Vai al contenuto

Situazione campi Triestina


Messaggi raccomandati

1 ora fa, forest ha scritto:

La prima squadra potrebbe allenarsi al Grezar o altrove.

Dipendera' da un pò di cose.....

ok ma per me sarebbe stato ideale una soluzione nuova e definitiva potendo scegliere ovvio.

Sul Grezar boh speriamo, ogni anno lo diciamo ma è sempre la stessa storia.

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, poli ha scritto:

C'è qualcuno che fa un investimento, coi soldi suoi prendendosi in larga parte del suo rischio personale per creare un bene in parte condiviso con la collettività e che si dice? NO VA BEN perchè in Tirolo o a Palermo hanno fatto una cosa diversa (che c'entra niente col progetto di Trieste)....e quindi? (per non essere volgare...)

Come al solito capisci quello che ti comoda...

Se non torni sull'argomento non è necessariamente un male a questo punto 

Link al commento
Condividi su altri siti

Il Piccolo di Trieste in edicola oggi insiste sull’ipotesi che, almeno per la prima parte della stagione, il Venezia possa giocare al Rocco le proprie partite casalinghe: «Naturalmente a me piacerebbe che nello stadio di Trieste ci giocasse solo la Triestina – afferma l’amministratore unico della società alabardata Mauro Milanese – ma questa è una cosa che passa tra sindaci e amministrazioni comunali: Brugnaro e Dipiazza sono in buoni rapporti, lo stadio è del Comune e se un accordo dovesse essere trovato in questo senso, noi lo accetteremmo, non possiamo dire certo di no. Vantaggi per la Triestina? Nessuno, ho già visto come sono andate le cose con il Pordenone: non avremmo vantaggi economici e neanche sul fronte del campo, che avrebbe comunque bisogno di una doppia manutenzione. Forse avrebbero un vantaggio solo i tifosi che vogliono vedere qualche squadra prestigiosa di serie A, e che potrebbero vedersela nello stadio di casa invece che andare a Udine o a Venezia»

Link al commento
Condividi su altri siti

10 ore fa, ndocojo ha scritto:

Il Piccolo di Trieste in edicola oggi insiste sull’ipotesi che, almeno per la prima parte della stagione, il Venezia possa giocare al Rocco le proprie partite casalinghe: «Naturalmente a me piacerebbe che nello stadio di Trieste ci giocasse solo la Triestina – afferma l’amministratore unico della società alabardata Mauro Milanese – ma questa è una cosa che passa tra sindaci e amministrazioni comunali: Brugnaro e Dipiazza sono in buoni rapporti, lo stadio è del Comune e se un accordo dovesse essere trovato in questo senso, noi lo accetteremmo, non possiamo dire certo di no. Vantaggi per la Triestina? Nessuno, ho già visto come sono andate le cose con il Pordenone: non avremmo vantaggi economici e neanche sul fronte del campo, che avrebbe comunque bisogno di una doppia manutenzione. Forse avrebbero un vantaggio solo i tifosi che vogliono vedere qualche squadra prestigiosa di serie A, e che potrebbero vedersela nello stadio di casa invece che andare a Udine o a Venezia»

Trieste, al momento, è una possibilità abbastanza remota.

La più realistica è che giochino a Ferrara, peraltro anche più vicina.

Poi non si sa mai, niente si può escludere, ma le candidate sono diverse e al momento Trieste non è in prima fila.

Link al commento
Condividi su altri siti

il fatto è che in un paese serio chi non ha la struttura adeguata non può salire

in Inghilterra le società ricevono contributi importanti che investono in strutture, siano esse lo stadio o la academy

qua salgono società che giocano in mezze baraccopoli e poi cominciano a peregrinare per trovare una sistemazione con il beneplacito della federazione

sarebbe ora di finirla con questa buffonata

  • Mi piace 2
Link al commento
Condividi su altri siti

34 minuti fa, pinot ha scritto:

il fatto è che in un paese serio chi non ha la struttura adeguata non può salire

in Inghilterra le società ricevono contributi importanti che investono in strutture, siano esse lo stadio o la academy

qua salgono società che giocano in mezze baraccopoli e poi cominciano a peregrinare per trovare una sistemazione con il beneplacito della federazione

sarebbe ora di finirla con questa buffonata

In realtà, ribaltando la questione, in un paese serio non si mettono limiti minimi di capienza assurdi in base alla categoria e le regole sulla sicurezza non cambiano da categoria a categoria. 

Se il penzo è agibile per la b, non vedo perché non possa essere agibile per la A. 

Io batto su questo punto ogni volta che si creano situazioni simili, come col Pordenone a Trieste, con lo Spezia a Cesena etc 

Se andasse in A il Cittadella? Dovrebbero costruire uno stadio da 16.000 posti in un comune di 20.000 abitanti... Ma vi pare una cosa normale? 

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

9 ore fa, LungomareNatisone ha scritto:

In realtà, ribaltando la questione, in un paese serio non si mettono limiti minimi di capienza assurdi in base alla categoria e le regole sulla sicurezza non cambiano da categoria a categoria. 

Se il penzo è agibile per la b, non vedo perché non possa essere agibile per la A. 

Io batto su questo punto ogni volta che si creano situazioni simili, come col Pordenone a Trieste, con lo Spezia a Cesena etc 

Se andasse in A il Cittadella? Dovrebbero costruire uno stadio da 16.000 posti in un comune di 20.000 abitanti... Ma vi pare una cosa normale? 

e aggiungiamo che persino in Inghilterra il Bournemouth è stato per anni in PL e giocava in uno stadio da 11 mila persone, ovviamente il più piccolo e di gran lunga(lo sarebbe stato pure in Championship e a metà della Leegue1) quindi si è una regola particolare...

Ora in serie A la capienza minima prevista è 16000 e non a caso oggi il sindaco di Venezia ha detto che vuole costruire uno stadio nuovo proprio con questa capienza per risolvere il problema una volta per tutte.

Link al commento
Condividi su altri siti

Infatti l'assurdità sta che nelle leghe professionistiche le regole dovrebbero essere sempre uguali. Rispetta tutte le norme di sicurezza? Ha posti numerati tutti a sedere? Se sono solo 5mila posti chi se ne frega.
Se invece sono baraccopoli non ci potresti giocare nemmeno in C.

Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

45 minuti fa, Genzo ha scritto:

Infatti l'assurdità sta che nelle leghe professionistiche le regole dovrebbero essere sempre uguali. Rispetta tutte le norme di sicurezza? Ha posti numerati tutti a sedere? Se sono solo 5mila posti chi se ne frega.
Se invece sono baraccopoli non ci potresti giocare nemmeno in C.

Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
 

Esatto! 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

A proposito del Ferrini - Biasin, credo di aver letto più o meno tutto quello che è stato pubblicato su giornali e web, e un’idea personale, da non esperto, me la sono fatta. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, esperti e non. Grazie mille.

Modificato da Rigel
Link al commento
Condividi su altri siti

mi cospargo il capo di feci

ma ammetto che le considerazioni di Peruzzo al Caffè dello Sport sono state le stesse mie

va anche detto che il Project Manager ha risposto in modo puntuale alle suddette considerazioni, poi ecco è questione di opinioni...

detto questo, che i lavori comincino!

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Rigel ha scritto:

A proposito del Ferrini - Biasin, credo di aver letto più o meno tutto quello che è stato pubblicato su giornali e web, e un’idea personale, da non esperto, me la sono fatta. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, esperti e non. Grazie mille.

C'è poco da pensare, secondo me.

Io continuo a non comprendere il senso di dire che Milanello è molto meglio o che si potevano fare 14 campi da un'altra parte.

Non lo comprendo per una ragione molto semplice, che mi pareva di aver ampiamente e dettagliatamente spiegato: il Ferrini/Biasin è una struttura nata come investimento, non come montagna di soldi buttati a fondo perduto.

C'è un mutuo acceso  con il Credito Sportivo, istituto ovviamente scelto non a caso ma perche' legato al CONI e in grado di offrire finanziamenti a tassi agevolati destinati ad impianti sportivi.

E c'è una (limitata, in proporzione) partecipazione del Comune.

Ora, facciamo finta che il costo annuale della rata del mutuo sia di 10 euro.

La struttura, nella migliore delle ipotesi, deve fornire ricavi annuali per più di 10 euro, e nella peggiore ricavi che non si discostino troppo da quella cifra.

Insomma, nelle intenzioni deve essere sostenibile.

Parte di quei dieci euro sono ovviamente ricavi certi, e sono quelli dati dall'enorme risparmio su allenamenti e partite che le 23 squadre della Triestina attualmente disputano, ovviamente a pagamento, su svariati campi di gioco non di proprieta'.

Il resto dei ricavi deve venire dalla messa a disposizione dell'impianto per la comunità (ergo affitto dei campi di calcetto o di padel, sfruttamento di bar e ristorante, biglietteria ecc.) e da svariate iniziative a favore dei visitatori esterni, a partire evidentemente da chi ci verra' a giocare.

Invento di sana pianta: viene a giocare la squadra xy all'interno ad esempio del campionato nazionale giovanissimi o allievi, e tu gli proponi una due giorni a Trieste, offrendo cena e pernottamento (non dimenticando che per lo svago ci sono pure le Torri d'Europa distanti poche decine metri a offrire cinema, shopping e quant'altro) o in alternativa (o magari il giorno dopo) la visita ai musei o semplicemente al centro raggiungibile in bus in pochissimi minuti.

Ovvio che si organizzeranno tornei e altre manifestazioni, cercando di sfruttare la struttura 365 giorni l'anno, e ovvio che a occuparsi di gestire il tutto saranno professionisti che questo fanno di mestiere.

Funzionera'?

Non lo posso sapere, ma visto che il garante economico del progetto è uno che sugli immobili da costruire e far fruttare ci ha costruito un impero economico, tendo a pensare che magari sì, o che comunque le cose non siano state fatte a caso.

E dò per assolutamente scontato che Biasin ne sappia infinitamente più di me, e che abbia ragioni precise (alcune credo di conoscerle e ovviamente le tengo per me) che hanno reso logico investire lì e non in altra sede.

Link al commento
Condividi su altri siti

una domanda, che (colpa mia) non ho capito

la struttura sarebbe in gestione per 25 anni, è corretto?

allo scoccare del 26mo anno la struttura automaticamente ritorna al comune o deve essere fatto un bando per riassegnarla? 

e se dovesse tornare al comune, la triestina avrebbe un qualche "rimborso" per tutte le spese avute in questi 25 anni?

Link al commento
Condividi su altri siti

8 ore fa, forest ha scritto:

C'è poco da pensare, secondo me.

Io continuo a non comprendere il senso di dire che Milanello è molto meglio o che si potevano fare 14 campi da un'altra parte.

Non lo comprendo per una ragione molto semplice, che mi pareva di aver ampiamente e dettagliatamente spiegato: il Ferrini/Biasin è una struttura nata come investimento, non come montagna di soldi buttati a fondo perduto.

C'è un mutuo acceso  con il Credito Sportivo, istituto ovviamente scelto non a caso ma perche' legato al CONI e in grado di offrire finanziamenti a tassi agevolati destinati ad impianti sportivi.

E c'è una (limitata, in proporzione) partecipazione del Comune.

Ora, facciamo finta che il costo annuale della rata del mutuo sia di 10 euro.

La struttura, nella migliore delle ipotesi, deve fornire ricavi annuali per più di 10 euro, e nella peggiore ricavi che non si discostino troppo da quella cifra.

Insomma, nelle intenzioni deve essere sostenibile.

Parte di quei dieci euro sono ovviamente ricavi certi, e sono quelli dati dall'enorme risparmio su allenamenti e partite che le 23 squadre della Triestina attualmente disputano, ovviamente a pagamento, su svariati campi di gioco non di proprieta'.

Il resto dei ricavi deve venire dalla messa a disposizione dell'impianto per la comunità (ergo affitto dei campi di calcetto o di padel, sfruttamento di bar e ristorante, biglietteria ecc.) e da svariate iniziative a favore dei visitatori esterni, a partire evidentemente da chi ci verra' a giocare.

Invento di sana pianta: viene a giocare la squadra xy all'interno ad esempio del campionato nazionale giovanissimi o allievi, e tu gli proponi una due giorni a Trieste, offrendo cena e pernottamento (non dimenticando che per lo svago ci sono pure le Torri d'Europa distanti poche decine metri a offrire cinema, shopping e quant'altro) o in alternativa (o magari il giorno dopo) la visita ai musei o semplicemente al centro raggiungibile in bus in pochissimi minuti.

Ovvio che si organizzeranno tornei e altre manifestazioni, cercando di sfruttare la struttura 365 giorni l'anno, e ovvio che a occuparsi di gestire il tutto saranno professionisti che questo fanno di mestiere.

Funzionera'?

Non lo posso sapere, ma visto che il garante economico del progetto è uno che sugli immobili da costruire e far fruttare ci ha costruito un impero economico, tendo a pensare che magari sì, o che comunque le cose non siano state fatte a caso.

E dò per assolutamente scontato che Biasin ne sappia infinitamente più di me, e che abbia ragioni precise (alcune credo di conoscerle e ovviamente le tengo per me) che hanno reso logico investire lì e non in altra sede.

In realtà, io e altri critichiamo lo storytelling della società che fa passare un campo e mezzo costati 10 milioni di euro per il centro sportivo che Trieste sogna da sempre 

Non trattare chiunque critica qualcosa per lo stolto che non capisce 

È finalmente un piccolo passo avanti per le giovanili? Certamente sì, e ben venga il non dover più elemosinare campi in giro

È un mero investimento commerciale? Sì, perché la parafarmacia e il bancomat non capisco cosa c'entrino con un centro sportivo 

Risolve i problemi della Triestina? No, perché la prima squadra continuerà a vagabondare come fa da quarant'anni da Turriaco a Visco, dal Grezar a Villaggio del Pescatore

Ha un costo eccessivo? A mio parere sì, ma magari è normale spendere dieci milioni di euro per un campo di calcio e vivo io fuori dal mondo

È un centro sportivo? Direi proprio di no

Io già non consideravo il ferrini La Mecca quando costava 3 milioni, figuriamoci ora che ne costa 11... 

  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

20 minuti fa, LungomareNatisone ha scritto:

In realtà, io e altri critichiamo lo storytelling della società che fa passare un campo e mezzo costati 10 milioni di euro per il centro sportivo che Trieste sogna da sempre 

Non trattare chiunque critica qualcosa per lo stolto che non capisce 

È finalmente un piccolo passo avanti per le giovanili? Certamente sì, e ben venga il non dover più elemosinare campi in giro

È un mero investimento commerciale? Sì, perché la parafarmacia e il bancomat non capisco cosa c'entrino con un centro sportivo 

Risolve i problemi della Triestina? No, perché la prima squadra continuerà a vagabondare come fa da quarant'anni da Turriaco a Visco, dal Grezar a Villaggio del Pescatore

Ha un costo eccessivo? A mio parere sì, ma magari è normale spendere dieci milioni di euro per un campo di calcio e vivo io fuori dal mondo

È un centro sportivo? Direi proprio di no

Io già non consideravo il ferrini La Mecca quando costava 3 milioni, figuriamoci ora che ne costa 11... 

È con tutta evidenza un centro sportivo. 

Se era un centro sportivo prima, con un campo e basta, figuriamoci se non lo è laddove i campi diventano due, gli spogliatoi sei e ci aggiungi due palestre professionali e se vuoi mettici pure i campi di padel...

Ma non è, con tutta evidenza, solo un centro sportivo, e la ragione per cui costa 11 milioni e non 3 o 4 sta proprio nel fatto che la spesa maggiore sia atta a renderlo una fonte di ricavi, e non solo di spesa.

Non è mai stato pensato per la prima squadra, che si allenera' al Grezar o altrove a seconda di quale sarà l'amministrazione comunale, oltre ovviamente a giocare al Rocco, e che comunque ha bisogno di un impianto in erba naturale e non in sintetico 

Non lo usera' realisticamente nemmeno la femminile, essendo perlopiu' composta da ragazze provenienti dall'isontino (il che lo rende logisticamente scomodo) ma ci troveranno posto tutte le squadre giovanili, che avranno a disposizione strutture e macchinari consoni a una societa' professionistica.

La vera scommessa è renderlo sostenibile, ovvero spalmare la spesa in molti anni e giocare sulla possibilità di rientrarvi, se non del tutto almeno in gran parte.

Trattandosi fra l'altro di una struttura in concessione, sia pure molto lunga, per cui che senso avrebbe buttare 11 milioni per una roba neanche di proprieta'?

Poi è chiaro che servono delle garanzie economiche e deteminate competenze, come è chiaro che a decidere cosa e dove è chi quelle garanzie economiche è in grado di darle.

Certo, se ci fosse a Trieste un altro soggetto milionario disposto, oltre a investire cinque milioni l'anno, a metter su una struttura sportiva con altre caratteristiche, uno potrebbe legittimamente preferire l'una all'altra.

Ma non mi risulta, e fra niente (perché questo abbiamo ora) e il popo' di roba che si tira su, io preferisco decisamente la seconda opzione.

E che questa faccia fare un salto di qualità a livello di immagine, di strutture a disposizione e di attrattiva mi pare indubbio

Poi sbagliero', per l'amor di Dio....

Link al commento
Condividi su altri siti

9 ore fa, forest ha scritto:

C'è poco da pensare, secondo me.

Io continuo a non comprendere il senso di dire che Milanello è molto meglio o che si potevano fare 14 campi da un'altra parte.

Non lo comprendo per una ragione molto semplice, che mi pareva di aver ampiamente e dettagliatamente spiegato: il Ferrini/Biasin è una struttura nata come investimento, non come montagna di soldi buttati a fondo perduto.

C'è un mutuo acceso  con il Credito Sportivo, istituto ovviamente scelto non a caso ma perche' legato al CONI e in grado di offrire finanziamenti a tassi agevolati destinati ad impianti sportivi.

E c'è una (limitata, in proporzione) partecipazione del Comune.

 

Il senso è presto detto, dal mio punto di vista che naturalmente può essere sbagliato.  

Ad un chilometro in linea d'aria, nel rettangolo compreso tra Via Flavia, Via Gravisi e Via Brigata Casale a salire, c'erano come sai disponibili subito 16000 mq pianeggianti, con una costruzione esistente di 350mq, a 600.000 Euro. Diciamo che con una spesa di altri due milioni circa (preventivati da gente del mestiere), quindi in totale meno di un quarto del Ferrini, avevi un centro sportivo più grande e di proprietà (questo non è un dettaglio per gli asset societari). Serviva naturalmente una variante al piano regolatore, come serve per il Ferrini peraltro, ma poi il mutuo per il Credito sportivo e tutto il resto potevi farlo uguale.  Intendo lo stesso tipo di ragionamento, creo anche strutture che rendano il tutto un investimento fruttifero. hotel, palestra, ristorante, bar, negozi, parafarmacia, bancomat e tutto quello che si è sentito dire in sto periodo.

Volendo, si potevano spendere altri tre milioni di acquisizioni e altrettanti di lavori, per arrivare a quasi cinque ettari di terreni. Un centro sportivo più grande di quelli di molte squadre di serie A, per dire. Dove far allenare anche la prima squadra. Sempre spendendo molto meno e sempre con le stesse possibilità di mutui agevolati, investimenti, ecc. Anzi, in spazi maggiori avevi possibilità di tribune più ampie, spazi maggiori per centro fisioterapico, foresterie, hotel, parafarmacia e tutto il resto. Sempre ad un prezzo inferiore.

Allora in tutto ciò io posso dedurre che due siano i possibili motivi che portano a scegliere il Ferrini. 

Il primo è "politico". Il Comune voleva e vuole recuperare quella struttura e solo là era disposto a fare il lavoro che comunque deve fare, in termini di partecipazione finanziaria e in termini di varianti urbanistiche.  Tenderei ad escludere questa motivazione per una serie di fattori troppo lunghi, complicati e anche inadatti per spiegarli in un forum. Però un piccolo margine per questa motivazione esiste. 

Il secondo, molto più probabile, è di carattere commerciale, diciamo. Cioè si pensa che la "centralità" del Ferrini sia il fattore determinante per un'attrazione gravitazionale capace di creare un "giro" di clienti costante nella struttura, che a quel punto diventa grazie alla presenza di esercizi commerciali da dare in gestione a prezzi "giusti" un soggetto che praticamente si finanzia da solo, cosa evidentemente ritenuta impossibile in zone meno popolate e/o più difficilmente raggiungibili. Quello che stai dicendo tu, Forest.

Non conoscendo tutti i dettagli del progetto e del Business Plan annesso, non posso certamente esprimere un giudizio corretto, e se anche li conoscessi, sicuramente sono stati chiamati professionisti molto ma molto più in gamba di me a redigere quanto necessario. La stesa esperienza nel settore di Biasin, come giustamente dici, è già di per sè garanzia non da poco.

Ciononostante, rimango ancora perplesso, lo confesso.  

 

 

  

Link al commento
Condividi su altri siti

2 ore fa, gimmi ha scritto:

Il senso è presto detto, dal mio punto di vista che naturalmente può essere sbagliato.  

Ad un chilometro in linea d'aria, nel rettangolo compreso tra Via Flavia, Via Gravisi e Via Brigata Casale a salire, c'erano come sai disponibili subito 16000 mq pianeggianti, con una costruzione esistente di 350mq, a 600.000 Euro. Diciamo che con una spesa di altri due milioni circa (preventivati da gente del mestiere), quindi in totale meno di un quarto del Ferrini, avevi un centro sportivo più grande e di proprietà (questo non è un dettaglio per gli asset societari). Serviva naturalmente una variante al piano regolatore, come serve per il Ferrini peraltro, ma poi il mutuo per il Credito sportivo e tutto il resto potevi farlo uguale.  Intendo lo stesso tipo di ragionamento, creo anche strutture che rendano il tutto un investimento fruttifero. hotel, palestra, ristorante, bar, negozi, parafarmacia, bancomat e tutto quello che si è sentito dire in sto periodo.

Volendo, si potevano spendere altri tre milioni di acquisizioni e altrettanti di lavori, per arrivare a quasi cinque ettari di terreni. Un centro sportivo più grande di quelli di molte squadre di serie A, per dire. Dove far allenare anche la prima squadra. Sempre spendendo molto meno e sempre con le stesse possibilità di mutui agevolati, investimenti, ecc. Anzi, in spazi maggiori avevi possibilità di tribune più ampie, spazi maggiori per centro fisioterapico, foresterie, hotel, parafarmacia e tutto il resto. Sempre ad un prezzo inferiore.

Allora in tutto ciò io posso dedurre che due siano i possibili motivi che portano a scegliere il Ferrini. 

Il primo è "politico". Il Comune voleva e vuole recuperare quella struttura e solo là era disposto a fare il lavoro che comunque deve fare, in termini di partecipazione finanziaria e in termini di varianti urbanistiche.  Tenderei ad escludere questa motivazione per una serie di fattori troppo lunghi, complicati e anche inadatti per spiegarli in un forum. Però un piccolo margine per questa motivazione esiste. 

Il secondo, molto più probabile, è di carattere commerciale, diciamo. Cioè si pensa che la "centralità" del Ferrini sia il fattore determinante per un'attrazione gravitazionale capace di creare un "giro" di clienti costante nella struttura, che a quel punto diventa grazie alla presenza di esercizi commerciali da dare in gestione a prezzi "giusti" un soggetto che praticamente si finanzia da solo, cosa evidentemente ritenuta impossibile in zone meno popolate e/o più difficilmente raggiungibili. Quello che stai dicendo tu, Forest.

Non conoscendo tutti i dettagli del progetto e del Business Plan annesso, non posso certamente esprimere un giudizio corretto, e se anche li conoscessi, sicuramente sono stati chiamati professionisti molto ma molto più in gamba di me a redigere quanto necessario. La stesa esperienza nel settore di Biasin, come giustamente dici, è già di per sè garanzia non da poco.

Ciononostante, rimango ancora perplesso, lo confesso.  

 

 

  

Mi pare una posizione più che ragionevole, Gimmi.

Di motivi ce ne sono anche altri, un paio credo di conoscerli, non sono argomento da forum.

Ma è chiaro che l'evidenza di poter fare spendendo meno la stessa struttura da un'altra parte la conoscevano benissimo, non era certo un segreto...

Link al commento
Condividi su altri siti

Idea impopolare e sicuramente sbagliata: fare il Rocco in sintetico. Il campo non avrebbe problemi d'usura, la bora non lo danneggerebbe in inverno, la siccità non lo danneggerebbe in estate, non andrebbe rizollato, la presenza del Venezia o qualunque altra squadra non lo rovinerebbe, ci si potrebbe allenare ogni giorno risolvendo il problema che il ferrini non può ospitare la prima squadra. Inoltre la squadra avrebbe un maggior feeling con con il campo e lo percepirebbe di più come "casa".
Ho letto che il problema è il modo in cui il campo attutirebbe i passi dei giocatori, aumentando il rischio di infortuni. E' un rischio reale? Esistono squadre che si allenano su sintetico ad alto livello?

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me ci sono molteplici cose da dire sull'argomento. O perlomeno sento di avere parecchie cose da dire sull’argomento.

La prima è che una vergogna che una città come Trieste abbia permesso che un bene comune come il campo del Ponziana giacesse in abbandono e ridotto in quelle condizioni. Qui si fanno le pulci ad un milionario che da 16.000 km investe 10 m€ e si tace di come illuminati amministratori locali abbiano portato anni orsono al fallimento una società storica con la creazione di un cancro nel cuore di due quartieri storici come Ponziana e Chiarbola. Abbastanza disgustoso.

In secondo luogo sono abbastanza irritato nei confronti di chi si mette a fare i conti in tasca agli altri permettendosi di pontificare o attribuendo paternità di piccoli  o grandi passi sulla base di non si sa quali competenze. Anzi no si sa su quali basi, il web e la tuttologia. La Triestina ha 103 anni e da sempre a Trieste le giovanili dell'Unione sono andate dovunque per fare attività sportiva, Soncini e Opicina le prime che mi vengono in mente ma credo siano state dovunque. Tra niente e un centro nel cuore della città mi sembra che la crescita sia + infinito se ricordo ancora qualche rudimento di matematica. O bisognava chiedere il permesso? Tacendo dell’interesse per la comunità di avere una zona riqualificata, cosa che dovrebbe onestamente interessarci di + che del destino di una squadra di calcio. O no?

Questo dovrebbe già a mio avviso mettere a tacere voci critiche... che poi criticare esattamente cosa? Sono soldi privati, che daranno un ritorno anche publico...sulla base di quale autorità / ruolo ci si può permettere di criticare? Perchè si è del "mestiere"? Perchè si è tifosi? Perchè piace pensare male? Perchè non si ha un ca**o a cui pensare? Buh resto francamente basito...

Il che mi porta al punto successivo. Io non conosco Biasin, l'ho sentito parlare nel suo pseudo dialetto e in inglese un paio di volte, e credo come me tutti i tifosi dell'Unione. Chi può dire di conoscere le sue leve motivazionali? Credo pochissimi. Chiedo: secondo voi un Signore australiano di 60 anni che compra una squadra allo sbando in D in Italia, ci perde in 5 anni di gestione svariati e svariati e svariati milioni di € (e guai se così non fosse perché  se no poi al tifoso triestino che un pò rimpiange i bei tempi dell'Eccellenza girano...) dicevo secondo voi la sua prima leva è fare business? Fare margine? Beh se quello era il suo fine dategli una telefonata e alla svelta perchè ha un bel problema...

Se invece le sue leve sono altre, e per quel niente che l'ho sentito parlare e per i fatti che gli ho visto fare mi sembra proprio il caso, ebbene allora bisogna forse fare astrazione dalle logiche di IRR, NPV, cash on cash, Business Plan e mazzi e ca**i. Come mi sembra sia stato apertamente spiegato. Apertamente sottolineo. E che quindi la centralità nel cuore di quella che sente evidentemente ancora la sua città e la sanificazione e il lascito di qualcosa di tangibile (a suo nome!) alla comunità sia più importante di altre considerazioni economico / sportive.

Oppure c’è una terza possibilità, è stato molto, ma molto, ma molto...mal consigliato, il che sconfina nella circonvenzione di incapace e nel dolo, e quindi nel reato. Se sapete qualcosa che noi non sappiamo vi invito a renderlo noto alle autorità competenti. Faccio umilmente presente comunque che trattandosi di un coinvestimento pubblico / privato i controlli saranno molto + stringenti che se si fosse trattato di una mero affaire privato ergo strani rischi di truffe / raggiri / evasioni mi sembrano ancor + complessi. Perchè qua si fanno professioni di diffidenza senza avere propriamente voglia di dire completamente quello che si pensa. Lecito però…

Poi c’è la questione della proprietà verso concessione mettendolo in una prospettiva legata alla salute finanziaria dell’Unione (intesa come bene comune appartenente alla città) vs l’interesse del singolo proprietario. Ebbene se da un punto di vista dell’azionista non avere l’attivo a bilancio genera ovviamente meno valore su un BP e su una possibile transazione futura e altresì vero che NON avere l’attivo a bilancio rende la gestione finanziaria più “leggera” (soprattutto se sostenibile, cosa che ignoro ma che ad occhio mi sembra ambizioso, che il centro fosse a Ponziana, a Noghere o a Timbuctu) e potenzialmente meno pericolosa qualora l’Unione dovesse passare in mari agitati negli anni a venire. Non c’è niente di peggio se navighi in cattive acque di avere a bilancio un asset illiquido.

Poi le alternative: ho scoperto questa di Padriciano ascoltando il caffè dello Sport, c’era questa alternativa citata da Gimmi. Ora il semplice fatto che la Triestina prima squadra non si sia praticamente mai allenata in altopiano nel corso della sua storia dovrebbe spiegare lo scarso interesse di farci crescere la tua casa. Turriaco, Monfalcone Villaggio del Pescatore mi sembra che da sempre abbiano rappresentato le sole alternative logiche. Figurarsi poi per un centro che ha per vocazione soprattutto quello di attirare la quasi totalità delle attività giovanili.

Infine il discorso legato alla zona di Via Brigata Casale: posto che misure alla mano non li vedo proprio i 16.000 sqm pianeggianti menzionati a patto di radere al suolo svariati edifici, posto che è abbastanza a casa di Dio e poco funzionale ad un concetto di flagship, posto tutto questo, faccio notare che per chi bazzica un po sul private equity c’è tutta la differenza del mondo tra progetti greenfield e brownfield. Rischi e opportunità connesse.

Direi che non c’è altro da aggiungere, mi sembra sufficiente. Non credo che queste parole raggiungeranno i professionisti tuttologi dello scetticismo (NOTA BENE: mi riferisco a tutti e nessuno in particolare, prima che qualcuno se la prenda a male...), spero invece che queste righe viaggino molto lontane lungo la fibra per ringraziare un anziano Signore di quello che sta facendo per questa città a volte così avara di soddisfazioni.

  • Mi piace 3
  • Grazie 1
Link al commento
Condividi su altri siti

6 ore fa, gimmi ha scritto:

Il senso è presto detto, dal mio punto di vista che naturalmente può essere sbagliato.  

Ad un chilometro in linea d'aria, nel rettangolo compreso tra Via Flavia, Via Gravisi e Via Brigata Casale a salire, c'erano come sai disponibili subito 16000 mq pianeggianti, con una costruzione esistente di 350mq, a 600.000 Euro. Diciamo che con una spesa di altri due milioni circa (preventivati da gente del mestiere), quindi in totale meno di un quarto del Ferrini, avevi un centro sportivo più grande e di proprietà (questo non è un dettaglio per gli asset societari). Serviva naturalmente una variante al piano regolatore, come serve per il Ferrini peraltro, ma poi il mutuo per il Credito sportivo e tutto il resto potevi farlo uguale.  Intendo lo stesso tipo di ragionamento, creo anche strutture che rendano il tutto un investimento fruttifero. hotel, palestra, ristorante, bar, negozi, parafarmacia, bancomat e tutto quello che si è sentito dire in sto periodo.

Volendo, si potevano spendere altri tre milioni di acquisizioni e altrettanti di lavori, per arrivare a quasi cinque ettari di terreni. Un centro sportivo più grande di quelli di molte squadre di serie A, per dire. Dove far allenare anche la prima squadra. Sempre spendendo molto meno e sempre con le stesse possibilità di mutui agevolati, investimenti, ecc. Anzi, in spazi maggiori avevi possibilità di tribune più ampie, spazi maggiori per centro fisioterapico, foresterie, hotel, parafarmacia e tutto il resto. Sempre ad un prezzo inferiore.

Allora in tutto ciò io posso dedurre che due siano i possibili motivi che portano a scegliere il Ferrini. 

Il primo è "politico". Il Comune voleva e vuole recuperare quella struttura e solo là era disposto a fare il lavoro che comunque deve fare, in termini di partecipazione finanziaria e in termini di varianti urbanistiche.  Tenderei ad escludere questa motivazione per una serie di fattori troppo lunghi, complicati e anche inadatti per spiegarli in un forum. Però un piccolo margine per questa motivazione esiste. 

Il secondo, molto più probabile, è di carattere commerciale, diciamo. Cioè si pensa che la "centralità" del Ferrini sia il fattore determinante per un'attrazione gravitazionale capace di creare un "giro" di clienti costante nella struttura, che a quel punto diventa grazie alla presenza di esercizi commerciali da dare in gestione a prezzi "giusti" un soggetto che praticamente si finanzia da solo, cosa evidentemente ritenuta impossibile in zone meno popolate e/o più difficilmente raggiungibili. Quello che stai dicendo tu, Forest.

Non conoscendo tutti i dettagli del progetto e del Business Plan annesso, non posso certamente esprimere un giudizio corretto, e se anche li conoscessi, sicuramente sono stati chiamati professionisti molto ma molto più in gamba di me a redigere quanto necessario. La stesa esperienza nel settore di Biasin, come giustamente dici, è già di per sè garanzia non da poco.

Ciononostante, rimango ancora perplesso, lo confesso.  

Concordo con questo post e anche io sono molto scettico a riguardo.

Per carità meglio questo di nulla ovvio, è assodato, ma mi pare come ha detto Peruzzo Presidente del San Luigi che per 11 milioni di euro(diciamo 10 visto 1 è del comune) si poteva ottenere più di un campo e mezzo!!!

NON risolverà definitivamente i problemi delle giovanili(perchè non ci giocheranno tutte le squadre, faranno a rotazione?) nè tanto meno la prima squadra che manco si allenerà lì e continueranno i soliti problemi...

Poi che il comune abbia spinto in questo senso per riqualificare l'area abbandonata, soluzione top come logistica visto è in un luogo dove ogni giorno passano tante persone OK, ma parlando solo esclusivamente di CAMPI è poco, poi oh se Biasin ha deciso di spendere 10 milioni per questa struttura avrà fatto le sue valutazioni ma rimango molto perplesso, solo ripeto perchè non risolve tutti i problemi di mancanza di spazio per allenamenti/partite tutto qua.

E dubito che in futuro si farà un altro centro sportivo da qualche altra parte in provincia purtroppo...

L'area di cui parlava Peruzzo a Padriciano sarebbe stata perfetta dal lato sportivo, molto meno per le distanze di spostamento quotidiano, purtroppo non si può avere tutto, ma dubito fosse un problema insormontabile no? Vinovo non è Torino ma in periferia, Milanello addirittura in provincia di Varese quindi...

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Caricamento...
  • Chi sta navigando   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×
×
  • Crea Nuovo...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Indice
Attività
Accedi

Accedi



Cerca
Altro
×