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  1. Ljubenovic da applausi, l'Interclub torna a battere un colpo: espugnata Marghera Dalle ceneri si può risorgere: Muggia, immedesimandosi in una sorta di araba fenice, trova un colpo assolutamente inaspettato alla vigilia, ma altrettanto meritato per quanto fatto vedere sul parquet. L'Interclub vince sul campo della Sernavimar per 59-65 e dà la dimostrazione che davvero niente è impossibile, soprattutto in un momento nerissimo della stagione. Gara perfetta delle rivierasche, brave a tenere a bada le lagunari nei primi due quarti che, apparse un po' nervose (ben 2 tecnici durante la partita) hanno poi dovuto rincorrere le ospiti, ispirate da una strepitosa Ana Ljubenovic da 45 di valutazione. Una vittoria scacciacrisi per Muggia, che si toglie di dosso il fardello delle sette sconfitte di fila e può guardare al futuro con un sorriso che mancava da troppo tempo. Marghera si accende in avvio con due triple di Savelli, risponde l'Interclub con Cergol e soprattutto con Ljubenovic già estremamente positiva nei primi dieci minuti: a metà frazione le ospiti sono a -5, ma si dimostrano particolarmente reattive sul parquet a tal punto da chiudere la difesa con efficacia. Muggia chiude a distanza minima al 10' (18-16) e, dopo un piccolo strappo a favore delle padrone di casa, torna ad agganciarsi alla Sernavimar cinque minuti dopo (25-24) riuscendo anche a mettere la freccia e a sorpassare le lagunari sessanta secondi più tardi, nuovamente con una Ljubenovic formato extra-strong già a quota 20 punti segnati, in grado anche di conquistare rimbalzi e guadagnarsi parecchie gite in lunetta. L'Interclub resta avanti anche di cinque lunghezze nella seconda frazione, sino al 32-34 di metà gara. Buoni scampoli di gioco anche nel terzo quarto, sul lato rivierasco: si attiva la capitana Borroni e Muggia vola addirittura a +12 (38-50) con la Sernavimar parecchio in difficoltà in attacco. In quel momento la cabina di regia muggesana completa il delitto perfetto, con la gran prova di Meola e Primossi (quest'ultima abile a sferrare nel finale, assieme a Ljubenovic, la zampata decisiva dalla linea della carità), entrambe capaci di dare il giusto ordine alla manovra di gioco. I 5 falli di Cergol e Borroni a pochi minuti dal 40' non spaventano l'Interclub che alla fine può tornare a festeggiare, conscia che forse da questa vittoria può davvero iniziare un nuovo cammino. Sernavimar Marghera-Interclub Muggia 59-65 (18-14, 32-34, 44-50) Sernavimar Marghera: Innocenti 5, Castria n.e., Georgieva 7, Fabris, Borseoo 2, Zaggia n.e., Savelli 24, Ferri 6, Romagnoli 2, Brunelli 13. All. Iurlaro Interclub Muggia: Meola, Borroni 17, Primossi 8, Cumbat n.e., Lucia n.e., Cergol 4, Castagna, Ljubenovic 25, Palliotto 9, Moratto 2. All. Jogan Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
  2. Difficile pensare in positivo quando ti ritrovi 7 sconfitte di fila che la sorte ti sventola, stile-sorcio verde, davanti al faccione. Ancor più problematico riuscire a scrollarsi di dosso la tensione in un momento dove nulla migliora sul lato dell'infermeria, con Cumbat che sta assumendo i connotati di una leonessa in gabbia, costretta ancora per un pò in borghese a guardare le compagne. Ma se l'Interclub dovesse mollare la presa proprio ora, è chiaro che il Monte Bianco di problemi sparsi si trasformerebbe in un vero e proprio Everest, da scalare a mani e piedi nudi. Muggia, costretta da parecchio a leccarsi le ferite, si prepara alla trasferta di Marghera che sulla carta presenta una selva di insidie: le lagunari sono in piena corsa per un posto nei play-off e, alla luce delle ultime quattro gare di campionato dove non sono riuscite mai a far punti, appare evidente come la Sernavimar diventi il cliente meno appropriato per "chiedere" gentilmente i due punti in palio. Si affrontano dunque due squadre che vivono uno stato d'animo parallelo, pur lottando per obiettivi nettamente diversi. C'è chi crede che la differenza la facciano i punti in classifica conquistati sinora; altri, ancora peggio, scommettono sul segno "1" per la partita di sabato: alla fine conta però la forza di volontà da poter buttare in campo per i quaranta minuti regolamentari. Che l'Interclub parta svantaggiata, è palese: ma è altrettanto chiaro che la truppa di Matija Jogan ha dentro di sè la consapevolezza (nonchè il dovere) di voler superare l'empasse che dura dal lontano derby di Udine. Poca lucidità nei momenti importanti, ancor meno continuità di rendimento: variabili che pesano come macigni alla luce di quanto poco sia stato conquistato tra dicembre e gennaio, ma che al tempo stesso diventano nemiche da sovvertire e da dominare. Ecco allora che la tappa di Marghera diventa crocevia importante in previsione delle due prossime gare interne dove, lì sì, ci si giocherà davvero tanto in termini di classifica: affrontare la Sernavimar con coscienza e costringere le padrone di casa a una gara punto a punto darebbe fiducia alle rivierasche, una fiducia che poi potrebbe essere ripagata con una vittoria. Tentar non nuoce, anche perchè è l'unica cosa da fare nel contesto attuale. Alla "Palestra Stefani" saranno i signori Traspedini e Balducci ad alzare la palla a due, prevista per le ore 21 a Venezia. Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
  3. In una stagione che si è fatta difficile, servono nervi saldi. Ma, soprattutto, giocatrici in grado di poter far la differenza sul parquet: Ana Ljubenovic è senz'altro una di queste: classe 1988, alla prima esperienza nel campionato italiano, l’ala originaria di Lubiana è diventata uno dei punti fermi dell’Interclub Muggia 2012/13. Da “rookie” ha fatto presto a trasformarsi in “veterana”, battagliando con il resto delle compagne di squadra allo scopo di sovvertire, nell’ultimo periodo, tutto quanto si stia rivoltando contro a livello di sfortuna e di risultati poco gratificanti in campionato. “Ho iniziato la mia carriera cestistica nello Slovan”, esordisce Ana, “assieme a un allenatore straordinario che ancora oggi ritengo sia stata la persona più importante per la mia crescita tecnica sul campo da basket. Di seguito ho vestito le maglie dell’ Ilirija, di Skofja Loka (team della ex-rivierasca Gabrovsek) e di Kranj: in quest’ultima squadra ho disputato le ultime tre annate, conquistando due secondi posti rispettivamente nella Coppa di Slovenia e nel campionato nazionale.” Il fatto di giocare spesso sotto canestro da “5”, per ragioni di rotazioni che mancano in tale spot, “rischia” di trasformarla quasi a livello di una pivot pura: “Non mi sento come tale”, chiarisce la Ljubenovic, “semplicemente perché non ho mai giocato nella mia carriera in questo spot, essendo alta “solamente” 180 cm. Inizialmente avevo il timore di confrontarmi con avversarie più alte di me, paradossalmente però talvolta è più facile giocarci contro, rispetto ad altre giocatrici della mia stessa altezza. Aldilà di questo, un grande aiuto in difesa arriva dalle altre mie compagne, pertanto dandoci una mano a vicenda si riescono a risolvere eventuali problemi di mismatch”. Su quanto stia invece accadendo a livello di risultati, Ana non si nasconde dietro a un dito: “Di certo non stiamo giocando bene: tuttavia, pur essendo in un momento di crisi, credo fermamente nel nostro gruppo e nel fatto che tutte assieme riusciremo a superare questo periodo. Conterà molto accrescere il nostro rendimento sul parquet, in questa seconda parte di campionato sarà questo il nostro imperativo più importante”. Infine, la Ljubenovic spende una parola sul gruppo Interclub che da subito l’ha accolta nel migliore dei modi: “Le mie compagne di squadra sono assolutamente fantastiche: oltretutto, non conoscendo personalmente l’italiano, sin dal primo allenamento hanno fatto in modo di farmi superare le barriere linguistiche. Oltre a loro, tutti gli altri componenti rivieraschi si sono sempre distinti per la loro gentilezza e per la volontà di farmi trovare a mio agio nel club. E’ una cosa di cui li ringrazio moltissimo” Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
  4. D'ora in avanti non saranno semplici "gare", ma autentiche "battaglie": Muggia è perfettamente cosciente di questo e se da una parte un pò di tensione comincia a farsi sentire, dall'altra tale tensione tiene alta la concentrazione e la volontà di non staccare la spina, seppure molte (e oggettivamente parlando, troppe) cose stiano ingenerosamente voltando le spalle alle rivierasche. Presentare dunque una gara come Interclub-Sea Logistic diventa qualcosa di estremamente non-convenzionale, poichè si tratta di due formazioni che vivono una realtà diametralmente opposte: chi ha potuto rafforzarsi, come Valmadrera (e lo ha fatto piazzando importanti colpi invernali di mercato) e chi no; chi, grazie agli ultimi acquisti, ha a disposizione una rosa maggiormente competitiva, con rotazioni che permettono di mantenere inalterato tasso tecnico ed esperienza sul parquet...e chi invece deve stringere i denti all'ennesima potenza, centellinando giocoforza i cambi perchè di trippa per gatti ce n'è davvero poca. Muggia non vince da parecchio, da quasi due mesi, la Sea Logistic arriva invece alla sfida di Aquilinia forte della prova vittoriosa nello scorso week-end al "PalaLeopardi" contro San Salvatore: le lecchesi, proprio con gli ultimi due punti conquistati, hanno raggiunto l'Interclub in classifica. E' evidente dunque che la sfida che si consumerà si porta con sè un'importanza dal peso specifico elevato: l'Interclub ha l'obbligo di credere ancora al 9° posto (lontano quattro lunghezze) e tutto l'interesse di tener lontana la Starlight, la quale invece tenterà il colpo gobbo nella "Tana del Drago" per rovesciare anche il -7 dell'andata che risulterebbe un discreto handicap, in caso di arrivo alla pari al termine della regular season. Per vincere, da ambo le parti conterà concentrazione, continuità di rendimento e una sana dose di attributi: se le ospiti avranno a disposizione le neo-tesserate Vujovic e Scibelli (quest'ultima al debutto), l'Interclub cercherà di mettere in prima linea il proprio cuore. Ovvero, ciò che non vuole assolutamente smettere di battere, specie in un momento funesto come quello attuale: il tutto confidando che il pubblico di casa possa dare anch'esso una spallata ai "malapensieri" che gironzolano nell'ultimo periodo dalle parti di Piazzale Menguzzato... Si gioca sabato 19 gennaio alle ore 20.30, arbitreranno l'incontro i signori Lombardo di Siena e Dori di Venezia. Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
  5. Interclub, l'equilibrio in campo resta per venti minuti: Valmadrera accelera e scappa via negli ultimi due quarti MUGGIA - L' “utilitaria” rivierasca ha solo due marce: due come i quarti in cui l'Interclub riesce a rimanere in partita, due come le successive frazioni in cui il delicato motorino non riesce a tener bada di una Valmadrera che, per possibilità di ruotare il proprio roster sul parquet, in confronto diventa una Porche. Finisce 65-79 per la Sea Logistics, squadra che ti chiedi come possa essere invischiata nelle zone poco nobili della classifica: per Muggia arriva una nuova sconfitta, la settima di fila, figlia di situazioni già viste. La poca continuità di rendimento e il fatto di giocare con armi impari diventano un fardello che l'Interclub non riesce ancora a scrollarsi di dosso: le rivierasche, dopo venti minuti alla pari, cadono nell'oblìo strada facendo, con le ospiti brave a trovare i tiri giusti (e tutto sommato anche fortunati) che spaccano in due il match e le velleità delle padrone di casa. Si segna parecchio all'inizio, da entrambe le parti: tante triple danno la sensazione di due squadre ispirate specialmente da lontano. Ma già qui Muggia, nonostante il -2 al 10' (22-24) capisce come Valmadrera sia squadra molto più duttile e imprevedibile di quanto preventivato: l'insospettabile verve di Zucchi, “bombarola” della prima metà gara, dà un notevole valore aggiunto alle lecchesi che, con Piotrkiewicz e Vujovic provvisoriamente in fase “dormiente”, riescono comunque a non pagare dazio. L'Interclub prova qualche piccolo strappo, trovando nella generosità di Meola un punto d'appoggio su cui ruotare le veterane: le cose rimangono in equilibrio sino al 36-32 interno del 18', poi la musica cambia tonalità. La Sea Logistics chiude infatti al riposo lungo sul +6, trovando l'allungo nell'immediata apertura di terzo quarto: da quel momento la maggior freschezza ospite, con i cambi chiamati da coach Gualtieri, la fa da padrona. Subito il 6-0 di break esterno caccia Muggia in doppia cifra di svantaggio, ed è proprio da quel momento che inizia il calvario dell'Interclub, costretta dapprima a inseguire (pur segnando con Cergol, Palliotto, Ljubenovic e Primossi, ma subendo troppo in ambito difensivo) e poi a veder allontanarsi pian piano le avversarie. C'è tanta Capiaghi per le ospiti, ben supportata da Scudiero e Scibelli che trovano l'ambito giusto per sfuggire dalle grinfie dell'Interclub: coach Jogan le prova tutte, con tre time-out chiamati quasi in rapida successione, ma anche la sfortuna bacia Muggia in maniera malevola. A Valmadrera entra quasi tutto, alle giocatrici in maglia bianca sicuramente molto meno: ne è testimonianza la capitana Borroni, praticamente a secco nel corso di tutta la ripresa. Una sorta di cartina tornasole di un match che sfugge via a quattro dal termine, quando il -13 diventa un viatico sin troppo chiaro di come (nuovamente) non tutto sia filato liscio in casa Interclub. Interclub Muggia-Sea Logistics Valmadrera 65-79 (22-24, 37-41, 51-59) Interclub Muggia: Meola 5, Borroni 11, Primossi 11, Cergol 11, Puzzer n.e., Castagna, Ljubenovic 18, Palliotto 9, Moratto, Rosin n.e.. All. Jogan Sea Logistics Valmadrera: Bussola 5, Capiaghi 21, Scudiero 13, Scibelli 10, Zucchi 9, Giunzioni 9, Molteni n.e., Piotkriewicz 8, Vujovic 4, Corneo n.e.. All. Gualtieri Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
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