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I suntini sandrini di lunedì 17 giugno 2019


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LUNEDI' 17 GIUGNO 2019

- Seppure la situazione panchina non sia ancora ufficiale, Mauro Milanese ha le idee chiarissime su cosa si aspetta dalla Triestina il prossimo anno. Con una premessa fondamentale: «Innanzitutto vorrei sottolineare - afferma l'amministratore unico della società alabardata - che con le regole dello scorso anno o il girone della passata stagione, noi saremmo già in serie B. La Triestina ha fatto 5 punti in più del Padova, poi se restavano le regole delle reti in trasferta nei play-off, il doppio pari con il Pisa sarebbe andato a nostro vantaggio. Senza dimenticare che con quel rigore su Procaccio a pochi minuti dalla fine, in B c'eravamo davvero. Questo per dire che ci vuole anche tanta fortuna, ma anche che siamo già una squadra da vertice». Una compagine forte ma non certo priva di lacune, anche se poche. E Milanese è su questi ritocchi che vuole lavorare per migliorare ulteriormente la rosa: «La volontà della società è quella di fare sempre meglio. E basta guardare le sessioni di mercato delle ultime stagioni. Due campionati fa siamo partiti con una rosa, poi a gennaio l'avevamo migliorata con Lambrughi e Coletti. Quindi in estate tanti altri rinforzi capeggiati da Granoche, poi a gennaio ulteriori puntelli come Offredi, Costantino e Frascatore per sopperire alle lacune evidenziate nei primi mesi». In effetti, sul piano dell'arricchimento della rosa, quello dell'Unione è un percorso di ascesa verticale che Milanese non è certo intenzionato a fermare: «La nostra volontà è quella di migliorare, ma sempre nella continuità. E non è facile rinforzare una squadra che ha fatto 68 punti. Faremo poche cose mirate, per migliorare soprattutto sulle palle inattive, ma anche negli assist, nella cattiveria, sui cross, sui tiri in porta. Qualcosa di analitico insomma. Ovvio che non è automatico fare meglio, ma è certo che non si parte per arrivare terzi o quarti. Noi vogliamo arrivare primi. Sappiamo che ci saranno tante avversarie di valore come Padova e Venezia, ma il nostro obiettivo iniziale deve essere quello. Il sogno resta quello di arrivare in B e di arrivarci il prima possibile». Un futuro dunque sempre più luminoso e nel quale, chissà, un giorno potrebbe avere un ruolo anche Anthony Di Pietro, il socio di Mario Biasin e presidente del Melbourne Victory, venuto a vedere la partita col Pisa: «Quella della scorsa settimana è stata soprattutto una visita di amicizia - dice Milanese - Biasin voleva fargli vedere dove è nato, la realtà di Trieste, la crescita del club grazie al lavoro dello staff, lo stadio, i ventimila presenti, gli investimenti fatti in città. Poi che Di Pietro possa voler essere coinvolto in futuro, è una possibilità. Con la B in tasca forse si poteva già cominciare a pensarci. Ma è qualcosa che può sicuramente nascere in futuro».

- Una realtà svizzera nel ramo investimenti interessata alla pallacanestro locale? Raffaele Baldini e Lorenzo Gatto ne parlano nel numero odierno del quotidiano locale, seppure il tutto sia ancora però in trattativa embrionale. Non è escluso che ci siano altri contatti in ballo, tutti da decifrare a livello di credibilità, tutti comunque con pretese tali da spostare pedine societarie dall'oggi al domani. Il punto è anche questo: il caleidoscopio di soggetti, sia interni alla Pallacanestro Trieste che interessati alla causa, hanno un senso nello scacchiere futuro se c'è qualcuno in grado di decidere. A fine giugno ci sarà la dead-line con la sottoscrizione delle quote del nuovo capitale sociale e il contratto del Presidente Gianluca Mauro in scadenza. Sarà interessante capire chi si prenderà la responsabilità di schiarire gli orizzonti, chi tirerà le somme su quanto si è raccolto dalla famosa rete gettata virtualmente dal sindaco Roberto Dipiazza a un numero indefinito di realtà imprenditoriali. 

Nel frattempo, sono quasi diecimila euro raccolti in due settimane di vita da "SiAmo Trieste". «Siamo appena agli inizi- racconta Alessandro Martelli- molte tessere prenotate devono ancora essere ritirate e molte attività commerciali devono ancora restituirci i moduli di adesione firmati eppure il giochino comincia a funzionare. Questo non fa altro che confermare ciò che pensavo: il sentimento di appartenenza che lega i tifosi alla squadra è davvero unico. Continuando su questa strada, ne sono convinto, si possono fare cose interessanti». SiAmo Trieste è arrivata quasi a 3000 tessere sottoscritte dai tifosi e a circa 130 esercizi commerciali convenzionati. Ma rimane una scommessa ancora aperta nella quale sia i privati che le aziende possono inserirsi per dare il loro contributo. Nelle prossime settimane il lavoro per portare all'interno del progetto la grande distribuzione dovrebbe andare in porto incrementando in maniera sensibile le possibili di introito.

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