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Notizie e commenti vari sul calcio


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Adesso, Roberto24 ha scritto:

Cioè, un Fano Sambenedettese (derby!!!!....) quanti lo guarda in tv?, giusto per capir de che numeri che parlemo ecco

quasi tutti i tifosi dell'Unione che conosco ga l'abbonamneto a sporteleven almeno per le partite esterne, mi compreso, ovviamnete. parlemo de qualche decina de migliaia de persone in Italia, non grandi numeri. Ma te devi anche pensar che el costo de una telecronaca per questi qua xe irrisorio.

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Ecco, immaginavo che ierimo su queste cifre de persone,la telecronaca ghe costa pochissimo, el pacchetto abbonamento costa pochissimo (praticamente come un biglietto de gradinata più o meno e te vedi tutte le trasferte...) cioe" xe questa politica che no condivido, te svodi1 sempre de più i stadi in C per sta roba. Evidentemente le società ghe convien ciapar i soldi de questi piuttosto che gaver più gente al campo, e i cala le braghe per giogar a tutte le ore e nei giorni più assurdi che ste Pay tv da circo Togni ghe imponi.  Va ben così,  el dio soldo vince sempre... 

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Ecco, immaginavo che ierimo su queste cifre de persone,la telecronaca ghe costa pochissimo, el pacchetto abbonamento costa pochissimo (praticamente come un biglietto de gradinata più o meno e te vedi tutte le trasferte...) cioe" xe questa politica che no condivido, te svodi1 sempre de più i stadi in C per sta roba. Evidentemente le società ghe convien ciapar i soldi de questi piuttosto che gaver più gente al campo, e i cala le braghe per giogar a tutte le ore e nei giorni più assurdi che ste Pay tv da circo Togni ghe imponi.  Va ben così,  el dio soldo vince sempre... 


Mah, secondo mi xé veramente poche le persone che guarda le partide casalinghe della propria squadra in TV...in primis persone che per impegni vari o impossibilità de moverse non podessi comunque recarse in stadio. A mi me xe capitado 2 volte quest'anno con el picio che stava mal.
Molte de più quelle che se abbona al pacchetto trasferta e che comunque non andassi in trasferta se non forse per 1 o 2 partide.
Sugli orari e giorni posso concordar che per alcuni el sabato xe più scomodo che la domenica e che magari le 20.30 in inverno non xe el massimo, ma ad esempio i turni infrasettimanali ghe saria comunque.
In pratica senza TV se ghe fossi 100 unità un più saria tanto.


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2 ore fa, LungomareNatisone ha scritto:

La A a 18 non è una possibilità, è già  stato spiegato in tutte le salse aggiungendo che i campionati di maggior successo e che attualmente comandano il ranking hanno la massima serie a 20 squadre.

E che non c'è nessuna relazione provata fra numero di squadre e risultati internazionali, per lo stesso motivo.

Non è realistica una riduzione per tre motivi.

Il primo è che con l'ordinamento attuale una simile riforma dovrebbe essere votata dalla maggioranza, e non lo sarà mai perché evidentemente aumenterebbe il rischio retrocessione per i club medio-piccoli.

In secondo luogo andrebbero ridiscussi al ribasso i contratti televisivi, attualmente la maggior fonte di denaro per i club, perchè è evidente che quaranta partite in meno sono un numero importante.

Infine, con ogni probabilità il minor numero di gare porterebbe semplicemente all'organizzazione di amichevoli e tornei per incassare quanto perso.

Ne abbiamo una chiara dimostrazione ad ogni estate: ridicolo ritardare l'inizio se poi il tempo che andrebbe dedicato a una seria preparazione atletica viene invece impiegato in tournèe ben remunerate in giro per il mondo, trofei sponsorizzati da birre e telefonini, amichevoli di lusso.

Il calciatore è un'azienda che incassa moltissimo e deve produrre il più possibile.

Questo è, e indietro non si torna.

Sperare che la Juve con un mese senza gare non ne approfitti per far fruttare il brand proprio e quello di CR7, organizzando invece corsette per  i boschi, è una pia illusione.

Anzi, rispetto al basket NBA o al tennis il calcio gioca ancora relativamente poco...

Il Salary Cup è un invito al nero, semplicemente.

O ai premi che non possono essere conteggiati in quanto non matematicamente raggiungibili.

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39 minuti fa, forest ha scritto:

La A a 18 non è una possibilità, è già  stato spiegato in tutte le salse aggiungendo che i campionati di maggior successo e che attualmente comandano il ranking hanno la massima serie a 20 squadre.

E che non c'è nessuna relazione provata fra numero di squadre e risultati internazionali, per lo stesso motivo.

Non è realistica una riduzione per tre motivi.

Il primo è che con l'ordinamento attuale una simile riforma dovrebbe essere votata dalla maggioranza, e non lo sarà mai perché evidentemente aumenterebbe il rischio retrocessione per i club medio-piccoli.

In secondo luogo andrebbero ridiscussi al ribasso i contratti televisivi, attualmente la maggior fonte di denaro per i club, perchè è evidente che quaranta partite in meno sono un numero importante.

Infine, con ogni probabilità il minor numero di gare porterebbe semplicemente all'organizzazione di amichevoli e tornei per incassare quanto perso.

Ne abbiamo una chiara dimostrazione ad ogni estate: ridicolo ritardare l'inizio se poi il tempo che andrebbe dedicato a una seria preparazione atletica viene invece impiegato in tournèe ben remunerate in giro per il mondo, trofei sponsorizzati da birre e telefonini, amichevoli di lusso.

Il calciatore è un'azienda che incassa moltissimo e deve produrre il più possibile.

Questo è, e indietro non si torna. 

Sperare che la Juve con un mese senza gare non ne approfitti per far fruttare il brand proprio e quello di CR7, organizzando invece corsette per  i boschi, è una pia illusione.

Anzi, rispetto al basket NBA o al tennis il calcio gioca ancora relativamente poco...

Il Salary Cup è un invito al nero, semplicemente.

O ai premi che non possono essere conteggiati in quanto non matematicamente raggiungibili.

Prima o poi sta roba farà un bel botto, no pol e no devi esser solo ed esclusivamente una question de soldi, xe giusto che ghe sia un guadagno perché ovviamente el calcio xe anche un'azienda, ma, ripeto, anche un azienda non solo un'azienda.

Ormai xe tutto solo ed esclusivamente in funzion de far bori, me dispiasi dir ma le pay tv xe quelle che ga le responsabilità più grandi, e quel che me fa specie xe che anche i ultras no contesta più con cori e striscioni sto scempio e altro no digo. 

Ti te disi che indrio no se torna Forest?I tifosi no conta niente?So che xe utopia, ma se la gente cominciassi a no abbonarse piu alle pay tv? saria proprio curioso...

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41 minuti fa, Roberto24 ha scritto:

Prima o poi sta roba farà un bel botto, no pol e no devi esser solo ed esclusivamente una question de soldi, xe giusto che ghe sia un guadagno perché ovviamente el calcio xe anche un'azienda, ma, ripeto, anche un azienda non solo un'azienda.

Ormai xe tutto solo ed esclusivamente in funzion de far bori, me dispiasi dir ma le pay tv xe quelle che ga le responsabilità più grandi, e quel che me fa specie xe che anche i ultras no contesta più con cori e striscioni sto scempio e altro no digo. 

Ti te disi che indrio no se torna Forest?I tifosi no conta niente?So che xe utopia, ma se la gente cominciassi a no abbonarse piu alle pay tv? saria proprio curioso...

Indietro non si torna, e non ci sarà nessun botto perché gli incassi si stanno  al contrario moltiplicando, a livello di big.

Che alla fine sono quelle che decidono.

Il calcio che rimpiangi potrebbe diventare una possibilità solo in caso di vera e propria SuperLega.

Avresti allora una A senza Milan, Juve, Inter e qualche altra, dall'appeal quantomeno discutibile.

Uno scenario che FIFA e UEFA vedono ovviamente come il fumo negli occhi, e per evitarlo devono concedere più di qualcosa.

Ma che si vada in direzione di un professionismo sempre più pagato in quanto sempre più redditizio è scontato, e ti ripeto che rispetto a un modello come l'NBA (partite ogni due giorni, stipendi triplicati rispetto ai calciatori) la faccenda è ancora più che accettabile.

Ma che quel che vent'anni fa costava dieci ora costa cento, e che chi guadagnava uno ora guadagna dieci, è sotto gli occhi di tutti.

Considera che la generazione cui tutti gli investitori si rivolgono un calcio diverso  non solo non l'ha mai visto ma non lo accetterebbe neanche.

Vedere tutte le gare in diretta è la normalità assoluta, prova a dirgli che da domani le trasmettono solo per radio...

Fra l'altro, fra un pò ti chiederanno cos'era la radio ?

In tutto questo, devo dirti la verità, io tutta questa nostalgia non ce l'ho: parlavamo di calcio senza vedere niente, se non un tempo di una partita sapendo già il risultato.

Sai che figata...

I riti che rimpiangiamo sono belli perché ci riportano all'infanzia, non perché siano oggettivamente migliori di adesso: fra vedere una partita e non vederla, io preferisco vederla.

Se il calcio mi piace davvero, fra una gara trasmessa in HD con venti telecamere e commentata da ex calciatori e allenatori di livello con una accettabile proprietà linguistica e con delle cose interessanti da dirmi a livello tecnico e tattico e due minuti di sintesi con commento folkloristico spesso in simil-dialetto da parte di giornalisti tanto simpatici quanto spesso di dubbia competenza (questo era novantesimo minuto, e chi dice il contrario mente sapendo di mentire) io mi tengo la prima opzione, senza ipocrisia.

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Io, invece, senza ipocrisia, mi terrei la seconda, sarà che di calcio in TV ne guardo ben poco. Punti di vista.

A proposito, oggi sul Piccolo leggevo una simpatica ucronia sull'ipotetico inserimento del tempo effettivo che si rifaceva comunque a dati reali. Checché se ne pensi, solo la Bundesliga dei campionati maggiori (in assoluto sarebbe la prima serie svedeese) supera la serie A per minuti effettivamente giocati (si parla di cifre di poco inferiori al 60% del tempo reale), davanti a Premier, Ligue 1 e Liga. Peggiore, invece, il campionato portoghese. Vorrei capire in tutto questo come viene calcolato il tempo impiegato alla consultazione della Var.

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31 minuti fa, Contea di Trieste ha scritto:

Io, invece, senza ipocrisia, mi terrei la seconda, sarà che di calcio in TV ne guardo ben poco. Punti di vista.

A proposito, oggi sul Piccolo leggevo una simpatica ucronia sull'ipotetico inserimento del tempo effettivo che si rifaceva comunque a dati reali. Checché se ne pensi, solo la Bundesliga dei campionati maggiori (in assoluto sarebbe la prima serie svedeese) supera la serie A per minuti effettivamente giocati (si parla di cifre di poco inferiori al 60% del tempo reale), davanti a Premier, Ligue 1 e Liga. Peggiore, invece, il campionato portoghese. Vorrei capire in tutto questo come viene calcolato il tempo impiegato alla consultazione della Var.

Il dato è esatto, e si spiega coi maxi recuperi in vigore da noi.

Ieri Fiorentina e Inter hanno giocato 57' effettivi, che sono tanti, ma la partita è finita al 104', se consideriamo anche i 47' del primo tempo oltre ai 57' della ripresa.

L'errore è pensare che sia un calcio con meno interruzioni: ce ne sono parecchie, ma si recupera moltissimo.

Ieri in Manchester-Liverpool fischio finale dopo 2' di recupero, a Firenze 12', parità sostanziale di tempo effettivo ma una gara è durata dieci minuti in più, quasi un supplementare.

Ovviamente in questo contano molto le interruzioni per la VAR, che in Premier non c'è ancora.

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3 ore fa, ndocojo ha scritto:

Il Salary Cap è una farsa anche in NBA. Ti offro, si, quanto previsto dalla Lega, ma poi ti regalo una villa a Malibù da 60 milioni come extra. 

Se si ignora una materia si fa più bella figura a tacere...

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1 ora fa, poli ha scritto:

Se si ignora una materia si fa più bella figura a tacere...

Ah, guarda, sull'argomento ghe ne go discusso più volte con gente che in quanto a basket "i te caga in testa" (per usar un francesismo) e che iera tutti concordi nel definir el Salary Cap nel migliore dei casi, come un sistema facilmente aggirabile.  

Ovvio che nel tuo mondo dorato Sky-Nba Action i te conterà sempre che xe el sistema più figo del mondo: i ga de vender el zoghetto ai lole. 

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Ovviamente non sono d' accordo con Forest sull'overdose televisiva di calcio e meno male che anche Contea la pensa come me. Un conto è vedere una partita importante, e su quello penso non ci sia da discutere che oggi le Pay tv te la mostrano con 20 telecamere, bello, non c'è dubbio, un conto è farti vedere ogni infima amichevole in luglio propinandola come spettacolo assoluto "costringendo" le squadre a overdose di partite a scapito di allenamenti e preparazione atletica.La verità è che in nome del business si gioca troppo:campionati con almeno 20 squadre, coppe europee con turni preliminari a luglio (!!!) in posti dimenticati da Dio e dagli uomini contro squadre improponibili, le squadre inglesi che giocano 3 tornei nazionali (oltre alle coppe europee per quelle di fascia alta) che poi a giugno, come osservi giustamente tu che sei esperto di calcio anglosassone, a livello di nazionale per mondiali ed europei sono scoppiate...Est modus in rebus come dicevano i latini....Guarda rimpiango i radiocronisti come Ameri e Ciotti, giusto per citare due mostri sacri, che riuscivano a raccontarti la partita meglio di molti commentatori televisivi di adesso...

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35 minuti fa, Roberto24 ha scritto:

Ovviamente non sono d' accordo con Forest sull'overdose televisiva di calcio e meno male che anche Contea la pensa come me. Un conto è vedere una partita importante, e su quello penso non ci sia da discutere che oggi le Pay tv te la mostrano con 20 telecamere, bello, non c'è dubbio, un conto è farti vedere ogni infima amichevole in luglio propinandola come spettacolo assoluto "costringendo" le squadre a overdose di partite a scapito di allenamenti e preparazione atletica.La verità è che in nome del business si gioca troppo:campionati con almeno 20 squadre, coppe europee con turni preliminari a luglio (!!!) in posti dimenticati da Dio e dagli uomini contro squadre improponibili, le squadre inglesi che giocano 3 tornei nazionali (oltre alle coppe europee per quelle di fascia alta) che poi a giugno, come osservi giustamente tu che sei esperto di calcio anglosassone, a livello di nazionale per mondiali ed europei sono scoppiate...Est modus in rebus come dicevano i latini....Guarda rimpiango i radiocronisti come Ameri e Ciotti, giusto per citare due mostri sacri, che riuscivano a raccontarti la partita meglio di molti commentatori televisivi di adesso...

Qua pare, a leggere il tuo discorso, che ti costringono a vedere le partite con la pistola puntata alla tempia. Se vuoi te le guardi, sennò ne fai a meno. Mia moglie, per dirne una, ha visto l'ultima partita di calcio tredici anni fa, era la finale dei mondiali. E se invece vuoi guardarle, puoi guardarle bene, in full HD e 40 telecamere. E puoi guardarle anche tutte insieme con la diretta gol, che è il tutto il calcio minuto per minuto del XXI secolo, una cosa che quando avevo dodici anni non riuscivo neanche a sognare.

Il calcio è uno spettacolo. Lo è sempre stato. Non è una guerra, le squadre non sono espressione di fazioni nemiche, se la mia squadra vince non sono un uomo migliore, se perde la mia vita non subisce contraccolpi sensibili.

Uno juventino o un Vicentino non sono uomini peggiori o migliori in quanto tali di un interista o un veronese.

Si tratta di un semplice spettacolo sportivo. Molto seguito a livello planetario. 

Proprio per questo credo che ogni tesi portata a limitare la fruizione dello spettacolo stesso a più gente possibile sia, quella sì, non solo sbagliata ed autolesionistica, ma anche assurda ed anacronistica.

Ma poi in nome de che? Per quale reale vantaggio? Perciò che pochi superaficionados, magari quelli stessi che invece di una bottiglietta allo stadio si portano volentieri una spranga, possano guardarsi lo spettacolo alle 14.30 fisse di ogni benedetta domenica?

Buh... sti discorsi, abbiate pazienza, non riesco proprio a seguirli.

  • Grazie 1
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8 ore fa, forest ha scritto:

La A a 18 non è una possibilità, è già  stato spiegato in tutte le salse aggiungendo che i campionati di maggior successo e che attualmente comandano il ranking hanno la massima serie a 20 squadre.

E che non c'è nessuna relazione provata fra numero di squadre e risultati internazionali, per lo stesso motivo.

Non è realistica una riduzione per tre motivi.

Il primo è che con l'ordinamento attuale una simile riforma dovrebbe essere votata dalla maggioranza, e non lo sarà mai perché evidentemente aumenterebbe il rischio retrocessione per i club medio-piccoli.

In secondo luogo andrebbero ridiscussi al ribasso i contratti televisivi, attualmente la maggior fonte di denaro per i club, perchè è evidente che quaranta partite in meno sono un numero importante.

Infine, con ogni probabilità il minor numero di gare porterebbe semplicemente all'organizzazione di amichevoli e tornei per incassare quanto perso.

Ne abbiamo una chiara dimostrazione ad ogni estate: ridicolo ritardare l'inizio se poi il tempo che andrebbe dedicato a una seria preparazione atletica viene invece impiegato in tournèe ben remunerate in giro per il mondo, trofei sponsorizzati da birre e telefonini, amichevoli di lusso.

Il calciatore è un'azienda che incassa moltissimo e deve produrre il più possibile.

Questo è, e indietro non si torna.

Sperare che la Juve con un mese senza gare non ne approfitti per far fruttare il brand proprio e quello di CR7, organizzando invece corsette per  i boschi, è una pia illusione.

Anzi, rispetto al basket NBA o al tennis il calcio gioca ancora relativamente poco...

Il Salary Cup è un invito al nero, semplicemente.

O ai premi che non possono essere conteggiati in quanto non matematicamente raggiungibili.

La competitività interna in realtà aumenterebbe, e diminuirebbero notevolmente le squadre che già a febbraio non hanno più niente da chiedere al campionato (quest'anno è quasi un caso che siano in corsa così tante squadre per un posto in Europa e per la salvezza)

Il salary cup no? Bene, allora si alza in modo esagerato il costo di iscrizione alla Serie C. I nullatenenti devono andare fuori dalle balle...

Le quattro giornate di Serie A in meno potrebbero tranquillamente diventare quattro partite in più di Coppa Italia. Nei primi anni 2000, con la Champions League ancora strutturata su due fasi a gironi(4 partite in più), la Coppa Italia era ad andata e ritorno(4 partite in più per chi arrivava in finale). Per fare un esempio pratico, se l'Inter avesse vinto il triplete nel 2003 avrebbe giocato 59 partite contro le 53 che giocò nel 2010. 

E per inciso, nelle nostre idee, il numero delle partite da giocare non centra assolutamente nulla (fosse per me, uno come icardi per i soldi che prende dovrebbe giocare ogni 2 giorni per 11 mesi e mezzo l'anno).

L'intento della A a 18 squadre servirebbe solo ad aumentare la competitività interna alla Serie A.

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7 ore fa, forest ha scritto:

Se il calcio????? mi piace davvero, fra una gara trasmessa in HD con venti telecamere e commentata da ex calciatori e allenatori di livello con una accettabile proprietà linguistica e con delle cose interessanti? da dirmi a livello tecnico e tattico e due minuti di sintesi con commento folkloristico spesso in simil-dialetto da parte di giornalisti tanto simpatici quanto spesso di dubbia competenza (?questo era novantesimo minuto, e chi dice il contrario mente sapendo di mentire) io mi tengo la ??prima opzione, senza ipocrisia.?

Io mi tengo la giusta via di mezzo, che era il calcio dei primi duemila.

Coppe europee sufficientemente ampie da rappresentare il meglio di ogni paese e non solo i campioni nazionali, e Serie A con due anticipi(utili per chi giocava il martedì in coppa), un posticipo(utile per dare maggior risalto al big match di giornata) e tutte le altre gare la domenica alle quindici. La B praticamente tutta in contemporanea(anche qua c'era comunque la possibilità di vederla in tv).

A quel punto, il "cliente" poteva scegliere tra la pay tv (partita singola o diretta goal) o volendo Tutto il Calcio Minuto per Minuto o ancora qualche risata con Quelli che il Calcio. 

Oggi siamo arrivati ad un livello esagerato: partite a tutte le ore, telecamere negli spogliatoi, interviste a fine primo tempo(!!), mancano solo le cheerleader in mutande.

Il tutto spacciato per conquista tecnologica quando altro non è che una marchetta alle tv, perché viviamo in un paese che non sa (o non vuole) rispettare le tradizioni tacciando di passatismo chi vorrebbe farlo.

Non dico di giocare tutti alle 14'30 come quarant'anni fa, ma basterebbe seguire il calcio inglese o tedesco, dove quantomeno gran parte delle partite sono in contemporanea. E non è che in Inghilterra non ci siano le pay tv, anzi...

 

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6 ore fa, LungomareNatisone ha scritto:

Io mi tengo la giusta via di mezzo, che era il calcio dei primi duemila.

Coppe europee sufficientemente ampie da rappresentare il meglio di ogni paese e non solo i campioni nazionali, e Serie A con due anticipi(utili per chi giocava il martedì in coppa), un posticipo(utile per dare maggior risalto al big match di giornata) e tutte le altre gare la domenica alle quindici. La B praticamente tutta in contemporanea(anche qua c'era comunque la possibilità di vederla in tv).

A quel punto, il "cliente" poteva scegliere tra la pay tv (partita singola o diretta goal) o volendo Tutto il Calcio Minuto per Minuto o ancora qualche risata con Quelli che il Calcio. 

Oggi siamo arrivati ad un livello esagerato: partite a tutte le ore, telecamere negli spogliatoi, interviste a fine primo tempo(!!), mancano solo le cheerleader in mutande.

Il tutto spacciato per conquista tecnologica quando altro non è che una marchetta alle tv, perché viviamo in un paese che non sa (o non vuole) rispettare le tradizioni tacciando di passatismo chi vorrebbe farlo.

Non dico di giocare tutti alle 14'30 come quarant'anni fa, ma basterebbe seguire il calcio inglese o tedesco, dove quantomeno gran parte delle partite sono in contemporanea. E non è che in Inghilterra non ci siano le pay tv, anzi...

 

Perfetto

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7 ore fa, LungomareNatisone ha scritto:

Io mi tengo la giusta via di mezzo, che era il calcio dei primi duemila.

Coppe europee sufficientemente ampie da rappresentare il meglio di ogni paese e non solo i campioni nazionali, e Serie A con due anticipi(utili per chi giocava il martedì in coppa), un posticipo(utile per dare maggior risalto al big match di giornata) e tutte le altre gare la domenica alle quindici. La B praticamente tutta in contemporanea(anche qua c'era comunque la possibilità di vederla in tv).

A quel punto, il "cliente" poteva scegliere tra la pay tv (partita singola o diretta goal) o volendo Tutto il Calcio Minuto per Minuto o ancora qualche risata con Quelli che il Calcio. 

Oggi siamo arrivati ad un livello esagerato: partite a tutte le ore, telecamere negli spogliatoi, interviste a fine primo tempo(!!), mancano solo le cheerleader in mutande.

Il tutto spacciato per conquista tecnologica quando altro non è che una marchetta alle tv, perché viviamo in un paese che non sa (o non vuole) rispettare le tradizioni tacciando di passatismo chi vorrebbe farlo.

Non dico di giocare tutti alle 14'30 come quarant'anni fa, ma basterebbe seguire il calcio inglese o tedesco, dove quantomeno gran parte delle partite sono in contemporanea. E non è che in Inghilterra non ci siano le pay tv, anzi...

 

Rispondo punto su punto.

Prima di tutto, le "partite a tutte le ore", se interessano, uno se le vede comunque, nel 2019.

Basta un PC, o una parabola decente.

Far finta che non sia così significa semplicemente non voler prendere atto della realtà.

Anche a me piacevano i negozi di dischi, e da possessore di qualche migliaio fra CD e vinili li rimpiango, ma visto che il mondo va avanti prendo atto del fatto che saranno destinati a sparire, come le edicole o le latterie.

Una cosa si trascura, nel discorso tuo e, molto di più, di Roberto.

Ed è che non esistono obblighi.

Contea esprime un legittimo e comprensibile parere quando dice che preferisce due minuti di sintesi alla buona piuttosto che una diretta di tre ore.

Ci sta, ovvio e rispettabile.

Non ci sta, però, pretendere a quel punto di obbligare chi la diretta di tre ore la apprezza a non poterla vedere.

In nome di che cosa, esattamente?

Cosa significa troppo calcio, se nessuno mi obbliga a guardarlo?

Se hai diciassette chili di cibo in frigo mica sei obbligato a mangiartelo tutto, ma è sempre meglio che avere solo uno yogurt scaduto e o mangi quello o ti arrangi.

Perché questa era la situazione trent'anni fa.

Sull'Inghilterra penso di essere abbastanza informato: esiste un solo divieto di trasmissione delle partite, e scatta al sabato dalle 14.45 alle 17.15.

Stop.

Caso unico in Europa, fra l'altro.

Ora, prima di tutto a quell'ora del sabato le gare di Premier sono sempre di meno, spalmate come sono fra sabato a pranzo, sabato alle 18, domenica a tutte le ore e il monday night che abbiamo scopiazzato da loro.

In secondo luogo, il divieto sta diventando anacronistico perché Eleven Sport che trasmette via web, ha fatto presente di non sentirsi minimamente obbligata al rispetto, e comunque di non poter fare discriminazioni fra gli utenti fermo restando che chiunque, con una parabola decente, può allacciarsi al segnale di qualsiasi paese straniero e aggirare l'ostacolo.

Per cui, anche questo anacronistico divieto è destinato a cadere.

Eppure gli stadi sono pieni lo stesso, in tutte le categorie.

Anzi, trovare un biglietto è un'impresa per la quale devi organizzarti settimane prima.

Questione di priorità dei tifosi e di cultura sportiva, che non si modifica certo con i divieti.

Infine, e mi riallaccio al discorso di Gimmi: sono serenamente sposato con due figli e ho la fortuna di avere in casa tre apparecchi televisivi.

Ognuno guarda quel che gli piace e mi pare una roba talmente ovvia da non essere discutibile.

E se qualcosa piace a tutti si guarda ovviamente tutti assieme, ma fortunatamente non è un dogma quotidiano.

Domenica, infatti,  mi sono visto volentieri Fiorentina-Inter con mio figlio, ieri ancora più volentieri il derby fra Nottingham Forest e Derby County mentre gli altri guardavano Prison Break, stasera mi guarderò Lazio-Milan di nuovo con mio figlio e mia moglie guarderà giustamente quel che gli pare.

Questo non mi impedisce di avere una vita serena e non solo di venire allo stadio ma neanche di andare a vedere le partite di mio figlio la domenica mattina o qualche altra partita fra sabato e domenica.

Esattamente, che c'è di male?

In nome di cosa qualcuno dovrebbe impedirmelo?

Se non gli interessa che non lo faccia, io mica vado a sindacare sui gusti degli altri.

Ma ho pieno diritto ai miei senza che nessuno pretenda di vietarmeli.

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Cosa c'è di male è che tu sei "malato" di calcio come me e la TV non ti impedisce di andare cmq allo stadio, tanta altra gente, la maggioranza, non sente più l'esigenza di andarci perché tanto ne vedo abbastanza  in TV e quelle poche volte che viene non comprende perchè l'Unione non giochi come il Barcellona. In Inghilterra c'è un altra cultura.

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ma c'è un controaltare a questa libertà di seguire il calcio in talmente tanti modi da soddisfare tutti i gusti… le partite in campo sono sempre più desolate dalla mancanza di pubblico… uno spettacolo ed un'emozione di vedere quasi trentamila tifosi al Rocco contro la Juventus oppure ottantamila a Milano per un derby sono impagabili e non ci saranno più man mano che passa il tempo e non potremo più vivere queste emozioni in un calcio sempre più asettico e sempre meno umano… ricordo da ragazzo di essere andato a Vienna per l'Italia, il giorno che i ghe ga spaccado la gamba a Riva e di aver visto uno 0-0 emozionante e per me bellissimo per aver vissuto sul campo la partita… il giorno dopo i commenti sui giornali di partita pessima e noiosissima si sono sprecati… vista in TV ovvio…

Modificato da morodesede
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