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La satira di Charlie Hebdo


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Ma chi giustifica l'uccisione per una vignetta, sii serio!

Commentavo sarcasticamente l'acume che ha portato milioni di persone nell'identificare gli obbrobri di Charlie con "libertà di espressione, di satira" come fondanti della società occidentale.

Se quel che fa Hebdo è specchio dell'Occidente, allora fiero di essere antioccidentale.

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17 ore fa, alvin66 dice:

Non si sta discutendo cosa sia  piu' grave o meno grave..si sta parlando sull'opportunita' di certa "satira".

Per me Charlie ha finito quello che aveva da dire da parecchio. Mi sono riguardato le vignette anche quelle sul papa, maometto ecc.ecc. e non c'è ne una che mi strappa nemmeno mezzo sorriso. Puntano su vignette "estreme" per carenza di idee.

Vedere Cristo  che inchiappetta maometto  non mi fa nè ridere nè pensare, e pensa che sono ateo.

 

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21 ore fa, fp17 dice:

la satira de charlie hebdo xe come la famosa "me**a d'artista" ora custodida in svariati musei de arte moderna

xe arte? per mi no

 

attenzione, la reazion che te ga ti verso la "mjerda d'artista" xe esattamente quel che Piero Manzoni voleva suscitar

Manzoni non voleva produrr arte, voleva semplicemente mandar a quel paese i topos artistici contemporanei

che poi sia "diventada" arte xe un totale controsenso - nonchè conferma le ipotesi del Manzoni sul fatto che l'arte contemporanea xe uno dei piu' grandi bluff esistenti al mondo (una roba simile la teorizza anche un pazzoide come Andrea Diprè)

 

 

Modificato da Euskal Herria
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16 minuti fa, Euskal Herria dice:

occhio che satira ? "far ridere"

Charlie Hebdo non fa umorismo, fa satira

(poi sulla qualità podemo parlarne)

 

 

satira

[sà-ti-ra] s.f.
  • 1 Genere della letteratura latina, prima teatrale poi solo poetico, che mette in ridicolo personaggi, ambienti o costumi con toni comici o sarcastici e intenti moralistici: la s. latina; ogni componimento poetico che rientra in questo genere: una s. di Orazio

  • 2 estens. Qualunque opera letteraria o artistica, vignetta, discorso, atto o atteggiamento ecc. che abbia intenti satirici nei confronti di persone, classi sociali, istituzioni SIN canzonatura, caricatura: usare le armi della s. ||fare la s. di qlcu. o di qlco., parodiarlo, canzonarlo

La satira deve strappare un sorriso o una risata

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1 ora fa, Euskal Herria dice:

attenzione, la reazion che te ga ti verso la "mjerda d'artista" xe esattamente quel che Piero Manzoni voleva suscitar

Manzoni non voleva produrr arte, voleva semplicemente mandar a quel paese i topos artistici contemporanei

che poi sia "diventada" arte xe un totale controsenso - nonchè conferma le ipotesi del Manzoni sul fatto che l'arte contemporanea xe uno dei piu' grandi bluff esistenti al mondo (una roba simile la teorizza anche un pazzoide come Andrea Diprè)

 

 

Figo, go sempre affermado sta roba e l'idea che ghe sia qualchedun "esperto" che afferma le stesse robe me fa assai contento..

 

Sulla satira diversa da umorismo el discorso se fa complicato, troppo per i miei poveri e rarefatti neuroni. Comunque "Il Male" che pubblicava pertini davanti alla salma de giovanni paolo che diseva "uno a uno palla al centro" , o la foto de Aldo Moro in progionia con el fumetto "scusate abitualmente vesto marzotto"  lo go sempre difeso dai attacchi della censura dell'epoca. Che i disegni quel che i vol, se dopo i fa rider e i xe cocoli la gente compra el giornal, altrimenti no, i chiudi e po' bon.

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1 ora fa, Euskal Herria dice:

attenzione, la reazion che te ga ti verso la "mjerda d'artista" xe esattamente quel che Piero Manzoni voleva suscitar

Manzoni non voleva produrr arte, voleva semplicemente mandar a quel paese i topos artistici contemporanei

che poi sia "diventada" arte xe un totale controsenso - nonchè conferma le ipotesi del Manzoni sul fatto che l'arte contemporanea xe uno dei piu' grandi bluff esistenti al mondo (una roba simile la teorizza anche un pazzoide come Andrea Diprè)

 

 

vero, te ga ragion

me iero dimenticà le motivazioni

 

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1 ora fa, gimmi dice:

Figo, go sempre affermado sta roba e l'idea che ghe sia qualchedun "esperto" che afferma le stesse robe me fa assai contento..

 

Sulla satira diversa da umorismo el discorso se fa complicato, troppo per i miei poveri e rarefatti neuroni. Comunque "Il Male" che pubblicava pertini davanti alla salma de giovanni paolo che diseva "uno a uno palla al centro" , o la foto de Aldo Moro in progionia con el fumetto "scusate abitualmente vesto marzotto"  lo go sempre difeso dai attacchi della censura dell'epoca. Che i disegni quel che i vol, se dopo i fa rider e i xe cocoli la gente compra el giornal, altrimenti no, i chiudi e po' bon.

 

Però pur cattiva almeno quelle che te ga dito ti fa rider. Humor nero.

Quella de Hebdo no fa gnanche rider.

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Ospite nikibeach

Ma Contea non è che se non fa ridere te non faccia ridere nessuno, è una libera scelta e alla fin fine con Gimmi diciamo la stessa cosa, se non ho capito male. La satira non obbligatoriamente deve far ridere può anche far riflettere ed il fatto che una nevicata uccida più di 30 persone (stima tra albergo e altri episodi) è una cosa che dovrebbe accendere qualche riflessione, io ho letto in questa ottica la vignetta di Charlie che ripeto non approvo.

Discorso diverso per quella del terremoto perché era sbagliata alla base visto che le case crollate non erano state costruite dalla mafia, paradossalmente per quanto cinica sarebbe stata più capibile se fatta con il terremoto de l'Aquila dov'è molte case crollarono perché costruite con la sabbia della spiaggia di Pescara (per semplificare).

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La differenza è tra legale e opportuno. La differenza sta tra chi pubblica e quanti lo leggono. Certi slogan di estrema destra o sinistra sono/erano legali ma assolutamente incivili... io morirei (al solito) per ogni libertà di parola ma prima vorrei vivere per educare chi possa capire che sono sbagliati.

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1 ora fa, GMarco dice:

A sparta i deformi venivano lanciati dalla rupe. Hitler gasava i portatori di handicap. La nostra società tollera i deficienti. Io preferisco la nostra società.

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beh insomma....nisun disi de gasar Charlie....ma almeno farli star zitti.....no saria tanto grave e drastico

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Il 22/1/2017 at 18:47, nikibeach dice:

la legge sta nel punirlo se quello che pubblica "lede la dignità delle persone". 

E quella vignetta non lede la dignità di quei poveracci che sono morti in quell'albergo? Non è reato solo perché non hanno scritto nome e cognome delle vittime?

Quando la legge si allontana così tanto dall'etica, allora forse sarebbe il caso di cambiarla.

Mi accontenterei se almeno nessuno comprasse più quel giornalaccio, ma vendere 60.000 copie è sempre troppo.

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Forse non son riuscito a spiegarmi: io sono parimenti indignato di quelle vignette come di altre. Condivido che molte sono state volgari e spesso nemmeno hanno fatto ridere o portato almeno a meditare o porsi dei dubbi. Ma il piano della discussione era un altro. Io non compro quel giornale e penso che ora (la vecchia redazione prima della strage era diversa) sia diventato davvero un giornalaccio. Detto questo, altro discorso è istigare alla vilenza. Altro discorso è se io scrivo ad un altro forumista che dissento dal suo linguaggio. Tutti abbiamo diritto di farlo e nessuno di noi è legittimato ad essere stupido o volgare dalla stupidità o volgarità degli altri. E nessuna legge può difenderci: solo lo sdegno e non comperare quel giornale. E terrei sempre distinto tra illegale e inopportuno. Tra libertà e demagogia. Tra sdegno e razione violenta.

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DIscorso sensato e logico. Ovviamente quel "giornale" sta cavalcando l'onda di quanto gli è successo (deprecabile, ma .... "je ne suis pas Charlie"!) e ritiene che - visto il "prezzo pagato" - possa permettersi di continuare a scrivere "satira" (vogliamo definirla tale? Mah ....) a livelli sempre più bassi per cercare di tenere il nome sempre sulla bocca di tutti e vendere. Il discorso che anche per fare "satira" (quella vera) ci vorrebbe anche un poco di rispetto e dignità ... in questo caso (idem per Amatrice) mi sembra assolutamente inesistente.

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Ospite nikibeach
55 minuti fa, Stefano79 dice:

E quella vignetta non lede la dignità di quei poveracci che sono morti in quell'albergo? Non è reato solo perché non hanno scritto nome e cognome delle vittime?

Quando la legge si allontana così tanto dall'etica, allora forse sarebbe il caso di cambiarla.

Mi accontenterei se almeno nessuno comprasse più quel giornalaccio, ma vendere 60.000 copie è sempre troppo.

Per questo è stato querelato e sarà la giustizia a stabilire se è stata lesa della dignità. Il concetto è che non si dovrebbe censurare ma appunto attendere l'esito di un tribunale se qualcuno dovesse querelare perché si è sentito diffamato. Il nodo sta tutto in questo aspetto. La legge non si allontana dall'etica ma si allontana dalla tua etica per questo una norma deve essere al di sopra di tutto e non può essere "soggettiva" in quanto ognuno ha sensibilità diversa e ad ogni cambio di governo ci sarebbe una nuova legge basata sull'etica o sulla morale. La Costituzione è chiara ed è stata scritta dopo una dittatura dove la stampa era veramente controllata e non libera. 

Comunque condivido e quoto quanto detto da GMarco

Modificato da nikibeach
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Sarà pure la "mia etica", ma finora non ho ancora sentito nessuno che abbia apprezzato quella vignetta. 
Perfino in Francia c'è chi critica Charlie Hebdo.

Penso che nessuno sano di mente (per quanto ignorante o fazioso) possa apprezzare o ridere per certe vignette (anche se in pubblico magari millanta). Ma su altre immagini credo si possa essere più soggettivi: ad esempio su certe vignette sull'Islam o sul "nostro" papa o sul vaticano potremmo avere punti di vista molto diversi. Qualcuno si sente offeso (cit. Bennato), qualcuno trova che sia ironia. In alcuni casi anche chi coglie un'ironia, valuterà che fosse inopportuna... Tutto quello che vuoi ma per me rimane che "una risata vi travolgerà" mai una sberla. E questo anche per Charlie: la risata sarà ritenerli ridicoli (patetici o volgari etc) e non comperare la loro rivista o denunciarli se il caso. Punto. Ma mai censurare o osare violenza in parole o gesti.
Poi ritengo che rappresentino lo stesso un simbolo per il martirio che hanno subito e per lo shock che nel cuore (nelle teste) di chi è sopravvissuto rimarrà per sempre. Con ciò non li giustifico ma cerco di fare uno sforzo per capire gli uomini (persone) prima ancora della testata.

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