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SandroWeb

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Risposte pubblicato da SandroWeb

  1. DOMENICA 28 GENNAIO 2024

    - Vendicare la sconfitta dell'andata, ma soprattutto fare tre punti che sarebbero preziosi per tenere il passo del Mantova e mettere ancora pressione al Padova, considerando che fra una settimana ci sarà un altro impegno interno (dire casalingo è un po' troppo, visto che si continua a giocare a Fontanafredda): come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", questa la mission della Triestina nella sfida di oggi contro la Pergolettese (al Tognon inizio ore 14, arbitra Zago di Conegliano). Un'avversaria ostica, infarcita anche di ex, considerato che a Bariti e Lambrughi si è appena unita anche la "zanzara" De Luca. E soprattutto capace di tutto, come perdere in casa con il Lumezzane e rifilare subito dopo 5 reti al Renate in trasferta.

    Insomma una squadra da prendere con le molle, come avverte mister Tesser: «L'equilibrio serve sempre, più che mai nella gara contro la Pergolettese. All'andata ci hanno messo in difficoltà, del resto abbiamo la consapevolezza che tutte le partite sono difficili. Dovremo essere molto bravi nel tenere il campo, mentalmente pronti, con la testa giusta per fare una partita importante». Già, la gara d'andata. All'epoca l'Unione fu messa un po' in affanno dai frequenti cambi di campo della Pergolettese e dal lavoro degli esterni del 3-5-2 di Abbate. Sotto questo aspetto, Tesser per la sfida odierna ha le idee chiare: «Non si tratta di imparare da quella partita, perché ogni gara ha una sua storia. In quell'occasione avevamo perso, pur giocando soprattutto la ripresa nella loro metà campo, creando molto e non concretizzando. È vero che giocarono molto sui cambi campo, ma tanto dipende dall'interpretazione che noi riusciamo a dare della partita. Il Renate aveva un modulo speculare al loro, ma di cambi gioco ne hanno presi tantissimi lo stesso. Quindi bisogna interpretarla bene, dare grande intensità di gioco in entrambe le fasi, mettere in pratica al meglio le contromisure e gli accorgimenti tattici che abbiamo preparato per limitare i loro cambi campo». Oggi sarà ancora assente Matosevic, mentre rientrano Redan dalla squalifica e Pavlev dall'infortunio. Ancora parecchi i dubbi sulla formazione, «sto valutando ancora un paio di situazioni rispetto a Vercelli, deciderò all'ultimo», conferma Tesser.

    Davanti ad Agostino potrebbe rientrare Malomo accanto a Moretti o a Struna, poi a destra è favorito Germano mentre a sinistra si potrebbe rivedere Anzolin ma Petrasso si è dimostrato una valida alternativa. A centrocampo Correia play con Celeghin e Vallocchia mezzali, mentre D'Urso sarà alle spalle di Lescano e uno fra Redan e Vertainen. Non fa più parte della lista Pierobon in partenza per la Juve Stabia e non c'è neanche Rizzo, che oltre ai problemi alla caviglia potrebbe anche lui fare la valigia. E a proposito di mercato, Tesser fa capire che anche in entrata potrebbero esserci novità: «Il mercato è per tutte le squadre un periodo sempre un po' particolare, noi cerchiamo di gestirlo nel miglior modo possibile. Io conto sempre tanto sullo spirito di squadra, di avere un gruppo sempre coeso. Qualcosa in uscita ci sarà, un paio di pedine, quindi pens o che arriverà un altro giocatore che a questo punto credo serva».

    - Sfruttata la prima occasione, non si può sprecare neanche la seconda. Come scrive oggi Roberto Degrassi, contro RivieraBanca Rimini oggi alle 18 la Pallacanestro Trieste può sfruttare il fattore campo per la seconda volta in quattro giorni. Il successo su Chiusi ha consegnato il quarto posto in solitudine, un'eventuale vittoria a spese dei romagnoli di Dell'Agnello rinsalderebbe quella posizione ma potrebbe anche offrire nuovi spiragli. La partita attorno a cui ruotano i destini delle prime quattro in classifica è quella del Carnera tra Udine e Unieuro. Un successo friulano porterebbe tra sette giorni Trieste a giocarsi a Forlì la possibilità di chiudere la prima fase persino al terzo posto, prospettiva che pareva impraticabile dopo il doppio ko nei derby regionali.

    La condizione d'obbligo è battere Rimini. Compito non agevole. Il rendimento esterno dei romagnoli dopo l'arrivo di Dell'Agnello in panchina è interessante: hanno vinto le ultime due trasferte a Cento e a Chiusi e hanno perso con scarti entro 5-6 punti a Udine, a Bologna e a Verona. Il confronto statistico tra Trieste e Rimini premia i biancorossi nei punti (80.6 di media, miglior attacco del girone, contro 76.4), tiro da tre (34% contro 33% e con un numero di tentativi superiore) e rimbalzi (43,8 contro 36,8). Rimini è la squadra che perde meno palloni di tutte (11 per gara) ma è anche la primatista negativa nei recuperi. Bisogna tenere conto, naturalmente, che la squadra di Jamion Christian è ancora priva di Reyes e di conseguenza la partita a rimbalzo sarà molto più complicata di quanto dicano i numeri visto che oltre a Johnson e l'ex Simioni Rimini può far valere anche l'atletismo di Anumba.

    Atteso al rientro invece Michele Ruzzier e ce ne sarà bisogno visto che il settore piccoli a disposizione di Dell'Agnello è di ottimo livello.

  2. SABATO 27 GENNAIO 2024

    - Non c'è niente di scontato. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", ripetiamolo come un mantra perchè sarà il tormentone delle prossime settimane. Se non era scontata la partita di recupero contro Chiusi ultima, figuriamoci se lo può essere quella di domani. Alle 18 al PalaTrieste arriverà la RivieraBanca Rimini di Sandrokan Dell'Agnello, una mina vagante del girone rosso. Alla stregua di Cividale - e già questo basta per drizzare le antenne - i romagnoli navigano nella terra di nessuno tra un possibile settimo/ottavo posto da play-off e un piazzamento inferiore con lotta per la salvezza. Inoltre hanno in Justin Johnson - sfortunatissimo all'andata, portato all'ospedale dopo un fortuito scontro con Reyes - un elemento difficilmente marcabile dai lunghi di coach Christian. Punti arrivano anche da Marks (18 di media) e Grande (24 in 26 minuti contro Nardò).

    Trieste dovrebbe recuperare Michele Ruzzier dopo la scavigliata a Cividale. Il play ha saltato il recupero con Chiusi, si è allenato a parte ma domani dovrebbe essere tra i 12 anche se con un minutaggio da verificare. Le ultime due partite della prima fase sono una prova generale, la prima volata verso il clima ancora più incandescente della prossima fase a orologio. Vincendo Trieste metterebbe un'ipoteca sul quarto posto e potrebbe agganciare Udine qualora i friulani perdessero al Carnera con Forlì. Se vincessero Trieste e Apu, invece, domenica prossima i biancorossi avrebbero la chance, imponendosi a Forlì, di raggiungere i romagnoli avendo gli scontri diretti a favore. Domani Verona, che ora insegue Trieste a due punti, sarà ospite di Nardò, rischiando.

    CHRISTIAN Nell'analisi prepartita Jamion Christian fotografa così gli avversari: «Rimini ha cambiato coach poco prima di affrontarci all'andata. Si vede il cambiamento in come giocano, nella fisicità, come muovono la palla. La loro società ha fatto la mossa che doveva essere fatta per far sì che la squadra potesse dare il massimo. Noi dovremo difendere a un livello più alto rispetto alle ultime tre settimane». Quanto ai pochi giorni di preparazione per il match, Christian assicura: «Abbiamo il morale e la fiducia piuttosto alti. Non sempre otteniamo i risultati che vogliamo ma alla fine saremo dove vogliamo essere. Ho grandi leader».

    AMBASCIATORE E CONSOLE USA Si rafforza la partnership strategica tra la PallTrieste, con una proprietà americana, e il Governo degli Stati Uniti. Il general manager Michael Arcieri, il chief of staff Csg Ajeet Sekhon e il componente del CdA Prabhdeep Sekhon hanno incontrato l'ambasciatore degli Stati Uniti Jack Markell e il console generale a Milano Douglass Benning.

    IL LIBRO SU RUBINI Domani alle 16.45 nella sala stampa del Palatrieste verrà presentato il libro dedicato a Cesare Rubini nel centenario della nascita, "Un principe tra due mondi", scritto dal giornalista Sergio Meda, dallo storico sportivo Sergio Giuntini e da Mario Zaninelli che l'ha conosciuto ed è stato amico di famiglia.

    - Forte del successo di Vercelli, la Triestina torna a Fontanafredda per riprendere il filo della vittoria anche con il "Tognon", interrotto dal rocambolesco epilogo del match con l'Albinoleffe. Lo scrive Antonello Rodio sul quotidiano locale odierno: domani alle ore 14 la squadra alabardata se la vedrà con la Pergolettese, formazione altalenante più che mai, capace di rifilare cinque gol al Renate in trasferta dopo aver perso in casa con il Lumezzane. La pericolosità dei gialloblu di mister Abbate comunque è certificata dal successo ottenuto sull'Unione all'andata, per cui servirà certamente la miglior Triestina per venirne a capo.

    Una Triestina che si presenterà anche domani senza Matosevic fra i pali. Il portiere infatti sta ancora male dopo l'influenza della scorsa settimana: ha preso anche la bronchite ed è sottoposto a cure antibiotiche, pertanto non sarà disponibile. Al suo posto ci sarà ovviamente Agostino, che a parte la perplessità nell'uscita sul gol della Pro Vercelli, si è dimostrato comunque portiere affidabile. Per il resto invece Tesser torna ad avere una rosa pressoché completa: ovviamente non ci sarà Pierobon in partenza ormai per la Juve Stabia dove raggiungerà Adorante, ma il sostituto designato la società lo aveva già trovato in Ballarini, che nel frattempo è cresciuto di condizione e potrebbe essere pronto per almeno uno spezzone di partita. Ritorna a disposizione dopo la lunga squalifica di tre giornate anche Redan, assente dalla sfortunata serata con il Padova di fine dicembre, quando si rese protagonista di una movimentata espulsione. E tornerà fra i convocati anche Pavlev, che ha ancora un po' di disturbi alla schiena ma ha ripreso ad allenarsi e sarà a disposizione. Si tratta di due rientri importanti che consentono a Tesser maggiori alternative sia in attacco che in difesa.

    Detto questo, si è visto con Malomo che quando uno rientra da una squalifica non ha subito il suo posto assicurato fra gli undici di partenza, pertanto non è affatto certo che sarà Redan ad affiancare Lescano in attacco. L'olandese infatti se la dovrà vedere con Finotto ma soprattutto con Vertainen, sempre abbastanza positivo fin qui anche se ancora senza il necessario killer instinct sotto porta. Dietro alle due punte sembra invece scontato l'impiego di D'Urso, con l'eventuale staffetta molto frequente nel finale con El Azrak. A centrocampo è favorito il solito terzetto con Correia play e Celeghin e Vallocchi mezzali, con Fofana e Ballarini principali alternative, mentre in difesa, detto di Agostino, potrebbe essere arrivato il momento del rientro nella coppia centrale di Malomo, che potrebbe dare un po' di respiro a Struna o a Moretti. Grande abbondanza fra i terzini: a sinistra potrebbe tornare dl primo minuto Anzolin ma Petrasso ha dimostrato di poter essere una valida opzione, mentre a destra è favorito ancora Germano su Ciofani, senza dimenticare che anche Pavlev può dare una mano.

  3. Condivido un messaggio di @molly, nostra utente di vecchia data, per la pubblicazione del suo libro

    Cita

    Buongiorno a tutti, Ringrazio di cuore  tutti voi per l'aiuto prestato.

    Tuttavia mancano ancora 140 copie da vendere per arrivare al traguardo così che venga pubblicato il mio libro...Vi prego  di continuare a spargere la voce tra amici colleghi e parenti e di condividere il link https://bookabook.it/libro/il-segreto-dellimmortalita-il-rito/ che non si sa mai tra loro si trovino persone interessate ad acquistarlo, così da poter vedere trasformato in realtà uno dei miei sogni .. ringrazio sentitamente.

     

  4. Credo che, arrivati sin qui, sia quasi "inutile" fare calcoli e supposizioni. Mi sembra logico che non siamo da primissima fascia, così come questa sia una società che crede ciecamente (e spera) nel lavoro del coach e di questo gruppo-squadra.

    Magari un "profilo basso" aiuterà questo team ad avere meno pressioni sulle spalle, a questo punto vediamo sin dove si arriva nella fase ad orologio e fine...

  5. VENERDÌ 26 GENNAIO 2024

    - Chi dopo la prima parte di campionato ha pensato che questa Triestina sul piano offensivo fosse tutta a trazione anteriore e basasse tutta la sua prolificità nei soli attaccanti, è stato smentito. L'Unione infatti, quando si tratta di segnare, non è solo Lescano e Redan, come forse a un certo punto si è stati tentati di pensare. Nel momento in cui davanti le polveri si sono un po' bagnate, la Triestina ha infatti ha trovato altre preziose risorse, da vera squadra. Ed è sicuramente un pregio aver trovato tante reti dai centrocampisti, segno che il sistema alabardato prevede delle alternative e trova positivi anche dai proficui inserimenti di mezzali e trequartisti.

    Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", al momento, dei 40 gol segnati dall'Unione 25 portano la firma di attaccanti, 12 di centrocampisti e 3 di difensori. Avere uno score totale che vede un cospicuo bottino proprio tra mezzali e trequartisti (3 ciascuno Vallocchia, Celeghin e D'Urso, 2 El Azrak e aggiungiamoci la rete di Fofana da play), sono una risorsa importante per una squadra. La tentazione di pensare a una squadra dipendente dalla coppia Lescano-Redan comunque si basava su dati concreti: fino alla dodicesima giornata, delle 23 reti messe a segno fino a quel momento dalla Triestina, ben 17 erano state realizzate da attaccanti. E addirittura 15 di questi 17 gol portavano la firma di Lescano (8) e Redan (7), mentre gli altri due li avevano segnati Adorante e Finotto. In sostanza in due avevano segnato il 65% delle reti totali della squadra: non a caso si parlava di nuovi gemelli del gol. Da allora però qualcosa si è inceppato. Il bomber argentino ha avuto ancora dei guizzi, ha sbloccato la partita contro l'Arzignano e soprattutto è stato autore della doppietta che ha steso la Virtus Verona, ma poi dal 2 dicembre fra cali di forma e l'infortunio è rimasto a digiuno. L'attaccante olandese invece non segna addirittura dal 4 novembre, giorno della tripletta ad Alessandria: prima un leggero calo di condizione, poi l'espulsione e la lunga squalifica, fatto sta che da quasi tre mesi non gonfia la rete.

    Ma è proprio nel momento della necessità che gli altri hanno fatto un passo avanti mantenendo l'Unione a un ottimo ritmo di segnature. Dalla partita con l'Arzignano in poi, dei 17 gol realizzati dagli alabardati in questo lasso di tempo, gli attaccanti ne hanno messi a segno solamente 8, ovvero meno della metà. E curiosamente dopo il citato guizzo di Lescano fra Arzignano e Virtus, da allora ad andare in gol nel reparto offensivo sono stati Adorante (3), Finotto (1) e Minesso (1), cioè uno già partito e uno in sostanza fuori dai piani. Per fortuna, come detto, hanno cambiato marcia i centrocampisti: da quel momento sono arrivate 2 reti di Vallocchia, 3 di Celeghin, 2 di D'Urso e 1 di El Azrak. E a segnare il sorpasso sul reparto d'attacco in questo lasso di tempo, ci ha pensato poi addirittura un difensore, Malomo con la rete di Novara.

    - Due partite ancora per blindare il quarto posto al termine della prima fase e mantenersi a ridotta distanza da chi sta davanti. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: il recupero contro Chiusi ha restituito alla Pallacanestro Trieste i due punti che aspettava. I biancorossi sono quarti, due punti davanti a Verona e due dietro Udine, avendo nei confronti di entrambe un saldo negativo. Il copione insomma non cambia: servirebbe vincere domenica in casa con Rimini e poi a Forlì per consolidare la posizione e aspettare la fase a orologio. Tenendo d'occhio un mercato che ormai riguarda più gli italiani che gli stranieri visto che Brooks non si discute e Reyes o veniva rimpiazzato subito o tanto vale aspettarlo visto che gettonari Usa ex A o comunitari buoni non si vedono.

    Il successo su Chiusi spazza qualche nube, esalta poco perchè di fronte c'era l'ultima anche se tre giorni prima Forlì aveva faticato a batterla. I primi 10 minuti sembravano la fotocopia di Cividale, bene che ci sia stata una reazione emotiva e caratteriale per riprendere in pugno il match. Nel futuro serve però di più, con il rientro di Ruzzier.

    COSA VA La partita dà una robusta iniziezione di fiducia e autostima a Deangeli e Bossi. Il capitano viene spremuto in assenza di Reyes, deve difendere sugli esterni, pensare da ala forte, pesare a rimbalzo e portare qualche punto. Alla fine ne imbuca 18, high in carriera. Bossi con un minutaggio sostanzioso ritrova il tiro da tre, serve 9 assist e evita che Brooks pompi palla in regia. L'ex Michigan sta acquisendo continuità di rendimento e ha personalità assumendosi la responsabilità di principale terminale offensivo in assenza di Reyes. Viene impiegato meno di 30 minuti ma quando resta in panchina l'attacco manca di inventiva. Troppo pochi, tuttavia, i falli subiti.

    COSA NON VA I 90 punti subiti contro Chiusi, un attacco asfittico, sono un campanello d'allarme. Non contano i 25 punti dell'ultimo quarto visto che la partita era ormai segnata. Contano invece i 24 del primo quarto, con una difesa lenta, senza tagliafuori, come a Cividale. Non vanno certe rotazioni, come aver tolto Vildera quando stava facendo la differenza, scontentando lo stesso centro.

    GLI STRISCIONI I tifosi della Curva Nord hanno esposto striscioni che chiamavano la società a un'assunzione di responsabilità e a scelte decise per poter centrare il traguardo della promozione. In sostanza, a chiedersi se la strada intrapresa è giusta, se l'allenatore è in grado di guidare questa squadra a lottare per l'A, se il roster è adeguato. Domande legittime, espresse in modo urbano, e senza far mai mancare l'incitamento alla squadra. Nel dopogara il gm Arcieri ha dichiarato di non essersene accorto. Uno slalom diplomatico. Il "Silenzio lasciate guidare il conducente" va bene sui bus ma bisogna capire che la vita di un club sportivo vene condivisa da una comunità. Le critiche e le scelte contestate possono non piacere a chi le riceve ma sono comunque una forma di interesse e di attenzione, il vero problema è quando subentrano disinteresse e disaffezione.

  6. - «Senza Reyes e Ruzzier tutti hanno dimostrato senso di responsabilità. Abbiamo trovato il ritmo dopo un inizio stentato, chiudendo in crescita». Come scrive Roberto Degrassi oggi su "Il Piccolo", Jamion Christian tira un sospiro di sollievo dopo le sconfitte nei due derby regionali. Fa i complimenti ai giocatori e richiesto di un'opinione su Eli Brooks lo applaude: «Bravissimo, in ogni gara fa un piccolo passo avanti, non solo in questa occasione». Al general manager Michael Arcieri viene chiesto se ha visto gli striscioni esposti dai tifosi: «No, non li ho notati».

    Raggiante capitan Lodovico Deangeli: «Mi è piaciuta la reazione caratteriale del gruppo dopo una brutta partenza. Non era una gara scontata anche se tutti si aspettavano che la portassimo a casa. Durante la settimana abbiamo insisitito sulla necessità che con l'assenza di Reyes tutti debbano fare qualcosa di più. Sono molto contento in particolare per la prova di Stefano Bossi, gli voglio bene». Arcieri lo coccola: «Un vero capitano».

    Al gm viene chiesto se ci sono sviluppi di mercato in vista: «Devo ripetermi, siamo attenti a qualsiasi situazione ma ci concentriamo su quello che deve fare questa squadra». Domenica contro Rimini intanto dovrebbe rientrare Michele Ruzzier rimasto precauzionalmente a riposo dopo la scavigliata subita a Cividale. «Tutto lascia pensare che sì, lo rivedremo contro Rimini»

    - Ci saranno anche 9 punti di distanza, ma per i tifosi alabardati la sfida con il Mantova di venerdì 9 febbraio è uno scontro diretto in tutto e per tutto che può riaccendere la lotta per il primo posto, anche se in mezzo ci sono ancora due giornate.

    Lo scrive oggi Antonello Rodio: a dimostrarlo c'è il fatto che il Centro coordinamento Triestina Club, senza nemmeno lanciare le adesioni, ha già riempito un pullman per la trasferta in terra mantovana. Del resto il giorno del venerdì e soprattutto l'orario non proprio comodo (inizio 20.45), fa sì che molti si affidino appunto al pullman piuttosto che mettersi alla guida di notte. Viste le numerose richieste, il Centro coordinamento ha quindi aperto le adesioni anche per un secondo mezzo: si può prenotare telefonando allo 040.382600 o al 3408593145 entro il 2 febbraio. Il costo del viaggio è di 22 euro per i soci Triestina Club e di 25 euro per i non soci.

    Già sold out intanto anche il pullman per domenica a Fontanafredda. A proposito della sfida del Tognon tra Triestina-Pergolettese (inizio alle 14), si è chiusa ieri la prelazione per gli abbonati. Da stamani dunque parte la vendita libera con costo del biglietto a 5 euro (omaggio da 0 a 3 anni). I biglietti si possono acquistare presso i punti vendita del Centro Coordinamento Triestina Club (oggi e domani 9-12 e 16-19, sabato 9-12) e del Triestina Fan Club Bar Capriccio (da oggi a sabato 9-13.30 e 16.30-19.30), oppure online attraverso il circuito di vendita DIY Ticket, con possibilità anche di prenotare il biglietto allo 060406, ma anche ai botteghini del "Tognon" domenica a partire dalle 12.

    Calma piatta invece sul mercato alabardato, mentre nel girone il Padova si rinforza in difesa con Carlo Faedo dalla Virtus Vr. Virtus che ufficializza il ritorno dal Renate di Marco Amadio ma che deve fare i conti con l'infortunio di Casarotto.

     

  7. 14 minuti fa, Roberto24 ha scritto:

    Non so se è il post giusto per scrivere sta cosa....domenica 28 gennaio p.v. giocano in casa sia la Triestina (oddio, in casa...) che la Pallacanestro Trieste, una alle 14 (a Fontanafredda...) l'altra mi pare alle 18. Per me che sono abbonato ad entrambe le squadre so che tecnicamente è possibile rientrare da Fontanafredda in tempo per vedersi anche il basket, ma immagino sia impossibile posticipare anche di mezz'ora/un'ora l'inizio della partita al palazzetto...giusto per avere un piccolo margine in più.

    Abbastanza irrealizzabile un posticipo del basket, deve essere la società a chiederlo e (credo) solo per motivi di ordine pubblico o di programmazione televisiva

  8. MERCOLEDÌ 24 GENNAIO 2024

    - Brutta? Non importa, purchè arrivi. Tirata, nervosa, tattica? Va bene tutto, si prende e si porta a casa. Non è il caso di fare i difficili: stasera per la Pallacanestro Trieste conta solo vincere.

    Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", in altri tempi il recupero contro Chiusi, ultima in classifica, sarebbe risultato quasi scontato. Stasera (palla a due alle 20) al PalaTrieste i biancorossi si presentano però senza Reyes e Ruzzier (l'assenza del play non è stata comunicata ma l'orientamento sarebbe di non forzarlo dopo la distorsione a una caviglia per essere certi di recuperarlo al meglio) e con due sconfitte nei derby da far dimenticare. Una vittoria servirebbe a ritrovare un po' di morale in vista delle ultime due giornate e ricacciare a due punti di distanza Verona attualmente quarta con i triestini a quota 26. I toscani sono reduci da una dignitosissima sconfitta a Forlì dove hanno dimostrato di essere in buona condizione.

    Trieste senza il play e l'ala forte titolare (e per almeno un mese Reyes farà ancora da spettatore con le stampelle) dovrà ridistribuire minuti e responsabilità. Più spazio a Bossi, con Brooks un po' più play e un po' meno guardia. Il coach biancorosso Jamion Christian dopo aver chiesto alla squadra di tornare a giocare «con il nostro livello di intensità e di concentrazione per una sfida piuttosto impegnativa», si sbilancia in merito alla marcatura dell'elemento più pericoloso di Chiusi, il play-guardia Austin Tilghman. «Quello che faremo è mettere Deangeli su di lui. Lodo è uno dei nostri migliori difensori e lo stimoleremo con questo incarico. Abbiamo avuto una delle migliori difese del girone, dobbiamo rialzarci e accettare alcune sfide individuali».

    A memoria, è la prima volta in cui Christian anticipa una mossa in una analisi pre-gara. Deangeli è l'uomo delle missioni speciali difensive ma in questo caso sarà bene tenere conto che con l'assenza di Reyes capitan Lodo rappresenta anche una delle due alternative nello spot di ala forte: l'altra è Ferrero. Deangeli sarà anche un generoso ma non al punto da poter sdoppiarsi...L'uso di Vildera e Candussi insieme sul parquet è già stato testato ma sembra una mossa rischiosa, specie se il secondo dovesse incappare in problemi di falli. Un'altra ipotesi potrebbe essere far spendere qualche minuto da "4" a Luca Campogrande che comunque è un due metri. Mai nel corso di questa stagione Trieste si è trovata a dover arrangiarsi con una coperta troppo corta.

    Christian non si sbilancia invece sulle condizioni di Ruzzier. «Viene valutato giorno per giorno, sta progredendo bene e ha uno spirito fantastico. La sua capacità di rispondere alle sfide è qualcosa di cui abbiamo bisogno. Amo allenarlo (è da un po' che mancava l' "I love" rivolto alla squadra..., ndr) e gli altri ragazzi amano giocare con lui». Ieri l'Umana ha annunciato l'ingaggio di una vecchia conoscenza, l'ala svedese Viktor Gaddefors, ex Virtus Bologna, Mantova, Avellino e Caserta. Ma il debutto non dovrebbe avvenire stasera.

    Per Trieste questo è il primo di due incontri a Valmaura. Domenica arriverà infatti Rimini, finora confinata nel limbo con Cividale: può acciuffare uno degli ultimi treni per i play-off o sbagliare e andare a lottare per evitare le sei retrocessioni.

    Se il mercato giocatori non registra botti è invece effervescente la scena degli allenatori. Nardò ha esonerato Gennaro Di Carlo ingaggiando Luca Dalmonte mentre nell'altro girone Treviglio sostituisce Finelli con Giorgio Valli.

    -  Se la Triestina da inizio dicembre ha rimediato tre sconfitte e ha perso qualche punto di troppo, non lo si deve certo a un attacco che pur privo dei suoi uomini migliori ha trovato altre risorse per continuare a perforare le difese avversarie, quanto piuttosto ai tanti, troppi gol subiti.

    Come scrive oggi Antonello Rodio, meglio comunque ricordare che quando si parla di reti segnate o al passivo, non si tratta solo di meriti e demeriti di attacco e difesa, perché gli altri reparti sono sempre coinvolti, in qualsiasi fase della partita. Ma al di là di errori ed episodi casuali che caratterizzano ogni gol, il dato che impressiona di più delle ultime sette partite è certamente quello della troppa perforabilità della squadra alabardata: ben 10 le reti al passivo di questo periodo, il che vuol dire 1,42 gol a match. Un dato piuttosto allarmante. Se l'attacco in questo scorcio di campionato è rimasto ad alto livello restando il secondo del girone con 11 reti messe a segno dietro solamente allo scatenato Mantova (17), nelle ultime sette partite invece la porta alabardata è diventata all'improvviso terra di conquista per gli avversari. La difesa dell'Unione nel complesso resta pur sempre la terza del girone con 20 gol al passivo, ma la metà di queste reti le ha subite appunto nelle ultime sette partite, tante quante ne aveva prese nelle prime quindici gare, quando viaggiava a una media di 0,66 reti subite a incontro. È un dato pesante, soprattutto paragonato alle altre squadre: in queste ultime sette giornate, infatti, la Triestina è addirittura quartultima in questa classifica.

    A fare peggio e a subire più reti tra dicembre e gennaio sono state solamente tre squadre, ovvero Novara (11), Vicenza (11) Renate (14). Tutte le altre hanno fatto meglio, anche molto meglio, come il Mantova con appena 3 gol al passivo, o l'Atalanta baby, la migliore di tutte con sole 2 reti prese. Ma anche squadre di secondo piano come Pro Patria e Arzignano hanno chiuso la saracinesca (4 gol ciascuna). Il peggioramento è evidente: dopo 15 turni infatti l'Unione era la squadra migliore da questo punto di vista, la più blindata, mentre negli ultimi sette turni è diventata fra le peggiori. I motivi possono essere diversi, spesso come capita nel calcio anche casuali, ma in generale forse dovuti al modo di giocare della Triestina, votato sempre alla ricerca della vittoria e alla scarsa capacità di gestire i risultati. Sbilanciarsi e cercare a tutti i costi i tre punti – caratteristica beninteso positiva e che infatti sta pagando in termini di classifica – può portare talvolta a subire qualche gol di troppo, proprio perché se ne cercano di fare tanti. E quando è in vantaggio, è noto come l'Unione continui a giocare, a creare ma anche a rischiare, senza narcotizzare la partita. E in un momento in cui c'erano varie assenze e cali di forma di uomini chiave, questo delicato equilibrio ha fatto pendere l'ago della bilancia sui contro invece che sui pro. Un prezzo da pagare in alcuni momenti che può diventare esaltante in altri. E infatti la Triestina di Tesser piace e diverte: lo spettaco lo della sfida di Vercelli, non è cosa frequente da vedere sui campi di serie C.

  9. 2 minuti fa, Insider ha scritto:

    Io sono dei 70, ricordo molto bene la stagione Lineltex arrivammo secondi davanti a Pesaro dietro a Montecatini, ma era un anno con tanti squadroni. Quell’anno giocavamo malissimo (come tutte le squadre di Pancotto a parte l’anno Coop) ma era il basket di quegli anni, e per la categoria Alibegovic era spaziale. Ps: salivano 3 su 14… 

    (OT) E avevamo anche un difensore della madonna come Ansaloni...

  10. Serve senza dubbio cercare di non mettere ulteriore negatività e pressione domani sera. L'ho un po' scritto nella presentazione alla partita su CS, è evidente che dal gruppo deve arrivare un segnale forte e deciso, ma è altrettanto evidente che contro una squadra ultima in classifica che non ha mai vinto fuori casa non si può minimamente fallire.

    In condizioni "normali" con Chiusi vinci almeno di venti, qua di "normale" al momento c'è poco. E sono curioso di vedere la risposta della squadra e se veramente questo allenatore ha davvero lo spogliatoio in mano oppure no...

    • Triste 1
  11. MARTEDÌ 23 GENNAIO 2024

    - Non ci sono se, non ci sono ma. Domani sera (palla a due alle ore 20) la Pallacanestro Trieste deve vincere. Condizione necessaria per poter staccare Verona e riprendersi in solitaria il quarto posto e per poter coltivare la flebilissima speranza di chiudere la prima fase addirittura terza vincendo sempre e con contemporanee sconfitte di Udine. Il ranking del girone rosso al termine delle prime 22 giornate dipenderà in sostanza da Forlì, ora prima con la Fortitudo: domenica sarà a Udine a sfidare la terza e la settimana dopo riceverà Trieste, quarta. Saranno i romagnoli a decidere la classifica.

    Intanto, però, Trieste deve pensare domani sera a battere Chiusi che nonostante l'ultimo posto è tutt'altro che in disarmo. Ha giocato bene contro Forlì nell'ultimo turno. Certo, secondo le statistiche il confronto è tutto dalla parte di Deangeli e soci, nonostante l'assenza certa di Reyes e quella precauzionalmente probabile di Ruzzier. La squadra di Christian segna in media 79,6 punti, Chiusi 63,3. Nelle triple Trieste tiene il 33%, i toscani il 25%. A rimbalzo Candussi e compagnia scrivono 44,2 di media, Chiusi 34,6. L'Umana riesce a perdere più palloni dei biancorossi: 14,3 contro i già eccessivi 12,9 triestini. C'è una sola voce statistica nella quale i toscani se la cavano abbondantemente meglio rispetto al team del PalaTrieste: le percentuali dalla lunetta. 79 per cento, i migliori del campionato, contro il deprimente 69 giuliano. E basterebbe ricordare la disastrosa performance nel derby perso contro Udine.

    A proposito di derby, un successo domani sera non basterebbe naturalmente a riscattare le due sfide regionali perse di fila (di cui una malissimo a Cividale) ma almeno sarebbe un segnale di reazione.

    - La Triestina di Tesser avrà anche dei difetti, ma ci sono due grandi qualità che non gli si possono non riconoscere. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", una è l'ormai certificata caratteristica di non mollare mai durante una partita, un dna che la squadra alabardata ha messo in mostra anche a Vercelli dove per l'ennesima volta ha risolto una partita nel finale di gara, in pieno recupero. E ovviamente non può essere più un caso se ormai quella che era la zona Cesarini si può definire zona Unione. Ma c'è anche un'altra dote che il tecnico è riuscito evidentemente a instillare nel gruppo nonostante a inizio stagione si sia ritrovato una squadra totalmente nuova su cui lavorare, composta fra l'altro da tanti stranieri: è la capacità di immediata reazione alle avversità, che tradotto significa saper rispondere subito con una vittoria a una sconfitta o addirittura a un pareggio. Anche qui, dopo 22 giornate di campionato, si tratta di un marchio di fabbrica che non può essere frutto del caso. Anche perché purtroppo la Triestina di partite non ne ha perse poche, ben cinque, eppure ogni volta ha saputo prontamente rialzarsi. Ora si sa quanto una battuta d'arresto possa influire sul percorso successivo di una squadra, soprattutto se si tratta di una compagine che lotta per il vertice, quindi di certo non abituata a perdere. Sono in agguato ripercussioni a livello psicologico e perdite di sicurezze che possono portare a pericolose aperture di mini crisi. Ebbene, la Triestina ha sempre saputo schivare questi rischi, rispondendo nella migliore maniera possibile, ovvero tornando a far punti sul campo. È successo dopo l'esordio di campionato con il Trento, dove fra assenze e magagne del Rocco, l'Unione aveva perso al debutto: una settimana dopo gli alabardati erano andati a vincere in casa dell'Albinoleffe 2-1 ribaltando in pochi minuti il risultato. La Triestina con ancora problemi di amalgama era ricaduta ben presto, alla quarta giornata in casa della Pergolettese, ma subito aveva risposto con un trionfale successo in trasferta a Busto Arsizio per 3-0. A dicembre era arrivato il ko con i baby dell'Atalanta in un momento di impegni ravvicinati, ma anche lì c'era stata una pronta risposta superando la Giana Erminio per 2-1 a Fontanafredda. Poi il brutto fine d'anno con il Padova e le tante polemiche arbitrali, ma alla ripresa di gennaio l'Unione si era ripresentata dominando a Trento ben oltre lo stentato risultato finale di 1-0. Quindi il rocambolesco ko con l'Albinoleffe, prima battuta di attesto a Fontanafredda, ma la squadra di Tesser sabato scorso ha risposto andando a vincere su un campo difficile come quello di Vercelli. Inoltre la Triestina è sempre prontamente ripartita anche dopo i pareggi: è successo dopo lo 0-0 con il Vicenza, a cui è seguita la vittoria a Legnago per 3-1; è accaduto dopo l'1-1 di Meda col Renate, al quale l'Unione ha risposto battendo 2-1 il Lumezzane; ed è successo dopo lo 0-0 al Rocco con la Pro Sesto, al quale ha fatto seguito il successo sull'Arzignano per 4-1 a Fontanafredda. Certo, sarebbe meglio non "sperimentare" queste qualità e vincere sempre, se fosse possibile. Ma almeno, in occasione di una sconfitta, constatare che non c'è nessun pericolo di depressione ma anzi si genera un'immediata voglia di riscatto, è comunque una bella consolazione

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