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PREMIER LEAGUE 2014/15


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Tranne il West Ham (2-2 sul campo dello Stoke City) le prime vincono tutte, e la classifica resta immutata fatta eccezione appunto per gli Hammers raggiunti al quarto posto dall'Arsenal, che passeggia (3-0) sull'improponibile Burnsley.

Il Chelsea da pronostico batte il QPR: gran gol di Oscar e sembra tutto facile, invece gli ospiti pareggiano addirittura con un gol di tacco.

Poco male: ci pensa Hazard a rimettere le cose a posto.

La favola del Southampton continua: i Saints vincono 1-0 sul campo dell'Hull City, e sono ancora secondi a meno quattro dai Blues, e davanti a compagini costruite con budget enormemente superiori.

Terzo è sempre il City, che aveva davanti il non facile ostacolo rappresentato dal derby con lo United.

Derby che non ha affatto tradito le attese, condizionato però dall'espulsione di Smalling che ha lasciato gli uomini di Van Gaal in 10 nel finale del primo tempo.

Ha risolto Aguero, in una partita che nella ripresa è stata entusiasmante con continui capovolgimenti di fronte e occasioni da ambo le parti.

Lo United sembra in crescita, ma il nono posto con soli 13 punti in 10 gare suona stonatissimo dopo una campagna acquisti in cui sono stati spesi milioni a cascata..

Da centrocampo in su la squadra adesso è fortissima (Di Maria, Rooney e Januzay dietro a Van Persie, in attesa del rientro di Falcao, se li possono permettere in pochissimi) ma dietro c'è ancora parecchio su cui metter mano.

Il City continua a sembrarmi un'incompiuta: sprazzi di gran calcio alternati a pause incomprensibili hanno reso anche la vittoria di oggi (1-0 a mezz'ora dalla fine in 11 contro 10) una roba da doversi sudare fino all'ultimo secondo.

Il City gioca davvero bene mezz'ora a partita, e non sempre può bastare.

I Citizens restano comunque a -6 dal Chelsea.

Continua invece a perdere il Liverpool, che si arrende pure sul campo del Newcastle (0-1) e in attesa del rientro di Sturridge continua la sua caduta libera.

Due piccole curiosità: in Championship, dove il mio Nottingham è partito alla grandissima ma adesso è in piena crisi, Cellino ha già cambiato quattro allenatori in tre mesi, e viene dileggiato da tifosi e stampa del Leeds e non solo.

Arrivato con l'aria di chi spiegherà come si fa calcio, fa i conti con un torneo di livello enormemente superiore a quanto egli si attendesse (la Championship è il quinto campionato europeo per fatturato) e il suo Leeds, che doveva tornare prontamente in Premier, si dibatte al diciannovesimo posto.

Intanto, una categoria più sotto, Mauro Milanese fa il suo esordio da allenatore del Lleyton Orient venendo raggiunto sul 2-2 al 90' dal Coventry.

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In galera xe finì perchè gà calpestà qualche pie.

esatto.... ve racconto una storia.... Corsica, villaggio turistico dove iero responsabile vela.... ghe iera un splendido anfiteatro per 600 de lori in pietra... l'anno dopo rivo de notte e non lo trovo più... un prà al suo posto.... bouh... el giorno dopo i me disi che la Comission Edilizia ga trova che non iera tutto a posto e i ghe lo ga fatto abbatter cole ruspe inveze de farghe meter a posto quel che no iera ben... bon i fa far un novo de pacca, pronto per inizio stagion... riva la Commission e no i ghe dà l'agibilità... perché?... no ghe iera i cartei verdi con indicada la via de fuga in caso de pericolo... i gradoni e el palco gaveva tutto prati intorno... e quando tornerà la Commission che femo meter sti cartei?... a fine stagion.... cussì funziona in quei posti....

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Ieri sera (più notte che sera) bellissimo film sulla storia di Brian Clough. Mi sa che in quei anni, il calcio Inglese assomigliava più al rugby che al calcio, inevitabile che anche sugli spalti le cose non fossero tanto diverse.

Non sono d'accordo su questo: Clough fu un gran bel fiore nel deserto tattico del calcio inglese

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Sì sì, era Maledetto United. Atletico, mi riferivo proprio al passaggio dove Clough, a Leeds, cercava di far giocare a "calcio", gente che vinceva giocando a wrestling....... mi e sembrato di cogliere l"idea che, durante quel periodo, si pensasse più a "menare" che a giocare e che, appunto, Clough ebbe il merito di iniziare un cambiamento.

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Sì sì, era Maledetto United. Atletico, mi riferivo proprio al passaggio dove Clough, a Leeds, cercava di far giocare a "calcio", gente che vinceva giocando a wrestling....... mi e sembrato di cogliere l"idea che, durante quel periodo, si pensasse più a "menare" che a giocare e che, appunto, Clough ebbe il merito di iniziare un cambiamento.

assolutamente d'accordo

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Nessun dubbio su quale sia il big-match di questo turno di Premier: Liverpool-Chelsea, oggi pomeriggio alle 13.45, è LA partita.

In riva al Merseyside la aspettano da sei mesi, ovvero da quando il Liverpool era praticamente Campione d'Inghilterra e poteva permettersi due risultati su tre ospitando il Chelsea.

Invece i Blues vinsero 2-0 ad Anfield, e le immagini di Mourinho che si batte il petto davanti al settore ospiti in delirio hanno fatto il giro del mondo.

Da quella botta terrificante il Liverpool non si è ancora ripreso, e non cè stadio in Inghilterra che ospiti i Reds senza intonare la canzoncina che ha per tema Gerrard che va col c**o per terra e il titolo che vola via.

La partenza di Suarez è stata (o meglio, avrebbe dovuto essere) compensata dagli arrivi dei vari Balotelli, Lallana, Lambert, Lovrien ecc., ma sin qui dei 120 milioni spesi (a fronte dei quasi ottanta incassati per Suarez) non c'è traccia nei risultati.

Rodgers sa bene che la gara di oggi è l'occasione giusta per una rinascita: fai a pezzi il tuo incubo e la vita tornerà a sorriderti.

Lo sa al punto da aver lasciato fuori otto titolari contro il Real, consapevole primo che l'avrebbe persa comunque, secondo che la qualificazione in Champions passa comunque per le prossime due partite e terzo che quello che il suo popolo vuole è lo scalpo di Mourinho, e lo vuole oggi.

Dall'altra parte c'è un Chelsea che mercoledì ha limitato il turnover a quattro titolari, che ha il primo posto nel girone di Champions in tasca (gli basta un pari con lo Shalke a renderlo matematico, e se anche perdesse sarebbe primo ugualmente battendo in casa lo Sporting) e soprattutto non ha ancora perso nelle prime diciassette gare di questa stagione.

Un Chelsea che fin qui ha dato precedenza alla Premier, puntando a scavare un solco fra sè e le avversarie che sia incolmabile quando la Champions entrerà nel vivo.

Favoriti i Blues, senza dubbio, ma il clima che troveranno sarà di quelli tosti.

"You'll never walk alone" parte alle 13.40, impossibile perdersela.

Modificato da forest
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Vittoria Chelsea onestamente meritata.

Sotto quasi subito per una autorete sfigata (deviazione determinante e involontaria di Cahill) i Blues hanno preso possesso della partita, hanno pareggiato rapidamente

(ancora Cahill, e chissà se il giudice di porta avrebbe visto quel che la tecnologia ha individuato immediatamente) e poi hanno dato la sensazione di doverla vincere quasi per inerzia.

a decidere è il decimo gol in Premier per Diego Costa, e stona terribilmente lo zero sulla casella gol fatti alla voce Balotelli, anche oggi impalpabile.

Diciottesimo risultato utile stagionale per il Chelsea (su diciotto gare) che saluta un City in crisi d'identità (pari sul campo del QPR).

Resiste il solo, eroico Southampton, vincitore per 2-0 sull'Hull City e ancora a quattro punti dalla truppa di Mourinho.

Altro pari per il West Ham, che spreca l'occasione d'oro per avvicinare il City, e 1-0 senza convincere per lo United.

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Liverpool in nettissima involuzione, e pensare che a inizio stagione avevo pronosticato una grande stagione (in premier) per i reds... credo che incida tantissimo l'assenza di Suarez (l'attacco dei Reds era lui) e l'involuzione di Gerrard, ormai al digestivo.

A queste cause, certe, va aggiunta una campagna acquisti discutibile, un contraccolpo affatto digerito dopo il titolo perso l'anno scorso e l'infortunio di Sturridge, fin qui praticamente mai impiegato.

E, naturalmente, mentre le vittorie portano autostima e sicurezza, le sconfitte aumentano dubbi e incertezze.

La stagione è ancora lunga, però, e a parte il titolo ormai andato sono ancora in corsa per un posto in Champions (ne passano quattro) e per raggiungere gli ottavi nella Champions medesima (servono sei punti in due partite, ma Basilea e Ludogorets non sono roba insormontabile).

La stampa inglese dice che potrebbe essere anticipato l'arrivo di Origi, previsto per l'anno prossimo, e certamente Balotelli è sul giro d'aria.

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