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hector

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  1. Prova a confrontare le reazioni dei giocatori del Piacenza dopo la prima e dopo la seconda espulsione. Dopo la prima l'arbitro è stato praticamente accerchiato da diversi giocatori, quello espulso era del tutto incredulo pensando di aver fatto al massimo un fallo normale. Infatti è rimasto a discutere con l'arbitro per un paio di minuti. Un altro è stato ammonito per proteste. Cosa avrebbero dovuto fare, ammazzare l'arbitro? Se poi mi dici che era anche un modo per perdere tempo, sono d'accordo con te. Però non si può dire che sia stata una decisione accettata serenamente perché basata su una situazione di gioco netta ed inequivocabile... Dopo la seconda espulsione (altrettanto pesante se non di più, per le ripercussioni che può avere la doppia inferiorità numerica), non c'è stata nessuna protesta, e si è ripreso a giocare quasi immediatamente. Il motivo è chiaro: nella prima occasione il giallo era quanto meno dubbio, nella seconda era assolutamente corretto, e i giocatori ospiti lo hanno subito riconosciuto. E io sono tra quelli che di solito non guardano a queste cose, provando a soffermarmi sugli episodi in sé piuttosto che sulle eventuali proteste, considerando queste ultime al massimo come indizi. A vedere gli episodi dal vivo, il giallo sulla prima espulsione mi è sembrato eccessivo: normali sportellate tra difensore e attaccante, con quest'ultimo che subisce fallo. Sulla seconda espulsione, come detto, nessun dubbio.
  2. In effetti è già successo, una volta, in casa del Renate. Ma la difficoltà a buttarla dentro c'è, è evidente. Paradossalmente era più spietata la Triestina di Bonatti, che non metteva quasi mai piede nella tre quarti avversaria ma qualche raro gol lo faceva.
  3. Ma infatti ho detto che attualmente siamo da alta classifica. Tanto che i punti fatti di recente non rispecchiano il nostro stato di forma: avremmo potuto farne di più. Infatti i risultati stretti o immeritati li citi anche tu. Il risultato paradossale di tutto ciò è che pur essendo un'ottima squadra, rischiamo ancora di retrocedere direttamente: avere uno scontro diretto oggi fa più comodo al Piacenza che a noi.
  4. Al netto del fatto che siamo una bella squadra, che in questo momento per il gioco espresso vale l'alta classifica, il nostro passo attuale è buono ma non strabiliante. Basta niente per ripiombare nel giro d'aria della retrocessione diretta. La cosa incoraggiante è che sembra che sia una squadra che sa il fatto suo e non si abbatte nelle difficoltà.
  5. Con i cambi abbiamo perso qualità purtroppo. Io penso che se hai dei giocatori forti devi lasciarli giogare, non importa quanto siano stanchi. Da là in poi non ci siamo più resi pericolosi, già da ben prima del rosso a Pezzella. Detto questo, buona prestazione, la squadra si dimostra in salute.
  6. Non mi piace il senno di poi, quindi dico subito che avrei lasciato in campo Tessiore e Tavernelli
  7. Io ho visto il replay. Se ci fosse stato il Var, per me sarebbe stato rigore.
  8. Un fallo normale, punibile con calcio di punizione diretto... Non è che i falli in area per essere concessi debbano essere gravi.
  9. Esattamente. I "game over" sono stati tantissimi. A partire dall'arrivo di Gentilini, interpretato come una resa da parte della società, passando per le sconfitte contro Pro Sesto e Mantova. Fino al definire "miracolosa" la prospettiva di recuperare 1 punto sul Piacenza penultimo. Il campionato, ma direi il calcio in generale, è totalmente imprevedibile. Basarsi sull'ultima partita giocata per sentenziare sul futuro della stagione non ha senso, secondo me. Allo stesso modo mi fanno sempre sorridere frasi come "se siamo questi", "se giochiamo sempre così" dette dopo una bella vittoria, specialmente se a inizio stagione. Gli alti e bassi ci sono sempre, in ogni stagione. Invece si tende sempre a pensare che tutto il resto della stagione sarà sullo stampo dell'ultima partita giocata. Sia essa una vittoria, un pareggio o una sconfitta. Manchino 30 o 5 partite. Questo non lo capirò mai.
  10. Nemmeno due, fino a ieri. Non dimentichiamo che fino a metà febbraio le vittorie sono state merce rarissima: solo 4 in 26 gare. Poi, dall'11 febbraio, 4 vittorie in 6 partite.
  11. Sì, però il "problema" visto oggi è ben diverso da quello delle ultime partite. Ovvero: fino a domenica scorsa abbiamo visto una Triestina (mi riferisco a quella post mercato invernale) che tutto sommato girava bene ma era incapace di creare occasioni da gol. Oggi invece di occasioni ne abbiamo create una dozzina, ma abbiamo fatto fatica a buttarla dentro. Ecco, io preferisco quella di oggi. Perché non buttarla dentro è una circostanza che può dipendere dall'incapacità estemporanea di trovare l'attimo propizio, e dal fatto di essere o meno in giornata sotto porta. Invece non creare occasioni è un problema ben più grave. Vista la condizione della squadra, direi che è arrivato il momento di spingere sull'acceleratore e di allontanarci dalla retrocessione diretta. La mini-classifica delle ultime giornate, già citata da qualcuno, la dice lunga sul fatto che questa Triestina non vale la retrocessione. Bisogna fare un ultimo sforzo e dimostrarlo una volta per tutte. Una ultima considerazione. Sono felicissimo per Crimi. Nel mio tifo per questa maglia, ogni tanto mi capita di stimare in particolare qualche singolo giocatore. Non mi succedeva da tanto, ora è il caso di Crimi. Sono davvero contento per il suo gol.
  12. È necessario che corriamo anche noi, cosa che stavamo facendo prima dello stop di oggi. A oggi siamo retrocessi, ma a un solo punto dal disputare i playout. Non è assolutamente finita, anche se le bandiere bianche sono tornate a sventolare in abbondanza, dopo essere state provvisoriamente seppellite in seguito ai 7 punti fatti in 3 partite. È il solito errore: quello di proiettare una singola partita sul resto della stagione. Le ultime buone prestazioni avevano dato a molti la certezza che avremmo giocato così fino all'ultima giornata e di conseguenza un posto ai playout lo avremmo conquistato facilmente. Io dicevo: occhio che non giocheremo bene sempre, andiamoci piano con l'ottimismo. Allo stesso modo, oggi questa sconfitta dà a molti la certezza che i giochi siano finiti. Perché, si dice, così non ci si salva. Eh grazie, ma chi l'ha detto che giocheremo sempre così e, aggiungo, che gli episodi ci saranno sempre sfavorevoli come indubbiamente è successo oggi? Per me è giusto mantenere l'equilibrio: una sconfitta non significa la fine della stagione, così come una vittoria non è la risoluzione definitiva dei problemi. La classifica non ci condanna. Quindi altro che bandiera bianca, lottiamo fino alla fine. Nel mio piccolo lo farò sostenendo la squadra al Rocco.
  13. Oltretutto, le "mattanze" sono piuttosto frequenti ma non seguono quasi mai una logica dettata dalla classifica.
  14. Vero. Era la mia preoccupazione: che quell'episodio potesse rappresentare una svolta negativa e ci potesse far ripiombare nel buio. Sono felice e sollevato che non sia andata così. La sensazione è che la "nuova" Triestina post mercato di riparazione sia più solida anche mentalmente.
  15. 7 punti in 3 partite sono un ottimo bottino. Oggi ho visto una bella Triestina. Speriamo di far durare questo momento il più a lungo possibile. Continuiamo così e conquistiamola!
  16. Non c'è stato un solo momento in cui io abbia creduto che fosse inevitabile la retrocessione. Neanche nella crisi nera di qualche settimana fa, rispetto alla quale oggi siamo messi indubbiamente meglio. Dico solo che il pareggio di ieri può essere una mazzata importante sulla squadra, e bisogna vedere se saprà reagire o si dimostrerà ancora una volta molto fragile. Perché a far tornare i fantasmi del recente passato, è un attimo. Se ieri avessimo assistito a un anonimo pareggio senza reti, oggi sarei stato più ottimista. Così invece fa molto male, e il rischio di una ricaduta sulla squadra c'è.
  17. Non dobbiamo fare l'errore di proiettare su domani le prestazioni di oggi. Non giocheremo sempre bene, nella stagione ci sono sempre alti e bassi, torneranno i bassi come è normale che sia. Questo era un treno per la salvezza che era obbligatorio prendere. I risvolti sulla squadra di questa atroce beffa ho paura possano essere pesanti, dal punto di vista psicologico. E se non hai il morale alto è difficile giocare bene e vincere quando servirà. Oggi ho visto una bella Triestina, che ha avuto il demerito di non chiuderla pur avendone l'occasione in più circostanze. Oggi, appunto. Domani chissà.
  18. Sono estremamente preoccupato per gli effetti che questa partita, con un esito così beffardo, può avere sul prosieguo della stagione.
  19. Perché? Dici che vince il Renate? I risultati della C sono talmente imprevedibili che un risultato positivo del Piacenza diventa quasi prevedibile. Poi neanche stessimo parlando della prima della classe ammazza-campionato... Il Renate è settimo. Figuriamoci se il Piacenza non se la gioca. Esattamente come noi ce la siamo giocata tranquillamente a Pordenone, ad esempio.
  20. È molto probabile. Ma è anche vero che dagli ultimi interventi sembra che i tifosi si aspettino una risposta dalla società in modo pretestuoso, appigliandosi a una frase sfuggita al presidente per accanirsi contro di lui. Non è così, c'era un comunicato scritto. Nulla di grave se ci vuole più tempo per le trattative. Certo è che fissare perentoriamente una scadenza è stato l'ennesimo scivolone comunicativo della società.
  21. Solo una cosa. La scadenza del 31 gennaio non deriva da un post provocatorio di Parpiglia, né da una frase estrapolata da un'intervista a Giacomini. È scritta nero su bianco nel comunicato della società del 13 gennaio: "L'operazione si concluderà entro il 31 gennaio 2023".
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