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Radojkovic lascia la panchina di Trieste....


toga

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Ve confermo la notizia de toga, con qualche dettaglio in più.

Radojkovic xe andà a Koper, ga avudo l'occasion per andar ad allenar là e iera l'unica opzion per andar via da Trieste.

Al momento attuale la nostra squadra xe temporaneamente in man a Bozzola e Oveglia.

Un augurio sincero a Fredi per el nuovo incarico, ma sinceramente me sento de dir che molar la baracca a sto punto della stagion xe controproducente per noi. Certo che per Radojkovic iera un'occasion da non lassarse sfuggir.

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Voglio fare una considerazione personale su quanto è successo nelle ultime ore.

Parto dal presupposto che ho sentito un paio di ragazzi della squadra e li ho sentiti particolarmente dispiaciuti e scossi per quanto accaduto: Fredi è stato veramente una guida per tutti, veterani e giovanissimi. E' chiaro che ci sia scoramento all'interno dello spogliatoio, Radojkovic si è rivelato uno dei più grandi allenatori della storia della Pallamano Trieste: a lui va un sentito ringraziamento da parte di tutti noi per lo splendido lavoro che ha fatto.

Penso però che questo gruppo abbia una personalità sufficiente per riuscire a continuare di pari passo anche senza Fredi. Chiaro, viene a mancare un pilastro fondamentale nell'economia della squadra, ma al tempo stesso questi ragazzi devono essere convinti delle proprie potenzialità: tutti i risultati strepitosi delle ultime annate sono arrivati grazie a loro, non solo al lavoro del coach. Su queste basi bisogna andare avanti, con Bozzola e Oveglia sono certo che si manterrà un ottimo livello: è altrettanto chiaro che bisogna ripartire subito e non perderci d'animo.

Quindi...forza ragazzi! Potete dimostrare per l'ennesima volta di che pasta siete fatti! :)

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Da "Il Piccolo":

IL COACH SCEGLIE DI GUIDARE IL CAPODISTRIA

Radojkovc lascia la Pallamano Trieste

Il professor Lo Duca: «Per noi ha fatto tanto, non potevamo dirgli di no»

TRIESTE Fredi Radojkovic lascia la Pallamano Trieste.

Dopo tre anni e mezzo vissuti con grande intensità sulla panchina biancorossa, l’allenatore sloveno saluta e se ne va a Capodistria attirato dalla proposta di una società in crisi di risultati e alla ricerca di un punto di riferimento tecnico in grado di rilanciarla.

Un addio consumato in poche ore ma che è costato molto a un Radojkovic che alla società, alla città e ai suoi ragazzi era molto legato.

Alla fine, ed è giusto così, ha prevalso la professionalità di un tecnico che corona finalmente un suo sogno.

Allenare a casa sua, con la possibilità di guidare una squadra dal respiro europeo e la grande chance di lottare per vincere qualcosa di importante in Slovenia.

«Per noi si tratta di una botta non facile da assorbire - le prime parole a caldo del presidente triestino Giuseppe Lo Duca - ma al di là di tutto non potevo dire di no a un tecnico come Radojkovic che in tutti questi anni ha fatto davvero tanto per la pallamano Trieste. So quanto è importante per lui allenare a casa sua e così, quando al termine della partita con Bressanone mi ha informato della proposta arrivatagli da Capodistria, non me la sono sentita di trattenerlo. Tra me e Fredi non esistono contratti, ci siamo sempre accordati con una semplice stretta di mano. Ma anche se ci fosse stato un accordo scritto non lo avrei preso in considerazione. Il via libera per andare ad allenare a Capodistria rappresenta il modo migliore per ringraziarlo di tutto quanto ha fatto a Trieste in questi anni».

Preso atto della situazione in casa triestina si guarda al futuro.

«Andremo avanti come abbiamo sempre fatto - assicura Giuseppe Lo Duca -. Negli ultimi anni le difficoltà non sono mancate - sottolinea con forza- eppure siamo sempre riusciti a tirare avanti. Credo di avere un pregio, quello di non guardare al passato ma di pensare solo al presente e al futuro. Sarà così anche questa volta ed è la prima cosa che mi sono preoccupato di dire ai giocatori per far capire loro come, indipendentemente dall’addio a Fredi, andremo avanti con la stessa determinazione di sempre». In vista della prossima sfida casalinga in programma sabato al PalaTrieste contro Pressano sulla panchina siederà il duo Bozzola-Oveglia. «Non ho ancora deciso il da farsi- conclude Lo Duca-. Sabato ci affideremo a una soluzione interna poi decideremo il da farsi. Sentirò anche il parere dei giocatori poi valuteremo il da farsi».

Lorenzo Gatto

e

«IN SLOVENIA UN PROGETTO IMPORTANTE»

Il tecnico: «Non è un addio ma un arrivederci»

TRIESTE «Lasciare Trieste è stato molto difficile. Per il legame che si era creato con la società, con i ragazzi, con i tifosi e con la città è stata la decisione più difficile che ho dovuto prendere in tanti anni di carriera. Alla fine ha prevalso la voglia di tornare a lavorare per vincere qualcosa di importante. Quello che mi sento di dire, dopo aver ringraziato tutti coloro che mi sono stati vicini in questi splendidi tre anni e mezzo, è che spero si tratti di un arrivederci e non di un addio. Le nostre strade si reincroceranno».

Fredi Radojkovic non nasconde la sua emozione a poche ore dalle dimissioni da tecnico della Pallamano Trieste.

Una scelta sofferta che il tecnico ha ponderato a lungo prima di accettare la proposta arrivatagli da Capodistria e annunciare al presidente Giuseppe Lo Duca le sue dimissioni.

«Ne ho parlato con il prof dopo la partita con il Bressanone- ci racconta Fredi- ma la proposta da Capodistria mi era arrivata già da giorni. Non ci ho dormito per due notti perché lasciare un gruppo di lavoro che umanamente mi ha dato moltissimo non è stato facile. Con questi ragazzi il rapporto non si interromperà: sono convinto che prima o poi torneremo a lavorare assieme. Perché la pallamano a Trieste è una realtà».

Un addio consumatosi con una lunga chiacchierata all’interno dello spogliatoio.

«Ho parlato con i giocatori raccomandando loro di accogliere bene il prossimo allenatore e cercando di non fare paragoni. Ognuno ha il suo stile, la cosa importante è riuscire a creare la stessa unità di intenti che ha caratterizzato gli ultimi anni a Trieste». (l.g.)

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No savevo niente, go letto oggi sul Piccolo...cosa dir a caldo? Giusto così per lui anche se dispiasi per noi. Tutto sommato son convinto che come disi lui le nostra strade se rincrocerà... In bocca al lupo a Fredi e alla Pallamano Trieste!

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Da "Il Piccolo":

Bozzola in panchina

TRIESTE Nel momento del bisogno la vecchia guardia non tradisce mai. Così come cinque anni fa Piero Sivini subentrò in corsa al partente Silvio Ivandija, così quest’anno Marco Bozzola ha accettato di sedere sulla panchina della Pallamano Trieste dopo l’addio di Fredi Radojkovic, tornato a casa per allenare Capodistria. Una scelta logica presa all’insegna della continuità del lavoro cominciato tre anni fa quando, dopo la rinuncia all’elite, Trieste aveva deciso di ricominciare dal basso puntando sullo sviluppo del suo settore giovanile.

«Si tratta di un incarico di grande responsabilità - sottolinea Bozzola - ma ho accettato con grande spirito di servizio consapevole del fatto che in questo momento la società ha bisogno di un passo in avanti da parte di tutti. Sostituire Fredi, per quanto lui è riuscito a dare negli ultimi anni, non è facile e forse non è neppure possibile. L’obiettivo che possiamo porci, ed è quello che personalmente cercherò di fare, è proseguire sulla strada che Radojkovic ha tracciato in questi anni portando avanti un lavoro che ci ha sempre dato grandi soddisfazioni».

Il progetto, dunque, non si ferma. la Pallamano Trieste ha il pregio di non guardarsi alle spalle ma di pensare al presente e al futuro sempre con grande ottimismo. E il futuro prossimo, in casa biancorossa, si chiama Pressano, la formazione che arriverà a Chiarbola domani sera alle 18.30.

«Una partita difficile - sottolinea Bozzola - per la forza dell’avversaria ma soprattutto per le condizioni particolari con cui arriviamo alla sfida. Ho visto un gruppo particolarmente scosso dalla partenza di Radojkovic, c’è nei giocatori una sorta di smarrimento che tutti insieme dobbiamo riuscire a superare. Per questo il lavoro che stiamo svolgendo con e Giorgio Oveglia non è soltanto di natura tecnica ma anche psicologica. Dobbiamo far capire ai giocatori che in campo andavano e continueranno ad andare loro per cui, indipendentemente da chi c’è in panchina, i risultati delle partite dipenderanno da come giocheranno. In questo senso sabato scorso contro Bressanone mi ha colpito il senso di rassegnazione con cui abbiamo accettato la sconfitta che stava maturando nei minuti finali. Ai ragazzi chiederemo grande grinta, determinazione e voglia di vincere: su queste basi si riparte per cercare di continuare a ottenere risultati».

Lorenzo Gatto

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Mi dispiace per la perdita dell' allenatore ma il problema veramente vitale per Trieste e' cosa fa il figlio??? Senza allenatore sopravviveremo anzi penso che Bozzola potra' fare molto bene dando orgoglio e voglia di giocare ai nostri muli ma il figlio?? senza quel centrale non si va lontano....

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Mi dispiace per la perdita dell' allenatore ma il problema veramente vitale per Trieste e' cosa fa il figlio??? Senza allenatore sopravviveremo anzi penso che Bozzola potra' fare molto bene dando orgoglio e voglia di giocare ai nostri muli ma il figlio?? senza quel centrale non si va lontano....

Jan DEVE restare. Se anche Jan dovesse abbandonarci, come si dice da queste parti "Caro cogoi, semo c..." .

Però...sinceramente...non vedo il motivo perchè se ne vada prima della fine del campionato....

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Mi dispiace per la perdita dell' allenatore ma il problema veramente vitale per Trieste e' cosa fa il figlio??? Senza allenatore sopravviveremo anzi penso che Bozzola potra' fare molto bene dando orgoglio e voglia di giocare ai nostri muli ma il figlio?? senza quel centrale non si va lontano....

Jan DEVE restare. Se anche Jan dovesse abbandonarci, come si dice da queste parti "Caro cogoi, semo c..." .

Però...sinceramente...non vedo il motivo perchè se ne vada prima della fine del campionato....

ma questi xe pensieri o anche queste ze notizie sentide ....c.... comincio a gaver paura..qua le ciacole diventa subito realtà!!!

:cherobeara::cherobeara::incazzado:

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Da "Il Piccolo":

PALLAMANO. A CHIARBOLA (18.30) ARRIVA PRESSANO

Trieste, via al dopo-Radojkovic

TRIESTE Ripartire in campionato cancellando la sconfitta contro Bressanone e superando il trauma causato dalla prematura partenza di Fredi Radojkovic. L’imperativo della Pallamano Trieste che questa sera (Chiarbola ore 18.30, ingresso gratuito) affronta il Pressano è vincere in un match che mette in palio punti pesanti per la zona play-off. A suonare la carica, dalla panchina, ci saranno Marco Bozzola e Giorgio Oveglia mentre in campo il compito spetterà a Marco Lo Duca, capitano di lungo corso di una squadra che vuole scuotersi superando il senso di smarrimento che il cambio di guida tecnica ha creato.

«Che ci sia bisogno di una scossa è indubbio - sottolinea Marco - in una stagione che ci ha già riservato più di qualche momento di difficoltà. La conferma di Radojkovic ci aveva dato serenità consentendoci di digerire il boccone amaro della rinuncia all’elite. Vederlo andar via è dispiaciuto a tutti anche se abbiamo capito che per lui questa era un’occasione irrinunciabile».

Da Radojkovic alla coppia Bozzola-Oveglia con l’obiettivo di continuare sulla scia dei buoni risultati ottenuti in questa prima parte di stagione. «Trovare un nuovo allenatore adesso non sarebbe stato facile - continua Lo Duca - e in ogni caso stravolgere la metodologia di lavoro a stagione in corso avrebbe potuto essere controproducente. Credo che Marco e Giorgio rappresentino la soluzione ideale perché possono dare continuità a quanto abbiamo fatto fino a oggi. Aldilà di tutto, comunque, dobbiamo trovare dentro noi stessi la forza per continuare il campionato. Il gruppo è sempre stato la forza di Trieste dovrà essere così anche adesso».

Un ultima battuta di Lo Duca sul Pressano. «Avversaria da non sottovalutare - conclude Marco - che ha nella coppia di portieri Pardales-Andriolo, nel centrale Vosca e nello straniero Bogdanov i suoi punti di forza. Dovremo sfruttare le nostre caratteristiche per imporre il ritmo più congeniale alle qualità dei nostri giocatori».

Lorenzo Gatto

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