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schillirò

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Tutti i contenuti di schillirò

  1. La mia nazionale di riferimento è, dal 1978, l'Olanda. Ieri ha vinto in modo immeritato, contro un Senegal forte fisicamente ma nulla più. Ho visto gli Oranje molto contratti, con un de Jong a volte insopportabilmente lezioso, ma a volte illuminante, come nel lancio per il gol di Gakpo, de Ligt non sempre centrato e gli altri sulla sufficienza. Ottimo il portiere, un esordiente totale che gioca in una squadra di secondo piano, lanciato a sorpresa da Van Gaal con un'altra delle sue illuminazioni, come quando fece entrare il portiere di riserva al momento dei rigori contro il Costarica nel 2014. Van Gaal non ha snaturato il gioco totale, semplicemente perché quel tipo di gioco non si può più fare. Da buon praticone, Van Gaal ha fatto di necessità virtù: il terzo posto ai mondiali in Brasile era arrivato da una squadra impostata sul contropiede di Robben. Chiaro che Cruijff era disgustato, ma il Profeta del gol dall'alto del suo disprezzo per tutti gli altri, non aveva capito che oggi come oggi giocare 'all'olandese' significa esporsi a imbarcate solenni. Non a caso il tanto invocato ritorno al 4-3-3- dopo il mondiale in Brasile aveva forse soddisfatto Johann ma condotto l'Olanda a mancare la qualificazione al successivo mondiale. Bella la partita tra Galles e Usa. Un tempo per uno e alla fine giusto il pari. Forse sorprendenti gli Usa nel primo tempo per brillantezza di gioco. Anche per me i mondiali sono imperdibili. Colori, gol, facce da tutto il mondo. Come essere da Orvisi.
  2. Il primo anno di Ezio Rossi cominciò con cinque vittorie, un pari e una sconfitta in sette partite. Tredici gol fatti e otto subiti. La squadra poi aveva avuto un andamento un po' altalenante, ma era propositiva e aveva un buon attacco. Io non ce l'ho mica con Bonatti. All'inizio pensavo che un allenatore giovane, con idee moderne, potesse essere sì una scommessa, ma da provare. Tanto più che sembrava volessero mettergli a disposizione dei giocatori di prospettiva. Poi il mercato ha cambiato le cose. Dalle prime dichiarazioni di Bonatti sembrava che avremmo visto una squadra aggressiva e dinamica. Dopo sei partite vediamo tutta un'altra storia. Sarei felice se potessimo migliorare. La mia idea è che non succederà.
  3. Noi ci annoiamo a vedere giocare la squadra, ma non credo proprio che i giocatori si divertano a mettere in pratica il ‘sistema Bonatti’. E secondo me la conferenza stampa che ha fatto Romairone la scorsa settimana, in cui ribadiva che loro credono nel progetto ecc ecc, era soprattutto a uso interno. Nessuno avrà giocato contro l’allenatore, ma non credo che goda di particolari simpatie nel gruppo E ieri anche dopo i due gol che hanno ribaltato la partita non mi pare di aver visto nessuno esultare verso la panchina. Ieri ci è andata bene, ma con Bonatti non andremo lontano. A proposito del rigore, dalle immagini viste in tv sembra che prenda la palla di petto, ma io ero in gradinata, e dalla prospettiva opposta si è visto chiaramente il tocco con il braccio.
  4. mi piacerebbe capire quale idea di gioco ha in mente bonatti per pensare portare la squadra a fare gol. nel primo tempo, come sempre alla camomilla, i due difensori centrali si passavano la palla, mentre crimi e gori erano immobili e controllati, sarzi puttini e ghislandi fermi a metà campo, furlan e paganini sulla tre quarti pure loro fermi come a calciobalilla, tutti ad attendere l'eventuale imbeccata. i due attaccanti abbandonati alla carità di un lancio. molto meglio nel secondo tempo, quando l'impressione che fossimo più forti del trento era evidente, tanto più con i cambi. se dopo cinque partite la squadra sembra essere in grado di fare più di quello che si vede il problema dove sta? grande perplessità.
  5. Ho saputo da fonte certa che questa settimana ci sarà un incontro tra la Triestina e il comune di Muggia per sondare la possibilità di trovare un terreno sul quale costruire due campi a 11. A Muggia però un posto simile non c'è, per cui, sempre secondo la mia fonte, in seconda battuta potrebbero fare un tentativo con San Dorligo.
  6. Ho un cugino novarese che mi racconta di un ambiente che vive il momento con molto entusiasmo. Dopo aver vinto la D, per affrontare la nuova annata hanno allestito un gruppo tutto nuovo e a due settimane dalla prima partita ufficiale hanno cambiato anche l'allenatore, prendendo quel Cevoli che lo scorso anno aveva guidato il Renate. Ciononostante sono partiti in quarta vincendo le prime due partite e a Mantova, dicono le cronache, hanno dominato creando occasioni in serie. Tra i migliori c'è stato quel Galuppini che Cevoli conosce molto bene, avendolo avuto a Renate nella prima parte, la migliore, della sua stagione. Hanno giocato spesso col doppio trequartista, con Masini che affiancava Galuppini e Tavernelli. E' una squadra propositiva che pare abbia trovato subito la tanto invocata (da noi) amalgama tra i nuovi. Non saranno dei fenomeni, però sono in fiducia. Speriamo di portare a casa un pari e di vedere qualche miglioramento nel gioco.
  7. Schillirò era arrivato qua dopo un'ottima stagione a Vigevano, dove aveva messo a segno 12 gol. Due di questi li aveva fatti all'Unione, nell'ultima del campionato 72-73, quando il Vigevano aveva espugnato il Grezar per 2-1. Degli amici di Vigevano mi hanno raccontato che quella partita era stata 'aggiustata'. Loro dovevano vincere per salvarsi mentre la Triestina aveva da poche giornate ottenuto la certezza della permanenza in C. Andando a rileggere la cronaca della partita, si scopre che, dopo essere passata in vantaggio con Bertoli, la Triestina era stata raggiunta con una punizione di Schillirò. Cantagallo, in tuffo, aveva agguantato la palla ma non era riuscito a trattenerla. Il 2-1 era stato causato da un incredibile retropassaggio al portiere di Sabbadin, che non si era accorto di Schillirò, che, intercettata la palla, aveva battuto Cantagallo. Nei commenti del dopo partita, Brusadelli invitava il pubblico a non pensare che i giocatori non si fossero impegnati...tanto doveva essere palese la combine. Fatto sta che in estate Schillirò arrivò a Trieste. Ma l'anno dopo ci fu una coda. Dopo la partita giocata a Vigevano, il loro presidente era particolarmente furioso perché aspettava ancora il saldo della vendita di Schillirò.
  8. In quegli anni la recinzione era facile da scavalcare, perché ricordo, per averlo visto direttamente, un episodio divertente. In una partita contro il Dolo, mi pare sempre dello stesso anno, per protestare contro l'arbitro era entrato in campo un solitario spettatore dalla curva lato Valmaura. Prima ancora che arrivassero i carabinieri, che erano pochi e alquanto distratti, era stato il portiere del Dolo, di cui incredibilmente ricordo ancora il nome, Zabeo, che aveva fermato l'invasore e lo aveva convinto a fermarsi. Poi era stato preso diciamo così in custodia e accompagnato fuori.
  9. Visto che siamo in tema di amarcord anni Settanta, nella stagione successiva di serie D, 74-75, alla fine della partita contro il Thiene, dopo che l'arbitro a pochi minuti dal termine aveva dato un rigore per i vicentini , c'era stata una invasione di campo e i tifosi avevano assediato gli spogliatoi per alcune ore. L'arbitro era riuscito a scappare dallo stadio sulla macchina di Moncini, allora dirigente dell'Unione. Mi pare che sia un fatto unico nelle partite della Triestina. Io quella partita non l'ho vista ma ricordo vagamente l'episodio per averlo letto sul Piccolo. Qualcuno del forum era presente? Cosa ricorda?
  10. Buongiorno a tutti, leggo con piacere questo forum da anni ma intervengo solo ora, stuzzicato dal fatto che il campionato '73 '74 è stato quello della mia prima volta al Grezar. Triestina - Mantova con mio papà, al quale avevo chiesto se per caso anche allo stadio ci sarebbe stato qualcuno che commentava le partite, come in tv. Una volta superato il cancello della gradinata altra sorpresa, il terreno di gioco era sotto il livello della strada. Avevo dieci anni e con quella partita, persa 2-1, e ho ancora negli occhi il pareggio momentaneo di Fera sotto la porta di via Valmaura e il gol decisivo del Mantova con un immobile Cantagallo, è iniziata la mia storia con l'Unione. Quel campionato me lo ricordo benissimo, un calvario. Ho visto lo zero a zero con il Legnano dalle strane e belle maglie color lilla, la vittoria con la Gavinovese che aveva riacceso le speranze di salvezza e la sconfitta decisiva col Savona, con un bolide da fuori area. C'era sempre tanta gente alle partite. Seduti sui gradini si stava così scomodi, con le gambe rattrappite, che gli ultimi dieci minuti qualcuno dava il 'la' e ci alzavano in piedi tutti insieme. La squadra era scarsa e male assemblata. Schillirò, che l'anno prima col Vigevano aveva segnato oltre dieci gol, tra i quali anche la doppietta con cui i biancoblu avevano vinto al Grezar all'ultima giornata e si erano salvati, qui aveva deluso. L'anno dopo era stato acquistato dall'Avellino, in B. In B sarebbe finito anche Marson, il portiere scuola Milan, arrivato credo grazie all'interessamento di Rocco, che era stato uno dei pochi a salvarsi in quella stagione. Mi ha fatto piacere condividere questi ricordi con voi.
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