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Giovanili BaskeTrieste


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Under 17 Regionali: BaskeTrieste-Pall. Ronchi 91-44 (24-14, 47-25, 74-34)

Continuano a viaggiare forte gli Under 17 Regionali del BaskeTrieste: nella palestra di Via Locchi i giuliani si impongono agevolmente contro la Pallacanestro Ronchi per 91-44, restando così in testa alla classifica del proprio girone.

Buone indicazioni da tutto il collettivo, dopo una gara che è rimasta equilibrata solamente nel primo quarto, con gli ospiti sotto di dieci lunghezze alla prima sirena (24-14): subito dopo Ronchi inizia a faticare in fase di costruzione del gioco, andando in affanno anche sulle rimesse da fondo campo. Dal canto suo Trieste, forte di una buona pressione difensiva, va sul +17 al 14' (33-16) aprendosi la strada con repentine e micidiali penetrazioni che gli isontini non riescono a chiudere con efficacia. Un'ulteriore accelerazione da parte dei biancorossi porta il punteggio a metà gara sul 47-25 con un buon Fragiacomo nel corso della seconda frazione, autore di 7 punti; la musica non cambia nei restanti venti minuti di match, l'assolo di Coral in attacco dà il +31 al BaskeTrieste (58-27) che, a due minuti dal termine del terzo quarto, doppia Ronchi sul 68-34 anche grazie a un Norbedo particolarmente ispirato che segna e si fa sentire anche a rimbalzo offensivo.

Con la partita abbondantemente in ghiaccio, i padroni di casa rimangono in controllo raggiungendo le 40 lunghezze di vantaggio sull' 81-41, chiudendo in tranquillità i restanti minuti del match.

Il tabellino del BaskeTrieste: Sticardini 2, Lican 9, Fragiacomo 15, Abrami 9, Roccasalva 2, Coral 13, Oggioni 4, Norbedo 8, Mariani 10, Doz 8, Da Forno 6, Ladavaz 5

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  • 10 mesi dopo...

Non c'è niente che NON condivido di quanto dice Franco Cumbat!!!

Trieste sveglia!! La Pallacanestro a Trieste in mano solo di gente competente.

I NOSTRI TALENTI TRIESTINI

Torna la famosissima rubrica “L’angolo del DS”, in cui il direttore sportivo di Azzurra Team Franco Cumbat fa il punto su un argomento molto caro alla causa di Azzurra, poco considerato però dalla Trieste cestistica degli ultimi anni: i nostri talenti triestini!

L’altra sera facevo un pò di zapping alla televisione. Mi imbatto in una telecronaca di basket, fatta dai mitici Guido Bagatta e Dan Peterson su SportItalia, della gara tra Armani Jeans Milano e Cantù, valida per il Trofeo Lombardia.

Guardo distrattamente la partita ma a un certo punto vengo colpito da una affermazione del mitico Dan su una bomba da tre punti di un giocatore: “Bravissimo questo Marco Diviac (con la C dolce…), ottimo acquisto di Cantù, sempre bravissima a pescare nelle serie minori. Questo talento farà strada!”. Guardo sbigottito la televisione e vedo che sì, è proprio Marco Diviac (con la C dura…), nato in Libertas e poi cresciuto sotto le mie “grinfie” in Azzurra.

Marco infatti, finito il minibasket, scelse di cambiare società e di venire in Azzurra, allenato dal sottoscritto. L’Azzurra ancora non lavorava nel Settore Giovanile ma si fermava poco dopo il minibasket, alla categoria Propaganda. Marco è un atleta del ’88 e Azzurra e Arcobaleno avevano i migliori giocatori di quell’annata (Diviac, Transi, Giraldi, Grimaldi, Bozic, Petronio ecc.) assieme alla Ginnastica Triestina che aveva Colli, Metz e Cigliani. Noi vincemmo tutto in quegli anni e bellissima fu la vittoria del titolo regionale Propaganda, penso nel 2000 o 2001, in finale a Mortegliano con la Ginnastica Triestina allenata dal grande “Vato” Vatovec. Fu un onore per me fare quella finale contro uno scopritore di talenti ineguagliabile come Vatovec, che alla fine della gara mi fece i suoi sinceri complimenti per il lavoro fatto con la mia squadra. Lì mi accorsi che possibilità aveva il gruppo ’88 per Trieste.

A mio modo di vedere c’erano 5 o 6 giocatori di ottimo livello su cui lavorare più 4 o 5 ragazzi non con grande futuribilità ma pronti in quel momento a giocare alla grande conoscendo bene la pallacanestro. Decisi di dare un assist a Trieste cestistica portando il supergruppo Ginnastica-Azzurra al torneo Viva Keita a Pesaro, il più importante torneo italiano della categoria, paragonabile a Fossombrone nel minibasket. Dovete sapere che per un Istruttore fare quei tornei è come fare un campionato del mondo o un europeo. Vi partecipano dalle 16 alle 24 squadre, le migliori in Italia, per una settimana di torneo, con tanto di gironi eliminatori seguiti dalle fasi successive con eliminazione diretta. Arrivare alla fine è difficilissimo anche perchè la pressione sui ragazzi e i tecnici è tanta. Vivere poi le finali a Pesaro o Fossombrone davanti a 2.000 persone è roba da far paura a tanti. Vincere vuol dire essere fortissimi. E noi vincemmo in finale contro Roma dopo un capolavoro tecnico – tattico della mia squadra. E pensare che nel quarto di finale, a 2 secondi dal termine, eravamo fuori, ma fu proprio San Marco (Diviac) a tirarci fuori dalla sconfitta con un canestro al volo all’ultimo secondo e portandoci in semifinale.

Lì capii che i ragazzi del 1988 erano di una pasta diversa. Lo dissi a tutta Trieste cestistica ma nessuno volle prendersi l’incombenza di mettere insieme questi 10 ragazzi per vincere tutto per alcuni anni e poi portarli in prima squadra. Salvo poi riprenderli una volta diventati professionisti (ricorderete tutti i rientri di Metz, Cigliani e Colli ed è mancato poco che rientrasse anche Diviac…). Un fiume di denaro e talento buttato via.

Come ho detto ultimamente, ora abbiamo i ’92 e i ’93 che sono stati sfornati da alcune società triestine (Azzurra, Don Bosco, Pallacanestro Trieste) che possono essere gli eredi di questo gruppo. Io penso, molto umilmente, che una squadra con Ruzzier, Scutiero, Bonetta, Teghini, Coronica, Moschioni, Tonut, Teghini, Catenacci, Urbani, Gordini, Floridan (e mi dimentico qualcuno, magari uno che lotta come un toro e dà l’anima ma è meglio che non lo cito) farebbero un’ottima figura in molti campionati Senior.

Spero ardentemente che Trieste non perda l’ennesimo treno. Per ora loro nelle serie maggiori non ci giocano, per scelta o per volontà. Speriamo che in futuro non continuino a giocare in serie D o solo nelle giovanili, sarebbe l’ennesimo suicidio triestino.

Con buona pace per gli amici friulani che hanno convinto Stefano Bossi, atleta del ’94 di Azzurra, nato alla Barcolana, a provare una esperienza diversa a Udine, giocando in Legadue e in C Regionale oltre che nell’under 19. Chi avrà ragione lo sapremo in futuro.

Io tifo per Trieste ma Trieste deve crescere. Ancora.

Franco Cumbat

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