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La rassegna stampa sandrina di domenica 18 febbraio 2018


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LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI DOMENICA 18 FEBBRAIO 2018

Da Il Piccolo di Trieste

L'Unione finalmente entusiasma il Rocco
Vittoria in rimonta sull'Albinoleffe grazie ad Arma e Libutti

di Ciro Esposito

Mezz'ora di fuoco degli alabardati sotto la Curva Furlan in questa stagione non si era ancora vista. Così come non si era mai vista una fase d'attacco così continua e tambureggiante, con la forza di mordere le caviglie all'avversario a centrocampo, culminata con la rete di testa di Libutti novello goleador e santificata da altre tre occasioni sventate dal portiere dell'Albinoleffe anche con l'aiuto di un incrocio. La mezz'ora che il pubblico aspettava da otto mesi è capitata contro una delle squadre più ostiche del torneo (con un 3-5-2 spesso indigesto all'Unione manovriera) piegata per 2-1. Il tutto dopo un primo tempo cominciato male per gentile concessione di El Hasni a Montella e che poteva finire peggio se Giorgione non avesse graziato Boccanera. Ma'Unione ha saputo raddrizzare il match con pazienza.Tutto questo è successo ieri pomeriggio al Rocco.

Sarà merito dell'esordiente Princivalli o dell'assenza in panchina di Sannino? Non ci sarà mai controprova e comunque è troppo presto per dirlo. Certo è che i ragazzi (quelli sono sempre gli stessi) hanno tirato fuori quella cattiveria e quel desiderio di vincere che spesso in passato, e soprattutto davanti ai loro tifosi, aveva fatto loro difetto. E non a caso è arrivata la seconda vittoria consecutiva (prima volta) che proietta temporaneamente l'Unione nel bel mezzo della zona play-off. Il terzo gol, dopo quello del sorpasso, doveva arrivare e non c'è stato (ed è un difetto cronico). Ma l'Unione pur in vantaggio ha cercato la rete con insistenza sconosciuta così come è stata capace (in parte come sette giorni fa a Meda) di stringere i denti (e con i cambi giusti) nella comprensibile sofferenza finale.Un successo in rimonta fa buon sangue. Il ritorno al gol dopo tre mesi di digiuno di Arma dà morale al bomber e ai compagni. Nicola Princivalli ha smesso i pantaloni corti per indossare la divisa istituzionale. Ma con le scarpe da ginnastica. Come per dire ai suoi giocatori: remiamo tutti assieme. Il nuovo tecnico, sostenuto da Milanese e Lotti, non vuole saggiamente cambiare assetto rispetto al 4-3-3 forgiato da Sannino negli ultimi mesi non lasciandosi trarre in tentazione nemmeno dall'assenza del nano-bomber Petrella. Dentro Bariti a destra e pedalare. Contro l'assetto difensivo a cinque di Alvini è dura anche perché l'Unione complica la vita del suo giovane nuovo condottiero. El Hasni pecca di supponenza poco fuori il limite dell'area, Montella gli soffia la sfera e infila Boccanera. Il portiere poco dopo viene graziato, prima su un suo pasticcio nel rinvio e poi per bontà di Giorgione il cui colpo di testa a colpo sicuro finisce fuori. Ma la Triestina non si fa intimidire dall'inizio problematico. Macina il gioco digerito in otto mesi di lavoro. Segna con Bariti ma l'arbitro annulla (fuorigioco sospetto di Arma), va vicina al pari prima con Porcari che conclude male un ottimo assist di Arma e poi con lo stesso bomber il cui pallonetto viene respinto quasi sulla linea di porta. Il sortilegio su Rachid sembra continuare a incombere fino a quando Pizzul al 40' pennella un cross sul quale la testa del lungagnone torna letale. Per Arma e per il Rocco è una liberazione.

Sull'1-1 la Triestina torna in campo a testa bassa. Pizzul e Libutti spingono ai lati, Mensah è incontenibile a sinistra mentre Lambrughi e Coletti mettono ordine nelle altre zone del campo. Così una conclusione di Bariti viene deviata, Arma arriva con un attimo di ritardo a porta vuota su splendida assistenza di Mensah ma al terzo tentativo su cross di Porcari Libutti infila Coser di testa. La curva esplode, l'arrembaggio non smette. Porcari si inserisce bene ma il diagonale è impreciso, Bracaletti dalla distanza prima sfiora il palo e poi vede una sua bordata finire deviata sul legno dal portiere. Il tris è nell'aria ma non arriva. Anzi ad arrivare è un colpo di testa di Kouko che spreca una facile occasione. L'Unione difende con ardore il suo tesoretto rischiando poco. Il popolo del Rocco torna a casa soddisfatto. Alla prossima.

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Princivalli: «L'esordio più bello
I ragazzi hanno avuto coraggio»
La gioia del tecnico alla sua prima volta in panchina da allenatore: «Siamo partiti imballati ma la nostra
forza è stata quella di ricompattarci e di crederci». Milanese: «La squadra deve sempre puntare al gol»

di Antonello Rodio

Per Nicola Princivalli era difficile immaginare un esordio in panchina più bello. Come in un film, al "dramma" iniziale hanno fatto seguito tanti colpi di scena e poi il lieto fine. E per lui, mulo purosangue che l'alabarda ce l'ha stampata sul cuore, la giornata è stata di quelle indimenticabili: «È stato l'esordio più bello che ci poteva essere - ammette Princi - sono molto felice perché ho avuto una grande risposta dai ragazzi che hanno fatto una partita incredibile, a parte i primi 10 minuti di difficoltà. Ho cercato di portare la mia triestinità e la voglia di far bene, far capire loro cosa vuol dire giocare per questa maglia. Li ringrazio perché hanno fatto quello che sanno fare, quello per cui abbiamo lavorato in questi mesi con Sannino che va ringraziato per quanto fatto finora». Princivalli racconta che dopo quell'inizio choc non si è scomposto e ha continuato ad avere fiducia: «Certo è stato un inizio difficile, abbiamo preso rischi e commesso ingenuità. Ma la nostra forza è stata quella di ricompattarci e crederci. E comunque ho pensato che c'era ancora tanto tempo. E conoscendo le capacità dei ragazzi ero convinto che macinando gioco c'era la possibilità di recuperare». Poi nella ripresa è stata una Triestina arrembante: «Attaccando sotto la nostra curva abbiamo trovato energia ancora maggiore, c'è una forza enorme che arriva quando si attacca da quella parte. Potevamo chiuderla prima e abbiamo sofferto solo 5 minuti ma ci sta».

Di certo, questo è l'atteggiamento che il tecnico triestino vuole vedere sempre al Rocco: «Questa è la strada che va battuta in casa: cercare di mettere sotto pressione l'avversario fino alla fine: mi è piaciuto che sul 2-1 abbiamo cercato di fare il terzo gol. Questo deve essere sempre il nostro obiettivo: al Rocco non dobbiamo avere paura, siamo noi che comandiamo, dobbiamo pressare alto e cercare di portare il gioco nella metà campo avversaria. Poi se ci sono 5 minuti sofferenza, so che posso chiedere anche questo ai ragazzi». Al suo fianco, anche Mauro Milanese sottolinea l'atteggiamento della squadra: «A Nicola ho detto che voglio una squadra che non stia mai dietro per scelta, ma cerchi sempre di far gol, cattiva. Ho detto la stessa cosa all'allenatore precedente, a volte è andata così, in altre occasioni no, ma credo che ci siano tanti motivi per essere orgogliosi: una panchina con 4 triestini, un presidente che guardava in diretta dall'Australia, il fatto di aver fatto bene contro un modulo 3-5-2 che in precedenza abbiamo sempre sofferto. Certo, ci vuole coraggio, ma se hai coraggio e vai avanti, soffri meno. Trieste vuole questo: si possono avere momenti di difficoltà, ma bisogna sempre giocare per vincere».

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Il bomber: «Ci voleva, grazie ai compagni»
«Ho sempre sentito fiducia. Noi più esperti pronti a dare una mano a Nicola»

di Guido Roberti

Un gol atteso più di tre mesi. Era il 5 novembre 2017, il giorno dell'impresa firmata dall'Unione al Bottecchia di Pordenone. La rete del provvisorio 2-2 fu siglata da Rachid Arma. Da quel piovoso giorno novembrino, una lunga astinenza pericolosa per l'umore di qualsiasi attaccante. L'urlo liberatorio, finalmente, è arrivato ieri in chiusura di primo tempo. «Sono contento per la prestazione della squadra e per il gol. Era da un po' che non segnavo, ma ero comunque abbastanza sereno perché spesso mi capitavano due-tre occasioni a partita. C'era stato sicuramente un pizzico di sfortuna abbinato a mia imprecisione. I miei compagni mi hanno sempre cercato, e tutti sono contenti per me. Hanno sempre cercato di farmi segnare e oggi ci siamo riusciti, cogliendo tre punti molto importanti contro una grande squadra. Avanti così».Avete vissuto una settimana particolare, seguita alle dimissioni di Sannino dopo una vittoria in trasferta. Non vi siete scomposti dopo lo svantaggio.«E' stata sicuramente una settimana particolare con le dimissioni dell'allenatore. Chiaramente ci è dispiaciuto, perché con lui abbiamo vissuto sette-otto mesi e si era fatto voler bene da tutti i ragazzi. Lo ringrazio per il lavoro svolto fino ad adesso con noi. Abbiamo voltato pagina con Nicola, e sicuramente gli daremo una mano visto che è la prima esperienza da capo allenatore».

E' sembrato di vedere tanta birra in corpo nel secondo tempo. Un ottimo segnale. «Sulla partita siamo partiti con l'infortunio che è costato il gol, e può capitare, ma siamo stati bravi. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra a livello mentale e stiamo bene sul piano fisico. Abbiamo creato tante occasioni, come del resto tutte le ultime partite, quindi bene».L'occasione ora è quella di proseguire con meno pressione e più certezze in zona play-off, è così?«Non avevamo mai fatto due vittorie di fila, oggi (ieri ndr) è prevalsa l'esperienza, grazie anche ai ragazzi nuovi che sono arrivati in squadra. Ora siamo una squadra abbastanza esperta, e magari capita che ci parliamo in mezzo al campo se abbassarci piuttosto che alzarci un po' in base alle situazioni, un aspetto che forse mancava in precedenza. Siamo in un buon momento, sappiamo che ora bisogna dare l'accelerata per arrivare più in alto possibile, magari nelle posizioni play-off che danno diritto alle prime gare in casa»

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Alma in emergenza a Treviso
Da Ros si è fermato ancora
Basket serie A2: oggi alle 12 (diretta tv su Sportitalia) i biancorossi senza Green
e l'ala milanese nuovamente out nell'ultimo allenamento. Rientra Bowers

di Roberto Degrassi

Non c'è pace per l'Alma. Appena esce un giocatore dall'infermeria, ecco un altro che prende il suo posto. Oggi alle 12 (diretta tv su Sportitalia) al PalaVerde di Treviso la squadra di Eugenio Dalmasson dovrà presentarsi ancora una volta in condizioni d'emergenza. All'assenza di Javonte Green, ancora sotto terapia per una caviglia malconcia e costretto a rinunciare anche alla chiamata con la Nazionale del Montenegro, si è aggiunta quella di Matteo Da Ros. L'ala milanese, già assente a Bologna e domenica scorsa contro Ravenna, sembrava ormai recuperato ma proprio ieri mattina, durante l'ultimo allenamento, si è fermato nuovamente.

Secondo l'aggiornamento proveniente dal sito della società biancorossa - perdurando gli allenamenti a porte chiuse preclusi anche ai tifosi e l'immotivato silenzio stampa - «Da Ros ha lamentato un riacutizzarsi del dolore alla caviglia nell'allenamento del sabato mattina. Il giocatore è rimasto a Trieste per seguire le terapie del caso». Il responso sui tempi di recupero è rimandato a domani.Non dovrebbe essere in dubbio invece l'impiego di Laurence Bowers: negli ultimi giorni si è unito ai compagni in allenamento ma naturalmente non potrà essere al massimo avendo saltato tre giorni di preparazione.L'Alma avrebbe meritato di giocarsi ad armi pari un confronto dell'importanza di questo con Treviso.

La De'Longhi è la formazione più in forma dell'A2 e con l'innesto dell'esterno Usa Swann dopo la firma con Lombardi ha trovato il proprio assetto. Ha talento e centimetri, con Brown a farsi rispettare sotto i tabelloni e l'accoppiata di ali italiane Antonutti-Lombardi che è la migliore del torneo insieme ai bolognesi Rosselli-Mancinelli.Trieste dovrà opporre una prestazione di estenuante pressione difensiva, senza permettere alla De'Longhi di prendere vantaggi importanti in avvio. Servirà lo spirito guerriero di Prandin, Coronica e Janelidze ma ci sarà bisogno anche delle triple di Cavaliero (autore di una prova decisamente convincente contro Ravenna), Lollo Baldasso e il trevigiano Federico Loschi chiamato a vedersela con Musso. Il PalaVerde è tradizionalmente un campo scomodo per una Trieste che ha comunque bisogno di dare una svolta a un cammino esterno che l'ha vista soccombere nelle ultime cinque uscite.

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Pillastrini in guardia:
«Noi siamo cresciuti ma restate fortissimi»

di Lorenzo Gatto

Un PalaVerde carico come mai nelle ultime stagioni. La cornice che attende l'Alma è quella di un mezzogiorno mai come stavolta "di fuoco". La tifoseria trevigiana aspetta il big-match per continuare a sognare la grande rimonta cominciata alla fine del girone d'andata e che, in caso di un successo nel derby triveneto, porterebbe la De Longhi alla striscia positiva più lunga della sua storia recente. Nove vittorie di fila e una classifica che continuerebbe a sorridere con un terzo posto confermato e un -4 nei confronti di Trieste che aprirebbe scenari fino a qualche settimana fa impensabili. All'andata fu 91-83 per l'Alma.«Rispetto all'andata siamo due squadre diverse - conferma il coach di Tvb Stefano Pillastrini - loro avendo tenuto l'ossatura dello scorso anno a inizio torneo erano nettamente superiori a tutti. Ma sono convinto che quella di oggi sarà una partita certamente diversa».

Voglia di vincere ma grande rispetto nei confronti di un'avversaria che arriva a Villorba ferita dai tanti contrattempi delle ultime settimane ma, forse per questo, ancora più pericolosa nella sua voglia di riscatto. «I triestini hanno vinto bene l'ultima con Ravenna - continua il Pilla - puntando su giocatori come Coronica e Prandin che sono l'anima storica della squadra, dimostrando di aver superato il momento difficile. Affrontiamo una squadra fortissima e proprio per questo vincere sarebbe molto importante per la classifica e la convinzione della squadra».Rispetto per l'Alma ma una grande determinazione. Che nasce dalla capacità di non cullarsi sugli allori. «Veniamo da otto vittorie consecutive - conclude il tecnico della De' Longhi- ma non conta, si parte sempre da zero sia se si viene da un filotto di vittorie sia se si perde. Ci stiamo preparando per fare una grandissima partita, c'è grande carica nella squadra e sappiamo che loro verranno qui con una forma ritrovata per fermarci. Ma se faremo una grande partita come è nelle nostre possibilità possiamo vincere, sarebbe una spinta forte anche per il futuro».

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Coppa Italia di pallamano
La Principe sfida Cingoli
per il settimo posto

di Lorenzo Gatto

Sconfitta di misura per la Principe nella prima partita del gironcino di Coppa Italia che qualificherà le squadre dal quinto all'ottavo posto. Match giocato da Trieste per rispettare un regolamento che andrà al più presto rivisto. Costringere le squadre eliminate nei quarti di finale a giocare altre due partite è inutile e potenzialmente pericoloso. Proprio per scongiurare il rischio di possibili infortuni alla vigilia del match contro Siracusa che, sabato a Chiarbola, inaugurerà il girone di poule promozione, Giorgio Oveglia dosa con grande attenzione l'utilizzo dei suoi. Detto che Fasano ha vinto con merito la sfida, il risultato non conta.

Trieste conferma la volontà di tenere a riposo Crespo Diego e schiera Visintin centrale, Udovicic e Sandrin terzini con Di Nardo pivot e Muran e Carpanese sistemati sulle ali. Partenza lanciata dei pugliesi che al 13' allungano sul 7-2. La Principe non si scompone, si appoggia sulle spalle larghe di Modrusan ed è il portierone biancorosso a suonare la carica trascinando i compagni alla rimonta. Sette minuti, parziale di 4-0, e match nuovamente in equilibrio con Fasano avanti sì ma solo di una lunghezza. Timeout ospite, nuovo allungo e primo tempo che si chiude con i pugliesi avanti 14-9. Nella seconda parte di gara quasi tutto il vivaio biancorosso sul parquet. Oveglia da spazio a Hrovatin, Sodomaco, Tocchetto e Bragagnolo trovando comunque un assetto competitivo. Fasano gestisce, forse non affonda, si limita a controllare il risultato consentendo alla Principe di chiudere con un più che onorevole 24-30. Stamani alle 10.30 finale settimo posto con la Principe che sfida Cingoli. Terminato il match tutti sul pullman per ritornare a casa. Da domani, a Chiarbola, si ritorna a fare sul serio.

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