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Il futuro della Pallacanestro Trieste (pensieri in libertà)


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3 minuti fa, Torniamo su ha scritto:

Premesso che questa non è la mia soluzione ma solo un alternativa alla mia proposta di azionariato popolare stile Pordenone Calcio, non hai colto un aspetto importante. Tutto passa dalla possibilità che l'Alma possa vendere a valore simbolico la loro quota. In pratica chi subentra tira fuori un milione per mettere nelle casse della PT i soldi che Alma dovrebbe dare e non darà. Ma tirare fuori solo un milione per avere il 94% delle quote di una società sana come la PT è molto poco. Niente a che vedere con la esempio dell'acquisto dell'auto per il figlio perché alla concessionaria non accettano un valore simbolico... All'investitore farebbe comodo poter spendere solo un milione. Altro che beneficienza. Non fa comodo a noi favorire tanto qualcuno di cui non si sa se fidarci. Molto meglio l'azionariato popolare e poi la ricerca dello sponsor se i tempi lo consentono

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Per me tutto passa solo da un nuovo investitore, alla quale poi in futuro si potrebbe affiancare l'azionariato popolare, ma quest'ultimo non potrà coprire chissà quali cifre quindi resta fondamentale avere un investitore.

Ad oggi, sinceramente, farei carte false perchè una Leonis si faccia avanti...

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Ok. Che uno entri con l'accordo di lasciare no... Sono d'accordo 

Ma che uno entri per rimanerci non è impossibile 

Due le difficoltà: trovare qualcuno che sia disponibile ed effettuare la transizione in questo momento turbolento anche dal punto di vista giudiziario 

Sul primo punto non la vedo impossibile.  Giustamente è stato fatto il nome della Leonis. Poi che siano "altri boni" pazienza... co' gaveremo la fila fora de la porta faremo i schizinosi...

Anche trovar uno sponsor in a1 non dico sia una passeggiata però non è certo impossibile... ci riescono in tanto, in ambienti ben più deprimenti del nostro 

Sul secondo punto ... questo mi preoccupa di più perché non so quanto sia semplice vendere una proprietà in questo momento sia per le "difficoltà " in cui grava chi vende sia per un eventuale rischio di chi compra di vedersi accollare eventuali pendenze che potrebbero scaturire. 

L'ideale sarebbe riuscire a liberarsi di Scavone e trovare uno sponsor che ci porti ad un budget modesto ( tipo quello di Cremona che infatti gravita in zona retrocessione) per poi attirare una volta puliti un compratore più importante

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14 minuti fa, Torniamo su ha scritto:

Premesso che questa non è la mia soluzione ma solo un alternativa alla mia proposta di azionariato popolare stile Pordenone Calcio, non hai colto un aspetto importante. Tutto passa dalla possibilità che l'Alma possa vendere a valore simbolico la loro quota. In pratica chi subentra tira fuori un milione per mettere nelle casse della PT i soldi che Alma dovrebbe dare e non darà. Ma tirare fuori solo un milione per avere il 94% delle quote di una società sana come la PT è molto poco. Niente a che vedere con la esempio dell'acquisto dell'auto per il figlio perché alla concessionaria non accettano un valore simbolico... All'investitore farebbe comodo poter spendere solo un milione. Altro che beneficienza. Non fa comodo a noi favorire tanto qualcuno di cui non si sa se fidarci. Molto meglio l'azionariato popolare e poi la ricerca dello sponsor se i tempi lo consentono

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Ecco, grazie, capito meglio

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Non so quest' anno ma l'anno scorso Cremona è andata ai playoff e finale coppa Italia con un budget di 2.7 milioni.

Facendo un paio di conti il palasport circa 1.5 milioni ce li può dare ( diciamo più 1.3 o 1.4). Non so quanto siano i diritti tv e gli sponsor minori ma diciamo che almeno a 1.8 ci arriviamo. Basterebbe uno sponsoretto da 7 o 800 k... mica sarà impossibile no?

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Non mi sono ancora ripreso.

Dico solo che personalmente (e credo che questo freghi nulla a nessuno) non credo di essere in grado di riprendermi da un ulteriore fallimento o ripartenza dal basso. O si riesce a salvare la categoria, in ristrettezze magari, o tiro giù la saracinesca della passione. Non credo al post di @forest di qualche giorno fa, non posso pensare che sia inevitabile passare dei cicli in cui fai tabula rasa di generazioni di tifosi. Alti e bassi sportivi ci stanno, ma nella continuità di gestioni societarie accettabili, ma in 25 anni a Trieste abbiamo avuto 3 fallimenti nel calcio (Biasin comprò una società tecnicamente fallita), 1 relocation 1 fallimento e adesso questo nella pallacanestro. A me questo non sembra “normale” nè sostenibile dal tifoso e appassionato. Non conosco altre realtà di medie dimensioni come la nostra che sia stata costretta a vivere tutto ciò.

Il secondo punto è che se questa società, fondamentale sana (al netto di esssere stata utilizzata in parte come lavatrice e in parte come costruzione di una facciata presentabile), con un patrimonio di competenze, entusiasmo, eccellenze tecniche e sportive, partnership di altissimo profilo internazionale e da ultimo gestore di un palazzo moderno e capiente non riesce ad attirare investitori ORA non lo farà mai.

Della serie o si chiude una porta e si apre un portone ora o prendiamo atto che a Ts la pallacanestro di alto livello non è sostenibile.

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6 minuti fa, poli ha scritto:

Non mi sono ancora ripreso.

Dico solo che personalmente (e credo che questo freghi nulla a nessuno) non credo di essere in grado di riprendermi da un ulteriore fallimento o ripartenza dal basso. O si riesce a salvare la categoria, in ristrettezze magari, o tiro giù la saracinesca della passione. Non credo al post di @forest di qualche giorno fa, non posso pensare che sia inevitabile passare dei cicli in cui fai tabula rasa di generazioni di tifosi. Alti e bassi sportivi ci stanno, ma nella continuità di gestioni societarie accettabili, ma in 25 anni a Trieste abbiamo avuto 3 fallimenti nel calcio (Biasin comprò una società tecnicamente fallita), 1 relocation 1 fallimento e adesso questo nella pallacanestro. A me questo non sembra “normale” nè sostenibile dal tifoso e appassionato. Non conosco altre realtà di medie dimensioni come la nostra che sia stata costretta a vivere tutto ?ciò.

Il secondo punto è che se questa società, fondamentale sana (al netto di esssere stata utilizzata in parte come lavatrice e in parte come costruzione di una facciata presentabile), con un patrimonio di competenze, entusiasmo, eccellenze tecniche e sportive, partnership di altissimo profilo internazionale e da ultimo gestore di un palazzo moderno e capiente non riesce ad attirare investitori ORA non lo farà mai.

Della serie o si chiude una porta e si apre un portone ora o prendiamo atto che a Ts la pallacanestro di alto livello non è sostenibile.

Concordo. Vale lo stesso per me, sarà brutto ma un ennesimo fallimento e ripartenza da serie minori farebbero vacillare pesantemente la mia passione verso la pall.ts; temo che nel caso appenderei la mia passione al chiodo...almeno per qualche anno...

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18 minuti fa, poli ha scritto:

Non mi sono ancora ripreso.

Dico solo che personalmente (e credo che questo freghi nulla a nessuno) non credo di essere in grado di riprendermi da un ulteriore fallimento o ripartenza dal basso. O si riesce a salvare la categoria, in ristrettezze magari, o tiro giù la saracinesca della passione. Non credo al post di @forest di qualche giorno fa, non posso pensare che sia inevitabile passare dei cicli in cui fai tabula rasa di generazioni di tifosi. Alti e bassi sportivi ci stanno, ma nella continuità di gestioni societarie accettabili, ma in 25 anni a Trieste abbiamo avuto 3 fallimenti nel calcio (Biasin comprò una società tecnicamente fallita), 1 relocation 1 fallimento e adesso questo nella pallacanestro. A me questo non sembra “normale” nè sostenibile dal tifoso e appassionato. Non conosco altre realtà di medie dimensioni come la nostra che sia stata costretta a vivere tutto ciò.

Il secondo punto è che se questa società, fondamentale sana (al netto di esssere stata utilizzata in parte come lavatrice e in parte come costruzione di una facciata presentabile), con un patrimonio di competenze, entusiasmo, eccellenze tecniche e sportive, partnership di altissimo profilo internazionale e da ultimo gestore di un palazzo moderno e capiente non riesce ad attirare investitori ORA non lo farà mai.

Della serie o si chiude una porta e si apre un portone ora o prendiamo atto che a Ts la pallacanestro di alto livello non è sostenibile.

mi associo

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sono sulla stessa lunghezza d'onda di Poli

in 25 anni abbiamo avuto solo nel basket il '94, il '99 in cui fummo salvati dai 4 soci dopo la buffonata di Frank Garza, il 2004 e anche nel 2011-12, se non erro, un socio di cui non ricordo il nome che contribuiva per ben 300k si dileguò a stagione in corso rischiando di mandare a monte una cavalcata straordinaria in DNA

nel 2013 ricordiamo tutti quello che accadde

rispetto a 20-25 anni fa la situazione a Trieste è pure peggiorata perchè Acegas è stata assorbita da Hera, CRT da Unicredit e Lloyd Adriatico da Allianz, dunque realtà radicate nel territorio sono entrate a far parte di entità di respiro nazionale o internazionale che poco o nulla hanno da spartire di specifico con Trieste

la realtà imprenditoriale di Trieste non consente di sostenere una società di basket di alto livello e i messia che arrivano da fuori hanno dato ampia dimostrazione di essere quanto di più precario esiste

Trieste e Cantù sono state le uniche 2 società di A con proprietà totalmente scollegate dal territorio e tutti abbiamo visto com'è finita

aggiungo che anch'io, pur apprezzando l'equilibrio e la saggezza dei post di Forest sull'argomento, li trovo irritanti

personalmente io non riparto dal basso, mi sono rotto i coglioni

ho provato in questi 3 anni un entusiasmo incredibile e di questo sono e sarò grato a Mauro che ha costruito questo capolavoro purtroppo su basi d'argilla, anzi forse di me**a

ma ora basta, per l'amor di Dio basta

sono disposto ad andare al pala in queste ultime partite pagando il biglietto pur avendo l'abbonamento se questo può servire a chiudere la stagione in modo dignitoso, senza un finale umiliante

lo farei con una malinconia infinita dopo le serate magnifiche trascorse in quell'arena, se non mi viene chiesto di contribuire comprando il biglietto probabilmente non vado più

poi ad ogni modo chiudo il mio personale libro del basket triestino e lo archivio nella libreria dove conservo i romanzi più belli e talvolta più sofferti 

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Comprendo lo sconforto, Poli, ma perché mai non dovrebbe essere possibile?

Se fra 10 anni il Biasin di turno, ma può anche essere una multinazionale o quel che pare a te, decide di investire, si riparte.

C'è un leit-motiv che accompagna il primo post sull'argomento di quasi tutti gli utenti, ovvero: in fondo me l'aspettavo, ma non così presto.

Ok, se fosse successo fra due anni cambiava molto?

È verissimo quel che scrivi quanto alla quantità di fallimenti e disastri vari dalle nostre parti, e senza alcun cinismo ma solo con amara rassegnazione lo trovo inevitabile.

Perché si è dimostrato più volte che a livello imprenditoriale il nostro territorio non dà nulla, o comunque nulla che permetta di sostenere l'attuale realtà cestistica o calcistica, e le accomuno perché a grandi linee il budget annuo necessario per una stagione come la presente è più o meno sovrapponibile.

Se domattina Mario Biasin finisce sotto... un canguro, probabilmente finisce anche la Triestina così come la stiamo vivendo, inutile far finta di no.

Per nostra natura siamo costretti a prendere quel che viene, e beata l'ora che viene, e del resto puoi leggere qua sopra che "vegni pur xxx, basta che ne salvi, no semo nelle condizioni de far i schizzinosi", il che è drammaticamente vero e ci rende automaticamente meta privilegiata per maneggioni e avventurieri.

Questo è, inutile fingere il contrario.

Tuttavia, è pur vero che in un modo o nell'altro dai fallimenti e dalle disavventure che citi ci siamo sempre rialzati, e quindi l'"adesso o mai più" non ha storicamente ragione di esistere.

Infine, ultima osservazione: per me, piuttosto che niente mi tengo il piuttosto.

Se non si può tenere una A1 di buon livello, vada per una A1 lacrime e sangue 

E sennò, scendendo, una A2 sarà sempre meglio di una B2, perché al di là della comprensibilissima rabbia del momento, poi a un certo punto bisogna fare i conti con la realtà, e la realtà è che la A1 l'abbiamo vista pochi mesi negli ultimi vent'anni, o giù di lì.

Quindi si elabora il lutto e si va avanti, o almeno io la penso così.

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11 minuti fa, forest ha scritto:

Comprendo lo sconforto, Poli, ma perché mai non dovrebbe essere possibile?

Se fra 10 anni il Biasin di turno, ma può anche essere una multinazionale o quel che pare a te, decide di investire, si riparte.

C'è un leit-motiv che accompagna il primo post sull'argomento di quasi tutti gli utenti, ovvero: in fondo me l'aspettavo, ma non così presto.

Ok, se fosse successo fra due anni cambiava molto?

È verissimo quel che scrivi quanto alla quantità di fallimenti e disastri vari dalle nostre parti, e senza alcun cinismo ma solo con amara rassegnazione lo trovo inevitabile.

Perché si è dimostrato più volte che a livello imprenditoriale il nostro territorio non dà nulla, o comunque nulla che permetta di sostenere l'attuale realtà cestistica o calcistica, e le accomuno perché a grandi linee il budget annuo necessario per una stagione come la presente è più o meno sovrapponibile.

Se domattina Mario Biasin finisce sotto... un canguro, probabilmente finisce anche la Triestina così come la stiamo vivendo, inutile far finta di no.

Per nostra natura siamo costretti a prendere quel che viene, e beata l'ora che viene, e del resto puoi leggere qua sopra che "vegni pur xxx, basta che ne salvi, no semo nelle condizioni de far i schizzinosi", il che è drammaticamente vero e ci rende automaticamente meta privilegiata per maneggioni e avventurieri.

Questo è, inutile fingere il contrario.

Tuttavia, è pur vero che in un modo o nell'altro dai fallimenti e dalle disavventure che citi ci siamo sempre rialzati, e quindi l'"adesso o mai più" non ha storicamente ragione di esistere.

Infine, ultima osservazione: per me, piuttosto che niente mi tengo il piuttosto.

Se non si può tenere una A1 di buon livello, vada per una A1 lacrime e sangue 

E sennò, scendendo, una A2 sarà sempre meglio di una B2, perché al di là della comprensibilissima rabbia del momento, poi a un certo punto bisogna fare i conti con la realtà, e la realtà è che la A1 l'abbiamo vista pochi mesi negli ultimi vent'anni, o giù di lì.

Quindi si elabora il lutto e si va avanti, o almeno io la penso così.

Ci sta l'ultima parte del tuo posto, siamo nell'ambito di sentimenti completamente personali. Io non la vivo così. Troppa sofferenza, troppa disillusione, specie con quanto fatto dalla pallacanestro, sembra(va) il perfetto finale ad un crescendo virtuoso, a livello societario e sportivo. Anni di passetti oculati, di mattoncini per un gran finale splendido, la promozione di Trieste non è quella di Torino, o della Fortitudo di quest'anno per intenderci. 

E io non me l'aspettavo, probabilmente la distanza mi ha tenuto lontano dai "sussurri" o semplicemente da una conoscenza + approfondita della situazione. 

Questa vacuità, questa perenne insicurezza non possono accompagnare la mia passione e il mio essere tifoso, se è così ne faccio personalmente a meno.

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Per me tutto passa solo da un nuovo investitore, alla quale poi in futuro si potrebbe affiancare l'azionariato popolare, ma quest'ultimo non potrà coprire chissà quali cifre quindi resta fondamentale avere un investitore.
Ad oggi, sinceramente, farei carte false perchè una Leonis si faccia avanti...
Pian! Niente carte FALSE! :-) (è una battuta. Spero di capisca)

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Beh.. Che le cose più o meno sarebbero cambiate ce lo potevamo anche attendere ma probabilmente non così, né per i tempi né per i modi. Speravo avremmo vissuto almeno due o tre anni di gloria e poi magari pazienza. Nemmeno completare la stagione in tranquillità è dura.

Il mese scorso durante la pausa mi ero andato a leggere qualche pagina del forum di anni fa. Di quando si perdeva contro patti e si combatteva con Bassano. Io non c'ero,  Non solo nel forum,  avevo mollato. Avevo mollato dopo il 2004. Non ce l'avevo fatta a continuare ad alimentare la passione. Solo 10 anni prima eravamo al top in Italia e quasi in Europa.. e dopo tanti barcamenamenti ripartire dalla b? Ho mollato completamente 

Tanto che nemmeno mi sono tenuto al corrente delle vicissitudini del nostro basket.  Finché nel 2014 sono capitato per caso ma proprio per caso al palats e ho visto una partita contro Ravenna e la passione si è riaccesa subito. 

Da lì come sappiamo è stato un crescendo ma mi sono perso i 10 anni di mediocrità precedenti. Ho letto invece i commenti di molti di voi che ci sono sempre stati , come Alvin, e vi ho ammirato (pensiamo a quello che hanno fatto pinot e gli altri) in qualche modo e anche quasi invidiato.  Mi sono detto che per godere appieno della risalita devi esserci anche durante la caduta. E mi è dispiaciuto non esserci stato quando si giocava a Monfalcone. Mi sono perso qualcosa... ma ora ho tanta paura di avere un'altra chance...

Comunque volebo dire che io forse no, ma voi vi meritereste  davvero almeno qualche anno di gloria in più con questa squadra.

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Non mi sono ancora ripreso.
Dico solo che personalmente (e credo che questo freghi nulla a nessuno) non credo di essere in grado di riprendermi da un ulteriore fallimento o ripartenza dal basso. O si riesce a salvare la categoria, in ristrettezze magari, o tiro giù la saracinesca della passione. Non credo al post di [mention=6003]forest[/mention] di qualche giorno fa, non posso pensare che sia inevitabile passare dei cicli in cui fai tabula rasa di generazioni di tifosi. Alti e bassi sportivi ci stanno, ma nella continuità di gestioni societarie accettabili, ma in 25 anni a Trieste abbiamo avuto 3 fallimenti nel calcio (Biasin comprò una società tecnicamente fallita), 1 relocation 1 fallimento e adesso questo nella pallacanestro. A me questo non sembra “normale” nè sostenibile dal tifoso e appassionato. Non conosco altre realtà di medie dimensioni come la nostra che sia stata costretta a vivere tutto ciò.
Il secondo punto è che se questa società, fondamentale sana (al netto di esssere stata utilizzata in parte come lavatrice e in parte come costruzione di una facciata presentabile), con un patrimonio di competenze, entusiasmo, eccellenze tecniche e sportive, partnership di altissimo profilo internazionale e da ultimo gestore di un palazzo moderno e capiente non riesce ad attirare investitori ORA non lo farà mai.
Della serie o si chiude una porta e si apre un portone ora o prendiamo atto che a Ts la pallacanestro di alto livello non è sostenibile.


Ben detto. Dobbiamo chiudere una porta e far su che si apra un portone!

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Non so quest' anno ma l'anno scorso Cremona è andata ai playoff e finale coppa Italia con un budget di 2.7 milioni.
Facendo un paio di conti il palasport circa 1.5 milioni ce li può dare ( diciamo più 1.3 o 1.4). Non so quanto siano i diritti tv e gli sponsor minori ma diciamo che almeno a 1.8 ci arriviamo. Basterebbe uno sponsoretto da 7 o 800 k... mica sarà impossibile no?
Lo sponsor si trova. Lo ha trovato Cantù con una situazione societaria fallimentare. Il problema primario è trovare chi diventa proprietario della PT al posto dell'Alma. Ricordiamoci che la nostra società è sana e non è come Torino o Siena piena di debiti. Lo scoglio potrebbe essere un altro. Il futuro commissario giudiziale dell'Alma dovrebbe dare il consenso a vendere a valore irrisorio la loro quota. Se lo fa chi subentra lo troviamo. Senza azionariato popolare però si rischia di trovare un altro che non è tanto meglio degli uscenti.

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Non sono tra quelli che auspicano un intervento di Generali (cosa impossibile del resto) o di Illy, che sappiamo già, se ne frega altamente del basket e dello sport in generale. Ma proprio su quest’ultima azienda vorrei spendere due parole. Nel passato, nonostante l’amarezza per il tradimento di Stefanel, gioimmo in parte per il salvagente lanciato dagli imprenditori di via Flavia, che permisero se non altro di continuare a vedere un basket di buon livello tra A1 e A2 anche con altri marchi. Peró quella volta c’erano delle ragioni politiche alla base di tutto. Riccardo Illy diventó sindaco ed in seguitò governatore. Ora quell’esigenza non c’è e quindi chissenefrega della prima squadra di basket della città. Nel frattempo il gruppo Illy è diventato una realtà da mezzo miliardo di euro. Ecco, con una società di basket estranea al casino di Napoli e soprattutto senza debiti e molto ben organizzata, con la possibilità di fare le coppe europee, forse questa sarebbe una buona occasione per dimostrare alla città che le cose si fanno senza per forza che ci sia un tornaconto politico ma solo per amore verso una città che tanto ha dato e puó ancora dare al basket italiano. Gliene saremmo grati in eterno. Utopia ? Certamente, ma credo che alcune aziende radicate nel territorio possano e debbano dare il loro contributo quando c’è bisogno. Probabilmente è solo uno sfogo ma in cuor mio ci spero sempre.

Io nel mio piccolo ho portato a Trieste 7 anni fa un’azienda internazionale con zero legame che pur non dando contributi milionari è rimasta fedele negli anni a questa piazza. Sarebbe ora che quei pochi imprenditori locali con una potenzialità accertata, facciano la loro parte senza per forza pretendere qualcosa in cambio se non quella di una buona pubblicità. Hanno nel loro portafoglio anche altri marchi interessanti. Li sfruttino.

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9 minuti fa, Torniamo su ha scritto:


 

 


Ben detto. Dobbiamo chiudere una porta e far su che si apra un portone!

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Concordo!! magari sarà così e tra un pò rideremo e saremo qui a ricordare quei giorni in cui ci stavamo cacando addosso :-)....sarebbe tutto sommato un bel finale!!

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9 minuti fa, mavericks62 ha scritto:

Non sono tra quelli che auspicano un intervento di Generali (cosa impossibile del resto) o di Illy, che sappiamo già, se ne frega altamente del basket e dello sport in generale. Ma proprio su quest’ultima azienda vorrei spendere due parole. Nel passato, nonostante l’amarezza per il tradimento di Stefanel, gioimmo in parte per il salvagente lanciato dagli imprenditori di via Flavia, che permisero se non altro di continuare a vedere un basket di buon livello tra A1 e A2 anche con altri marchi. Peró quella volta c’erano delle ragioni politiche alla base di tutto. Riccardo Illy diventó sindaco ed in seguitò governatore. Ora quell’esigenza non c’è e quindi chissenefrega della prima squadra di basket della città. Nel frattempo il gruppo Illy è diventato una realtà da mezzo miliardo di euro. Ecco, con una società di basket estranea al casino di Napoli e soprattutto senza debiti e molto ben organizzata, con la possibilità di fare le coppe europee, forse questa sarebbe una buona occasione per dimostrare alla città che le cose si fanno senza per forza che ci sia un tornaconto politico ma solo per amore verso una città che tanto ha dato e puó ancora dare al basket italiano. Gliene saremmo grati in eterno. Utopia ? Certamente, ma credo che alcune aziende radicate nel territorio possano e debbano dare il loro contributo quando c’è bisogno. Probabilmente è solo uno sfogo ma in cuor mio ci spero sempre.

Io nel mio piccolo ho portato a Trieste 7 anni fa un’azienda internazionale con zero legame che pur non dando contributi milionari è rimasta fedele negli anni a questa piazza. Sarebbe ora che quei pochi imprenditori locali con una potenzialità accertata, facciano la loro parte senza per forza pretendere qualcosa in cambio se non quella di una buona pubblicità. Hanno nel loro portafoglio anche altri marchi interessanti. Li sfruttino.

Sarebbe probabilmente anche buon marketing, soprattutto se andassimo in Europa, ma solo a livello di sponsor. Cioè penso che se entrassero in questo ordine di idee forse potrebbero mettere una milionata, ma il resto dovrebbe venire da una proprietà solida.

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6 minuti fa, Guiz ha scritto:

non per difender Scavone (anzi) ma succedi spesso che i avvocati te "consigli" de non risponder, almeno al primo interrogatorio

semplice strategia...

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9 ore fa, mario-manzanese ha scritto:

Ci sono una infinità di aziende che hanno difficoltà ad affrontare le spese correnti, che alle varie scadenze fanno i salti mortali per reperire i fondi necessari, si fanno anticipare fatture in banca etc. Un piano finanziario non deve per forza essere basato su liquidità in cassa ma anche su una cronologia di entrate. Chiaro che farebbe comodo avere i fondi già in casa ma se il tuo AD ti chiede i soldi per 3 mesi di stipendi e tu gli rispondi che glieli darai di mese in mese... si adatta così.... e se tu rispetti le scadenze va bene. Diciamo che la questione non dipende dalla volontà dell'AD ma dalla volontà di chi mette i soldi.

Mario fai un'osservazione banalmente errata e non hai capito il mio ragionamento nella sostanza:   e' ovvio che se io dico  spese correnti non intendo dire "soldi contanti" ma tutte quelle situazioni  finanziarie che permettono ad un'azienda di non dover dipendere dal padrone delle quote e/o azioni.  Non e' una societa' di persone questa. Mi pare  facile da capire.   E' ovvio che i soldi me li puo' prestare una banca o una finanziaria con la quale ho accordi e fidi e se questi accordi hanno delle date, esempio  da settembre a giugno, il fatto che la Societa' Pallacanestro non e' implicata  e non ha i conti bloccati automaticamente nessuna banca puo' chiudere i rubinetti! Certamente ridiscuteranno a giugno e chiederanno garanzie ma questo riguarda il futuro. Io mi sono limitato a dire: per la gestione attuale fino alla fine campionato.

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9 ore fa, gus ha scritto:

Infatti.

Nello sport italiano, spesso si inizia la stagione con un budget di entrate solo previste ma da reperire in corso d'opera

Vale per te ma anche per Mario Manzanese ovviamente:  Io conosco  moltissime societa' sportive ben amministrate,  che partecipano a campionati semiprofessionistici o professionistici che si gestiscono con le proprie possibilita' per  le spese correnti di un campionato. Ovvio che se devo acquistare un nuovo giocatore in corso d'annata sportiva, devo chiedere al "proprietario" di aumentare il capitale, ma non certo per le spese correnti (cioe' compensi ai giocatori e collaboratori cont. sociali tasse ecc.) che devono (non possono ma devono) essere gia' comprese nel budget iniziale. mi pare cosi' ovvio. Poi le altre osservazioni vostre sono ben plausibili e non le contesto certo.

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6 ore fa, Guiz ha scritto:

Quello che si deve fare ora è scandire i tempi. Finire la stagione con quello che c'è in cassa e se non basta bussare la porta agli innominabili o qualchedun altro disposto ad aiutare, ma allo stesso tempo mettere in chiaro che questa gestione termina con l'ultima partita di campionato (o play off se ci arriviamo). Il giorno dopo il board si deve dimettere in toto e fa delle nuove nomine con il solo incarico di trovare nuovi acquirenti. Tutto il merchandising con il nome Alma sparisce così come varie dizioni pubblicitarie. Poi preghi...

E' il procedimento logico. Io insisto con la speranza play off (magari anche solo il primo turno contro l'Armani Jeans ma sai che visibilita'!)  Quello che e' basilare secondo me e' che si parli sempre e solo di Pallacanetro Trieste e di Allianz Arena.  Per il futuro ovvio che ci deve sperare che non ci siano inghiipi legali per la vecchia gestione ma il fatto del non coinvolgimento diretto dovrebbe essere garanzia per un compratore che fiuta l'affare di rilevare una societa'  a costi minimi e con la possibilita' della serie A1.. Certo negli anni 90 sarebbe stato molto piu' facile.

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