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Coronavirus: le nostre opinioni e la situazione in corso


gimmi

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7 ore fa, andyball ha scritto:

Mi pare che non ci siamo, se pensi che la  "verità" è la mia.

Quando leggo queste cose mi viene automatico pensare che in questo momento dobbiamo essere rammaricati e non contenti di non avere uno Stato modello cinese. 

Perché non occorrerebbe spiegare su un social il perché e il percome. Queste sono le direttive. Non le segui ? Ne paghi le conseguenze. Subito.

Oppure l'autorità di uno Stato non esiste, ed esistono i "consigli".

Mi spiace, ma come non ti "consigliano" di pagare le tasse o di non passare col rosso cosi' in queste situazioni non ti possono consigliare. 

Ti dicono QUELLO CHE DEVI FARE.

Hai presente la legge marziale in tempi di guerra ? Vogliamo arrivare a quello ?Andiamo avanti così. 

E qua me cavo de novo el capel. 

Faccio un'iperbole e dico che sogno il ritorno di una dittatura in Italia, indifferente se nera, rossa, gialla o blu. 

L'overdose di libertà e diritti individuali ha completamente ucciso il concetto di "interesse della collettività". Non si può sentire gente che considera il diritto di andare a fare il giretto in bici più importante delle decisioni dell'autorità. 

Ma d'altronde il concetto di autorità ormai è stato distrutto, basta vedere quanti ragazzini mandano a fare in c**o la prof e vengono difesi dai genitori invece di prendersi un ceffone. 

La libertà è bellissima, ma i diritti della collettività sono più importanti dei nostri 

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In ogni caso, se no gavè l'orto come Gimmi o no andè a correr come Stefano , nel topic "PARLIAMO DI MUSICA" della sezione offtopic go provà a lanciar un'iniziativa per chi volessi ascoltar o consigliar qualcosa de novo ai altri. 

Ne toca star casa, almeno tornemo a esser tutti un po' più curiosi! 

Tignimo duro tutti per un poco, così poi torneremo a mandarse sportivamente a cagar parlando de Unione e de Balon. Viva! 

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5 ore fa, LungomareNatisone ha scritto:

E qua me cavo de novo el capel. 

Faccio un'iperbole e dico che sogno il ritorno di una dittatura in Italia, indifferente se nera, rossa, gialla o blu. 

L'overdose di libertà e diritti individuali ha completamente ucciso il concetto di "interesse della collettività". Non si può sentire gente che considera il diritto di andare a fare il giretto in bici più importante delle decisioni dell'autorità. 

Ma d'altronde il concetto di autorità ormai è stato distrutto, basta vedere quanti ragazzini mandano a fare in c**o la prof e vengono difesi dai genitori invece di prendersi un ceffone. 

La libertà è bellissima, ma i diritti della collettività sono più importanti dei nostri 

Ritengo tu viva un contrasto in termini derivante da un gap culturale. Scegli: o dittatura, o tutela dei diritti della collettività. O non hai capito molto (come tanti, non ti biasimo) di oltre due secoli dalla rivoluzione francese. Almeno trovati un Bignami del " De Republica" di Platone e capirai che, se "la giustizia è l'utile del più forte", solo un utile diffuso (democrazia) tutela dei diritti diffusi (collettivi).

  • Grazie 1
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Son tornado dalla mia corsa a Barcola, i soliti 12km. Lungo el tragitto go incontrado non più de 4-5 runner ,(normalmente a quell'ora no ghe ne xe cmq più de 8-10) se incrociavimo a boni 3-4 metri de distanza, saludandose come fossimo una specie rara a rischio sterminio.

Iera anche una pattuglia dei Carabinieri che fermava i auti sul lato opposto. Uno dei 2 me ga anche visto passar e giustamente no ga dito niente.

Ecco, se le robe resta cusì anche per un mese, no go niente da dir.

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6 ore fa, LungomareNatisone ha scritto:

E qua me cavo de novo el capel. 

Faccio un'iperbole e dico che sogno il ritorno di una dittatura in Italia, indifferente se nera, rossa, gialla o blu. 

L'overdose di libertà e diritti individuali ha completamente ucciso il concetto di "interesse della collettività". Non si può sentire gente che considera il diritto di andare a fare il giretto in bici più importante delle decisioni dell'autorità. 

Ma d'altronde il concetto di autorità ormai è stato distrutto, basta vedere quanti ragazzini mandano a fare in c**o la prof e vengono difesi dai genitori invece di prendersi un ceffone. 

La libertà è bellissima, ma i diritti della collettività sono più importanti dei nostri 

Visto che parti da una risposta che Andyball mi aveva dato, mi sento chiamato in causa.

Non avevo parlato dei diritti individuali: sul loro abuso (e sulla contemporanea dimenticanza dei doveri) posso essere ancora più estremista di te. Mi riferivo, e mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro, al considerare automaticamente come fonte di contagio chi esce di casa, omettendo volontariamente la possibilità che magari si comporta in modo da evitare ampiamente qualunque forma di contatto. Voler reprimere l'iniziativa personale anche quando non lede la collettività  è paragonabile a esigere i propri diritti senza tener conto dei danni che si fanno agli altri. In pratica dovrebbe valere il "la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri", ma fintanto che non entro nella sfera degli altri devo potermi sentire libero di comportarmi come meglio credo. Ci sono norme che lo vietano? Ok, mi comporterò di conseguenza, o - eventualmente - ne pagherò le conseguenze, ma questo non trasforma inevitabilmente un pedone in una fonte di contagio.

Ci tengo a precisare che il mio non è un invito a uscire, io per primo non lo faccio, ma un modo per chiedere un minimo di obbiettività.

P.S.: capitolo dittatura: di certo non è il mio sogno, confermo quanto ho già detto sul fatto che la considero un fallimento, l'esatto contrario della civiltà. Però possiamo discuterne, ben consci del fatto che sarebbe motivata dal nostro modo di comportarci nella totale mancanza di rispetto di chi ci circonda. Tendo a non volermi considerare così incivile, e sono fiducioso in un risveglio del senso civico abbastanza diffuso da evitare la necessità di una dittatura. Altrimenti, se continueremo a comportarci da pecore (fieri di esserlo) ci toccherà assistere alla presa di potere da parte di un pastore (che poi sarebbe tutto da vedere, se da pecora nasce pecora direi che difficilmente avremo un pastore, al massimo una pecora vestita da pastore). Però, finché posso, mi sforzo di rifiutarmi di affermare che siamo un Paese di pecore, quindi per il momento non considero la dittatura un qualcosa di auspicabile. Ma è, e resta, un'opinione personale.

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6 minuti fa, Riodario ha scritto:

La Slovenia in questo momento e senza preavviso blocca il traffico di tir in entrata a Fernetti. 

 

Inumano quello che hanno fatto austriaci e sloveni su confini ai camionisti e senza preavviso. Esseri umani fermi in colonna senza assistenza per ore. Peraltro lo stesso prima lo ha fatto la Croazia sul confine tra Lubiana e Zagabria con colonne di decine di kilometri sull'autostrada. Insomma nessuna informazione e quindi  inciviltà diffusa. Bastava avvisare... Puoi diritto di chiudere i confini. Non è razzismo il mio, solo logica umana. 

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4 ore fa, GMarco ha scritto:

Ritengo tu viva un contrasto in termini derivante da un gap culturale. Scegli: o dittatura, o tutela dei diritti della collettività. O non hai capito molto (come tanti, non ti biasimo) di oltre due secoli dalla rivoluzione francese. Almeno trovati un Bignami del " De Republica" di Platone e capirai che, se "la giustizia è l'utile del più forte", solo un utile diffuso (democrazia) tutela dei diritti diffusi (collettivi).

Uhm...il discorso sarebbe di una complessità tale da non poterlo certamente confinare in questi piccoli spazi, ma per dire che l'aut aut del quale parli non è così scontato, ti porto un unico esempio.

La Russia zarista del primo '900, e' simile, dal punto di vista socio -economico, all'Italia medievale. Una piccola elite di nobili e mercanti straricchi e potenti, un'immensa distesa di poveri disgraziati a vivere in condizioni di assoluta precarietà e indigenza, ad arrabattarsi in vari modi e spesso a morire di fame e di svariate malattie, spesso in giovanissima eta', dall'altra.

Qualche decennio dopo, passate due guerre rovinose, specie la seconda, e terminata la dittatura staliniana che ha eliminato più persone delle guerre e carestie predette, la società sovietica si trova in una situazione di quasi assoluta omogeneità.  

Libertà individuale un pelo sopra lo zero, società chiusa, azzeramento della possibilità di emergere individualmente dalla massa, ceto medio, come nel periodo zarista e si può dire come sempre, inesistente. Qualcosa di simile alla classe media esiste solo oggi.

Ma, dall'altra parte, studio e lavoro garantito a tutti, così come l'assistenza sanitaria, con salari mediamente bassissimi ma un costo della vita tale da renderli sufficienti.

E quindi, in soldoni, decine di milioni di persone ad avere una possibilità di dignitosa sopravvivenza che i loro antenati si sognavano.

In pratica, la sintesi è questa. Se la democrazia in Italia viene interpretata da molti come la possibilità di ascoltare distrattamente Conte in TV la sera e poi la mattina dopo di decidere autonomamente come comportarsi, non ho altra scelta che far capire in modo diverso e meno democratico che tu, singolo cittadino, sei sotto l'autorità di uno Stato sovrano. E se in condizioni di normalità ti concedo una libertà individuale quasi totale - se partiamo ovviamente dal concetto che la tua termina dove inizia quella altrui - in un momento di assoluta emergenza, di allarme rosso, di campane a distesa io Stato ho l'obbligo di mettere in riga chi canta fuori dal coro.

E non per mio sfizio personale, ma per tutelare quella collettività nominata prima da LN.

Tieni presente, a scanso di equivoci, che non sono propriamente di sinistra...

 

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49 minuti fa, luxor ha scritto:

Visto che parti da una risposta che Andyball mi aveva dato, mi sento chiamato in causa.

Non avevo parlato dei diritti individuali: sul loro abuso (e sulla contemporanea dimenticanza dei doveri) posso essere ancora più estremista di te. Mi riferivo, e mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro, al considerare automaticamente come fonte di contagio chi esce di casa, omettendo volontariamente la possibilità che magari si comporta in modo da evitare ampiamente qualunque forma di contatto. Voler reprimere l'iniziativa personale anche quando non lede la collettività  è paragonabile a esigere i propri diritti senza tener conto dei danni che si fanno agli altri. In pratica dovrebbe valere il "la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri", ma fintanto che non entro nella sfera degli altri devo potermi sentire libero di comportarmi come meglio credo. Ci sono norme che lo vietano? Ok, mi comporterò di conseguenza, o - eventualmente - ne pagherò le conseguenze, ma questo non trasforma inevitabilmente un pedone in una fonte di contagio.

Ci tengo a precisare che il mio non è un invito a uscire, io per primo non lo faccio, ma un modo per chiedere un minimo di obbiettività.

P.S.: capitolo dittatura: di certo non è il mio sogno, confermo quanto ho già detto sul fatto che la considero un fallimento, l'esatto contrario della civiltà. Però possiamo discuterne, ben consci del fatto che sarebbe motivata dal nostro modo di comportarci nella totale mancanza di rispetto di chi ci circonda. Tendo a non volermi considerare così incivile, e sono fiducioso in un risveglio del senso civico abbastanza diffuso da evitare la necessità di una dittatura. Altrimenti, se continueremo a comportarci da pecore (fieri di esserlo) ci toccherà assistere alla presa di potere da parte di un pastore (che poi sarebbe tutto da vedere, se da pecora nasce pecora direi che difficilmente avremo un pastore, al massimo una pecora vestita da pastore). Però, finché posso, mi sforzo di rifiutarmi di affermare che siamo un Paese di pecore, quindi per il momento non considero la dittatura un qualcosa di auspicabile. Ma è, e resta, un'opinione personale.

sono d'accordo completamente

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Per me in casi eccezionali la democrazia andrebbe "sospesa" tipo legge marziale. Siamo in guerra, e in guerra la democrazia è troppo lenta a decidere. Ampi poteri a qualcuno e non si discute più. Poi torniamo ad essere democratici permissivi e tolleranti, perchè andrà tutto bene. Adesso stai a casa e non rompere le balle perchè c'è l'esercito in strada con gli zebedei che girano ad elica.

 

 

 

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https://www.worldometers.info/coronavirus/

ciao,  
ho visto che non stanno aggiornando il sito mondiale "con le palle rosse" che un pò tutti avrete consultato... Vi posto quindi questo link che offre degli aggiornamenti più costanti e tutto un insieme di dati...
Interessante la tabella dei contagiati per nazione, in particolare l'ultima colonna delle concentrazioni per milione di abitanti: la Cina si è fermata a 56,1 ....  Lasciamo perdere noi che siamo a 250, la Spagna è oltre 67, Svizzera 100, Norvegia 150. E' un dato che non dice tutto....non si vede che Madrid ne ha 2000 su 6,5 mil di abitanti che da una concentrazione di 307, però è un primo indicatore interessante.   Uhmmmm la Lombardia deve avere un indicatore sui 900    Bon, non volevo addentrarmi nei dati quanto fornirVi il link. Ciao
 

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4 minuti fa, mario-manzanese ha scritto:

https://www.worldometers.info/coronavirus/

ciao,  
ho visto che non stanno aggiornando il sito mondiale "con le palle rosse" che un pò tutti avrete consultato... Vi posto quindi questo link che offre degli aggiornamenti più costanti e tutto un insieme di dati...
Interessante la tabella dei contagiati per nazione, in particolare l'ultima colonna delle concentrazioni per milione di abitanti: la Cina si è fermata a 56,1 ....  Lasciamo perdere noi che siamo a 250, la Spagna è oltre 67, Svizzera 100, Norvegia 150. E' un dato che non dice tutto....non si vede che Madrid ne ha 2000 su 6,5 mil di abitanti che da una concentrazione di 307, però è un primo indicatore interessante.   Uhmmmm la Lombardia deve avere un indicatore sui 900    Bon, non volevo addentrarmi nei dati quanto fornirVi il link. Ciao
 

Su quel dato corre anche la Slovenia. 

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Mi aveva colpito l'intervista ad un Primario o qualcosa del genere di un ospedale lombardo, spiegava che era mutato il target dei nuovi ricoveri.... parecchie persone tra i 40 ed i 60 che si rivolgevano alla Sanità dopo 5 - 7 giorni a casa con la febbre....finchè non ce la fanno più e chiedono quindi aiuto. Tutte persone che arrivano "male" in ospedale e finiscono quasi tutti in terapia intensiva. Ho letto un pò di commenti sulla situazione inglese dove mirerebbero ad una "selezione darwiniana"...   senza adeguata assistenza non se ne vanno mica solo i "vecchietti"!

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59 minuti fa, gimmi ha scritto:

Per me in casi eccezionali la democrazia andrebbe "sospesa" tipo legge marziale. Siamo in guerra, e in guerra la democrazia è troppo lenta a decidere. Ampi poteri a qualcuno e non si discute più. Poi torniamo ad essere democratici permissivi e tolleranti, perchè andrà tutto bene. Adesso stai a casa e non rompere le balle perchè c'è l'esercito in strada con gli zebedei che girano ad elica.

 

 

 

Hai riassunto in breve quello che dicevo.

Io non dico che quanto affermano Luxor e Maschero sia sbagliato. Ho però l'impressione da parte loro di non vedere fino in fondo l'immensa differenza che corre tra una normale routine e una situazione di assoluta,  ripeto assoluta, ripeto ancora assoluta emergenza.

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1 ora fa, gimmi ha scritto:

Per me in casi eccezionali la democrazia andrebbe "sospesa" tipo legge marziale. Siamo in guerra, e in guerra la democrazia è troppo lenta a decidere. Ampi poteri a qualcuno e non si discute più. Poi torniamo ad essere democratici permissivi e tolleranti, perchè andrà tutto bene. Adesso stai a casa e non rompere le balle perchè c'è l'esercito in strada con gli zebedei che girano ad elica.

 

 

 

Concordo decisamente sul concetto, anche se a malincuore. Sul "siamo in guerra", invece, no. Ho ancora ben vivi nei miei ricordi i racconti di guerra che ho sentito 10, 20, 30 e 40 e più anni fa. Ci sono cresciuto. A volte ancora ne sento, non sono tutti morti, sono quelli che su queste pagine sono stati definiti veci de me**a. Sono gli stessi veci de me**a che hanno combattuto per farci vivere come viviamo, per farci avere quello che abbiamo, a partire dalla dignità. La guerra è altro. Vivere in tempo di guerra è altro. Quindi, per correttezza e per rispetto, evitiamo di dire assurdità come "siamo in guerra". Saremo in guerra con il virus, ok, ma un lapidario "siamo in guerra", onestamente, è tanto falso quanto offensivo.

9 minuti fa, andyball ha scritto:

Hai riassunto in breve quello che dicevo.

Io non dico che quanto affermano Luxor e Maschero sia sbagliato. Ho però l'impressione da parte loro di non vedere fino in fondo l'immensa differenza che corre tra una normale routine e una situazione di assoluta,  ripeto assoluta, ripeto ancora assoluta emergenza.

Emergenza? Sicuro. Normale routine? Ovviamente no. Sarà la prova più dura che affronteremo nella nostra vita? Speriamo, ma ho i miei seri dubbi. Nel caso, più che possibile, in cui in futuro ci si trovi al cospetto di un'emergenza più grave di questa, e non ci vuole molto (basta un'epidemia con giusto un po' di mortalità più alta, o con maggior diffusione, per non cambiare tema, oppure una nuova Chernobyl in una delle centrali vicino all'Italia), cosa faresti? La tratteresti allo stesso modo di questa, con gli stessi toni, con le stesse contromisure? Allora verrebbe vista come un'emergenza di pari gravità, cosa che invece non sarebbe. Dovresti per forza inasprire. Dovresti aumentare. Toni e contromisure. Che facciamo, bunker antiradiazioni? Obbligo di possedere a casa costantemente una tuta anti contagio, maschera antigas e filtri sufficienti per 150 anni? Proposta di suicidio collettivo, per non morire soffrendo le pene dell'inferno (o per non sovraccaricare gli ospedali)? Suvvia, cerchiamo di dare il giusto valore alle cose. Quindi, per tornare al tuo post: vedo benissimo l'immensa differenza che corre tra una normale routine e la situazione attuale, ma vedo anche la differenza che corre tra la situazione attuale e "una situazione di assoluta, ripeto assoluta, ripeto ancora assoluta emergenza.". Nonostante tutta la serietà che assegno al contagio odierno, sono convinto che "assoluta, ripeto assoluta, ripeto ancora assoluta emergenza" sia altro. E questo non lo ritengo sottovalutare il problema. Non voglio convincerti, ognuno ha il proprio punto di vista e la propria scala di valori (e gravità), e di certo non sarà un problema per me se continuerai a restare della tua opinione, così come non sarà un problema per te se io resterò della mia. Volevo solo tranquillizzarti sul fatto che la differenza la vedo, e fino in fondo, ma le conclusioni che ne traggo sono diverse dalle tue. Tutto qua.

PS: non ti ho preso di mira, stavo per postare la prima parte quando ho visto che nel frattempo avevi scritto, così ho aggiunto la seconda parte per non scrivere un secondo post. E poi consoliamoci: se qualcuno ci risponde è perché ci può essere un confronto.

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Ma sai Luxor, nel 1940 parlavi di guerra a Milano e la situazione era miglior e di oggi. Ci son voluti anni per capire quanto fosse tremenda.

Bene, a me sono saltati due contratti per 18.000 euro in questi giorni. Tra un paio di mesi, forse qualcosa prima, se continuo a pagare affitti, spese aziendali e bollette non ho soldi per far da mangiare a mia figlia. Sono assolutamente certo che non poca gente, ma moltissima, questi due mesi non li ha. Sono lavoratori in nero o a ore, collaboratori con partita Iva che prendono 1300 euro al mese, piccole imprese che non possono fare le paghe ai dipendenti, altre che con chiuse e non hanno liquidità ecc ecc.

Uno stato fermo non incassa, e se non incassa non ha soldi per pagare i lavoratori del pubblico impiego 4.500.000 circa di persone e pensionati (18 milioni). Cioè altri 22 milioni che non sanno come mangiare. Ricordo che siamo dovuti ricortere a prelievi forzosi pet pagare le tredicesime, non 1000 anni fa, ma meno di 30.

Dato per certo che non basteranno certo due mesi per uscirne, se vogliamo tenere basso il numero di malati, dimmi tu come vogliamo chiamare sta situazione. 

Guerra è troppo ? Rispetto la tua opinione, ma non la condivido assolutamente. Per me è l'inizio di una guerra.

 

P.S. el Mulon non ha certo bisogno di avvocati, ma teniamo conto che l'epiteto veci de merd.a l'aveva rivolto a quelli tra gli anziani che si accalcavano nei supermercati o comunque se ne sbattevano allegramente delle regole. Non tutti. É parecchio diverso. 

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3 ore fa, GMarco ha scritto:

Inumano quello che hanno fatto austriaci e sloveni su confini ai camionisti e senza preavviso. Esseri umani fermi in colonna senza assistenza per ore. Peraltro lo stesso prima lo ha fatto la Croazia sul confine tra Lubiana e Zagabria con colonne di decine di kilometri sull'autostrada. Insomma nessuna informazione e quindi  inciviltà diffusa. Bastava avvisare... Puoi diritto di chiudere i confini. Non è razzismo il mio, solo logica umana. 

Strano, da lori no me lo saria mai spetado.

Za i me vedeva do volte all'anno, desso neanche quelle.

Spero che tuti i distribitori, duty free, gostline, bar, bordei seri per fallimento.

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10 minuti fa, gimmi ha scritto:

Ma sai Luxor, nel 1940 parlavi di guerra a Milano e la situazione era miglior e di oggi. Ci son voluti anni per capire quanto fosse tremenda.

Bene, a me sono saltati due contratti per 18.000 euro in questi giorni. Tra un paio di mesi, forse qualcosa prima, se continuo a pagare affitti, spese aziendali e bollette non ho soldi per far da mangiare a mia figlia. Sono assolutamente certo che non poca gente, ma moltissima, questi due mesi non li ha. Sono lavoratori in nero o a ore, collaboratori con partita Iva che prendono 1300 euro al mese, piccole imprese che non possono fare le paghe ai dipendenti, altre che con chiuse e non hanno liquidità ecc ecc.

Uno stato fermo non incassa, e se non incassa non ha soldi per pagare i lavoratori del pubblico impiego 4.500.000 circa di persone e pensionati (18 milioni). Cioè altri 22 milioni che non sanno come mangiare. Ricordo che siamo dovuti ricortere a prelievi forzosi pet pagare le tredicesime, non 1000 anni fa, ma meno di 30.

Dato per certo che non basteranno certo due mesi per uscirne, se vogliamo tenere basso il numero di malati, dimmi tu come vogliamo chiamare sta situazione. 

Guerra è troppo ? Rispetto la tua opinione, ma non la condivido assolutamente. Per me è l'inizio di una guerra.

 

P.S. el Mulon non ha certo bisogno di avvocati, ma teniamo conto che l'epiteto veci de merd.a l'aveva rivolto a quelli tra gli anziani che si accalcavano nei supermercati o comunque se ne sbattevano allegramente delle regole. Non tutti. É parecchio diverso. 

Sulle ripercussioni economiche condivido in toto, ovviamente. Sarà una mazzata dura da smaltire, e non tutti ci riusciranno.

Ma per guerra intendo combattere, intendo uccidersi tra fratelli o vicini di casa, intendo il non sapere se mi cadrà una bomba sulla testa, anche se non esco di casa. E penso che nemmeno questo sia in dubbio.

P.S.: per quanto indirizzato solo ad una parte degli anziani, ovvero a quelli che potremmo definire "con colpa", l'epiteto del Mulon continua a non piacermi. Stiamo scrivendo, non urlando presi dalla foga, dovremmo avere il tempo per rileggere e riuscire a evitare certi modi di esprimersi.

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46 minuti fa, luxor ha scritto:

Concordo decisamente sul concetto, anche se a malincuore. Sul "siamo in guerra", invece, no. Ho ancora ben vivi nei miei ricordi i racconti di guerra che ho sentito 10, 20, 30 e 40 e più anni fa. Ci sono cresciuto. A volte ancora ne sento, non sono tutti morti, sono quelli che su queste pagine sono stati definiti veci de me**a. Sono gli stessi veci de me**a che hanno combattuto per farci vivere come viviamo, per farci avere quello che abbiamo, a partire dalla dignità. La guerra è altro. Vivere in tempo di guerra è altro. Quindi, per correttezza e per rispetto, evitiamo di dire assurdità come "siamo in guerra". Saremo in guerra con il virus, ok, ma un lapidario "siamo in guerra", onestamente, è tanto falso quanto offensivo.

Emergenza? Sicuro. Normale routine? Ovviamente no. Sarà la prova più dura che affronteremo nella nostra vita? Speriamo, ma ho i miei seri dubbi. Nel caso, più che possibile, in cui in futuro ci si trovi al cospetto di un'emergenza più grave di questa, e non ci vuole molto (basta un'epidemia con giusto un po' di mortalità più alta, o con maggior diffusione, per non cambiare tema, oppure una nuova Chernobyl in una delle centrali vicino all'Italia), cosa faresti? La tratteresti allo stesso modo di questa, con gli stessi toni, con le stesse contromisure? Allora verrebbe vista come un'emergenza di pari gravità, cosa che invece non sarebbe. Dovresti per forza inasprire. Dovresti aumentare. Toni e contromisure. Che facciamo, bunker antiradiazioni? Obbligo di possedere a casa costantemente una tuta anti contagio, maschera antigas e filtri sufficienti per 150 anni? Proposta di suicidio collettivo, per non morire soffrendo le pene dell'inferno (o per non sovraccaricare gli ospedali)? Suvvia, cerchiamo di dare il giusto valore alle cose. Quindi, per tornare al tuo post: vedo benissimo l'immensa differenza che corre tra una normale routine e la situazione attuale, ma vedo anche la differenza che corre tra la situazione attuale e "una situazione di assoluta, ripeto assoluta, ripeto ancora assoluta emergenza.". Nonostante tutta la serietà che assegno al contagio odierno, sono convinto che "assoluta, ripeto assoluta, ripeto ancora assoluta emergenza" sia altro. E questo non lo ritengo sottovalutare il problema. Non voglio convincerti, ognuno ha il proprio punto di vista e la propria scala di valori (e gravità), e di certo non sarà un problema per me se continuerai a restare della tua opinione, così come non sarà un problema per te se io resterò della mia. Volevo solo tranquillizzarti sul fatto che la differenza la vedo, e fino in fondo, ma le conclusioni che ne traggo sono diverse dalle tue. Tutto qua.

PS: non ti ho preso di mira, stavo per postare la prima parte quando ho visto che nel frattempo avevi scritto, così ho aggiunto la seconda parte per non scrivere un secondo post. E poi consoliamoci: se qualcuno ci risponde è perché ci può essere un confronto.

Mi hai dato la conferma che non hai afferrato il grado di gravità della situazione.

E' una mia opinione, ovviamente.

E, scusa, mi fa un po' sorridere che tu dica di avere " ben vivi i racconti di guerra" come se i tuoi interlocutori non li avessero sentiti a loro volta. 

Senti, o leggi, le dichiarazioni di chi c'era durante la guerra, giovanissimo o bambino.

Sono loro i primi ad aver fatto questo parallelo.

 

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