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  1. Difficile pensare in positivo quando ti ritrovi 7 sconfitte di fila che la sorte ti sventola, stile-sorcio verde, davanti al faccione. Ancor più problematico riuscire a scrollarsi di dosso la tensione in un momento dove nulla migliora sul lato dell'infermeria, con Cumbat che sta assumendo i connotati di una leonessa in gabbia, costretta ancora per un pò in borghese a guardare le compagne. Ma se l'Interclub dovesse mollare la presa proprio ora, è chiaro che il Monte Bianco di problemi sparsi si trasformerebbe in un vero e proprio Everest, da scalare a mani e piedi nudi. Muggia, costretta da parecchio a leccarsi le ferite, si prepara alla trasferta di Marghera che sulla carta presenta una selva di insidie: le lagunari sono in piena corsa per un posto nei play-off e, alla luce delle ultime quattro gare di campionato dove non sono riuscite mai a far punti, appare evidente come la Sernavimar diventi il cliente meno appropriato per "chiedere" gentilmente i due punti in palio. Si affrontano dunque due squadre che vivono uno stato d'animo parallelo, pur lottando per obiettivi nettamente diversi. C'è chi crede che la differenza la facciano i punti in classifica conquistati sinora; altri, ancora peggio, scommettono sul segno "1" per la partita di sabato: alla fine conta però la forza di volontà da poter buttare in campo per i quaranta minuti regolamentari. Che l'Interclub parta svantaggiata, è palese: ma è altrettanto chiaro che la truppa di Matija Jogan ha dentro di sè la consapevolezza (nonchè il dovere) di voler superare l'empasse che dura dal lontano derby di Udine. Poca lucidità nei momenti importanti, ancor meno continuità di rendimento: variabili che pesano come macigni alla luce di quanto poco sia stato conquistato tra dicembre e gennaio, ma che al tempo stesso diventano nemiche da sovvertire e da dominare. Ecco allora che la tappa di Marghera diventa crocevia importante in previsione delle due prossime gare interne dove, lì sì, ci si giocherà davvero tanto in termini di classifica: affrontare la Sernavimar con coscienza e costringere le padrone di casa a una gara punto a punto darebbe fiducia alle rivierasche, una fiducia che poi potrebbe essere ripagata con una vittoria. Tentar non nuoce, anche perchè è l'unica cosa da fare nel contesto attuale. Alla "Palestra Stefani" saranno i signori Traspedini e Balducci ad alzare la palla a due, prevista per le ore 21 a Venezia. Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
  2. Da adesso è vietato sbagliare. Dopo lunghi mesi di preparazione e tante partite amichevoli, la Pallanuoto Trieste si prepara all'esordio nel campionato di serie A2 maschile. Sabato 19 gennaio alla Bruno Bianchi con inizio alle ore 18.30 (ingresso gratuito) la squadra alabardata affronterà il Torino 81 nella prima partita della nuova stagione. L'attesa è tanta in casa Pallanuoto Trieste, come la curiosità intorno ad una squadra rinnovata e ringiovanita rispetto a quella che nello scorso campionato conquistò l'accesso alla semifinale play-off e mise in seria difficoltà la Ss Lazio, compagine che adesso naviga in una tranquilla posizione di classifica in serie A1. Il gruppo si è allenato con grande intensità in questi mesi, ma soltanto adesso si potranno tirare le somme di questa lunga preparazione. "Siamo pronti - spiega l'allenatore della Pallanuoto Trieste Ugo Marinelli, all'ottava stagione sulla panchina alabardata - fisicamente la squadra è in buone condizioni, anche se Petronio e Ferreccio hanno saltato un paio di allenamenti causa una leggere influenza. Ma hanno recuperato bene e saranno regolarmente al loro posto in vasca". L'ultima amichevole, quella pareggiata 8-8 con il Plebiscito Padova, ha destato qualche preoccupazione in casa alabardata. "Non abbiamo giocato con la giusta concentrazione soprattutto ad inizio partita - racconta il tecnico croato - sbagliando tante facili occasioni. Con il Torino 81 servirà maggiore determinazione. E soprattutto non dovremo commettere errori". Recuperati Petronio e Ferreccio, Marinelli potrà contare su Jurisic tra i pali, Henriques Berlanga in marcatura, Krstovic e Giacomini a giostrare sui due lati del campo, capitan Giorgi e Namar ad alternarsi nel ruolo di centroboa. Un "sette" titolare di tutto rispetto, con Vitiello, Verh e le giovani promesse Covi (1995), Lagonigro (1995) e Spadoni (1997) come alternative ai titolari. Ha cambiato tanto in sede di mercato anche il Torino 81, orfano di elementi di grande qualità come il portiere Rolle, il centroboa Bartolocci e il vice-capocannoniere della serie A2 2011/2012 Mattesini. Ma i piemontesi restano squadra temibile, comunque tra le più attrezzate del campionato. Occhio all'esperienza di Aversa, capitano, motore del gioco e anche allenatore della compagine piemontese, alla classe dell'attaccante serbo Vuksanovic, alla determinazione dei vari Oggero, Cranco, Mantero e Rusiello. Non sarà il Torino 81 che ha chiuso lo scorso campionato al 2° posto in classifica con 15 punti di vantaggio sulla Pallanuoto Trieste. Ma resta comunque una squadra molto temibile. Le partite di sabato 19 gennaio (1° giornata di andata): Lavagna 90 - Sc Quinto, Rn Imperia - Chiavari, Rn Sori - Pallanuoto Brescia, Plebiscito Padova - Andrea Doria, Como - President Bologna, Pallanuoto Trieste - Torino 81 www.pallanuototrieste.com
  3. D'ora in avanti non saranno semplici "gare", ma autentiche "battaglie": Muggia è perfettamente cosciente di questo e se da una parte un pò di tensione comincia a farsi sentire, dall'altra tale tensione tiene alta la concentrazione e la volontà di non staccare la spina, seppure molte (e oggettivamente parlando, troppe) cose stiano ingenerosamente voltando le spalle alle rivierasche. Presentare dunque una gara come Interclub-Sea Logistic diventa qualcosa di estremamente non-convenzionale, poichè si tratta di due formazioni che vivono una realtà diametralmente opposte: chi ha potuto rafforzarsi, come Valmadrera (e lo ha fatto piazzando importanti colpi invernali di mercato) e chi no; chi, grazie agli ultimi acquisti, ha a disposizione una rosa maggiormente competitiva, con rotazioni che permettono di mantenere inalterato tasso tecnico ed esperienza sul parquet...e chi invece deve stringere i denti all'ennesima potenza, centellinando giocoforza i cambi perchè di trippa per gatti ce n'è davvero poca. Muggia non vince da parecchio, da quasi due mesi, la Sea Logistic arriva invece alla sfida di Aquilinia forte della prova vittoriosa nello scorso week-end al "PalaLeopardi" contro San Salvatore: le lecchesi, proprio con gli ultimi due punti conquistati, hanno raggiunto l'Interclub in classifica. E' evidente dunque che la sfida che si consumerà si porta con sè un'importanza dal peso specifico elevato: l'Interclub ha l'obbligo di credere ancora al 9° posto (lontano quattro lunghezze) e tutto l'interesse di tener lontana la Starlight, la quale invece tenterà il colpo gobbo nella "Tana del Drago" per rovesciare anche il -7 dell'andata che risulterebbe un discreto handicap, in caso di arrivo alla pari al termine della regular season. Per vincere, da ambo le parti conterà concentrazione, continuità di rendimento e una sana dose di attributi: se le ospiti avranno a disposizione le neo-tesserate Vujovic e Scibelli (quest'ultima al debutto), l'Interclub cercherà di mettere in prima linea il proprio cuore. Ovvero, ciò che non vuole assolutamente smettere di battere, specie in un momento funesto come quello attuale: il tutto confidando che il pubblico di casa possa dare anch'esso una spallata ai "malapensieri" che gironzolano nell'ultimo periodo dalle parti di Piazzale Menguzzato... Si gioca sabato 19 gennaio alle ore 20.30, arbitreranno l'incontro i signori Lombardo di Siena e Dori di Venezia. Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
  4. Interclub, l'equilibrio in campo resta per venti minuti: Valmadrera accelera e scappa via negli ultimi due quarti MUGGIA - L' “utilitaria” rivierasca ha solo due marce: due come i quarti in cui l'Interclub riesce a rimanere in partita, due come le successive frazioni in cui il delicato motorino non riesce a tener bada di una Valmadrera che, per possibilità di ruotare il proprio roster sul parquet, in confronto diventa una Porche. Finisce 65-79 per la Sea Logistics, squadra che ti chiedi come possa essere invischiata nelle zone poco nobili della classifica: per Muggia arriva una nuova sconfitta, la settima di fila, figlia di situazioni già viste. La poca continuità di rendimento e il fatto di giocare con armi impari diventano un fardello che l'Interclub non riesce ancora a scrollarsi di dosso: le rivierasche, dopo venti minuti alla pari, cadono nell'oblìo strada facendo, con le ospiti brave a trovare i tiri giusti (e tutto sommato anche fortunati) che spaccano in due il match e le velleità delle padrone di casa. Si segna parecchio all'inizio, da entrambe le parti: tante triple danno la sensazione di due squadre ispirate specialmente da lontano. Ma già qui Muggia, nonostante il -2 al 10' (22-24) capisce come Valmadrera sia squadra molto più duttile e imprevedibile di quanto preventivato: l'insospettabile verve di Zucchi, “bombarola” della prima metà gara, dà un notevole valore aggiunto alle lecchesi che, con Piotrkiewicz e Vujovic provvisoriamente in fase “dormiente”, riescono comunque a non pagare dazio. L'Interclub prova qualche piccolo strappo, trovando nella generosità di Meola un punto d'appoggio su cui ruotare le veterane: le cose rimangono in equilibrio sino al 36-32 interno del 18', poi la musica cambia tonalità. La Sea Logistics chiude infatti al riposo lungo sul +6, trovando l'allungo nell'immediata apertura di terzo quarto: da quel momento la maggior freschezza ospite, con i cambi chiamati da coach Gualtieri, la fa da padrona. Subito il 6-0 di break esterno caccia Muggia in doppia cifra di svantaggio, ed è proprio da quel momento che inizia il calvario dell'Interclub, costretta dapprima a inseguire (pur segnando con Cergol, Palliotto, Ljubenovic e Primossi, ma subendo troppo in ambito difensivo) e poi a veder allontanarsi pian piano le avversarie. C'è tanta Capiaghi per le ospiti, ben supportata da Scudiero e Scibelli che trovano l'ambito giusto per sfuggire dalle grinfie dell'Interclub: coach Jogan le prova tutte, con tre time-out chiamati quasi in rapida successione, ma anche la sfortuna bacia Muggia in maniera malevola. A Valmadrera entra quasi tutto, alle giocatrici in maglia bianca sicuramente molto meno: ne è testimonianza la capitana Borroni, praticamente a secco nel corso di tutta la ripresa. Una sorta di cartina tornasole di un match che sfugge via a quattro dal termine, quando il -13 diventa un viatico sin troppo chiaro di come (nuovamente) non tutto sia filato liscio in casa Interclub. Interclub Muggia-Sea Logistics Valmadrera 65-79 (22-24, 37-41, 51-59) Interclub Muggia: Meola 5, Borroni 11, Primossi 11, Cergol 11, Puzzer n.e., Castagna, Ljubenovic 18, Palliotto 9, Moratto, Rosin n.e.. All. Jogan Sea Logistics Valmadrera: Bussola 5, Capiaghi 21, Scudiero 13, Scibelli 10, Zucchi 9, Giunzioni 9, Molteni n.e., Piotkriewicz 8, Vujovic 4, Corneo n.e.. All. Gualtieri Alessandro Asta Addetto Stampa Pallacanestro Interclub Muggia
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