preferendo quella soluzione. C'è stata quella bella combinazione tra Finotto e Adorante che avrebbe potuto portare al pareggio» - Ultimo turno infrasettimanale per la regular season della serie A2: come scrive Lorenzo Gatto, questa sera, si parte alle 20 al PalaGesteco con Cividale-Orzinuovi, in programma la seconda giornata del girone di ritorno. Pallacanestro Trieste alla finestra, fermata a causa del rinvio della gara contro l'Umana Chiusi disposto dalla Fip a fronte della convocazione in azzurro di uno degli assistenti della formazione toscana. Match ricalendarizzato per mercoledì 24 gennaio, nel frattempo la formazione di Jamion Christian può sfruttare una settimana di lavoro piena per preparare nella maniera migliore la sfida che domenica la vedrà in Puglia contro Nardò. Nel girone rosso il turno offre alla capolista Fortitudo l'occasione per difendere la sua leadership solitaria dall'assalto di Unieuro Forlì e Old Wild West Udine. Per Bologna in programma la sfida alla Riviera Banca Rimini, formazione che ha tesserato nelle ultime ore il centro Francesco Pellegrino, giocatore che nelle ultime due stagioni ha giocato a Udine ed è in fase di recupero dopo l'operazione al polso della mano destra effettuato a inizio stagione. Derby emiliano-romagnolo che a dispetto della classifica può nascondere insidie visto il momento delle due squadre. La formazione di Dell'Agnello, reduce dal successo casalingo contro Piacenza, affronta con fiducia la trasferta al PalaDozza contro un'avversaria che domenica scorsa ha fatto davvero tanta fatica per passare sul parquet di Chiusi. Trasferte da prendere con le molle per Forlì e Udine. L'Unieuro viaggia verso la Puglia per sfidare Nardò, l'Apu sarà a Piacenza contro un'Assigeco a caccia di punti per dare sostanza alla sua classifica. E a proposito di Udine è ufficiale che il derby con Trieste si giocherà al Carnera il 12 gennaio anzichè il 14, con diretta su RaiSport. Il girone rosso si completa con il match tra Cento e Verona. Nel girone verde, occasione per Trapani che potrebbe dare una spallata decisiva alla classifica per portare a 6 i punti su Cantù. Siciliani a Casale Monferrato, brianzoli chiamati a una sfida decisamente più complicata al PalaFacchetti contro Treviglio. Del turno infrasettimanale potrebbe approfittare Torino di coach Ciani per dare continuità al successo ai supplementari a Latina. Completano la giornata le sfide tra Cremona e Latina e tra Agrigento e Urania Milano.
  3. MARTEDÌ 5 DICEMBRE 2023 - Nemmeno il tempo di festeggiare la bella vittoria di Verona con la Virtus che per la Triestina è già ora di scendere di nuovo in campo. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", oggi a Caravaggio (inizio ore 16.15, arbitra Zanotti di Rimini) gli alabardati fanno infatti visita all'Atalanta U23, seconda formazione baby delle società della serie A a partecipare alla Lega Pro dopo la Juventus. Squadra dotata di giovani (e non solo) di qualità desiderosi di mettersi in mostra, senza patemi di classifica, quindi compagine per sua natura estrosa, brillanta ma incostante, che mister Tesser inquadra in questo modo: «Non affronteremo una squadra di ragazzi, è una Under 23 relativa, ci sono giocatori che hanno già esperienza di serie B come Mallamo, Di Serio, Capone e Cortinovis, oltre a Masi. Di giovani ne hanno di valore, quelli che escono dal vivaio dell'Atalanta hanno tutti prospettive importanti, l'anno scorso a Modena ho avuto Cittadini ed è un esempio chiaro del loro livello. Sarà vero che non hanno patemi di classifica, ma vogliono vincere, come tutte le squadre. Quindi sarà una partita importante e impegnativa, dovremo essere concentrati sul fare il meglio possibile, con la giusta cattiveria e determinazione». Il match di oggi è anche l'occasione per conoscere il parere di Tesser sulle squadre U23 in serie 😄 «Ci sono società che vogliono far crescere così i propri giovani e la trovo una tappa molto positiva per loro. Abbiamo visto l'esempio della Juventus con alcuni giocatori che ora vengono impiegati con regolarità in Serie A. Il mio pensiero è che in ogni caso i giovani di valore si devono meritare il campo e certi palcoscenici, questa è una strada che Atalanta e Juventus hanno intrapreso in maniera importante». Se nell'Atalanta mancherà l'attaccante camerunense Italeng, squalificato, nelle file alabardate sono tutti a disposizione ad eccetto di Struna, che si spera di recuperare per il Giana. E visto l'impegno ravvicinato dopo Verona, Tesser fa capire che ci sarà qualche piccola modifica: «Sono previsti due o tre cambiamenti rispetto a sabato - spiega Tesser - perché stavolta abbiamo davvero poco recupero e bisogna distribuire bene le forze. Cosa che ovviamente vale anche per loro. Qualche modifica ci sarà, ma non tantisse perché la squadra a Verona ha fatto bene. Vorrei magari far rifiatare qualcuno in più ma non lo faccio perché l'aspetto di condizione mentale di alcuni è davvero elevata e non vorrei fare stravolgimenti». Quali potrebbero essere i cambiamenti che ha in mente Tesser? Se la coppia di difensori centrali è obbligata con Moretti e Malomo, qualcosa potrebbe cambiare fra i terzini: la piena disponibilità di Pavlev e Ciofani (oltre che di Rizzo) potrebbe far concedere un po' di riposo sulle fasce a Germano o a Anzolin. A centrocampo Correia è un punto fermo, e se i favoriti per fare le mezzali sono sempre Vallocchia e Celeghin, va valutato che ora sono entrambi in diffida pertanto non è escluso un impiego di Pierobon. Davanti l'inamovibile Lescano potrebbe essere affiancato da Finotto o Adorante, ma resta valida anche la candidatura di Redan do po l'ottima prova di Verona. Da rilevare che il giudice sportivo ha comminato alla Triestina un'ammenda di 1000 euro per cori oltraggiosi contro istituzioni dello Stato e un tesserato della squadra avversaria, cori di propaganda ideologica, lanci di bicchieri di plastica pieni e il danneggiamento della rete sopra la recinzione del settore e di parti dei servizi igienici. - Girone di andata. Tra Trieste e Orzinuovi c'è equilibrio fino a quattro minuti dalla sirena finale. Girone di ritorno. Tra Trieste e Orzinuovi c'è equilibrio fino a quattro minuti dalla palla a due. Lo scrive Roberto Degrassi: intendiamoci, Trieste e Orzinuovi partecipano allo stesso campionato ma hanno roster, possibilità e ambizioni diversi, non si possono mettere a confronto. La considerazione però fa capire che in questi mesi la Trieste smarrita, senza identità né personalità, guidata in modo sperimentale, di qualche settimana fa, un cambiamento lo ha vissuto. Ha messo più a fuoco gli obiettivi e tarato le potenzialità dell'organico a disposizione di Christian. Giovanni Vildera, con il suo 28 di valutazione al palaBertocchi, può essere una fotografia credibile. Un mese fa o poco più era in fondo alla panchina, accanto a un' altra vittima sacrificale delle rotazioni del tecnico statunitense, Stefano Bossi. Eppure sono i due giocatori che con Candussi vantano la maggior esperienza di ADue. Vildera nell'ultima sua avventura nella categoria, a Ferrara, aveva stampato quasi 12 punti e 7 rimbalzi di media nei play-off. Non era ovviamente un brocco un mese e mezzo fa fa, non è un fenomeno adesso, ma è un centro italiano assolutamente affidabile in questo campionato e si è fatto carico della responsabilità nella peggior serata stagionale di Candussi. Rispetto a un mese fa adesso ha un posto nel mosaico, avverte fiducia, punge anche in attacco perché nel frattempo è cresciuto anche chi lo sa rifornire nel modo migliore (Ruzzier). In sostanza, il nostro "Barba" è la plateale dimostrazione che la panchina biancorossa è extralarge e questa è una delle principali armi a disposizione di Christian. Domani sera Trieste starà a guardare lo svolgimento della seconda giornata di ritorno in seguito al rinvio del confronto interno con Chiusi. Sarà spettatrice interessata soprattutto del confronto tra Nardò e Forlì. I pugliesi, protagonisti di un fragoroso filotto di 7 successi prima di cadere al Carnera sabato scorso, domenica riceveranno Trieste e si tratterà della trasferta più impegnativa per i biancorossi dopo quella di Verona. Sarà nel Salento che Deangeli e compagni dovranno dimostrare la profondità dei passi avanti compiuti finora. Avranno un vantaggio non da poco ed è bene ricordarlo già adesso: Trieste ha una settimana di tempo per preparare il match mentre Nardò dopo Udine domani sera se la vedrà appunto con Forlì. Nel giro di otto giorni, insomma, affronterà le tre formazioni che attualmente occupano la seconda piazza e domenica presumibilmente potrebbe accusare i segni della stanchezza. La dimostrazione di cinismo che i biancorossi hanno dato nelle ultime gare diverrà indispensabile.
  4. LUNEDÌ 4 DICEMBRE 2023 - La lezione i ragazzi l'hanno imparata. Parole e musica di Jamion Christian, come scrive oggi Roberto Degrassi: «Nell'intervallo ho ricordato alla squadra la partita di Cento. Anche quella volta eravamo avanti di 17 punti e sappiamo bene com'è andata a finire. Ho chiesto di ricominciare il secondo tempo con la stessa energia messa nella prima parte e siamo riusciti a mantenere il controllo del match». Il coach della Pallacanestro Trieste ricorda che «le grandi squadre sono quelle che imparano dai propri errori». Nel dopogara, accanto a un soddisfatto Michael Arcieri, il tecnico biancorosso a dimostrazione della crescita della squadra sottolinea un dato statistico: «Con Vildera sono 8 i miei giocatori che hanno segnato almeno 15 punti in una partita nel corso di questa stagione. Questa la considero un'immagine significativa di un team che dispone di tante risorse e dove ognuno può essere protagonista». In grande spolvero anche Ruzzier e qui Christian, tessute le lodi di Michi («parlo spesso con lui, sa che ci sono gare in cui ci sarà bisogno della sua difesa, altre in cui serviranno anche i suoi punti, altre in cui gli assist saranno fondamentali»), si spinge persino a ipotizzare che questa «sia la sua miglior stagione». Oddio, per ratificare questa sentenza fa niente se aspettiamo maggio? Dall'altra parte coach Zanchi si rammarica per le assenze (Donzelli, Alessandrini). «Già a ranghi completi tra noi e Trieste c'è un divario, così poi...Rispetto all'andata Trieste è cambiata tanto» - La Triestina a Verona ha messo a terra la più convincente prova di forza di questo primo scorcio di stagione. Lo scrive Ciro Esposito: al di là della vittoria esaltante, la prestazione della squadra di Tesser ha impressionato per la continuità e la progressione con la quale ha corroso la banda di Gigi Fresco. Una prova che non può che essere il miglior viatico verso il recupero di martedì con l'Atalanta che servirà, in caso di successo, a non perdere terreno dalla capolista Mantova (ieri vittorioso sul Renate) e di togliere la seconda piazza al Padova (1-1 con il Lumezzane). Ogni partita, come dice con saggezza Attilio Tesser, fa storia a sè e le insidie che si presentano vanno affrontate cercando di prevederle ma spesso vanno superate quando si presentano. La certezza è che i virgulti della Dea forgiati da un tecnico come Modesto, al quale da sempre piace il gioco, non si chiuderanno. E questa è una situazione nella quale finora questa Triestina si è trovata a suo agio. Lo ha fatto sabato anche la Virtus e ne ha subito le conseguenze (ma ci sono anche i precedenti del Mantova, del Legnago o dell'Arzignano). La prestazione della Triestina in terra veronese ha due elementi che la valorizzano più di quanto non dica il risultato. Il primo è che giocare sul terreno di dimensioni imbarazzanti ma soprattutto insidioso come quello del Gavagnin Nocini non può giovare a chi come l'Unione ha nella tecnica la sua arma migliore. Il secondo elemento da tenere in considerazione è che la Virtus è una squadra che, oltre a saper destreggiarsi al meglio sul prato di casa, si muove all'unisono e con alcuni elementi (anche se un paio di marpioni mancavano a Fresco) di ottimo livello. La Triestina, a dispetto dello score, è stata padrona del campo per almeno 40' del primo tempo rischiando solo in apertura e nella flessione del finale di frazione. Le tante occasioni create non sono state sfruttate ma questa è, in talune circostanze, uno dei lievi deficit della squadra. La ripresa è stata un monologo che ci ha fatto vedere un nuovo aspetto degli alabardati. I giocatori sono andati a strappare con la forza il pallone agli avversari costringendoli a non uscire dalla loro metà campo e frustrando le loro velleità di ripartenze. Da questa base sono nate le giocate di tecnica sopraffina di cui questa Triestina è capace e che si erano già viste in altre circostanze. Al secondo gol di Lescano hanno partecipato con passaggi precisi Vallocchia, Anzolin, El Azrak, Redan e infine Lescano che ha messo la palla in porta al termine di un fraseggio da manuale del calcio. Si sapeva che l'organico allestito da Menta e Donati era di ottimo livello. E si sapeva pure delle grandi capacità di Tesser e del suo staff. Non era prevedibile invece che l'assemblaggio quasi ottimale arrivasse in così poco tempo. Chapeu al lavoro del tecnico e all'applicazione dei giocatori (tutti compresi quelli che entrano a partita in corso). Insomma l'Unione, ancora perfettibile, è arrivata a una condizione completa e il ruolino di marcia (8 vittorie e 3 pareggi di fila negli ultimi due mesi) toglie og ni dubbio anche ai più scettici sulle possibilità di questa squadra di arrivare in alto anche in primavera.
  5. DOMENICA 3 DICEMBRE 2023 - Una azione, quella del secondo gol, da fare vedere ai bimbi e nelle scuole calcio. L'idea di azione corale, orchestrata rendendo protagonisti molti giocatori, disegnata alla perfezione in occasione della rete che ha di fatto chiuso i conti con la Virtus. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", la Triestina di Tesser è riuscita a vincere dove solo Pavanel era riuscito con un rocambolesco 4-3, Lo ha fatto con un primo tempo buono ed una ripresa pressoché perfetta. Mister Tesser, grande soddisfazione vincere in casa della Virtus. «È stata una bella partita, su un terreno di gioco difficile contro una squadra che tiene bene il campo. Siamo partiti molto bene, abbiamo creato tre occasioni in area di rigore prima che loro riuscissero a creare qualcosa di rimessa, e nel calcio quando non capitalizzi rischi di essere punito. Negli ultimi dieci minuti del primo tempo gli avversari hanno avuto occasioni importanti. Il secondo tempo è stato quasi un nostro monologo. Abbiamo fatto bene e sfiorato subito il gol con Vallocchia, ci ha dato fiducia. Alla fine abbiamo portato a casa una partita non semplice, siamo stati bravi. Anche perché questo è un campo veramente difficile, sono punti importanti». Di fronte una squadra tra le più insidiose. «Loro sono bravi. La Virtus davanti riesce a distendersi molto bene, è una squadra che ha ottime qualità anche nell'uno contro uno, mettono in difficoltà chiunque, quindi bravi i miei ragazzi: sono contento della prestazione e per loro». Redan si è mostrato molto altruista con due assist, il secondo davvero delizioso. «Ha fatto una scelta. Aveva fatto recentemente un gol così e a Vicenza aveva avuto una occasione simile. Ma tutti hanno fatto una bella partita, con concentrazione. Redan ha passato due volte la palla a Facundo ma si sono cercati, a Legnago era stato Lescano a darla a lui, c'è buona intesa, anche quando gioca Finotto. È l'atteggiamento giusto, ma bisogna essere consapevoli che appena si va sotto ritmo è difficile contro chiunque». Una parola sui tifosi e sulla prossima sfida? «Ringraziamo i nostri tifosi. Ci vogliono bene, si sente l'affetto che hanno per questa maglia, per questa squadra: i ragazzi cercano di ricambiare facendo buone prestazioni. Dobbiamo onorare sempre la maglia nel miglior modo possibile. Adesso abbiamo pochissime ore per recuperare, ci aspetta una partita contro una squadra di valore assoluto come l'Atalanta e dobbiamo prepararci bene. Bisogna calarsi in ogni sfida consapevoli della nostra forza e delle nostre qualità ma con umiltà: senza quella non si va da nessuna parte» - Cambia il girone, non deve cambiare il passo. Rimessasi a marciare con cinque vittorie consecutive, la Pallacanestro Trieste oggi a Orzinuovi (palla a due alle 18), nella prima giornata del girone di ritorno, deve solo andare in cerca di conferme. Come scrive Roberto Degrassi, Nelle ultime settimane ha trovato continuità, scoprendosi anche più cinica e concreta. Per restare in alto però questo deve essere solo un punto di partenza. La trasferta in Lombardia, a casa del club che ha nell'ex biancorosso Muzio un dirigente di vaglia, è più di un'opportunità in vista di una settimana che priverà la squadra di coach Christian delle fatiche dell'impegno infrasettimanale (contro Chiusi anzichè mercoledì si giocherà il 24 gennaio) e le permetterà di prepararsi con calma alla difficile missione nel Salento. L'ANALISI Nell'analisi prepartita Christian sembra aver chiarito quanto sarebbe rischioso sottovalutare la gara a Orzinuovi: «È una squadra con la quale ci siamo ritrovati in parità, 68-68, a quattro minuti dalla fine quando abbiamo giocato al PalaTrieste. Mostrano il loro vero valore soprattutto quando giocano sul campo di casa, sono affamati di successo e ne hanno davvero bisogno. Ma noi ne abbiamo bisogno altrettanto, mi aspetto quindi che il nostro gruppo scenda in campo con energia, desideroso di vincere in trasferta». I NUMERI Anche le statistiche oltre alla classifica non sono benevole con l'Agribertocchi. Ha il secondo peggior attacco del girone rosso (70 punti segnati di media contro i 78,6 di Trieste) ed è penultima anche nei rimbalzi (32 a fronte degli oltre 45 di Trieste, leader di specialità). Tira leggermente meglio da tre punti (34% contro il 32%) mentre entrambe fanno a gara a chi perde più palloni: dopo Chiusi, regina degli sprechi, ci sono nell'ordine Orzinuovi e Trieste. L'importante sarà per i biancorossi approfittarne e colpire in transizione.
  6. SABATO 2 DICEMBRE 2023 - Archiviata la questione Coppa Italia, la Triestina si rituffa in campionato con due difficili trasferte in tre giorni. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", tra la sfida di oggi a Verona contro la Virtus (al "Gavagnin-Nocini" inizio 18.30, arbitra De Angeli di Milano) e il recupero di martedì con l'Atalanta U23, gli alabardati sono attesi a due impegni probanti e anche per questo la squadra di Tesser, partita ieri per Veronello, rimarrà nel ritiro veneto anche dopo il match di stasera per ripartire solamente alla vigilia del secondo impegno a Caravaggio. Ancora viaggi, chilometri e stress, ma il ritiro è il modo migliore per preparare bene le sfide, oltre a un'ulteriore occasione per cementare il gruppo: «Avendo un giorno solo dopo il post Verona per preparare la trasferta di Caravaggio - spiega Tesser - ben venga l'opportunità di poter rimanere in ritiro e di questo ringrazio la proprietà. Il gruppo è già sufficientemente coeso, sotto questo aspetto da inizio stagione c'è stata una crescita molto importante e questo è stato un fattore determinante per i buoni risultati. Essere in gruppo in questi giorni sicuramente ci aiuta, ma col tour de force di questo periodo è importante stare assieme soprattutto per recuperare». Si parte con la sfida odierna contro la Virtus Verona, che nonostante l'ultimo periodo non brillante (un punto in tre partite) viaggia dall'inizio nelle zone alte e occupa tuttora la sesta posizione in classifica. Infatti Tesser ha una grande considerazione per la formazione di Gigi Fresco: «È una squadra di valore, che prendendo Ceter anche dopo il mercato dimostra di voler essere competitiva. È molto organizzata, ha grande fisicità e alcune qualità individuali importanti». E poi da non dimenticare che c'è un campo di gioco infido e molto piccolo, che non favorisce chi predilige la manovra come l'Unione. Ma anche su questo Tesser ha le idee chiare: «Il campo è comunque regolamentare - afferma il tecnico - anche se ridotto, stretto e generalmente bruttino come terreno. Ma è una cosa che vale per tutti, dobbiamo quindi armarci anche noi. Senza mai rinunciare a giocare ma consapevoli che quando non si potrà farlo, bisognerà mettere in campo la battaglia. Sarà una partita molto intensa agonisticamente ma i valori tecnici di entrambe le squadre ci sono, mi aspetto comunque una gara particolarmente difficile». Quanto alla situazione della squadra, ieri sono partiti tutti, ma con alcuni distinguo: Pavlev ha appena recuperato da una gastrorenterite e non può essere al cento per cento, quindi partirà sicuramente dalla panchina, e lo stesso Tesser ammette che per un discorso di rotazioni se fosse stato al meglio sarebbe potuto partire dal primo minuto. Quanto a Struna, invece, è ancora in via di recupero, quindi oggi non sarà disponibile, ma si spera di averlo a disposizione almeno per Bergamo. Pertanto oggi davanti a Matosevic vedremo la coppia Malomo-Moretti, con Germano a destra e Anzolin a sinistra. In mezzo al campo Correia in cabina di regia con Celeghin e Vallocchia mezzali. Sulla trequarti potrebbe forse giocare già dal primo minuto D'Urso dopo la buona prova di martedì, ma se non ha ancora i 90 minuti nelle gambe toccherà a El Azrak, mentre davanti Finotto parte leggermente favorito su Redan per giocare accanto a Lescano. - «La Pallacanestro Trieste sta solo grattando la superficie». Come scrive oggi Roberto Degrassi, il concetto del "work in progress" in casa biancorossa adesso ha almeno una dimensione. C'è tanto ancora da fare e i margini di crescita sono in proporzione. Così, almeno, la fotografa il coach, Jamion Christian. Coerente con la sua filosofia e con sè stesso: slalomista quando si prova a dirottarlo su temi tattici o sui singoli, strenuo difensore dell'idea del gruppo. Domani si gioca ad Orzinuovi per la prima giornata del girone di ritorno, dopo il giro di boa ci sta però un primo breve bilancio. Si è chiuso il girone di andata, la squadra è in linea con le attese? Le mie aspettative per una squadra sono sempre incentrate sull'imparare a essere più profondamente connessi per poter raggiungere il massimo livello di prestazioni durante la stagione. Per me le vittorie e le sconfitte fanno parte del processo di un gruppo che impara e cresce di più durante la stagione. Il mio obiettivo è quello di avere una squadra che cresca giorno dopo giorno. Non è stato un adattamento facile. Quale è stato l'ostacolo maggiore nel calarsi nel basket europeo? In cosa ha trovato maggiori difficoltà nel portare una visione americana? Ho la fortuna di avere un ottimo staff che mi aiuta quotidianamente a capire la cultura e qual è il livello di comprensione qui. Non mi sono sentito solo nel mio apprendimento perché finora ho avuto un numero innumerevole di persone che ci hanno supportato. E per fortuna ho una grande squadra di giocatori con cui lavoriamo tutti insieme. Spesso faccio loro domande e me ne fanno a loro volta. Penso che stiamo costruendo qualcosa in cui a nessuno importa chi ottiene il merito, conta solo trovare le risposte giuste insieme. A che punto è la crescita della squadra? Abbiamo ancora molto da migliorare. Ci sono quattro fasi di un team che uso come comprensione generale. Formazione: è il momento in cui un team si riunisce e inizia a definire gli standard di interazione e di lavoro comune. Storming: quando un team deve vivere secondo gli standard stabiliti. È il momento in cui la leadership viene messa maggiormente alla prova. È la fase più importante, perché è qui che si stabilisce lo standard di realizzazione. La terza fase è la normalizzazione: si stabiliscono le norme quotidiane e si pone l'asticella dei risultati. È importante perché mostra agli altri cosa vogliamo e ci dice chi siamo. L'ultima fase è l'esecuzione: anche se nell'ultimo mese abbiamo raggiunto un livello elevato, ci sono ancora molte cose che dobbiamo migliorare per diventare la grande squadra che so che possiamo diventare. Stiamo solo grattando la superficie. Siamo nella seconda fase. Stiamo ancora imparando a fidarci l'uno dell'altro nei momenti cruciali. Anche in questo abbiamo molto da migliorare, ma sono molto soddisfatto della situazione attuale della squadra. Dopo tre sconfitte consecutive ha temuto che potesse chiudersi la sua esperienza a Trieste? No, non ho avuto alcun timore. Capisco che si tratta di un processo di crescita. Vedevo la squadra migliorare di giorno in giorno e questo mi spinge a non portare all'estremo le vittorie o le sconfitte. Nelle prime giornate c'era un equivoco sui ruoli e la coesistenza tra Ruzzier e Brooks. Adesso Ruzzier è primo play, Brooks viene impiegato quasi sempre da guardia. E con questa chiarezza la squadra sta giocando meglio... La mia fiducia nei giocatori è ai massimi livelli. Lo era e lo sarà sempre. Ruzzier è migliorato moltissimo perché è un grande giocatore e ci tiene a dare il meglio di sé. Ma potrei dire la stessa cosa per ognuno. È il fatto che si preoccupino di più dell'obiettivo generale e di migliorare ogni giorno che ci ha permesso di iniziare a fare grandi passi avanti. Quale giocatore l'ha più sorpresa? Non posso dire che qualcuno mi abbia sorpreso più di un altro, mi conforta vedere che c'è un gruppo che ha voglia di lavorare insieme. A turno ho visto giocatori diversi essere i migliori nei punti o nei rimbalzi. Tre aggettivi per l'identità che vorrebbe per questa squadra. Connessa, fisica, resiliente
  7. VENERDÌ 1° DICEMBRE 2023 - La storia del New Deal alabardato nasce nel pomeriggio del 13 maggio nel vetusto stadio Ferruccio di Seregno. Come scrive oggi Ciro Esposito, il gol geniale di Camillo Tavernelli in pieno recupero consente alla Triestina di restare tra i professionisti e di rinsaldare un legame con il suo pubblico quasi compromesso da un'annata indecente. La scintilla di quel giorno non scaccerà l'incubo di sparire dal calcio. L'incubo avvolge la piazza fino a quando, dopo le voci via-via più insistenti della vendita del pacchetto azionario della società, non si concretizza il passaggio dall'Atlas consulting di Simone Giacomini e soci al fondo americano LBK Capital. Poi a luglio ecco la luce con l'arrivo in città di Ben Rosenzweig, l'uomo di Atlanta forgiato nelle migliori scuole e Università dell'economia e finanza mondiale ma con un sorriso e quei modi determinati ma gentili sconosciuti da tempo da queste parti. Ben Rosenzweig non solo è il business-man che ha salvato la Triestina ma è anche un imprenditore con una visione periferica e proiettata al futuro del suo club e di un'intera comunità, quella triestina, da sempre schiacciata tra una dimensione internazionale e un provincialismo talvolta soffocante. A cinque mesi dal suo insediamento non ci sono solo le belle parole spese dal presidente nei giorni di luna di miele in Municipio ma anche e soprattutto a parlare sono i fatti. La sua squadra è stata organizzata con criteri professionali in campo, così come nella sede di piazzale Azzurri d'Italia affidando il timone a professionisti con esperienze di livello maturate nel calcio italiano. Perché la disponibilità di denaro è fondamentale ma quella non basta. Per investire bene il denaro servono idee, uomini, principi e capacità organizzative. Anche nel calcio. Anzi, soprattutto nel calcio. Presidente Rosenzweig, perché un gruppo americano punta sul calcio italiano? "Credo certamente che le società di calcio in Italia siano nel complesso sottovalutate, ma non sono qui per scommettere sul calcio italiano. La mia è una scommessa sulla Triestina. Credo che la Triestina presenti un'opportunità unica di creare valore attraverso la "professionalizzazione" dell'operazione: la giusta combinazione di risorse finanziarie, acume manageriale e governance adeguata può aiutare il club a realizzare il suo pieno potenziale come una delle piazze più importanti in Italia". Trieste è geograficamente baricentrica rispetto all'Est Europa e ai Balcani . È stato anche questo uno dei motivi che vi ha spinto a puntare su questa città? "È sicuramente uno degli elementi che ha contribuito alla nostra decisione di investimento. Trieste ha il vantaggio di essere un crocevia storico tra culture differenti, e la sua posizione di vicinanza con i Paesi balcanici offre un ampio bacino di utenza nel recruiting dei talenti più giovani. Questi talenti, a loro volta, aspirano a venire a giocare in Italia, perché c'è la convinzione che qui i campionati sono più competitivi, gli allenatori migliori, così come lo sviluppo dei giocatori più veloce. Ma soprattutto, i triestini hanno dimostrato di avere una mentalità incredibilmente aperta e accogliente, provando che si può avere successo mescolando giocatori e dirigenti provenienti da contesti diversi". Certamente Trieste ha una tradizione, un pubblico e uno stadio già pronto per la serie A che non è poco in un panorama italiano nel quale si conoscono le difficoltà di costruire nuove infrastrutture. Quanto ha inciso questo aspetto sulla la scelta di investire su questa città? "Molto. La Triestina ha uno dei migliori stadi del Paese, il Nereo Rocco, che può ospitare oltre 24.000 tifosi. Ma la cosa più importante è ciò che lo stadio rappresenta. Lo stadio è infatti un bene fondamentale per la comunità, e può sicuramente migliorare l'esperienza vissuta dai sostenitori durante la partita". Eppure, adesso, la squadra non può giocare al Rocco. Quanto incide questa perdita sul vostro business-plan e per quanto tempo sarà sostenibile? "Non c'è dubbio che l'attuale situazione incida negativamente sulla nostra capacità di generare entrate attraverso una fonte di ricavi chiave: la vendita dei biglietti. L'impatto è ancora maggiore ora che il club sta ottenendo buoni risultati sul campo, invogliando più spettatori a venire allo stadio per sostenere la squadra e divertirsi. Tuttavia, siamo stati molto chiari sul fatto che si tratta di un progetto a lungo termine. E non rinunceremo al nostro business plan di fronte a un ostacolo temporaneo. Siamo consapevoli che i tifosi sono i soggetti più impattati da questa situazione, e faremo tutto il possibile per limitare il loro disagio". Torniamo al Rocco. Sulla questione del manto erboso vi siete misurati con la politica e la burocrazia di questo paese. Finalmente tra qualche mese si tornerà a giocare nello stadio della città su un prato idoneo. Poi però a fine maggio-inizio giugno il Comune ha consesso lo stadio per due concerti. Dalla vostra c'è un contratto (la convenzione con il Comune) che garantisce il vostro diritto a giocare allo stadio tutte le partite anche quelle eventuali di play-off. Come vi muoverete? "Non voglio fare troppi commenti su questa situazione, anche perché ci sono delle discussioni in corso. Stiamo lavorando insieme alle istituzioni per raggiungere il risultato migliore per la comunità di Trieste. Detto ciò, se raggiungiamo i play-off, non c'è dubbio che ci aspettiamo di giocarli al Rocco, davanti ai nostri fedeli e appassionati tifosi". La sostenibilità economica di una società di calcio è garantita anche dagli investimenti sui giovani giocatori. Voi, anche grazie al lavoro del GM Alex Menta, state lavorando in questa direzione. C'è l'esigenza del club di costruire un centro sportivo. Sappiamo che vi siete già mossi in questo senso e quali sono le prospettive? "Alex Menta e il suo team stanno facendo un grande lavoro sull'attività di scouting e recruiting di giovani talenti. È ancora presto, ma stiamo lavorando affinché il club possa contare su ragazzi della Primavera pronti a essere inseriti in pianta stabile in prima squadra. Per quanto riguarda il centro sportivo, anche in questo caso è ancora presto. Tutti sanno che vorremmo costruire strutture all'avanguardia in cui i nostri giocatori possono crescere velocemente". Il popolo alabardato ma non solo, l'intera città ha compreso la serietà del vostro progetto. Quale messaggio volete mandare ai tifosi e ai triestini? "Fin da subito sono stato travolto dalle reazioni positive e dal sostegno della comunità. Ci hanno accolto tutti calorosamente e per questo ne saremo sempre grati. Per far sì che la Triestina diventi il club che auspichiamo, è necessario che tutti facciano la loro parte. In fin dei conti, lo sport è divertimento, e il nostro compito è quello di regalare ai tifosi lo spettacolo che meritano. Lo sappiamo, e prendiamo sul serio questa responsabilità. Ringraziamo i nostri fedeli sostenitori che danno l'anima a questo club, e chiediamo ai tifosi "più occasionali" di darci una possibilità. Tutti sanno come lo sport possa unire una comunità, e noi speriamo di contribuire a trasmettere questo sentimento positivo all'intera comunità di Trieste". - Focalizzato sull'obiettivo, concentrato solamente sulla prossima sfida di campionato. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto: per Michele Ruzzier, punta di diamante della Pallacanestro Trieste che battendo Forlì si è ripresa il secondo posto del girone verde accorciando le distanze dalla capolista Fortitudo Bologna, il futuro è legato solo alla sfida cotro Orzinuovi. Match che dopodomani aprirà il girone di ritorno di un campionato che sta pian piano delineando i suoi valori confermando premesse e aspettative della vigilia. Grande equilibrio, competitività su ogni campo e gare che, lo ha dimostrato Cantù perdendo nettamente sul campo di Vigevano, nascondono in ogni giornata delle insidie. IL BILANCIO DEL GIRONE D'ANDATA «Lo abbiamo chiuso in maniera molto positiva - l'analisi di Ruzzier - con questa striscia di cinque vittorie consecutive che ha sistemato la classifica consentendoci di recuperare il terreno perso all'inizio. Guardandoci indietro l'unica sconfitta che potevamo e dovevamo evitare, anche per il modo in cui è arrivata, è quella di Cento, le altre fanno parte di un normale percorso di crescita. L'obiettivo in vista del girone di ritorno è cercare di fare meglio acquisendo ancora maggiore consapevolezza nei nostri mezzi e mantenendo la continuità di rendimento che abbiamo trovato». LA CRESCITA Dopo le sconfitte contro Fortitudo e Verona, Trieste ha saputo svoltare. Dal match di Piacenza a quello contro Forlì, anche grazie al rientro di un elemento fondamentale per apporto ed esperienza come Filloy, la formazione di Jamion Christian sembra aver trovato la chiave per interpretare e vincere le partite. A volte con un pizzico di buonasorte (vedi tabellata di Brooks nel derby) ma sempre con una comune matrice difensiva. «L'aspetto nel quale siamo maggiormente cresciuti - sottolinea Michele - è la conoscenza reciproca tra giocatori e staff tecnico. C'è voluto un po' di tempo per assimilare una nuova metodologia di allenamenti e un tipo di gioco diverso da quello a cui tutti noi eravamo abituati. La mia sensazione è che siamo arrivati a un buon punto nel processo di apprendimento poi è chiaro che per proporre questo tipo di basket ad alta intensità dovremo essere bravi ad aumentare ancora di più il ritmo sul parquet. Ma sono sicuro che ci arriveremo». LE AVVERSARIE Focalizzata su sè stessa ma con un occhio al cammino di quelle che saranno le dirette contendenti al salto di categoria. Trieste lotta spalla a spalla con Fortitudo, Udine, Forlì e Verona, nell'altro girone valuta il cammino di quelle che saranno le possibili avversarie nei play-off. «Anche se è davvero troppo presto per preoccuparci di questo - conclude Michele - direi che i play-off sono talmente lontani che è meglio pensare solamente al presente. Analizzando questa prima parte di stagione regolare direi che nel nostro girone la sorpresa, per altro relativa, è senza dubbio la Fortitudo. Bologna è partita benissimo con una striscia importante di vittorie anche se gli ultimi passi falsi contro Udine e Verona l'hanno un po' ridimensionata. Dall'altra parte sta facendo corsa a sè Trapani. Sono primi dopo essersi messi in tasca la Supercoppa: in questo momento sono senza dubbio la squadra da battere di questo campionato»
  8. GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2023 - Vero che in Coppa mette minuti nelle gambe chi gioca meno, vero che può essere propedeutica ad un rientrante da infortunio, ma vero anche che ad una squadra cui il calendario di per se impone una agenda fitta e concentrata in 20 giorni, sbrigare una ulteriore pratica infrasettimanale a dicembre in "esilio" al Tognon avrebbe spezzato una volta di più la settimana tipo di avvicinamento ad una gara di campionato. Nessun dramma quindi per l'uscita di scena e ancor di più, la lente di Tesser, va ai prossimi impegni. «Dobbiamo pensare al campionato archiviata la Coppa. Si gioca sempre per vincere ma noi dobbiamo concentrarci sulle partite difficili di Verona e Caravaggio. È un momento particolare con tanti viaggi e ribadisco che dobbiamo arrivare a Natale bene, dicembre non è decisivo per il campionato ma importante per rimanere attaccati alle prime». Tesser allude agli impegni ravvicinati, la squadra domani partirà per un ritiro di 5 giorni a Veronello, sabato la sfida al Gavagnin, martedì il recupero con l'Atalanta». «La Virtus sarà difficile sia per la qualità della squadra che per il campo piccolo, bruttino. E difficile sarà anche l'Atalanta che l'ho vista fare una gran partita contro il Mantova». Due gare per cui si spera possa tornare in gruppo Kiki Struna. «Non si è ancora allenato con noi, dovrebbe riprendere oggi e spero di averlo per la panchina a Verona anche se sono 10-15 giorni che è fermo». Tesser sa bene dunque l'importanza di tener botta in questa fase, tanto che in sala stampa al Menti ha rivelato di non poter escludere dalla corsa al primo posto nemmeno la squadra di Diana. «Per esperienza diretta, ho vinto un campionato recuperando 11 punti ed un altro recuperandone 8. C'è una squadra che sta facendo cose realmente importanti, e bisogna dar loro il merito, il Mantova. La nostra statistica dice che abbiamo il miglior punteggio da quando la Triestina fa la C. Speriamo prosegua. Anche il Vicenza è in corsa, più che mai aperto il discorso, i campionati si vincono a marzo, non prima». La rosa lunga può essere un fattore sulla distanza, il mercato di gennaio inoltre può rimescolare gli equilibri. La squadra al Menti, pur con 9 giocatori su 11 diversi rispetto al successo con l'Arzignano, ha retto bene il campo ed aveva anzi imposto il proprio gioco per buona parte del primo tempo. Da ciò la soddisfazione di Tesser per quanto visto ed il solo rammarico, tradotto in riflessione, su un primo tempo chiuso senza capitalizzare. «Abbiamo fatto bene, i primi 20 minuti abbiamo giocato solo noi, ci siamo avvicinati all'area di rigore e creato palle gol importanti. Il fraseggio è stato buono, poi loro hanno trovato il gol alla prima occasione. Il secondo è stato meno brillante ma è normale avendo tanti ragazzi che giocano poco. Normale un po' di calo, la partita si è rotta sul secondo gol in cui c'era fallo di mano netto ma i ragazzi ci hanno provato fino alla fine. I migliore in campo è stato il loro portiere. Ci sono sempre cose da rivedere se crei occasioni ma non porti a casa il risultato»
  9. MERCOLEDÌ 29 NOVEMBRE 2023 - Termina agli ottavi di finale il percorso della Triestina nella Coppa Italia di serie C. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", si interrompe la striscia positiva di 12 risultati utili ma nessun dramma, il punteggio di 2-0 maturato a favore del Vicenza punisce con severità un'Unione ribaltata per nove undicesimi ma capace comunque, soprattutto nel primo tempo, pur chiuso sotto 1-0, di mantenere il pallino del gioco. Plauso ai 54 tifosi triestini presenti nel deserto del Menti (meno di 900 tifosi). Tesser lascia a casa Matoševic, Struna, Pavlev, spazio quindi ad Agostino in porta, difesa con il rientrante Ciofani a destra, Anzolin sul lato opposto e la coppia di centrali Moretti-Rizzo. In mediana Fofana perno centrale con Gündüz e Pierobon mezzali, D'Urso trequartista per aumentare il minutaggio nelle gambe, attacco affidato a Redan e al bomber della Coppa Italia di C Andrea Adorante. Clima gélido al "Mentí", aria frizzante non solo per la temperatura prossima allo zero ma anche per il tumultuoso pubblico di casa che solo pochi giorni prima aveva fischiato la squadra nonostante la vittoria sulla Pro Sesto. Avvio di gara tutt'altro che compassato, pochi minuti e la Triestina prende il comando del gioco trovando quelle geometrie volute da Tesser. Prima conclusione della gara a firma Adorante al 13', il suo sinistro termina a lato. Al 18' grandissima occasione con una perfetta ripartenza, rifinitura di D'Urso, nell'uno contro uno Redan si fa murare da un decisivo Sandon. Lo specchio del momento vicentino sembrerebbe un sinistro di Ferrari sbilenco al 20', eppure il calcio è strano ed il Vicenza passa al 24' con Proia, preciso sinistro da centro area e Agostino battuto. L'autore del gol rischia il bis al 31' con un sinistro sporco che esce di pochi metri. Dopo una percussione senza fortune di Gündüz, Massolo salva il Vicenza al 40', punizione di D'Urso e piattone di Redan tolto dall'angolino dall'ex portiere di Samb e Palermo. All'intervallo 1-0 Vicenza, nessun cambio per le due formazioni nel corso del medesimo. Al 56' Pellegrini va vicino al raddoppio ma Agostino è prodigioso, sulla ripartenza D'Urso innesca gli attaccanti ma l'azione sfuma. Raddoppio che arriva al 60', su azione d'angolo dopo una prima smanacciata del portiere alabardato, la correzione vincente a rete di testa di bomber Ferrari. Un minuto prima Tesser aveva tolto D'Urso e Redan per El Azrak e Finotto. La Triestina perde le redini del gioco avute nel primo tempo ed il Vicenza legittima il vantaggio. Al 75' Adorante meriterebbe il gol su punizione ma Massolo è decisivo come è decisivo un minuto dopo su Redan. Accade poi poco, Vicenza ai quarti dove affronterà il Rimini. L'Unione punta il mirino sulle trasferte di Verona e Caravaggio, in ballo l'avvicinamento a Mantova e Padova. - Prima della classe nei rimbalzi. E fin qui va bene. Prima nei tiri da tre tentati. Un dato che racconta una propensione alle conclusioni perimetrali ma poco dice se non viene coniugato con la percentuale. Terza nelle palle perse. E qui non ci siamo. Come scrive oggi Roberto Degrassi sul quotidiano locale odierno, finito il girone d'andata della serie A2 è inevitabilmente il momento per tirare qualche somma. In questo caso mettiamo a raffronto le statistiche di squadra. La Pallacanestro Trieste, seconda in classifica in virtù delle vittorie negli scontri diretti sulle coinquiline Forlì e Udine, guida le graduatorie di due voci statistiche mentre in qualche altro caso viaggia nell'anonimato. La statistica più rilevante è quella dei rimbalzi che vede i biancorossi dominare con 45 carambole a partita, frutto non solo dello specialista Reyer ma anche dell'apporto di rimbalzisti agiunti insospettabili come Eli Brooks. Il primato nei tentativi da tre punti risponde a un'attitudine già denunciata al momento della presentazione della squadra, anche se il ricorso alle conclusioni dai 6,75 con il passare delle giornate si è fatto meno esasperato. Del resto, la percentuale (32%) non è tra le più significative. La squadra di Jamion Christian è sesta sia nei punti fatti che in quelli subiti, abbastanza lontana dalle leader che sono rispettivamente Udine (82,2 punti contro i 78,6 biancorossi ) e Verona (72,1 contro 74,7). In compenso nelle ultime giornate Trieste è riuscita ad alleggerirsi della zavotta del poco invidiabile primato nelle palle perse, anche se Michele Ruzzier resta leader nella classifica inviduale. Pochissimi i recuperi, bene invece gli assist grazie soprattutto a Ruzzier. Nel fine settimana comincia il girone di ritorno che per Trieste significa andare a Orzinuovi nella tana dell'Agribertocchi. La sfida più intrigante è a Udine sabato sera tra l'Old Wild West e la rivelazione Nardò
  10. MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2023 - Secondo impegno del tour de force che attende la Triestina in questo periodo, ma la sfida di stasera al Menti contro il Vicenza (inizio ore 21, diretta su Raisport, oltre che su Sky e Now) fa storia a sé. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", si giocano infatti gli ottavi di Coppa Italia, una manifestazione che visto il cammino degli alabardati in campionato, è sembrato quasi un intralcio a molti tifosi, un impegno di cui sbarazzarsi al più presto. E invece la Triestina e mister Tesser in primis non la pensano affatto così, anche perché la rosa a disposizione è talmente ampia che questo rappresenta il palcoscenico ideale per chi in campionato gioca meno. TESSER E a sentire le parole dl tecnico alabardato, questo è l'input anche per il derby di stasera: «La gara ha significato perché è una partita ufficiale - dice il tecnico - e la Triestina deve sempre fare il meglio che può, poi anche i tifosi ci tengono visto l'avversario. Noi portiamo avanti quel programma messo in atto nei precedenti turni di coppa, dando spazio a chi sta giocando meno e cercando di mettere minuti in quei giocatori che stanno recuperando da infortuni, vedi Ciofani o lo stesso D'Urso. Sarà un'occasione per prepararci anche alla prossima di campionato, in coppa abbiamo fatto delle partite positive quindi speriamo di proseguire su quella strada». ROTAZIONE Per la gara di stasera, che sarà arbitrata da Mastrodomenico di Matera, c'è però un inghippo in più per Tesser, che non potrà far rifiatare tutti: «Ci sarà una rotazione importante ma non totale - confessa il tecnico - lo sarebbe stata se avessi avuto tutti i giocatori a disposizione. Due o tre dovranno venire impiegati per forza di cose perché abbiamo fuori Struna, Pavlev (influenza) che sarebbe stato importante per questa gara e anche Kacinari è in forte dubbio. Insomma sugli esterni siamo corti, quindi qualcuno dovrà fare una sessantina di minuti, un paio di cambi sono programmati ma questo mi disturba perché poi hai meno possibilità di fare scelte durante la partita». FORMAZIONE Tirando le somme, i dubbi sono soprattutto in difesa, dove uno fra Germano, Malomo e Anzolin dovrà per forza giocare. Davanti ad Agostino potrebbe esserci la coppia Moretti-Rizzo, con Ciofani a destra e Anzolin a sinistra. Ma se Tesser volesse far riposare il terzino mancino, a sinistra giocherebbe Rizzo con Malomo in campo accanto a Moretti. Se invece ci fosse Germano a destra, Ciofani andrebbe a sinistra con Rizzo-Moretti in mezzo. A centrocampo Fofana farà il play con mezzali Pierobon e, se ce la farà, Kacinari. Altrimenti come mezzala potrebbe giocare Gunduz. Sulla trequarti D'Urso dietro ad Adorante e a uno fra Redan e Finotto. Anche il Vicenza comunque sarà molto diverso rispetto al campionato. REGOLAMENTO Se alla fine dei 90 minuti il risultato sarà di parità, sono previsti due tempi supplementari e nel caso i calci di rigore. Chi passa il turno, giocherà in casa i quarti di finale in gara unica con la vincente di Cesena-Rimini: possibile data tra martedì 12 e giovedì 14 dicembre, impegno che allungherebbe ulteriormente il tour de force di questo periodo. Senza dimenticare che impegno casalingo vorrebbe dire un'altra partita a Fontanafredda. - Un mese fa la Pallacanestro Trieste era una squadra in cerca d'identità, sull'orlo di una crisi, con qualche elemento sfiduciato e una conduzione tecnica inadeguata nell'approccio al basket europeo. Un mese dopo non si può gridare al miracolo ma Trieste ha cambiato passo. Cinque vittorie consecutive, dal quinto posto è salita al secondo grazie agli scontri diretti, in questo momento è probabilmente la più in forma tra le big del girone rosso. Cosa è cambiato? Come scrive oggi Roberto Degrassi, niente di clamoroso ma qualcosa è successo. La scelta in regia Nella parte iniziale del campionato Trieste ha vissuto su un equivoco in regia, senza una scelta chiara, alternando Ruzzier e Brooks, in qualche caso addirittura adeguando il triestino in guardia, con Bossi ai margini delle rotazioni. Le ultime partite raccontano che i ruoli sono stati definiti: la bacchetta di direttore d'orchestra va nelle mani dove era più logico finisse, quelle di Michele Ruzzier (sette assist contro Forlì). Bossi torna a essere il sostituto naturale e ha i suoi minuti, Brooks può anche fare il play ma è più produttivo nei panni del guastatore. L'ex Michigan ha marchiato tre degli ultimi 5 successi (la tripla di tabella nel derby con Udine, 24 punti a Rimini e 21 l'altra sera, con un complessivo 10 su 17 da tre contro le due romagnole). I minuti che Filloy rischia di perdere da "2" li occupa da "3" quando Christian opta per il quintetto basso. La difesa A Rimini e contro l'Unieuro concessi 62 punti, nel derby lasciati a Udine appena 54 (vabbè, me segnati la miseria di 57...). Ci sono meno pause difensive, c'è ancora parecchio da registrare, anche contro Rimini si sono viste alcune chiusure in ritardo sul perimetro ma si sono subite di meno situazioni di mis-match. I 62 punti segnati sono stati il minimo stagionale per Forlì, in una sola altra occasione contenuta sotto i 70. Come riconosciuto dal gm Arcieri nel dopopartita, in questo momento meglio la difesa dell'attacco. Triple e lunghi Trieste contro Forlì non ha sofferto nonostante un apporto offensivamente impalpabile da parte di Filloy e Campogrande, sulla carta due delle principali risorse dai 6,75. I biancorossi hanno segnato in area 42 punti contro i 22 dei romagnoli e si sono presi 30 tentativi da tre punti, sotto la media stagionale. Pur passando per una formazione che fa un dogma delle conclusioni dal perimetro, presenta la coppia di lunghi più produttiva del girone. Reyes e Candussi insieme fatturano 33 punti, il tandem della Effe Ogden-Freeman 28.
  11. LUNEDÌ 27 NOVEMBRE 2023 - Sorpresa. Dopo la vittoria di ieri sera contro l'Unieuro Forlì, accanto a Michael Arcieri in sala stampa non c'è Jamion Christian. Siedono i viceallenatori Marco Carretto e Francesco Nanni. «Jamion mi ha chiesto di lasciar parlare loro, per condividere con i suoi vice questa soddisfazione», spiega il gm. Cambiano gli esecutori, non la musica, ne senso che il concetto è quello di una squadra che fa piccoli passi avanti ogni partita ma la strada è ancora lunga. «C'è stato qualche momento a vuoto, nel primo tempo è mancata un po' di aggressività. Di fronte però c'era una squadra che alternando le difese costringe gli avversari a rallentare e a sbagliare. Stiamo lavorando per acquisire più continuità e portare quell'aggressività vista nel finale anche per i 40 minuti». A che punto è la squadra dopo il girone d'andata? Risponde Arcieri: «La difesa è più avanti rispettoall'attacco, c'è ancora molto da fare, abbiamo vinto 5 gare ma nonesaltiamoci, si può perdere con tutti , ora pensiamo ad Orzinuovi». Arriva Francesco Candussi, autore di una tripla decisiva. «Partita dura, fisica e molto tattica. Abbiamo piazzato un break, Forlì è stata brava a mettere poi sale negli ingranaggi rientrando. Ha prevalso la nostra disciplina difensiva. La partita persa con la Fortitudo ha rappresnetato per noi una sorta di spartiacque». Avete dimostrato nervi saldi. «Ci sono giocatori con valori. Anzi, con le palle». Arcieri lo guarda. «A inizio stagione gli ho detto: Candu, tu chi vuoi essere? Uno da quintetto in A1? Vogliamo portarlo al primo livello» - La soddisfazione espressa a fine gara da Attilio Tesser per la prova dell'Unione è comprensibile. Come scrive oggi Ciro Esposito, la vittoria sull'Arzignano, per quanto strameritata, non evidenzia nel largo punteggio finale l'andamento del match. Ed è proprio questo aspetto a mettere in luce la forza espressa da questa Triestina sul campo. Non solo quando c'è da attaccare e da fare gol ma anche quando l'avversario sa giocare ed è capace di metterla in difficoltà. Non è da sottovalutare il fatto che la mancanza da quattordici giorni di impegni agonistici avrebbe potuto lasciare qualche strascico soprattutto a livello mentale. Le difficoltà di gestione della partita, dopo il doppio fulmineo vantaggio iniziale, possono anche essere figlie della sosta forzata ma non solo. Già in altre circostanze tuttavia la Triestina non si è trovata a suo agio nella fase difensiva quando l'avversario ha sfruttato il gioco in ampiezza allargando la manovra sulle fasce. Così ha fatto il bravissimo Arzignano (ma era successo anche in altri frangenti) ma l'Unione ha avuto il merito di saperlo arginare o quantomeno di non subire il gol del 2-2 che avrebbe potuto cambiare il trend del match. Quella di sabato sera è stata insomma un'altra prova di maturità e un altro passo in avanti nel percorso di crescita che Tesser ritiene non sia ancora arrivato al suo apice. Il match di Fontanafredda ha in parte ripercorso quello visto due mesi fa con il Mantova. L'avversario, anche se in quella circostanza con tasso tecnico superiore ai vicentini, non si chiude e si gioca la partita a viso aperto costruendo anche un alto numero di palle-gol ma è la Triestina a bucare la porta a ripetizione. Dalla cintola in su gli alabardati hanno forse il miglior organico della categoria. Non solo Lescano è un pericolo pubblico (e segna quasi sempre quando fa coppia con Finotto), Redan è uno straordinario contropiedista, Adorante finalmente sta trovando il ruolo attaccante di peso ma soprattutto impressiona chi gioca dietro alla prima linea. L'ingresso di D'Urso è stato decisivo e non solo per la rete segnata. Correia è giocatore fuori categoria, El Azrak dà vivacità alla trequarti, Celeghin un mastino con acume tattico e poi c'è Vallocchia che, quando sta bene, coniuga sostanza a qualità nei piedi per realizzare reti pesanti (già 3 oltre a quella in Coppa a Verona). Insomma la potenza di fuoco offensiva compensa qualche incertezza nella fase difensiva che è figlia non solo degli interpreti (l'assenza di Struna al centro si è fatta sentire) ma anche della disposizione tattica che con un pressing alto espone la retroguardia a rischi. Comunque questa Triestina entusiasma il pubblico e ha un ruolino di marcia di altissimo livello (30 punti sono un record dal ritorno in C). Il mese di dicembre, zeppo di impegni ravvicinati (domani a vicenza in Coppa, poi doppia trasferta con Virtus e Atalanta U23) e con il derby con il Padova, dirà se l'Unione può ambire al primo posto o giocarsi la promozione attraverso la lotteria dei play-off. Anche se poi ci sarà un mercato di gennaio nel quale Menta potrebbe indovi nare dei colpi per perfezionare la rosa. Un'ultima considerazione sull'esilio a Fontanafredda. Pubblico triestino straordinario nonostante il gelo, prato ottimo e en-plein di vittorie. Su quel campo le qualità tecniche della Triestina sono emerse a differenza di quanto visto al Rocco. Nello stadio di casa qualche punticino si è perso e qualcosa si lascia per strada anche nei continui viaggi. Ala fine i conti potrebbero non tornare. E non certo per responsabilità di Tesser, squadra e club.
  12. DOMENICA 26 NOVEMBRE 2023 - Attilio Tesser aveva affermato alla vigilia che la pausa non aveva influito negativamente sul livello di attenzione della squadra e la squadra, nel clima algido di Fontanafredda, ha riscaldato i cuori dei tifosi alabardati accorsi con il decimo risultato utile consecutivo in campionato, dodicesimo considerando anche la Coppa Italia. Lo scrive Guido Roberti, con l'analisi del tecnico al termine della partita: «Avevo detto che avremmo affrontato una squadra di qualità e non sarebbe stata semplice. Avevo visto l'Arzignano precedentemente, era una delle squadre che mi era piaciuta di più. L'atteggiamento è stato quello giusto, con due gol in 4 minuti e l'aggressività fin da subito in avanti». La fase più difficile della gara indubbiamente la seconda metà di primo tempo, in cui i gialloazzurri della Val di Chiampo hanno avuto una serie di occasioni e maggior possesso palla. "Poi abbiamo fatto fatica, vero, anche nella fase di possesso palla. Abbiamo preso gol e altre volte sono stati bravissimi i nostri difensori a evitarlo. Loro hanno avuto in quella fase la padronanza della partita e nel corso dell'intervallo abbiamo parlato e sistemato qualcosina. Poi nel secondo tempo abbiamo fatto due gol, colpito una traversa e altre occasioni create, abbiamo vinto con merito". Il rientro di D'Urso è una bella notizia per tutta la squadra. Christian oltretutto ha fatto una mezz'ora di grande qualità. "Era da un po' che non giocava, l'ho messo in campo anche un po' prima di quanto pensassi, la voglia di giocare c'è, la qualità è tanta, questi minuti sono stati utili per trovare la dinamicità". A Fontanafredda la squadra ha vinto 4 partite su 4. Al Rocco, statistica piuttosto beffarda, 1 vittoria su 4. L3i però non bada a queste statistiche. "Una squadra forte deve avere sempre determinazione e voglia, capacità di sofferenza come è accaduto nella seconda metà di primo tempo. È facile dirlo quando si vince ma è un dato reale, la capacità di stare in partita". Uno sguardo al tour de force che attende la squadra. "Il campionato è ancora lungo ma intanto dobbiamo arrivare al Natale, alla metà, e giocando ogni tre giorni bisogna essere in salute per fare bene. Giocando Coppa Italia, il recupero di campionato, con poco tempo di recupero, è chiaro che qualcosa in più ci toglie questo aspetto ma per questo motivo mi aspetto il contributo di tutti e ad esempio chi è subentrato lo ha fatto bene, con voglia e concentrazione, con voglia di essere utile all'Unione, il vero senso di appartenenza per essere squadra". - Secondo posto o rientro nei ranghi. Pallacanestro Trieste-Unieuro Forlì, questo pomeriggio alle 18 al PalaTrieste, sta tutta qui. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: vincendo, la squadra di Jamion Christian darebbe un chiaro segnale al campionato. Non si tratterebbe solo del quinto successo consecutivo ma sarebbe uno scontro diretto risolto a proprio favore e che varrebbe, appunto, il secondo posto anche in un contesto di condivisione con gli stessi romagnoli e molto probabilmente con Udine, favorita in casa contro Rimini. Il modo migliore per chiudere un girone d'andata che a un certo punto era diventato maledettamente complicato con tre stop di fila e poi è stato raddrizzato con due exploit esterni e la doppietta nei derby. Trieste ha mostrato segnali di crescita nelle ultime prove e stavolta la verifica sarà di quelle probanti: Forlì difende duro e rappresenterà un bel corso accelerato di agonismo in proiezione scontri caldi da fase a orologio e play-off. Agli ordini di Antimo Martino (un nome accostato almeno in un paio di estati alla panchina biancorossa) ci sono poi due Usa di prima fascia come Allen e Johnson. Trieste rispetto a Forlì - che da negli stranieri il massimo apporto offensivo, con il solo Cinciarini italiano in doppia cifra - ha probabilmente più uomini in grado di inventarsi protagonisti e ha più qualità tra le riserve. I NUMERI Forlì segna di più e subisce di meno rispetto a Trieste, finora si è dimostrata più quadrata. Nel confronto con i biancorossi più che i 73,8 punti di media subiti rispetto ai 76 della banda di coach Christian impressiona il fatto che i romagnoli siano la squadra che perde meno palloni del girone. Trieste e Forlì tirano con la stessa percentuale da tre punti (32%) ma i biancorossi lo fanno con 10 tentativi in più. IL PUBBLICO Christian si è appellato al pubblico chiedendo il calore del tifo questo pomeriggio. La prevendita tuttavia finora non sarebbe stata entusiasmante, si spera in un'impennata a ridosso del match. Possibile che il secondo posto in gioco e quattro vittorie consecutive non esercitino alcun appeal?
  13. SABATO 25 NOVEMBRE 2023 - La Triestina si rituffa in clima campionato. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", dopo la settimana di pausa dovuta al rinvio della partita con l'Atalanta U23 (che sarà recuperata il 5 dicembre), l'Unione torna in campo e riparte dal Tognon di Fontanafredda, per evitare le insidie del prato del Rocco in attesa che il campo di casa torni (chissà quando) a essere agibile. Oggi alle 18.30 di fronte ci sarà l'Arzignano Valchiampo, tipica squadra di serie C ostica da superare, una sfida nella quale l'ultima cosa da fare è guardare la classifica e pensare sia un impegno agevole. Un rischio che comunque, grazie alla saggezza di Tesser, la Triestina non correrà. Piuttosto c'è qualche incognita su come reagirà la squadra alle due settimane senza campionato, ma il tecnico alabardato anche su questo non ha dubbi, rassicurato dalla giusta intensità che ha visto negli allenamenti. «Il lavoro in queste due settimane è stato fatto bene - spiega Tesser - la squadra ha dimostrato anche nell'amichevole di Fiume di interpretare bene la partita, con la giusta concentrazione. Non sono quindi preoccupato riguardo a cali fisici o di tensione. Sarebbe grave se questo succedesse, visto che non ce n'è nessun motivo». La Triestina è pronta dunque a un'altra battaglia, perché partite semplici, a meno che non si mettano sul binario giusto nei primi minuti, non ce ne sono. Tanto più se di fronte c'è un'avversaria alla quale fare gol è molto difficile: «L'Arzignano è una squadra che tiene molto bene il campo - dice Tesser - e che gioca speculare a noi, con un 4-3-1-2 interpretato molto bene e con grande intensità. Hanno tre-quattro giocatori importanti e di qualità, stavano per battere con merito il Renate e col Vicenza hanno perso solo nel recupero su calcio piazzato tenendo molto bene. Tra l'altro è una delle migliori difese del campionato, quindi sarà una gara molto impegnativa, come difficili sono tutte le partite. Dipenderà soprattutto da noi, da quello che sapremo fare e da come interpreteremo la partita. Secondo me si tratta di una di quelle gare particolarmente difficili, dove devi essere veramente molto bravo ad avere la concentrazione, la cattiveria, la determinazione massima». Per l'occasione la Triestina deve fare a meno di Struna ma ritrova fra i convocati D'Urso e Ciofani, che però partiranno dalla panchina. Dovremmo comunque rivederli dal primi minuto già martedì a Vicenza in Coppa Italia, come spiega lo stesso tecnico alabardato: «Struna è di fatto l'unico non a disposizione, insieme a Kacinari che ha avuto nella rifinitura un leggero fastidio: lo porteremo comunque con noi ma non potrà essere della partita. D'Urso ha recuperato, sono tre-quattro giorni che si allena con la squadra, sta bene. Chiaramente partirà dalla panchina ma so di averlo a disposizione se mi servirà in corso d'opera, e rientrerà comunque martedì sera a Vicenza. Anche Ciofani è a disposizione, ha fatto tutti gli esami riottenendo l'idoneità, da qualche settimana manca chiaramente l'aspetto agonistico ma già riaverlo in gruppo è utile. Anche lui come D'Urso ripartirà dall'inizio martedì, ma in cas o di necessità sappiamo di averlo già a disposizione». Tirando le somme davanti a Matosevic ci sarà la coppia centrale formata da Malomo e Moretti, con Germano terzino destro e Anzolin a sinistra. A centrocampo ritorna il solito collaudato terzetto con Correia nelle vesti di play e Celeghin e Vallocchia come mezzali. Sulla trequarti toccherà a El Azrak innescare le punte: l'unico dubbio è proprio in attacco dove Redan e Finotto sono in ballottaggio per giocare accanto a Lescano. - Stavolta l'obiettivo dichiarato è davvero ambizioso. Portare 5mila persone al PalaTrieste per spingere domani i biancorossi al quinto successo consecutivo, battendo Forlì e conquistando il secondo posto. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: il proposito è dello stesso allenatore della PallTrieste nella consueta analisi pregara del venerdì pomeriggio: «Abbiamo bisogno di voi. Abbiamo davanti una grande sfida e abbiamo bisogno di tutta la vostra energia positiva per raggiungere l'obiettivo. Vi vogliamo tutti in palazzo!» La partita chiude il girone d'andata e ha un notevole peso specifico nel prosieguo della stagione triestina. Chiudere l'andata da secondi, magari confidando in un exploit veronese a Bologna, permetterebbe di temere la Fortitudo nel mirino e di acquisire grazie agli scontri diretti un minimo vantaggio nei confronti di Forlì e Udine. In caso di sconfitta, invece, Trieste rimarrebbe staccata da Forlì e presumibilmente anche da Udine (in casa con Rimini) rischiando di venir raggiunta da Nardò e di conseguenza affacciandosi al girone di ritorno attardata rispetto al vertice. Inoltre il rendimento negli scontri diretti con le big finora è stato discontinuo: ha battuto due volte Udine tra Supercoppa e campionato, ma ha perso con Fortitudo e Verona in A2 e Trapani in Supercoppa. Christian annota le indicazioni positive lasciate dalla gara vinta a Rimini («Per settimane abbiamo parlato di chiudere il prima possibile la partita contro le squadre avversarie, sono contento che i nostri ragazzi siano riusciti a farlo domenica scorsa») e inquadra così Forlì: «Abbiamo l'opportunità di sfidare una squadra davvero forte. Abbiamo sempre messo in campo tutto il nostro orgoglio e crediamo che questa sfida abbia una grande importanza sia per i tifosi che per la classifica. Penso che la nostra versatilità sia una forza anche se questa partita potrebbe richiedere un approccio leggermente diverso rispetto a quanto visto in altre». Dall'altra parte il coach romagnolo Antimo Martino ha dichiarato al sito della Lnp: «Sapevamo che il calendario ci avrebbe messo di fronte a due partite ravvicinate molto difficili, con Udine ed a Trieste. Il nostro obiettivo dev'essere affrontare Trieste con la stessa attenzione e la stessa mentalità con cui abbiamo giocato con Udine, consci del fatto che farlo in trasferta contro una squadra di questo livello sarà ancora più difficile. Trieste ha un roster profondo, in cui spiccano atletismo e talento. Ha tanti giocatori che potrebbero tranquillamente giocare, come del resto avveniva lo scorso anno, in Lba, e quindi sicuramente per noi sarà un test molto difficile, che però vogliamo affrontare con determinazione e fare uno step in avanti nel nostro processo di crescita».
  14. Bravo, complimenti! Curiosissimo di leggerlo anche io
  15. VENERDÌ 24 NOVEMBRE 2023 - Dopo due settimane senza campionato, la Triestina è pronta a tornare in pista. E come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", è pronta a farlo ripartendo da quel "Tognon" di Fontanafredda che finora ha sempre portato bene all'Unione con tre vittorie su tre gare, anche se l'ultima al cardiopalma con l'ormai storico gol di Fofana che piegò allo scadere il Lumezzane. E domani (inizio ore 18.30) la squadra di Tesser se la vedrà proprio con una squadra che ha gli stessi punti del Lumezzane, ovvero l'Arzignano. La squadra di Bianchini la scorsa settimana è stata a un passo dal battere il Renate di Pavanel (che è riuscito a pareggiare solo nei minuti finali), dando segni di ripresa dopo tre ko consecutivi. Ma si tratta della classica formazione ostica da superare, come quasi tutte in serie C nonostante la classifica possa far pensare ad altro. Per la sfida di domani Tesser fra l'altro dovrà rinunciare a Struna: il difensore è alle prese con una leggera lesione muscolare, nulla di grave ma di certo il centrale sloveno sarà costretto a saltare la partita con l'Arzignano. Si punta a recuperarlo per il prossimo impegno di campionato, ovvero la trasferta di Verona di sabato 2 dicembre contro la Virtus. Oggi potrebbe però esserci già la bella sorpresa di rivedere fra i convocati Christian D'Urso, che come si ricorderà era uscito per infortunio durante la partita con il Fiorenzuola al Rocco, poco meno di un mese fa. All'epoca gli esami strumentali avevano evidenziato una piccola lesione miotendinea alla coscia sinistra, con una prognosi di venti giorni prima del graduale rientro in gruppo. Tempi che sono stati pienamente rispettati: il trequartista infatti è guarito, sta già lavorando con il gruppo e proprio oggi ci sarà l'ultima verifica per vedere se c'è il semaforo verde per il suo rientro. Insomma D'Urso dovrebbe essere a disposizione, anche se questo ovviamente non significa impiego dal primo minuto già domani a Fontanafredda, perché come spesso accade in questi casi il rientro sarà graduale e il giocatore se sarà convocato partirà probabilmente dalla panchina. Non ci sarà invece ancora Ciofani, che dal giorno della partita di Alessandria quando era uscito per una tachicardia, è stato tenuto prudenzialmente a riposo o quasi. Nel frattempo però ha fatto tutti gli accertamenti del caso, la società alabardata è stata molto scrupolosa sottoponendolo a numerosi esami dai quali per fortuna non è saltato fuori niente. In pratica il difensore alabardato è idoneo a riprendere l'attività, solamente che ora avrà bisogno di riprendere con gli allenamenti a un certo ritmo per ritrovare la condizione. Tutti abili e arruolati gli altri, per cui tirando le somme davanti a Matosevic dovremmo vedere la coppia centrale formata da Malomo e Moretti, con Germano a destra e Anzolin a sinistra. In mezzo si dovrebbe tornare al solito terzetto con Correia play centrale supportato dalle mezzali Celeghin e Vallocchia. In avanti El Azrak agirà da trequartista dietro alle due punte con Redan favorito su Finotto per giocare accanto a Lescano. E tutti gli altri, come sempre, pronti a dare una prezios a mano in corso d'opera. - Si chiude domenica, con la sfida in programma contro la Unieuro Forlì, il girone d'andata della Pallacanestro Trieste. Scontro diretto al vertice, importante sotto molteplici aspetti: per la classifica e per i segnali che una prestazione convincente potrebbe dare in prospettiva. Come scrive Lorenzo Gatto sul quotidiano locale, un risultato positivo porterebbe a cinque la striscia di vittorie consecutive e consentirebbe ai biancorossi di agganciare i romagnoli al secondo posto dietro la capolista Fortitudo ma, soprattutto, consentirebbe alla formazione di Jamion Christian di battere una delle formazioni accreditate al salto di categoria. Tra gare di Supercoppa e campionato, Trieste ha perso piuttosto nettamente in casa contro Trapani e Fortitudo Bologna e in trasferta contro la Tezenis Verona, battendo invece per due volte l'Apu Udine. A guidare i biancorossi verso il necessario salto di qualità e un match che si preannuncia combattuto c'è Ariel Filloy, leader carismatico di un gruppo che dal suo rientro, sul parquet dell'Assigeco Piacenza, non ha più conosciuto battute d'arresto. «Vincere aiuta a vincere - sottolinea il gaucho argentino - e ci aiuta lavorare con più serenità. Devo dire che anche nelle settimane più difficili di questo inizio di stagione, quando non riuscivamo a fare risultato, ci siamo sempre allenati bene e con grande fiducia nelle cose che ci chiedeva il nostro staff tecnico. Questa striscia di risultati positivi rende le cose più facili, sta crescendo molto la chimica di gioco tra di noi e credo si sia potuto vedere nelle nostre ultime uscite. Riusciamo a essere più efficaci sotto diversi aspetti e i numeri parlano chiaro. Dopo il successo ottenuto a Rimini abbiamo lavorato nella maniera giusta, la settimana di allenamento penso sia andata molto bene. Stiamo continuando a lavorare tutti insieme, in salute, non c'è nessuno che si tira indietro mai e queste cose (salute e spirito di sacrificio ndr) sono fondamentali». Sfida intrigante quella in programma domenica al PalaTrieste contro un'avversaria che in questo girone d'andata ha saputo mantenere costanza di rendimento perdendo due sole partite, al PalaDozza contro la Fortitudo e all'Agsm Forum contro la Tezenis. Anche per questo, testare la formazione di Antimo Martino lontano dalle mura dell'Unieuro Arena sarà certamente un passaggio importante della stagione di Trieste. «Conosciamo il valore di Forlì - sottolinea Filoy - e siamo consapevoli del fatto che ci attende un match molto complicato. Sfruttando il mix di talento ed esperienza a disposizione di coach Martino stanno disputando un buonissimo campionato. Sono una squadra che sa punire ogni indecisione e per questo sappiamo che dovremo cercare di commettere meno errori possibili nell'arco dei quaranta minuti di partita». Un fattore determinante, come sempre è successo in questa stagione, potrà arrivare grazie al sostegno di un pubblico che Filloy chiama a raccolta per il match di dopodomani. «I nostri tifosi non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto e ci danno sempre una grande mano - conclude Ariel - Giocare in un palazzetto come que llo di Trieste, con tante persone che ti sostengono è sempre bellissimo, lo è ancora di più quando le sfide che ci troviamo di fronte sono accompagnate da un tifo caldissimo»
  16. GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE 2023 Li chiamano lunghi undersize. Piccola taglia. Ma sanno farsi rispettare, eccome. Ma rappresentano eccezioni, mica la regola. Nel libro dei ricordi del campionato italiano almeno due lunghi bonsai un posto se lo sono guadagnato: Kyle Hines e Clarence Kea in epoche diverse hanno infatti dimostrato come si possa essere fior di centri pur senza raggiungere i due metri. "Appena" 198 centimetri ma un pazzesco ingombro fisico. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", esiste anche un'eccezione alle eccezioni. C'è infatti chi centro non è, non ha neppure una stazza taurina, non arriva neanche al metro e 95 eppure nell'ambito del suo campionato guarda tutti gli altri rimbalzisti dall'alto in basso. Nel girone rosso della serie A2 infatti Justin Reyes è attualmente il top rebounder con 10,4 carambole a dispetto dei 193 centimetri dichiarati. In realtà sarebbe già un'anomalia che il portoricano della Pallacanestro Trieste con un'altezza da guardia giochi ala forte, con qualche sporadica esclusione da "5", a coach Christian piacendo. Va comunque sottolineato per correttezza di informazione che il precedente leader, il riminese Justin Johnson, è stato spodestato in quanto statisticamente penalizzato dalla sfortunata partita contro Trieste quando dopo tre minuti di gioco (e zero rimbalzi) in un contrasto proprio con Reyes ha rimediato un trauma cranico ed è stato trasportato all'ospedale. Le statistiche purtroppo non fanno distinguo e quella sfortunata breve presenza viene conteggiata abbassando di conseguenza la media stagionale. Nel girone verde guida invece Polakovich di Agrigento. Due metri e 5 centimetri, come volevasi dimostrare... Reyes, come ha sviluppato questa attitudine a rimbalzo? "Ho cominciato a specializzarmi ad andare a rimbalzo fin da quando ero molto piccolo. Ero sicuramente atletico, ma meno tecnicamente bravo rispetto ai miei compagni, così ho iniziato a concentrarmi sul prendere il maggior numero di rimbalzi possibile, in modo da avere più chance di avere la palla in mano". C'è qualche trascorso giovanile da centro, benchè sottodimensionato? "No, non ho mai giocato come centro, nemmeno da piccolo, però al college ho potuto giocare da ala grande, mi è servito molto per crescere". Cosa conta di più, avere il senso della posizione o le doti atletiche? "Senza dubbio l'atletismo mi aiuta a prendere qualche rimbalzo in più, ma il posizionamento è la cosa più importante. Studiare il rimbalzo della palla al ferro e sul tabellone, capirne le traiettorie. C'è dietro un gran lavoro di tecnica, che si somma all'intuito del giocatore". Si è ispirato a qualche giocatore in particolare? "Il mio giocatore preferito, quello a cui mi sono sempre ispirato, è Dwayne Wade. È sempre stato in grado di fare un po' di tutto e di eccellere in alcuni aspetti, un giocatore incredibile". Altezza da guardia, in grado di giocare sia ala piccola che ala forte, in casi eccezionali persino centro. Ma alla fine il vero ruolo qual è? "Direi che mi sento più un'ala piccola, ma faccio sempre quello che il coach mi chiede, per il bene della squadra". *** Basterebbero tre semplici statistiche: 10 stagioni, 301 partite, 25 gol. Ma Ersilio Cerone vale molto, molto di più per la Triestina. Lo scrive oggi Riccardo Tosques sul quotidiano locale: i terzo giocatore con il maggior numero di presenze nella storia del club rossoalabardato (in testa Piero Pasinati, secondo Maurizio Costantini) da qualche mese è diventato responsabile tecnico del settore giovanile del Tagliacozzo, paesino abruzzese di 7mila anime nella Marsica, rifiutando proposte di prime squadre di serie C e D. Anche perché nel cuore del 61enne Ersilio è rimasta sempre e solo lei: la Triestina. LA SERIE A MANCATA «Sono arrivato nell'estate del 1984, dopo tre anni al Pescara. La Triestina aveva appena cambiato allenatore (Giacomini al posto di Buffoni, ndr ). Il campionato ci vide protagonisti: la serie A era a portata di mano. Ma nelle ultime tre giornate successe un po' di tutto. Alla terzultima gara un discusso autogol di Maurizio Braghin (nel 1986 sospeso per tre anni causa calcioscommesse, ndr ) ci fece pareggiare con il Lecce. Ricordo come ieri quel calcio di punizione e la sfortunata deviazione nella nostra porta di Braghin: fu del tutto involontaria. A due turni dalla fine, invece, buttammo davvero via la promozione. Nel match contro il Monza ci fu un concesso un calcio di rigore inesistente. De Falco, il primo rigorista, aveva preso una botta. Romano, secondo rigorista, non se la sentì neanche lui. Alla fine sul dischetto andò De Giorgis che in cuor suo sperava di aggiustare una stagione personale non positiva. Ma calciò la palla sul palo: da possibile eroe divenne il capro espiatorio di quella mancata fondamentale vittoria. Col senno di poi la colpa, per me, fu di chi, preposto a tirare i rigori, non si presentò davanti al dischetto. Il ko a Campobasso dell'ultima giornata contò poco: la serie A era già sfumata». IL RAPPORTO CON DE RIÙ «Ho avuto la fortuna di giocare nel periodo migliore della Triestina post anni Sessanta. Ho dato tanto a questo club e a questa città, e ho ricevuto sicuramente di più: sia in termini di affetto da parte dei tifosi, di rapporti umani con i triestini, che in termini economici grazie alla società che ha avuto un presidente unico come Raffaele De Riù. A qualcuno è rimasto indigesto, ma fidatevi che trovarne uno così oggi è praticamente impossibile. Al sabato veniva assieme alla moglie a cenare con noi giocatori. Alla domenica sedeva in tribuna per guardare le partite. Non era coinvolto solo finanziariamente ma anche emotivamente. Noi eravamo come dei figli per lui: ci ha dato dei bei soldi e non ci ha mai fatto mancare nulla. E noi sul campo rispondevamo dando tutto quello che potevamo». CALCIOSCOMMESSE «Negli anni Ottanta fummo "mazzoccati" dalle penalizzazioni. Furono ben 10 i punti totali in tre stagioni, tanto che nel campionato 1987-'88 retrocedemmo. Mi chiedo, visto che il tema è tuttora attuale, se le scommesse sono state legalizzate, perché un tesserato non può scommettere su una partita, purché non riguardi la propria squadra, esattamente come può fare chiunque altro? Forse la gente fa fatica a comprendere che ai giocatori possa piacere il gusto del gioco d'azzardo. La cosa inaccettabile è se giochi sulla tua squadra e magari a perdere: in questo caso sono il primo a condannare un simile comportamento». FERRARA ALABARDATA «Il 4 giugno 1989 la Triestina piegò la Spal a Ferrara con il gol di Papais e tornammo in B. Fu un anno altalenante, ma dopo la retrocessione in C, tutti avevamo voglia di rivalsa. Fu il giusto premio per un gruppo incredibile. C'erano squadre più forti di noi, penso allo Spezia in cui all'epoca militava Spalletti, ma a livello collettivo la Triestina di Marino Lombardo fu spettacolare. L'emozione di vedere Ferrara tappezzata dei nostri colori la porto ancora dentro con me. Così come la festa a Trieste». LO STADIO ROCCO «Trentamila triestini sugli spalti per l'inaugurazione di uno stadio allora avveniristico. Una squadra che stava marciando verso il ritorno in B. E invece quel 18 ottobre 1992, io mi infortunai dopo soli 20 minuti, e poco dopo incassammo il gol che ci costò la sconfitta contro la Vis Pesaro. La rete fu messa a segno da Pellegrino. Tanti anni dopo lo incontrai ad un corso a Coverciano. "Ma proprio contro di noi dovevi fare il tuo unico gol in carriera?", gli dissi un po' scherzando, un po' rimproverandolo...». LA FINE DI UN'ERA «Il 12 maggio 1994 giocai l'ultima partita con la Triestina. Pareggiammo per 2-2 a Perugia. Era la finale di ritorno della Coppa Italia di serie C che vincemmo davanti ad un arrabbiatissimo presidente Gaucci. Un mese e mezzo dopo la Triestina fallì. Fu una stagione difficile. Per 8 mesi non arrivarono gli stipendi. Ricordo ancora quei momenti quando di fatto fui costretto a lasciare la città in cui stavo da Papa e in cui avrei voluto rimanere per sempre. Noleggiai un camion e ad attendermi davanti al mio appartamento in via Rossetti c'erano tre personaggi splendidi dell'Unione: il magazziniere Marcello Bisiacchi, l'autista Decarli e il massaggiatore Alessandro Maffi. Piansero. Fu un momento tristissimo. Per diversi anni non tornai più in città per il dispiacere». LE AMICIZIE «Poche settimane fa ho ricevuto una videochiamata da due ex compagni di squadra: Angelo Consagra, oggi ristoratore in Sicilia, e Giuseppe Romano, allenatore del Licata. Era da tanto tempo che non li sentivo ma è stato come se non ci fossimo mai persi di vista. A Trieste sono rimasto in contatto con Massimo Colino e Maurizio Costantini. E ho nel cuore Massimo Milanese: quando giocammo insieme lui era giovanissimo, ma legammo molto. In generale credo che il calcio di oggi sia peggiorato anche nei rapporti umani: una volta ci si conosceva, si parlava, ci si frequentava con le famiglie, si andava a mangiare a casa dai rispettivi genitori. Oggi i compagni di squadra stanno sempre davanti ai telefonini e non si conoscono nemmeno». I TOP DI ERSILIO «Totò De Falco e Francesco Romano sono stati importantissimi negli anni d'oro. Ma il giocatore più forte con cui ho giocato è stato Franco Causio: a 37 anni arrivò portando tanta qualità e tanta umiltà. Era un burbero. Ma anche un fuoriclasse. Per quanto riguarda gli allenatori Massimo Giacomini e Attilio Perotti, tecnicamente e tatticamente, mi hanno insegnato davvero tanto. Ma umanamente ricordo con enorme affetto le qualità di Enzo Ferrari». LA TRIESTINA DI OGGI «Attilio Tesser è un allenatore preparato, dalle doti umane come pochi altri. Mark Strukelj, con cui giocai nella nazionale di serie C a Trinidad e Tobago, è un grande professionista. La società arrivata in estate è seria. La tifoseria sempre calorosissima. Io credo che questo possa essere l'anno giusto per tornare in serie B: lo spero con tutto il cuore. E dal cuore dico solo una cosa: "Forza Triestina"».
  17. MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE 2023 - A forza di sentirlo ripetere, ormai, quasi non ci si faceva più caso. «Serie A2 equilibrata e difficilissima». Come scrive Roberto Degrassi, i giochi alla vigilia del campionato sembravano facili da pronosticare: nel girone rosso tre squadre favorite - Trieste, Udine e Fortitudo - Verona appena sotto, un po' più sotto Forlì, Cento e Rimini mine vaganti e poi le altre a lottare per la salvezza. Ma i pronostici sono fatti per venir smentiti. A quaranta minuti dalla fine del girone d'andata la classifica è molto più ingarbugliata. Fortitudo prima, dall'inizio. Ha dovuto rinunciare per due gare ad Aradori ed è un signor alibi ma la sensazione è che stia rallentando il passo. Un sofferto successo su Piacenza, il derby vinto con Cento, la legnata subita a Udine e una risicata vittoria contestata da Cividale. I messaggi neanche tanto subliminali inviati da Caja per allungare il roster non sono un caso. La Effe ha 18 punti, Forlì con una ottima coppia Usa è a 16, davanti a Trieste e Udine con 14, due punti davanti a Verona e Nardò. Rispetto ai pronostici dell'estate c'è qualcosa di strano? Sì. Forlì sta andando oltre i pronostici ma l'intruso assolutamente inatteso è Nardò che di vittorie consecutive ne ha infilate addirittura sei, imponendosi a Verona dopo un supplementare e senza un tipetto come Russ Smith dal ventello facile. Un paio di correzioni sul mercato compreso l'arrivo dell'ex triestino Lollo Baldasso e il lavoro è stato fatto. Come non bastasse nel prossimo turno è forse la più agevolata della compagnia. La Fortitudo al Paladozza se la vedrà con Verona, al PalaTrieste scontro diretto tra biancorossi e Forlì mentre Udine ospiterà Rimini che dopo l'ennesima sconfitta con Trieste e i fischi di una tifoseria scontenta non può più cannare. Nardò avrà a Lecce l'Umana Chiusi, ci sta che centri il settimo sigillo. In sintesi, domenica sera se vincessero Trieste e Verona avremmo nella parte alta della classifica un'ammucchiata imprevedibile in sede di pronostici. Se Nardò è corsa ai ripari con i due movimenti di mercato consentiti nel girone d'andata, adesso prova a farlo anche Cento che sta per chiudere con Wendell Mitchell, play-guardia in uscita da Brindisi, cenerentola della serie A1 in compagnia di Treviso (ma quest'ultima firmando Robinson e Olisevicius sarà presto in risalita). Il mercato, del resto, cominciano a monitorarlo un po' tutti. La Fortitudo dare più profondità e qualità alla panchina, le squadre nella seconda metà della classifica per non arrivare in una condizione troppo penalizzante alla fase ad orologio dove, come si è ormai capito, i recuperi saranno dannatamente complicati. Sul conto di Trieste nessun rumor. Del resto, se è vero che continua a essere "work in progress"... - Manca ancora parecchio alla sessione di mercato di gennaio, ma in casa alabardata ci si sta già muovendo per rinforzare ulteriormente la rosa. Come scrive oggi Antonello Rodio, da qui i rumor sull'interesse della Triestina per Christopher Attys, 22 anni, nazionalità francese e haitiana, centrocampista del Trento, che impressionò al debutto stagionale al Rocco nelle file della squadra di Tedino. Si tratta di una mezzala cresciuta fra Inter e Spal, che già la scorsa stagione aveva vinto il premio come miglior giocatore del Trento. Intanto la Triestina deve pensare anche al presente e all'impegno di sabato contro l'Arzignano, che si giocherà al Tognon di Fontanafredda alle 18.30. Il Centro di coordinamento, che ha già completato un pullman, sta cercando di allestirne un secondo ma le adesioni devono arrivare entro le 19 di oggi chiamando i seguenti numeri: 040382600 o 3408593145. Il costo è di 15 euro. Ricordiamo che scade domani alle 19 la prelazione per gli abbonati, che per avere il biglietto gratuito possono recarsi con l'abbonamento al Centro Coordinamento o al Bar Capriccio, oppure inviare una mail ad accrediti@ustriestinacalcio1918.it o un whatsapp al 3474570809.
  18. MARTEDÌ 21 NOVEMBRE 2023 - Un po' più cinica, un po' più concreta. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", questa è la Pallacanestro Trieste uscita dal PalaFlaminio a Rimini dopo il quarto successo consecutivo in una A2 che ha ormai una sua fisionomia con cinque squadre (la Fortitudo capolista, Forlì, Trieste, Udine e Verona) che fanno corsa a parte per le piazze di vertice. COSA VA Trieste sta cominciando a vincere oltre che con protagonisti diversi anche in modi differenti. A Rimini ha tirato in modo bilanciato tra conclusioni da tre (Brooks a parte, per il resto uno scarso 6 su 30) e tentativi in area e per la prima volta ha perso meno di dieci palloni, "appena" otto. Al PalaFlaminio pur nell'ambito di una rotazione a ranghi completi anche trovato spazio importante anche gli elementi più sacrificati finora. Dodici minuti per Bossi, 26 per Vildera anche in considerazione dei falli di Candussi. Per il centro veneto sei punti ma soprattutto dieci rimbalzi. Bossi invece ha contribuito ad ampliare le dimensioni del vantaggio biancorosso dopo il primo strappo provocato da Ruzzier. E questo è un altro aspetto significativo. Se Eli Brooks, completamente recuperato, è stato il Mvp del match con una solida prova offensiva, l'allungo che ha indirizzato il confronto è avvenuto quando a gestire il gioco sono stati in successione i due play triestini. In quel momento Trieste ha letto i punti deboli dell'avversario e ha capito come colpire. La squadra di Christian a Rimini ha mostrato anche continuità nella tenuta difensiva: 62 punti subiti, senza incassare break significativi nel corso dell'incontro. Un segnale di maturità è che siano arrivate risposte in merito a due tra i problemi più evidenti: l'incapacità di chiudere i match e la mancanza di regolarità nei 40 minuti. Segno di una squadra che sa porsi in discussione ed imparare dai propri errori. COSA NON VA Era difficile pretendere un'altra prestazione da parte di Luca Campogrande sulla falsariga della prova monstre contro Cividale. A Rimini però ha tirato a salve. Il passo avanti per l'esterno romano sarà evitare un rendimento che ricorda le montagne russe, up and down. Non sono molti i 7 minuti sul parquet di Ferrero ma in quel frangente l'ex capitano varesino non ha tentato nemmeno un tiro. Finora il veterano è uno degli elementi più nell'ombra. Serata no al tiro per Justin Reyes che tende a soluzioni individuali. Il portoricano però sa come rendersi comunque utile: nel terzo quarto ha dominato a rimbalzo, spuntando un'arma che Rimini aveva sfruttato bene per una ventina di minuti. Nella casella del "cosa non va" anche la costante dei problemi di falli di Candussi. LE PROSPETTIVE La partita di domenica al PalaTrieste contro Forlì rappresenta più che mai un esame di maturità. Sarà uno scontro diretto e finora i biancorossi ne hanno toppati due (Fortitudo e Verona) risolvendo il terzo grazie a una magia di Brooks sulla sirena. Trieste deve dimostrare di saper imporsi con personalità su un'altra formazione di spessore. Si tratta di una risposta fondamentale in prospettiva play-off. - Dopo tre gare giocate al Rocco, la Triestina torna al Tognon di Fontanafredda. Per la partita di sabato contro l'Arzignano (inizio 18.30), tornano le modalità già collaudate nelle precedenti occasioni per l'acquisizione dei biglietti, ma con qualche novità riguardante la vendita libera. Intanto è già partita la fase di prelazione per gli abbonati che durerà fino alle 19 di giovedì. Per ottenere il biglietto gratuito, chi ha sottoscritto la tessera stagionale avrà varie opzioni. Gli abbonati possono recarsi, muniti di abbonamento, nei punti vendita del Centro Coordinamento Triestina Club (fino a venerdì 9-12 e 16-19, sabato 9-12) e del Triestina Fan Club Bar Capriccio (fino a venerdì 9-13.30 e 17-19.30, sabato 9-12). Oppure inviare una mail a accrediti@ustriestinacalcio1918.it, allegando una foto dell'abbonamento al fine di ricevere il biglietto in formato digitale, o con le stesse modalità inviare un Whatsapp al 3474570809. Terminata la fase di prelazione per gli abbonati, in caso di residua disponibilità di tagliandi (il numero totale di posti disponibili è 1961), venerdì alle 9 partirà la vendita libera. Il ticket avrà il prezzo unico di 5 euro ma, ecco le novità, a differenza delle precedenti gare disputate al Tognon, potrà essere acquistato senza vincoli di territorialità, sia online attraverso il circuito DIY Ticket sia nella sede societaria, il Centro Coordinamento Club e il Bar Capriccio. Questa volta dalle 16.30 sarà anche operativa la biglietteria dello stadio il giorno del match.
  19. LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2023 - In sala stampa nel post partita di Rimini-Trieste, la domanda di tutti è una sola: come sta Johnson? Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", la risposta la dà Sandro Dell'Agnello, nuovo coach riminese: «Si è sottoposto a una Tac, è cosciente, sarà trattenuto in ospedale per accertamenti, pare abbia il sopracciglio spaccato forse per una ginocchiata fortuita alla testa». E adesso spazio alle parole. Quelle di Jamion Christian e Michael Arcieri sono al miele. «Siamo contenti per essere riusciti nel secondo tempo a chiudere la partita, dobbiamo continuare così, lavorando sulle piccole cose giorno dopo giorno». Ma come è stata trovata finalmente la chiave per consolidare un break? «Nelle ultime tre settimane abbiamo svolto allenamenti molto intensi, lavorando con un senso d'emergenza. Abbiamo insistito sulla necessità, dopo aver conquistato un vantaggio di 10 punti, di non andare a tiri affrettati da tre ma di cercare attacchi più lenti e ragionati». L'abbiamo vista osare con un quintetto cambiato di pacca e poi con un terzetto di numeri "3-4" in campo insieme...Può spiegare queste mosse? «Una delle nostre armi è la duttilità, ho giocatori che possono coprire più ruoli, ci vuole tempo per capire le combinazioni migliori in determinate situazioni». - Anche restando a riposo causa il rinvio della partita con l'Atalanta U23 (che si recupererà martedì 5 dicembre), la Triestina non perde terreno dalla vetta. Come scrive Antonello Rodio, lo scivolone imprevisto del Mantova di ieri contro il Trento, stoppa infatti la capolista a quota 32. E la giornata per l'Unione sarebbe stata ancora più positiva se il Padova al 96' non avesse riacciuffato in extremis una vittoria che stava gettando al vento contro la Pro Vercelli. Alla fine di questa domenica adrenalinica, in vetta al girone C il Padova aggancia quindi il Mantova, con la Triestina al terzo posto a 5 punti e una partita da recuperare. Il risultato più sensazionale è dunque la caduta della capolista, che conosce il suo secondo ko stagionale (il primo era stato con la Triestina). Per il Trento invece un altro colpaccio prestigioso dopo quello messo a segno al Rocco alla prima giornata. Ieri, dopo un primo tempo piuttosto scialbo, il Mantova a inizio ripresa aveva messo alle corde il Trento sfiorando il gol con Trimboli e Burrai. Poi però al 66' è arrivato il patatrac difensivo dei virgiliani, rimasti vittima dell'ossessione di costruire l'azione dal basso: un appoggio sbagliato, un controllo maldestro e l'ex alabardato Pasquato ruba palla e la serve per Petrovic che non perdona. Il Mantova ha provato a reagire, ma il portiere Russo ha detto no ai tentativi di Galuppini e Debenedetti. Stava per combinare una frittata anche il Padova, che dopo 24 minuti era già in doppio vantaggio sulla Pro Vercelli grazie alle reti di Varas e Delli Carri, entrambe su assist di Radrezza. Al 34' però i piemontesi riaprono la partita grazie a un colpo di testa dell'ex alabardato Sarzi Puttini, poi pareggiano all'88' con Comi, che in mischia batte Donnarumma. Ma il Padova è davvero tosto e al 96' si riprende la vittoria con un diagonale vincente di Palombi. Nella terza partita di ieri è arrivata la prima vittoria del Novara, che ha battuto la Pergolettese 2-1: ospiti in vantaggio con Figoli, poi nella ripresa per i piemontesi pareggio di D'Orazio e al 95' gol decisivo di Rossetti. PREVENDITA . Si apre oggi alle 10 la prevendita per la partita Triestina-Arzignano, che si giocherà sabato al Tognon di Fontanafredda (inizio ore 18.30). Si parte ovviamente con la fase di prelazione per gli abbonati, che durerà fino alle 19 di giovedì 23 novembre. Per ricevere il ticket gratuito gli abbonati avranno le solite opzioni: recarsi con abbonamento al Centro Coordinamento o al Bar Capriccio, inviare una mail ad accrediti@ustriestinacalcio1918.it o mandando un Whatsapp al 3474570809. In caso di residua disponibilità di tagliandi (1961 i posti totali), venerdì 24 novembre alle 9 partirà la vendita libera. Il biglietto avrà un costo di 5 euro (omaggio da 0 a 3 anni).
  20. Stavolta sono soddisfatto anche io. Bravi in difesa, chirurgici quanto basta in attacco, finalmente una partita mai in discussione anche se loro veramente poca roba e senza Johnson ancora peggio. Abbiamo messo molta continuità in questi 40 minuti. Reputo che con Forlì sia davvero un crocevia importante: perché se la centriamo, mettiamo veramente da parte tutta la negatività (giustificata, sia ben chiaro) di questo inizio campionato. Non sarà facile, stavolta spero che ci sia tanta gente in palazzo perché è quasi come una partita di play-off. E dovremo abituarci a match di questo tipo. Su Brooks: comincia a essere davvero il nostro uomo migliore. Con tutti gli annessi e connessi del caso...
  21. Johnson ha battuto la testa ed è rimasto senza sensi. Mi pare avesse anche un taglio sulla fronte
  22. DOMENICA 19 NOVEMBRE 2023 - Adesso bisogna innestare la quarta. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", dopo tre vittorie consecutive la Pallacanestro Trieste oggi ha la possibilità a Rimini di allungare ancora e di scalare di un gradino la classifica. Sempre in Romagna infatti si affrontano - anche loro con palla a due alle 18 - le seconde, Forlì e Udine, che precedono i biancorossi di coach Christian di due punti. Vincessero i forlivesi e i triestini ecco che domenica prossima Trieste avrebbe la teorica possibilità di intascarsi persino il secondo posto, ospitando proprio l'Unieuro. Ma un passo alla volta, secondo la filosofia predicata da Jamion Christian e da Michael Arcieri. Sul pullman per Rimini hanno preso posto tutti, compresi Eli Brooks (alle prese con un'infiammazione all'inguine e tenuto precauzionalmente a riposo contro Cividale) e Giancarlo Ferrero. Tra essere nei 12 e scendere sicuramente in campo, però, passa ancora una certa differenza: si deciderà in extremis soprattutto per quanto riguarda la combo guard statunitense. Probabile comunque che venga riconfermato lo starting five di domenica scorsa, con Michele Ruzzier play e Ariel Filloy guardia, confidando in un'altra giornata di grazia di Luca Campogrande, strepitoso contro i ducali. Rimini ha da poco messo al timone Sandrokan Dell'Agnello che neanche a farlo apposta qualche settimana fa ha assistito a un paio di allenamenti dei biancorossi a Valmaura. Si spera che nel frattempo Christian abbia sparigliato le carte. IL CONFRONTO Trieste segna più di Rimini (78,3 punti di media contro 73,7) e tira più volte e meglio da tre punti. Non è comunque che i romagnoli ci vadano piano quando si trovano a 6,75 metri dal canestro: sono la quarta squadra del girone rosso ad azzardare più tentastivi. I biancorossi prevalgono anche nel confronto a rimbalzo e naturalmente hanno il poco invidiabile primato delle palle perse. I pezzi pregiati sono i due stranieri, Marks (oltre 17 punti di media) e Johnson (15 punti e 7 rimbalzi). In due inoltre subiscono una decina di falli a partita. Trieste, insomma, sa da chi dovrà principalmente guardarsi. La piazza sarà bella carica con i riminesi che hanno le idee chiare su cosa fare: «Trieste è pericolosa da tre punti e cerca di correre e affrettare le soluzioni. Bisogna metterla in condizione di non fare il proprio gioco». Arbitrano Salustri, Ferretti, Praticò. - La Triestina fa un'ottima figura anche al cospetto della vicecapolista della serie A croata. Lo scrive Antonello Rodio: nell'amichevole giocata ieri a Fiume, infatti, la squadra di Tesser ha pareggiato per 1-1 con i locali del Rijeka, attualmente secondi in classifica dietro all'Hayduk Spalato. L'Unione nel primo tempo è passata in vantaggio al 23' con Adorante, che ha ben sfruttato un cross colpendo di testa in rete. Ma gli alabardati al 38' hanno sfiorato addirittura il raddoppio con Pierobon che ha colpito la traversa su cross di Finotto. In apertura di ripresa è arrivato il pareggio del Rijeka con un calcio di punizione di Cabraja. Incontro comunque intenso fino al termine, con espulsione nei secondi finali di Lescano per doppia ammonizione. La Triestina è partita con Agostino in porta e la coppia centrale formata da Malomo e Moretti, con Pavlev a destra e Rizzo a sinistra. A centrocampo Fofana play con Celeghin e Pierobon mezzali, mentre Gunduz ha giocato sulla trequarti dietro a Finotto e Adorante. Nella ripresa sono entrati Vallocchia, Anzolin, El Azrak, Lescano. Germano, Kacinari, Kozlowski e Correia. Quest'ultimo si è fermato nel finale, probabilmente per un malessere dovuto all'influenza. Positivo il bilancio tracciato da mister Tesser a fine gara: «È stata una partita buona, vera, molto intensa sotto l'aspetto agonistico. Sotto l'aspetto tecnico abbiamo fatto un buon primo tempo, poi abbiamo sofferto per una ventina di minuti, abbiamo fatto parecchi cambi e modificato anche il modulo, poi ci siamo ripresi bene nella parte finale. Sono soddisfatto dell'atteggiamento e della mentalità dei ragazzi. All'ultimo momento si è fermato Correia che non si sentiva bene, probabilmente un po' di influenza, speriamo possa smaltirla presto». E adesso inizierà il tour de force, che la Triestina è pronta ad affrontare: «Giocando ogni tre giorni - spiega Tesser - bisognerà sfruttare la rosa nella sua completezza, e quando si sarà chiamati in causa bisognerà dare il meglio. I ragazzi hanno dimostrato anche a Fiume partecipazione e impegno, dimostrando di essere in un momento di salute, infatti mi è dispiaciuto non giocare in campionato»
  23. SABATO 18 NOVEMBRE 2023 - Amichevole di spessore oggi per la Triestina, alla ricerca di un impegno probante per mantenere alti intensità e ritmo partita, visto che questo week-end l'Unione è costretta allo stop in campionato dopo il rinvio della partita con l'Atalanta U23 causa gli impegni nelle rispettive nazionali di tanti baby nerazzurri. L'entourage alabardato ha puntato su un'amichevole decisamente tosta: oggi infatti la squadra di Tesser affronterà alle ore 14.30 il Rijeka al Nhk Rijeka Stadium - Rujevica. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", si tratta di un test impegnativo e prestigioso perché il Rijeka attualmente occupa la seconda posizione nella serie A croata, alle spalle del solo Hayduk Spalato. Insomma un'avversaria di qualità che metterà a dura prova gli alabardati. Nessuna trasferta però per i supporter dell'Unione perché non è prevista biglietteria per la tifoseria ospite. Ma se la Triestina è costretta a saltare la partita con l'Atalanta U23, che sarà recuperata martedì 5 dicembre alle 16.15, il campionato di serie C va avanti e già oggi sono previste sei partite valevoli per la quattordicesima giornata. Tra gli incontri odierni spiccano gli impegni di Vicenza e Virtus Verona. I biancorossi di Diana, reduci da due vittorie, vogliono continuare il filotto nella trasferta di Legnago, mentre la Virtus di Gigi Fresco, dopo la batosta con il Giana, cercherà di riprendere la sua marcia ospitando il Lumezzane. Le altre big invece vanno in campo domani. La capolista Mantova riceverà il Trento in un match sulla carta abbastanza agevole, mentre sembra più duro l'impegno del Padova che giocherà in casa, ma contro quella Pro Vercelli che è sesta nonostante lunedì abbia gettato via due punti col fanalino Novara facendosi rimontare tre volte. Due punti che avrebbero proiettato i piemontesi in quarta posizione. - «Non ci lasciamo ingannare dalla classifica dei nostri avversari. Hanno cambiato da poco allenatore chiamando Dell'Agnello, sarà la prima partita in casa con il nuovo coach e avranno un motivo in più per metterci energia davanti a un pubblico molto caldo». Jamion Christian, coach della Pallacanestro Trieste, non si fida. Domani alle 18 a Rimini non sarà una passeggiata anche se il tecnico è ottimista. «Ci alleniamo ogni giorno di più per essere sempre meglio. I ragazzi sono stati fantastici: focalizzazione professionale e comprensione dell'importanza del match». Dell'Agnello poco tempo fa in un tour d'aggiornamento era stato anche a Trieste a vedere un paio di allenamenti. «Abbiamo avuto l'occasione di passare un po' di tempo insieme. Abbiamo grande rispetto per il suo modo di allenare e per il suo percorso». Per quanto riguarda il piano partita di Trieste Christian sottolinea: «Non abbiamo ancora giocato una partita completa di 40 minuti e siamo davvero concentrati su questo compito. È una stagione lunga ed ogni momento conta. Stiamo cercando di imparare dai momenti in cui non siamo stati al nostro apice della forma e da quelli in cui siamo stati al massimo». Anche stavolta nell'analisi prepartita nessun accenno alla condizione dei giocatori in forse, Brooks e Ferrero. Come scrive oggi Roberto Degrassi sul quotidiano locale, sarà pure pretattica ma i tifosi, la principale risorsa, della Pallacanestro Trieste, gradirebbero sapere
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