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CAMPIONATO DI CALCIO SERIE A 2015/16 THREAD UFFICIALE


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ma anche (e secondo mi soprattutto) per palese incapacità manageriale

chi dei attuali dirigenti del calcio gavessi la capacità de portar avanti un progetto come quel della premier (o della bundesliga)?

poi certo, semo un paese che fa fora i Enrico Mattei e proteggi i ladri de galline...

È del tutto evidente.

Organizza un prodotto serio e vendibile e vedi se non vengono ad investire.

Ma finchè a decidere è gente tenuta per le palle dai grandi club cosa vuoi riformare....

Modificato da forest
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el prodotto serio e vendibile te lo crei se lo Stato te lo lasa far....... no xe che el calcio sia un'entità astratta fora dal sistema Italia e...... ri


Mah, vedi un pò tu: ha vinto il Leicester con 10 punti di vantaggio, Liverpool e Chelsea sono ottava e decima, il Southampton è in EL e probabilmente ci andrà pure il West Ham.
Fai te...

Vabbe..... lasemo perder va che xe meio.... unica ecezzion in tot anni....... e per ti xe la normalità....... ok....

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Ma Caio, capiso che son solo mi qua dentro a dir "sciocchezze", ma sta storia del "stato cattivo che no te lasa far le robe" non sta in pie. O, meio, xè le storielle che metti in giro i vari Galliani per Giustificar i fallimenti de sti ultimi anni.

A cavallo tra anni 80 e 90 el nostro calcio iera el faro mondiale senza rivali che nemmeno se avvicinava. Eppur no me par che in quei anni el stato italian iera più "liberale" de adesso. Semmai el contrario. Tasse, statalismo, assistenzialismo iet anche prima, se non de più. Eppur Pasculli che iera Campion del Mondo con l'argentina pur de zogar in Italia zogava in Serie B a Lecce.

Zogadori "top player" (veri, non come quei finti dr adesso) zogava con Udinese, Avellino o Atalanta.

Eppur gavevimo el pentapartito, Craxi e De Michelis. E la borsa de Londra iera za la top borsa al mondo.

Modificato da ndocojo
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Chiaro che il Leicester è un'eccezione.

Ma mi parli si sei club che possono vincere (e ha vinto un settimo...) quando in Italia può vincere solo uno, in Germania anche e in Spagna in tre...

Ovvio che normalmente vince una big, ma vedi se l'Atalanta può metter su una squadra coi giocatori che ha il Southampton o lo Stoke o il Watford o chi pare a te.

E gli sceicchi, con questi club, c'entrano zero.

Hai ragione sul discorso economico, non discuto.

Ma intanto cominciamo a non farci tenere per le palle dai club, stabiliamo che le decisioni di FIGC e Lega sono ordini non trattabili, riduciamo la A a 18, stabiliamo una data anche lontana ma inderogabile entro la quale chi non ha la proprietà dello stadio non si iscrive, organizziamo i calendari pensando anche ai milioni delle tv e non solo alle fisime di allenatori incapaci di scendere in campo due volte in 72 ore, rendiamo la distribuzione dei soldi più equa e poi vediamo se cambia o no qualcosa...

Perchè vedi, sono curioso di vedere se Conte l'anno prossimo scasserà la minchia col calendario come faceva i Italia.

Ognuno, giustamente, si prende tutti gli spazi che gli vengono concessi...

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al di là del fenomeno Leicester (vero e proprio outlier...), ghe xe alcune robe ovvie e bastanza sciatte scritte in quell'articolo

fazo questa premessa: NON esisti alcun campionato europeo calcistico completamente equo.

ergo, non esisti (e non esisterà mai) un campionato in cui tutte le squadre ga eguali % de competer

però, tra el "bianco" (massima competitività) e "nero" (una sola squadra a far da padrona e le altre 19 a vardar) ghe xe varie gradazioni de grigio.

zerchemo quindi dove sta el grigio più chiaro.

che in Premier ghe sia un divario tra "alcune" top e le altre xe palese. e che una neopromossa non possi da subito lottar per el titolo... anche (grazie arcaz diria :D ).

però xe altrettanto vero che l'Arsenal che "non vince da 12 anni" xe la squadra che nei ultimi 6 anni xe al terzo posto per punti fatti. el Liverpool xe quinto, a circa 40 punti (in 6 anni!) dal Chelsea. se anzichè vardar la competitività per titoli la vardemo per punti fatti... beh non se pol dir che el campionato xe tanto squilibrado, almeno diviso per segmenti (ovvio che el WBA gaverà meno punti del Man City...).

se poi se vol un sistema stile NBA ben venga :) ma finchè ghe sarà un sistema simile ghe sarà sempre dei squilibri, la bravura sta nel mitigarli.

La formula della coppa d'inghilterra xe palese. Lori fa zogar la più debole in casa. La formula della coppa italia inveze...? :D

però la premier xe (parlando dei campionati top...) el più equilibrato tra tutti

che non vol dir el più bel (question de gusti...a mi me piasi sai lo spagnolo per esempio)

ma i numeri questo dicono

Modificato da Euskal Herria
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Ma Caio, capiso che son solo mi qua dentro a dir "sciocchezze", ma sta storia del "stato cattivo che no te lasa far le robe" non sta in pie. O, meio, xè le storielle che metti in giro i vari Galliani per Giustificar i fallimenti de sti ultimi anni.

A cavallo tra anni 80 e 90 el nostro calcio iera el faro mondiale senza rivali che nemmeno se avvicinava. Eppur no me par che in quei anni el stato italian iera più "liberale" de adesso. Semmai el contrario. Tasse, statalismo, assistenzialismo iet anche prima, se non de più. Eppur Pasculli che iera Campion del Mondo con l'argentina pur de zogar in Italia zogava in Serie B a Lecce.

Zogadori "top player" (veri, non come quei finti dr adesso) zogava con Udinese, Avellino o Atalanta.

Eppur gavevimo el pentapartito, Craxi e De Michelis. E la borsa de Londra iera za la top borsa al mondo.

bisogna anche dir che i stranieri nei anni 80 inizio 90 iera limitadi a 2/3 per squadra quindi i top player iera distribuidi tra le varie squadre. lassando cmq anche alle neopromosse una marea de ottimi giogadori. La Juve ad esempio gavessi podudo gaver solo Pogba e Vidal, liberando alle altre Tevez, Morata e tutti gli altri. Riestendendo el limite degli stranieri al calcio europeo de oggi, magari un De Bruyne giogassi nel Palermo e non nel City o Aguero nel Torino (per assonanza con Aguilera). El Barcellona gavessi podudo gaver solo Messi e Neymar, lassando Suarez, Dani Alves, Rakitic, Mascherano ad altre 2, 3, 4 squadre diverse, riequilibrando le forze in campo nei vari campionati che attualmente xè fortemente squilibrade. El campionato Olandese che negli anni ga prodotto almeno 3 squadre in grado de vinzer la coppa dei campioni, ora come ora fa difficoltà a qualificarse per i sedicesimi de finale de Europa League. El Belgio, primo nel ranking FIFA, ga un campionato ridicolo, mentre prima Anderlecht, Mechelen, Standard Liegi iera delle discrete squadre.

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Ma Caio, capiso che son solo mi qua dentro a dir "sciocchezze", ma sta storia del "stato cattivo che no te lasa far le robe" non sta in pie. O, meio, xè le storielle che metti in giro i vari Galliani per Giustificar i fallimenti de sti ultimi anni.

A cavallo tra anni 80 e 90 el nostro calcio iera el faro mondiale senza rivali che nemmeno se avvicinava. Eppur no me par che in quei anni el stato italian iera più "liberale" de adesso. Semmai el contrario. Tasse, statalismo, assistenzialismo iet anche prima, se non de più. Eppur Pasculli che iera Campion del Mondo con l'argentina pur de zogar in Italia zogava in Serie B a Lecce.

Zogadori "top player" (veri, non come quei finti dr adesso) zogava con Udinese, Avellino o Atalanta.

Eppur gavevimo el pentapartito, Craxi e De Michelis. E la borsa de Londra iera za la top borsa al mondo.

bisogna anche dir che i stranieri nei anni 80 inizio 90 iera limitadi a 2/3 per squadra quindi i top player iera distribuidi tra le varie squadre. lassando cmq anche alle neopromosse una marea de ottimi giogadori. La Juve ad esempio gavessi podudo gaver solo Pogba e Vidal, liberando alle altre Tevez, Morata e tutti gli altri. Riestendendo el limite degli stranieri al calcio europeo de oggi, magari un De Bruyne giogassi nel Palermo e non nel City o Aguero nel Torino (per assonanza con Aguilera). El Barcellona gavessi podudo gaver solo Messi e Neymar, lassando Suarez, Dani Alves, Rakitic, Mascherano ad altre 2, 3, 4 squadre diverse, riequilibrando le forze in campo nei vari campionati che attualmente xè fortemente squilibrade. El campionato Olandese che negli anni ga prodotto almeno 3 squadre in grado de vinzer la coppa dei campioni, ora come ora fa difficoltà a qualificarse per i sedicesimi de finale de Europa League. El Belgio, primo nel ranking FIFA, ga un campionato ridicolo, mentre prima Anderlecht, Mechelen, Standard Liegi iera delle discrete squadre.

Osservazion "interessante", in effetti, veder sti squadroni che no ghe fa veder capo a gente che saria stelle assolute in altre squadre xe assurdo.

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Ma Caio, capiso che son solo mi qua dentro a dir "sciocchezze", ma sta storia del "stato cattivo che no te lasa far le robe" non sta in pie. O, meio, xè le storielle che metti in giro i vari Galliani per Giustificar i fallimenti de sti ultimi anni.

A cavallo tra anni 80 e 90 el nostro calcio iera el faro mondiale senza rivali che nemmeno se avvicinava. Eppur no me par che in quei anni el stato italian iera più "liberale" de adesso. Semmai el contrario. Tasse, statalismo, assistenzialismo iet anche prima, se non de più. Eppur Pasculli che iera Campion del Mondo con l'argentina pur de zogar in Italia zogava in Serie B a Lecce.

Zogadori "top player" (veri, non come quei finti dr adesso) zogava con Udinese, Avellino o Atalanta.

Eppur gavevimo el pentapartito, Craxi e De Michelis. E la borsa de Londra iera za la top borsa al mondo.

Siano sempre lodati per l'eternità!

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questo xe vero

in quei tempi zogar "in italia" iera veramente come ndar nella terra promessa

e se accettava anche de zogar con una Udinese o con l'Avellino

detto che comunque la regola sugli stranieri rendeva la concorrenza sai più dura (e in italia iera bei soldi...) e quindi i stranieri iera qualitativamente piu' forti

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Ospite nikibeach

Diciamo anche che 20 anni fa iniziavano ad affacciarsi al mondo del calcio i primi magnati internazionali tipo Abramovich che chiaramente vivendo a Londra è andato direttamente in in quel paese ad investire, stessa cosa gli sceicchi che non hanno interessi in Italia e dunque è più facile che investano da quelle parti. Appena nel recente passato stanno iniziando ad arrivare imprenditori internazionali, vedi Thoir e Pallotta (e Biasin :-) :-)) però sono mosche bianche che poi si trovano ad avere a che fare con la burocrazia italica, come diceva giustamente Caio e scappano a gambe levate. Quindi, secondo me, non è stato tanto il prodotto inglese ad essere "figo" ma è stato il fatto che Londra è la capitale economica mondiale dove hanno sede i magnati e dunque è naturale che scelgano di investire la, secondo me c'è il rischio concreto che quel sistema economico calcistico imploda nel momento il cui il petrolio non avrà lo stesso peso economico di oggi (ovviamente parliamo di un futuro molto remoto). Per questo resto dell'idea che l'obiettivo italiano non deve essere quello di essere attrattivo per investitori scellerati ma deve esserlo per persone capaci di investire sui vivai, altrimenti ci troveremo una nazionale scarsa, e dei campionati "farlocchi" con grandissimi campioni ma tutti stranieri. Secondo me situazioni come Inter udinese (se non ricordo male) dove non c'erano italiani in campo non dovrebbe esistere. Poi chiaramente se vogliamo lo spettacolo possiamo sempre guardare la premier ma secondo me il calcio italiani è altro.

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Diciamo anche che 20 anni fa iniziavano ad affacciarsi al mondo del calcio i primi magnati internazionali tipo Abramovich che chiaramente vivendo a Londra è andato direttamente in in quel paese ad investire, stessa cosa gli sceicchi che non hanno interessi in Italia e dunque è più facile che investano da quelle parti. Appena nel recente passato stanno iniziando ad arrivare imprenditori internazionali, vedi Thoir e Pallotta (e Biasin :-) :-)) però sono mosche bianche che poi si trovano ad avere a che fare con la burocrazia italica, come diceva giustamente Caio e scappano a gambe levate. Quindi, secondo me, non è stato tanto il prodotto inglese ad essere "figo" ma è stato il fatto che Londra è la capitale economica mondiale dove hanno sede i magnati e dunque è naturale che scelgano di investire la, secondo me c'è il rischio concreto che quel sistema economico calcistico imploda nel momento il cui il petrolio non avrà lo stesso peso economico di oggi (ovviamente parliamo di un futuro molto remoto). Per questo resto dell'idea che l'obiettivo italiano non deve essere quello di essere attrattivo per investitori scellerati ma deve esserlo per persone capaci di investire sui vivai, altrimenti ci troveremo una nazionale scarsa, e dei campionati "farlocchi" con grandissimi campioni ma tutti stranieri. Secondo me situazioni come Inter udinese (se non ricordo male) dove non c'erano italiani in campo non dovrebbe esistere. Poi chiaramente se vogliamo lo spettacolo possiamo sempre guardare la premier ma secondo me il calcio italiani è altro.

Esattamente quel che intendevo mi.

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Diciamo anche che 20 anni fa iniziavano ad affacciarsi al mondo del calcio i primi magnati internazionali tipo Abramovich che chiaramente vivendo a Londra è andato direttamente in in quel paese ad investire, stessa cosa gli sceicchi che non hanno interessi in Italia e dunque è più facile che investano da quelle parti. Appena nel recente passato stanno iniziando ad arrivare imprenditori internazionali, vedi Thoir e Pallotta (e Biasin :-) :-)) però sono mosche bianche che poi si trovano ad avere a che fare con la burocrazia italica, come diceva giustamente Caio e scappano a gambe levate. Quindi, secondo me, non è stato tanto il prodotto inglese ad essere "figo" ma è stato il fatto che Londra è la capitale economica mondiale dove hanno sede i magnati e dunque è naturale che scelgano di investire la, secondo me c'è il rischio concreto che quel sistema economico calcistico imploda nel momento il cui il petrolio non avrà lo stesso peso economico di oggi (ovviamente parliamo di un futuro molto remoto). Per questo resto dell'idea che l'obiettivo italiano non deve essere quello di essere attrattivo per investitori scellerati ma deve esserlo per persone capaci di investire sui vivai, altrimenti ci troveremo una nazionale scarsa, e dei campionati "farlocchi" con grandissimi campioni ma tutti stranieri. Secondo me situazioni come Inter udinese (se non ricordo male) dove non c'erano italiani in campo non dovrebbe esistere. Poi chiaramente se vogliamo lo spettacolo possiamo sempre guardare la premier ma secondo me il calcio italiani è altro.

Esattamente quel che intendevo mi.

El fatto xe che el calcio Italian xe messo peggio miga solo della Premier...... e no xe solo colpa del petrolio........ le colpe xe molteplici e xe tutte concentrade sulle capacità gestionali e sul modo de esser degli Italiani (politici, federazion, tifoserie, arbitri, giudici ecc. ecc.) semo poco attraenti e chi vol investir lo fa da altre parti, Inghilterra, Germania, Spagna, Francia ......

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Le ricette sono semplici nello sport come nella politica, senso civico, amore per la cosa pubblica, onesta e professionalità.. ad esempio in Germania sono virtù coltivate e premiate , in Italia no... banale ma semplice.. (da loro, come tutti i paesi anglosassoni, i furbi sono espulsi dal sistema, politico e sportivo, da noi sono incensati e indicati come esempi da seguire).

Ovviamente le mele marce ci sono in ogni paese, la differenza che da noi comandano... oltre ad essere percentualmente rilevanti... poi volendo si trovano decine di casi dove anche in altri paesi accadono delle cose inguardabili, ma la differenza è sempre la reazione agli eventi... lo sport non può non essere lo specchio della società di cui è espressione.. quindi siamo tutti colpevoli.. in modo particolare per Ranocchia, in uno sport sano, uno così non giocherebbe a calcio :merodolodalrider:

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Le ricette sono semplici nello sport come nella politica, senso civico, amore per la cosa pubblica, onesta e professionalità.. ad esempio in Germania sono virtù coltivate e premiate , in Italia no... banale ma semplice.. (da loro, come tutti i paesi anglosassoni, i furbi sono espulsi dal sistema, politico e sportivo, da noi sono incensati e indicati come esempi da seguire).

Ovviamente le mele marce ci sono in ogni paese, la differenza che da noi comandano... oltre ad essere percentualmente rilevanti... poi volendo si trovano decine di casi dove anche in altri paesi accadono delle cose inguardabili, ma la differenza è sempre la reazione agli eventi... lo sport non può non essere lo specchio della società di cui è espressione.. quindi siamo tutti colpevoli.. in modo particolare per Ranocchia, in uno sport sano, uno così non giocherebbe a calcio :merodolodalrider:

Molto vero. Aggiungo che dal nostro punto di vista, da quest'angolo a nord est, talvolta non riusciamo a comprendere bene sta cosa e le sue proporzioni. Non che Trieste sia un'isola felice eh, tutt'altro, ma insomma..

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Niki, sei fuoristrada secondo me.

La burocrazia in Italia c'era già negli anni '80. Eppure Berlusconi ha fatto quello che ha fatto creando la squadra più forte del mondo. Così come a parilivello stavano Juventus, Napoli, Inter e le altre si spartivano campioni che oggi solo ci sognamo. Era l'Italia del bengodi però la burocrazia era presente, forse più di oggi. Le "storture" che denunciate oggi non erano per nulla assenti, anzi. Eppure, brutto da dire ma è così, quando hai capitali importanti la burocrazia non è più un problema. La salti, di fatto, in modi più o meno leciti. In quegli anni è stato però costruito un modello di calcio affascinante, che vendeva in tutto il mondo, che produceva talenti e che non aveva rivali al mondo.

Un progetto però senza lungimiranza: fare tutto e subito, vincere, non investire a lungo raggio. Ed è una malagesTione che il calcio italiano si portava avanti praticamente dalla nascita (vedi il libro "Il calcio italiano" del professor De Ianni). In Italia, lo sport più amato non ha mai (banalmente) fatto i conti con sé stesso ed è da metà anni 20 un'azienda in perdita. Ed è tutta una questione di politica interna al giocattolo. Le politiche internazionali o la malagesTione pubblica non centrano nulla.

Da altre parti quei conti li hanno fatti. E ora intascano con gli interessi.

E poi, scusate, ma quella farsa dello stadio del Milan, con la Barbarella che presenta un progetto pieno di falle e mancanze di chi è colpa? Della congiuntura internazionale o dell'incapacità della classe dirigente calcistica di questo paese?

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Ospite nikibeach

Diciamo anche che non è sempre colpa di altri, perché mi chiedo fino a pochi anni fa quanto chiedevano la ricevuta rinunciando allo sconto? Il problema è che il paese rappresenta alla perfezione l'italiano, purtroppo.

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Perdonami, il calcio è gestito male da sempre, in quanto da sempre gli viene permesso da uno stato che fa altrettanto, quindi lo sport non ha programmazione, e quindi lungimiranza, perchè in Italia non è mai esistito un tessuto culturale e civico che portasse a questo! La quasi totalità delle società calcistiche, è di fatto fallita da anni, ma sono belle serene a esercitare la loro attività.

L'esempio di Berlusconi è lampante, erano anni di vacche grasse e quindi ha fatto esattamente quello che oggi accade in Inghilterra, la differenza che il benessere italiano era chiaramente drogato da una serie di furbi meccanismi posti in atto da chi governava allora ( per altro gli stessi meccanismi che hanno contradistinto l'italia dalla sua costituzione all'avvento dell'euro). Quindi si torna sempre allo stesso tema, mancanza di programmazione, serietà , professionalità nel calcio come nella vita se tutto si basa solo sui soldi e sulle scorciatoie, prima o poi qualcuno il conto lo presenta..ed è esattamente quello che sta accadendo.. detto fra noi l'euro non c'entra niente...

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Ospite nikibeach

Niki, sei fuoristrada secondo me.

La burocrazia in Italia c'era già negli anni '80. Eppure Berlusconi ha fatto quello che ha fatto creando la squadra più forte del mondo. Così come a parilivello stavano Juventus, Napoli, Inter e le altre si spartivano campioni che oggi solo ci sognamo. Era l'Italia del bengodi però la burocrazia era presente, forse più di oggi. Le "storture" che denunciate oggi non erano per nulla assenti, anzi. Eppure, brutto da dire ma è così, quando hai capitali importanti la burocrazia non è più un problema. La salti, di fatto, in modi più o meno leciti. In quegli anni è stato però costruito un modello di calcio affascinante, che vendeva in tutto il mondo, che produceva talenti e che non aveva rivali al mondo.

Un progetto però senza lungimiranza: fare tutto e subito, vincere, non investire a lungo raggio. Ed è una malagesTione che il calcio italiano si portava avanti praticamente dalla nascita (vedi il libro "Il calcio italiano" del professor De Ianni). In Italia, lo sport più amato non ha mai (banalmente) fatto i conti con sé stesso ed è da metà anni 20 un'azienda in perdita. Ed è tutta una questione di politica interna al giocattolo. Le politiche internazionali o la malagesTione pubblica non centrano nulla.

Da altre parti quei conti li hanno fatti. E ora intascano con gli interessi.

E poi, scusate, ma quella farsa dello stadio del Milan, con la Barbarella che presenta un progetto pieno di falle e mancanze di chi è colpa? Della congiuntura internazionale o dell'incapacità della classe dirigente calcistica di questo paese?

Bè però il problema è stata proprio la burocrazia se gli stadi non sono diventati di proprietà in quegli anni. Il progetto Milan non so perché non lo conosco so quanto ci hanno messo ad Udine ovvero 10 anni per raggiungere l'accordo "politico" e non mi dirai che questo non è un problema che paghiamo oggi. Aggiungi anche che negli anni d'oro invece di fare leggi come in Germania per obbligare le società a investire nei settori giovanili hanno dato soldi a pioggia senza obblighi.

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