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Notizie e commenti vari sul calcio


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6 ore fa, Cip ha scritto:

Atletico pensa che ero a San Siro quella sera del 1963 quando lo marcava il Trap!   Mi sono riguardato questa sera le immagini e vorrei dire   a quelli che parlano di "calcio molto piu' veloce ai nostri giorni" (tipo Forest per non far nomi....)  che  si riguardi anche lui quelle immagini di Milan Santos del 1963  e vedra'  la rapidita' di Pele' ma anche di  chi difendeva....Pele' comunque fece un gol con una doppia finta verso destra   che e' stata semplicemente favolosa.

Confermo.

Sia la grandezza di Pelé e sia che rispetto a oggi si giocava alla moviola.

Guarda italia-Brasile del '70 (la partita, ovviamente, non gli highlights) e confrontala con Argentina-Francia del 2022.

Tolta la prima.mezz'ora, quando tutti sono freschi, se mi dici che la velocità è la stessa mi arrendo, ma non per questo ti darò mai ragione :)

In particolare, ci si muoveva anche parecchio ma perlopiù in prossimità del pallone: se ci fai caso, quando l'inquadratura è totale, vedi il giocatore in possesso di palla e il marcatore che si muovono, anche velocemente in qualche caso, ma gli altri spesso camminano o corricchiano.

Letteralmente.

Al massimo c'è un aiuto in prossimità della palla.

Basta guardare.

Anche a palla scoperta c'erano spesso interi secondi di tempo per decidere cosa fare del pallone, potevi allungartelo di tre metri e mantenerne comunque il possesso, provaci oggi...

Era un calcio più statico, semplicemente: la difesa saliva poco e non seguiva, le squadre erano lunghe, sui cross anche i fenomeni (vedi Pelé sul gol dell'1-0) erano fermi, in attesa della gara di salto quando sarebbe arrivato il pallone.

Poi chiaro che dipendeva anche dai ruoli, ma come ripeto se guardi la partita per intero non puoi fare a meno di sorprenderti di cose che tatticamente oggi sarebbero impensabili.

Ma è normalissimo, tutto si evolve.

Semplicemente era un altro calcio, non necessariamente più brutto, anzi.

Non parlo di tecnica individuale, naturalmente, quella non mancava di sicuro e comunque non può certo essere Pelé il parametro, fermo restando che i lanci nel vuoto o i passaggi sbagliati di metri guardando partite intere e non spezzoni se ne vedono eccome

Ripeto, bastano YouTube, un paio d'ore e un po' di buonafede :).

Detto assolutamente senza polemica.....

Modificato da forest
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Credo che vada usata un po' di onestà intellettuale (e cognizione di causa) quando si giudica il passato. Innanzitutto quella che i ritmi di gioco fossero più bassi è una balla sesquipedale: ho visto finali di F.A. Cup degli Anni Cinquanta che per intensità di gioco complessiva e ritmi non erano affatto inferiori a molte partite di oggi. La differenza tra il calcio di oggi e quello di ieri (ma quale ieri?) sta principalmente in due cose:

1. Le squadre erano molto più lunghe, tra giocatore e giocatore intercorrevano molti più spazi, quindi le individualità avevano molto più spazio.

2. C'era una minore intensità nel breve, le corse erano molto più basate sul fondo

Trascuriamo però che le squadre coprivano il campo in modo diverso: negli Anni Cinquanta si giocava con il WM è cioè con marcature individuali a tutto campo di fatto (cosa per la quale devi avere corsa e ritmi da fondista) e scarsa organizzazione tattica. Ma dagli Anni Sessanta il discorso cambia: in tutta l'Europa dell'Est si inizia a giocare con 4-4-2, pressing e calcio collettivo, stesso discorso per Inghilterra e paesi nordici anche se con minore rigore collettivista, in Olanda abbiamo il Calcio Totale. Insomma gli unici impostati in maniera anomala con squadra lunga, marcature individuali e libero eravamo noi in Italia e la Germania Occidentale...

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3 ore fa, forest ha scritto:

Confermo.

Sia la grandezza di Pelé e sia che rispetto a oggi si giocava alla moviola.

Guarda italia-Brasile del '70 (la partita, ovviamente, non gli highlights) e confrontala con Argentina-Francia del 2022.

Tolta la prima.mezz'ora, quando tutti sono freschi, se mi dici che la velocità è la stessa mi arrendo, ma non per questo ti darò mai ragione :)

In particolare, ci si muoveva anche parecchio ma perlopiù in prossimità del pallone: se ci fai caso, quando l'inquadratura è totale, vedi il giocatore in possesso di palla e il marcatore che si muovono, anche velocemente in qualche caso, ma gli altri spesso camminano o corricchiano.

Letteralmente.

Al massimo c'è un aiuto in prossimità della palla.

Basta guardare.

Anche a palla scoperta c'erano spesso interi secondi di tempo per decidere cosa fare del pallone, potevi allungartelo di tre metri e mantenerne comunque il possesso, provaci oggi...

Era un calcio più statico, semplicemente: la difesa saliva poco e non seguiva, le squadre erano lunghe, sui cross anche i fenomeni (vedi Pelé sul gol dell'1-0) erano fermi, in attesa della gara di salto quando sarebbe arrivato il pallone.

Poi chiaro che dipendeva anche dai ruoli, ma come ripeto se guardi la partita per intero non puoi fare a meno di sorprenderti di cose che tatticamente oggi sarebbero impensabili.

Ma è normalissimo, tutto si evolve.

Semplicemente era un altro calcio, non necessariamente più brutto, anzi.

Non parlo di tecnica individuale, naturalmente, quella non mancava di sicuro e comunque non può certo essere Pelé il parametro, fermo restando che i lanci nel vuoto o i passaggi sbagliati di metri guardando partite intere e non spezzoni se ne vedono eccome

Ripeto, bastano YouTube, un paio d'ore e un po' di buonafede :).

Detto assolutamente senza polemica.....

Appunto, eravamo noi in Italia ad essere impostati in maniera anomala (e sul perché di questa cosa si potremmo scrivere trattati...), l'Italia nel 1970 gioca con marcature individuali a tutto campo e libero staccato contro una squadra che non dava punti di riferimento offensivi, come spararsi sulle palle...

Brasile del 1970 che comunque era una squadra atleticamente poderosa, che si era preparata con piglio quasi militaresco ai mondiali messicani. Saldanha e Zagalo avevano studiato Inghilterra e Cecoslovacchia, le due squadre atleticamente più strabordanti dell'epoca, ed avevano messo sotto contratto specialisti di altissimo livello della preparazione atletica per seguire la squadra. Brito era un atleta che aveva prestazioni aerobiche superiori a qualsiasi giocatore dell'epoca. Infatti i brasiliani dicono di capire di potercela fare quando superano l'Inghilterra, che reputavano la squadra atleticamente più forte e tosta. Alla faccia del calcio bailado, disorganizzato e improvvisato (uno dei tanti luoghi comuni sul Brasile)...

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2 minuti fa, goffi ha scritto:

Sicuramente uno dei più grandi di sempre , i paragoni in epoche diverse sono sempre complicati , a me piace ricordarlo con le parole di Neymar " Prima di Pelè il 10 era soltanto un numero" . 

 

Vero, perché il Numero per antonomasia era il 9, quello del grande Di Stefano (numero poi indossato da Cruijff, prima che personalizzasse i suo 14, e Charlton in suo onore)

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1 ora fa, atleticoiero ha scritto:

Credo che vada usata un po' di onestà intellettuale (e cognizione di causa) quando si giudica il passato. Innanzitutto quella che i ritmi di gioco fossero più bassi è una balla sesquipedale: ho visto finali di F.A. Cup degli Anni Cinquanta che per intensità di gioco complessiva e ritmi non erano affatto inferiori a molte partite di oggi. La differenza tra il calcio di oggi e quello di ieri (ma quale ieri?) sta principalmente in due cose:

1. Le squadre erano molto più lunghe, tra giocatore e giocatore intercorrevano molti più spazi, quindi le individualità avevano molto più spazio.

2. C'era una minore intensità nel breve, le corse erano molto più basate sul fondo

Trascuriamo però che le squadre coprivano il campo in modo diverso: negli Anni Cinquanta si giocava con il WM è cioè con marcature individuali a tutto campo di fatto (cosa per la quale devi avere corsa e ritmi da fondista) e scarsa organizzazione tattica. Ma dagli Anni Sessanta il discorso cambia: in tutta l'Europa dell'Est si inizia a giocare con 4-4-2, pressing e calcio collettivo, stesso discorso per Inghilterra e paesi nordici anche se con minore rigore collettivista, in Olanda abbiamo il Calcio Totale. Insomma gli unici impostati in maniera anomala con squadra lunga, marcature individuali e libero eravamo noi in Italia e la Germania Occidentale...

Sì l'analisi ci sta.

Come già detto, la prima cosa che salta agli occhi guardando quella partita (dico quella perché è difficile trovarne molte altre riprese per intero ma soprattutto con quella quantità di telecamere, degna di una finale mondiale  e tale da poter fare veramente paragoni sensati con oggi) è la lunghezza delle squadre.

Che è tale da far sì che si vedono giocatori che si allungano troppo la palla ma vanno a riprendersela senza problemi.

C'è, a dire il vero, un miimo di aggressione sul portatore, ma è una roba singola e affatto organizzata.

Oggi, già a livello giovanile è normale organizzare il pressing in un modo anche solo basicamente collettivo, ovvero invitare il difensore al passaggio nella zona dove si andrà ad aggredire veramente.

Ovviamente ci sarebbero molti altri rilievi da fare, perché ad esempio l'arbitraggio era mediamente molto più permissivo di oggi e il passaggio al portiere (che poteva prenderla tranquillamente in mano) era spesso la soluzione rifugio di chiunque venisse aggredito.

Era un calcio completamente diverso.

Anche secondo me, comunque, la vera rivoluzione fu quella dell'Ajax prima e l'Olanda dopo (che poi erano quasi la stessa cosa....) negli anni '70.

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24 minuti fa, forest ha scritto:

Sì l'analisi ci sta.

Come già detto, la prima cosa che salta agli occhi guardando quella partita (dico quella perché è difficile trovarne molte altre riprese per intero ma soprattutto con quella quantità di telecamere, degna di una finale mondiale  e tale da poter fare veramente paragoni sensati con oggi) è la lunghezza delle squadre.

Che è tale da far sì che si vedono giocatori che si allungano troppo la palla ma vanno a riprendersela senza problemi.

C'è, a dire il vero, un miimo di aggressione sul portatore, ma è una roba singola e affatto organizzata.

Oggi, già a livello giovanile è normale organizzare il pressing in un modo anche solo basicamente collettivo, ovvero invitare il difensore al passaggio nella zona dove si andrà ad aggredire veramente.

Ovviamente ci sarebbero molti altri rilievi da fare, perché ad esempio l'arbitraggio era mediamente molto più permissivo di oggi e il passaggio al portiere (che poteva prenderla tranquillamente in mano) era spesso la soluzione rifugio di chiunque venisse aggredito.

Era un calcio completamente diverso.

Anche secondo me, comunque, la vera rivoluzione fu quella dell'Ajax prima e l'Olanda dopo (che poi erano quasi la stessa cosa....) negli anni '70.

Sì concordo a grosse linee con quanto sostieni, però il calcio di allora era molto meno uniformato di quello odierno, e per questo più difficile, perché c'erano tanti più imprevisti. Il Brasile nel 1970 deve sudare sette camicie contro l'Uruguay perché gli uruguagi fanno la loro classica zona appiccicosa (che per altro hanno sempre fatto...) e Pelé è costretto ad arretrare la sua posizione, ovviamente nulla di ciò accade contro l'Italia che gioca con marcature individuali e baricentro basso, un invito a nozze...

Che l'Ajax sia stato rivoluzionario sul piano dei ritmi invece ho i miei dubbi visto che il calcio atletico era già ben che avviato negli Anni Sessanta dalle squadre britanniche e da quelle dell'Est (Dinamo Kiev, Spartak Trnava per fare dei nomi), lo stesso Crujiff si autodefiniva lento e più bravo a far correre il pallone che a correre...

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22 minuti fa, atleticoiero ha scritto:

Sì concordo a grosse linee con quanto sostieni, però il calcio di allora era molto meno uniformato di quello odierno, e per questo più difficile, perché c'erano tanti più imprevisti. Il Brasile nel 1970 deve sudare sette camicie contro l'Uruguay perché gli uruguagi fanno la loro classica zona appiccicosa (che per altro hanno sempre fatto...) e Pelé è costretto ad arretrare la sua posizione, ovviamente nulla di ciò accade contro l'Italia che gioca con marcature individuali e baricentro basso, un invito a nozze...

Che l'Ajax sia stato rivoluzionario sul piano dei ritmi invece ho i miei dubbi visto che il calcio atletico era già ben che avviato negli Anni Sessanta dalle squadre britanniche e da quelle dell'Est (Dinamo Kiev, Spartak Trnava per fare dei nomi), lo stesso Crujiff si autodefiniva lento e più bravo a far correre il pallone che a correre...

Non so....

Per me, ma capisco che sono opinioni, le squadre che posso dire di aver visto di persona (non letto) aver cambiato clamorosamente una cosa che prima era diversa, sono Ajax (e Olanda), Milan con Sacchi e Barca con Guardiola.

Ma ripeto, sono opinioni....

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1 minuto fa, forest ha scritto:

Non so....

Per me, ma capisco che sono opinioni, le squadre che posso dire di aver visto di persona (non letto) aver cambiato clamorosamente una cosa che prima era diversa, sono Ajax (e Olanda), Milan con Sacchi e Barca con Guardiola.

Ma ripeto, sono opinioni....

Mi sembra un giochino da trova l'intruso... 😀

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7 minuti fa, forest ha scritto:

Che sarebbe, a tuo giudizio?

Arrighe, che secondo me non ha nulla a che spartire sia con l'Ajax che con Guardiola per tipologia di calcio proposta (del resto basta chiederlo a Van Basten)... semmai paragonerei Arrigo a Lobanovski. Sono d'accordo che siano state le squadre più influenti, ma anche quelle che avevano più talento nell'undici titolare.

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16 ore fa, atleticoiero ha scritto:

E' morto Il Calcio, per me il prototipo del calciatore perfetto: classico, elegante, completo, in poche parole perfetto!

un mito assoluto per miliardi di persone, idolo di generazioni. Non a caso è stato eletto atleta del SECOLO tra tutti gli sport!

Un RE semplicemente.

Curioso e singolare che un giocatore di tale livello non abbia mai giocato nei campionati europei ma sia rimasto praticamente sempre al Santos se non poi a fine carriera un periodo negli Stati Uniti.

Ora è impensabile che un giocatore di questo enorme talento non arrivi mai prima o poi in Europa, vuoi per i soldi, la competizione diversa ecc, semplicemente era il calcio di una epoca diversa!

Ma tante azioni magiche che ora fanno o hanno fatto campioni già ritirati(vedi Zidane, Romario ecc) lui le aveva fatte anni prima.

E poi il non gol più famoso della storia del calcio, l'azione con cui elude con una finta di corpo il portiere dell'Uruguay nel Mondiale del 1970 è immortale, come lui!

R.I.P. Pelè

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Adesso, Manuel90 ha scritto:

un mito assoluto per miliardi di persone, idolo di generazioni. Non a caso è stato eletto atleta del SECOLO tra tutti gli sport!

Un RE semplicemente.

Curioso e singolare che un giocatore di tale livello non abbia mai giocato nei campionati europei ma sia rimasto praticamente sempre al Santos se non poi a fine carriera un periodo negli Stati Uniti.

Ora è impensabile che un giocatore di questo enorme talento non arrivi mai prima o poi in Europa, vuoi per i soldi, la competizione diversa ecc, semplicemente era il calcio di una epoca diversa!

Ma tante azioni magiche che ora fanno o hanno fatto campioni già ritirati(vedi Zidane, Romario ecc) lui le aveva fatte anni prima.

E poi il non gol più famoso della storia del calcio, l'azione con cui elude con una finta di corpo il portiere dell'Uruguay nel Mondiale del 1970 è immortale, come lui!

R.I.P. Pelè

Va detto che i campionati sudamericani di allora erano forse più tosti e competitivi di quelli europei e tatticamente non c'era tutto sto divario (la finale del 1970 lo testimonia...)

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25 minuti fa, atleticoiero ha scritto:

Arrighe, che secondo me non ha nulla a che spartire sia con l'Ajax che con Guardiola per tipologia di calcio proposta (del resto basta chiederlo a Van Basten)... semmai paragonerei Arrigo a Lobanovski. Sono d'accordo che siano state le squadre più influenti, ma anche quelle che avevano più talento nell'undici titolare.

Mi straccio le vesti :)

Sacchi, col Milan (non con la nazionale e comunque non altrove, per mille ragioni) cambiò tutto, a partire dalla mentalità in trasferta del nostro calcio.

E iniziò a farlo in una squadra che nel primo anno vinse con un solo olandese, visto che Van Basten rientro' solo per le ultime gare di campionato.

E l'anno dopo si fece male Gullit e di fatto perse la stagione, ma questo fanno finta di dimenticarselo in molti...

Vidi quel Milan, a fine campionato, andare a Old Trafford e vincere 3-0 con lo stadio in piedi ad applaudire.

Dominare in lungo e in largo al Bernabeu come nessuno aveva neanche ipotizzato prima.

Per la finale di Champions andai a Barcellona in pullman, 24 ore di bus da Milano dove arrivai in treno (altre quattro ore), e per vedere quelli spettacolo lo rifarei oggi stesso.

Anche qua, gli utili idioti che popolavano i vomitevole teatrini di Biscardi, parlarono di Staeaua poca cosa.

Basta vedere cosa fecero i rumeni prima e dopo, ma contro quel Milan non ce n'era.

Un amico tifoso del Napoli andò a San Siro e mi disse: "ho tifato ovviamente Napoli finché c'è stata partita, almeno nel risultato. Poi ho pensato: amen, adesso mi godo lo spettacolo...."

Ci sono stati Milan diversi, più pragmatici e nei risultati anche migliori di quello, penso al Milan di Capello ad esempio.

Ma quel che vidi in quei quattro anni resta indimenticabile.

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1 ora fa, forest ha scritto:

Mi straccio le vesti :)

Sacchi, col Milan (non con la nazionale e comunque non altrove, per mille ragioni) cambiò tutto, a partire dalla mentalità in trasferta del nostro calcio.

E iniziò a farlo in una squadra che nel primo anno vinse con un solo olandese, visto che Van Basten rientro' solo per le ultime gare di campionato.

E l'anno dopo si fece male Gullit e di fatto perse la stagione, ma questo fanno finta di dimenticarselo in molti...

Vidi quel Milan, a fine campionato, andare a Old Trafford e vincere 3-0 con lo stadio in piedi ad applaudire.

Dominare in lungo e in largo al Bernabeu come nessuno aveva neanche ipotizzato prima.

Per la finale di Champions andai a Barcellona in pullman, 24 ore di bus da Milano dove arrivai in treno (altre quattro ore), e per vedere quelli spettacolo lo rifarei oggi stesso.

Anche qua, gli utili idioti che popolavano i vomitevole teatrini di Biscardi, parlarono di Staeaua poca cosa.

Basta vedere cosa fecero i rumeni prima e dopo, ma contro quel Milan non ce n'era.

Un amico tifoso del Napoli andò a San Siro e mi disse: "ho tifato ovviamente Napoli finché c'è stata partita, almeno nel risultato. Poi ho pensato: amen, adesso mi godo lo spettacolo...."

Ci sono stati Milan diversi, più pragmatici e nei risultati anche migliori di quello, penso al Milan di Capello ad esempio.

Ma quel che vidi in quei quattro anni resta indimenticabile.

 

Ma cosa c'entrano ste cose? Se Van Basten dice che il calcio di Sacchi è completamente antipodico a quello di Cruijff/Guardiola forse un motivo ci sarà visto che è stato allenato da entrambi... forse siamo noi in Italia ad aver travisato quel tipo di calcio.

Appunto Sacchi ha cambiato il nostro modo di concepire le partite in trasferta (cosa lodevole ma a carattere geografico limitato ecco), poco sopra avevo scritto che eravamo uno dei movimenti calcistici più atipici ed insulari del mondo perché concetti che da noi negli Anni Ottanta sembravano rivoluzionari negli altri paesi erano applicati già da decenni (ripeto decenni). Eravamo noi ad essere anomali, non Sacchi ad essere un profeta...

Modificato da atleticoiero
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3 minuti fa, atleticoiero ha scritto:

Ma cosa c'entrano ste cose? Se Van Basten dice che il calcio di Sacchi è completamente antipodico a quello di Cruijff/Guardiola forse un motivo ci sarà visto che è stato allenato da entrambi... forse siamo noi in Italia ad aver travisato quel tipo di calcio.

Appunto Sacchi ha cambiato il nostro modo di concepire le partite in trasferta (cosa lodevole ma a carattere geografico limitato ecco), poco sopra avevo scritto che eravamo uno dei movimenti calcistici più atipici ed insulari del mondo perché concetti che da noi negli Anni Ottanta sembravano rivoluzionari negli altri paesi erano applicati già da decenni (ripeto decenni). Eravamo noi ad essere anomali, non Sacchi ad essere un profeta...

 Ni.

Detto che Van Basten dice una cosa ma ad esempio Gullit e Rijikard ne dicono altre, eppure sono olandesi anche loro, dunque il rapporto che avevano con Sacchi credo condizioni almeno in parte i giudizi, quel Milan vinse molto più in Europa e nel mondo che in Italia.

Pochi mesi fa, l'UEFA ha premiato Sacchi con una motivazione che vale più di qualsiasi post: "C'è stato un calcio prima di Sacchi. E uno dopo.".

Che poi anche lui avesse i suoi maestri, o comunque riferimenti è chiaro, chiunque li ha e su questo è impossibile non concordare :)

Comunque dai, abbiamo onorato Pelé parlando comunque di grande calcio......

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4 ore fa, forest ha scritto:

 Ni.

Detto che Van Basten dice una cosa ma ad esempio Gullit e Rijikard ne dicono altre, eppure sono olandesi anche loro, dunque il rapporto che avevano con Sacchi credo condizioni almeno in parte i giudizi, quel Milan vinse molto più in Europa e nel mondo che in Italia.

Pochi mesi fa, l'UEFA ha premiato Sacchi con una motivazione che vale più di qualsiasi post: "C'è stato un calcio prima di Sacchi. E uno dopo.".

Che poi anche lui avesse i suoi maestri, o comunque riferimenti è chiaro, chiunque li ha e su questo è impossibile non concordare :)

Comunque dai, abbiamo onorato Pelé parlando comunque di grande calcio......

Quel Milan vinse molto di più in Europa che in Italia perché di fatto la grande concorrenza l'aveva tutta in patria, era così bello il calcio dopo di Sacchi che nei primi Anni 90 la FIFA riscrisse il regolamento per evitare che il calcio si trasformasse in una sorta di rugby giocato con i piedi... Comunque per non intasare la chat rimando a questo articolo che ho scritto a quattro mani sul tema:

https://gameofgoals.it/2021/11/22/calcio-totale-una-creatura-multiforme.html

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45 minuti fa, atleticoiero ha scritto:

Quel Milan vinse molto di più in Europa che in Italia perché di fatto la grande concorrenza l'aveva tutta in patria, era così bello il calcio dopo di Sacchi che nei primi Anni 90 la FIFA riscrisse il regolamento per evitare che il calcio si trasformasse in una sorta di rugby giocato con i piedi... Comunque per non intasare la chat rimando a questo articolo che ho scritto a quattro mani sul tema:

https://gameofgoals.it/2021/11/22/calcio-totale-una-creatura-multiforme.html

Beh, ma il premio lo hanno dato a lui per quella squadra indimenticabile, mica ai successori stile Maifredi :)

Comunque è bello scambiarsi opinioni, e anche che ognuno si tenga le proprie, ci mancherebbe....

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Che periodo di me**a, veramente.

Però sarebbe ora di cercare di fare chiarezza su tutte queste problematiche che hanno afflitto giocatori della stessa epoca...

Magari è solo destino, eh. Però cominciano essere troppi i giocatori di fine anni 80/inizio 90 che in età molto giovane si trovano ad affrontare certe sciagure. Perché ci sono anche i casi finiti nel dimenticatoio, tipo Batistuta che anni fa stava per finire in sedia a rotelle

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9 minutes ago, LungomareNatisone said:

Che periodo di me**a, veramente.

Però sarebbe ora di cercare di fare chiarezza su tutte queste problematiche che hanno afflitto giocatori della stessa epoca...

Magari è solo destino, eh. Però cominciano essere troppi i giocatori di fine anni 80/inizio 90 che in età molto giovane si trovano ad affrontare certe sciagure. Perché ci sono anche i casi finiti nel dimenticatoio, tipo Batistuta che anni fa stava per finire in sedia a rotelle

Credo ci sia da aprire un thread a parte, tanto ci sarebbe da dire. Zeman è stato uno dei pochi a denunciare la somministrazione di sostanze e farmaci trasparenti all’antidoping, per non parlare del famoso video di Cannavaro. Io non ne so molto, ma concordo che non possono essere semplici coincidenze. Basta vedere cosa sta venendo fuori ultimamente con le altre discipline, lo sport agonistico che genera profitto o prestigio, ha preso una piega molto pericolosa da diversi decenni a questa parte.

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