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I suntini sandrini di giovedì 21 marzo 2019


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GIOVEDI' 21 MARZO 2019

- Tutto pronto al "Rocco" per l'amichevole dell'Under 21 tra Italia e Austria di oggi alle 18.30. Gigi Di Biagio, ct degli azzurrini, si è così espresso: «Questo match di Trieste è una di quelle poche occasioni che mi daranno la possibilità di sperimentare e di provare anche qualcosa di nuovo» dice Gigi Di Biagio. In campo dunque non ci saranno solo i più utilizzati. «Voglio provare anche alcuni di quei ragazzi che sono di alto livello ma magari un po' border-line. Del resto i ritmi di campionato e Coppe ci danno poche possibilità di stare assieme. Quello che c'è devo sfruttarlo al massimo». Per le due partite (c'è quella di lunedì a Frosinone contro la Croazia) Di Biagio ha portato con sè venticinque elementi. Come scegliere? «I nomi contano poco. Le valutazioni si fanno alla fine degli allenamenti che per quanto mi riguarda fanno sempre la differenza». Il friulano Meret in porta ritrova la convocazione in azzurro. Giocherà? «A dir la verità oggi ha la febbre e vedremo se nella nottata riuscirà a ristabilirsi. Se sta bene gioca altrimenti troverà spazio nel prossimo match». Infine una considerazione su quelle che, nonostante la giovane età, sono le stelle della squadra come Cutrone e Tonali. «Patrick è un ragazzo di grande prospettiva, ultimamente ha giocato poco ma è motivatissimo. E in fondo questa con la Nazionale è un'occasione per lui per ritrovare la forma migliore. Farà una grande gara. Tonali è uno dei centrocampisti emergenti. Assomiglia a Pirlo? "Ma secondo me non è solo un regista ma sa fare anche altre cose come ad esempio la mezz'ala». E se le dice uno che di centrocampo se ne intende, c'è da fidarsi". Questa la probabile formazione. ITALIA (4-3-3): Meret (Audero); Calabria, Romagna, Bastoni. Dimarco; Murgia, Locatelli, Mandragora; Orsolini, Cutrone, Parigini.

- "La sfida con Cantù? Non sarà decisiva". Lo dice Jamarr Sanders nel consueto appuntamento del mercoledì dell'Alma con la stampa. «A Trento ci tenevo a far bene, è vero, perchè ho trascorso due anni nei quali mi sono trovato davvero bene. E' stato particolare tornare poi, una volta iniziata la partita, mi sono concentrato solo sul campo. Ci aspettavamo una partita dura, è stata tirata come immaginavamo. Nel finale loro hanno tirato fuori l'esperienza derivante da anni nella massima serie e due finali scudetto giocate. Hanno indovinato le giocate giuste e si sono portati a casa i due punti. Di positivo, nella sconfitta, c'è che alla fine siamo riusciti a mantenere a nostro vantaggio la differenza canestri nello scontro diretto».Sconfitta che lascia l'amaro in bocca per il modo in cui è arrivata. L'Alma aveva chiuso il terzo quarto con un parziale favorevole di 25-12, il risultato sul 66-61 a suo favore e l'inerzia pienamente nelle mani. La sensazione che, ripartendo con il quintetto che aveva finito il terzo quarto, il risultato avrebbe potuto essere diverso è palpabile. «Può essere- sottolinea Sanders- ma non c'è la controprova e comunque parlare con il senno di poi è sempre facile. Giochiamo in dieci, con rotazioni continue, e abbiamo fatto nè più nè meno quello che abbiamo sempre fatto nel corso del campionato. Se ricordate, in casa contro Pesaro, dopo un primo quarto difficile è stato il secondo quintetto a girare la partita. Quella volta è andata bene, a Trento abbiamo trovato un'avversaria che ha saputo superarci».Archiviata Trento, si pensa alla prossima sfida sul campo di Desio. Di fronte all'Alma una Cantù che non finisce di stupire, reduce da sette vittorie consecutive e capace di fare benissimo nonostante la partenza di due super giocatori come Mitchell e Udanoh. Per Trieste un autentico spareggio play-off. Perdere e restare a 22 punti con sette giornate da giocare, vorrebbe dire abdicare con largo anticipo alla possibilità di giocare la post season. «Sarà una gara difficilissima- conclude Sanders- ma non penso che domenica sia una gara da dentro o fuori. Dovessimo perderla, avremmo davanti a noi altre sette partite. Possiamo vincerle tutte, abbiamo davanti a noi l'esempio di Cantù che ha una striscia aperta proprio di sette partite. Per cui si va in campo per vincere ma non direi che quella di domenica è la partita che decide l'intera stagione»

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