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I suntini sandrini di giovedì 14 novembre 2019


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GIOVEDI' 14 NOVEMBRE 2019

- Resettare il passato anche se glorioso e calarsi nel clima della battaglia. «Dobbiamo acquisire la mentalità di chi lotta per la salvezza». Parola di Eugenio Dalmasson, intervistato da Roberto Degrassi del Piccolo. La Pallacanestro Trieste riparte da qui. Dalla rabbia e dalla voglia di affrontare con diverso spirito i finali in volata. La classifica che la vede terzultima, cioè appena sopra la soglia di rischio, raccomanda un cambio di marcia. «Il campionato - osserva il tecnico biancorosso - vive una fase di assestamento. Sapevo che dopo 7-8 giornate i valori avrebbero cominciato a delinearsi, sarebbero arrivate le prime risposte. E questo significa che dobbiamo metterci nelle condizioni di chi deve pensare alla salvezza. Giocare nella massima serie è un onore ma bisogna conquistarselo, non c'è niente di scontato e acquisito. Lo spirito da battaglia lo raccomando ai nuovi arrivati ma anche a chi c'era già. Negli ultimi anni ci siamo abituati bene, abbonati alle vittorie. Ecco, resettiamo certe convinzioni. Nelle ultime giornate per tre volte abbiamo affrontato finali punto a punto. Per un certo verso è un segnale positivo, significa che ce la siamo giocata fino alla fine. Ma la sconfitta di Pistoia e quella casalinga con Brindisi raccontano anche che bisogna avere il cinismo. Pensare che se arrivi punto-a-punto non la perdi più perchè puoi venirne a capo. Questione di testa e abitudine. Al PalaCarrara e domenica scorsa siamo stati mosci nel finale per quel genere di partite. Aver vinto contro Brescia però fa capire che disponiamo anche di qualità». Su Elmore e Justice: «Jon e Kodi sono due giocatori sui 12 che ho a disposizione. Non dipendiamo da loro ma ci servono. Lo staff tecnico cerca di aiutarli, chiedo ai tifosi di incoraggiarli in modo che avvertano la fiducia. Poi, ovviamente, dipende anche da loro riuscire a superare i momenti di difficoltà. Nell'economia della squadra servono. Avevo già previsto di far esordire Elmore nello starting five contro Brindisi indipendentemente dall'infortunio di Fernandez (scavigliatosi nell'allenamento di sabato, ha giocato stringendo i denti ed è rimasto fermo nei primi giorni della ripresa degli allenamenti, ndr) e nel primo tempo ha fatto bene, calando poi». Sulla partita di domenica contro Bologna: «Ci sono tanti motivi per disputare una gara così al massimo. Dovremo andare al di sopra delle nostre possibilità, consapevoli che affrontare campioni come Teodosic o Markovic rappresenta un onore. Ci sarà grande pubblico e abbiamo l'opportunità di far vedere a tutti chi siamo veramente, senza avvertire la pressione di chi si trova di fronte una squadra imbattuta. Prima nel campionato italiano, bene nell'Eurocup, il sistema di gioco delle Vu nere è forte, c'è entusiasmo e si è tornati a pensare in grande ma ricordiamoci che la Virtus sta costruendo dopo essere rimasta fuori dai play-off per due anni di fila. Noi, ai play-off, invece c'eravamo».

- Massimo risultato col minimo sforzo per la Triestina, vittoriosa 1-0 in Coppa Italia contro la Virtus Verona. Partita decisamente movimentata per Carmine Gautieri, che al di là della soddisfazione per la vittoria, si è visto espellere dall'arbitro nell'intervallo. Il perché nel secondo tempo sia rimasto in tribuna, lo spiega lo stesso tecnico: «Alla fine del primo tempo su una punizione avversaria, l'assistente aveva detto all'arbitro che era finita, ma quest'ultimo ha fatto battere lo stesso. Gli ho solo detto che doveva fischiare il termine del tempo, perché se prendiamo gol è una situazione difficile da spiegare. E lui mi ha detto di rimanere fuori. Indipendentemente da questo, serve maggior collaborazione e tranquillità da parte di tutti: del resto a Coverciano ci chiamano per avere un dialogo, e un arbitro molto preparato come quello di oggi deve anche capire quando un allenatore è sotto tensione e usare il buon senso. Comunque accetto la decisione, mi scuso con lui se ho sbagliato, ma come sempre sono stato molto educato». Al di là dell'espulsione, rimane la soddisfazione per la qualificazione: «Devo dire che dopo la sconfitta con il Vicenza mi aspettavo una reazione - afferma Gautieri - e soprattutto una prova di compattezza. Non era semplice, anche perché abbiamo cambiato 4-5 giocatori e sapevamo che loro sono in un buon momento. La compattezza l'abbiamo mantenuta, in parte siamo stati ordinati e qualcosa abbiamo creato, anche se bisognava essere più cattivi negli ultimi metri. Analizzando tutta la partita, comunque, va detto che loro ci hanno impensierito solo negli ultimi minuti quando siamo rimasti in dieci. Sono molto contento di Ermacora che a mio avviso si è fatto trovare pronto». E adesso si va avanti per una Coppa Italia che può essere un traguardo utile anche in ottica campionato: «È una competizione a cui teniamo tantissimo, perché se hai la fortuna di arrivare fino in fondo, puoi trovarti in una situazione interessante. E poi io dico ai ragazzi che anche ogni allenamento è una competizione da vincere, perché alleni anche la voglia di fare risultato»

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