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Letture da quarantena


Contea di Trieste

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Bene, dopo aver visto il successo nel rispolvero della sezione musicale, ho pensato di aprire questa discussione per gli eventuali lettori del forum, soprattutto in questo periodo. Sarebbe carino se qualcuno di voi avesse voglia di condividere le sue letture, anche per scambiarsi consigli e opinioni.

Inizio io con quello che ho letto fino ad ora in questa reclusione. Umilmente, ecco le mie personalissime e sintetiche recensioni.

 

"EBANO", di Kapuscinski.

Diario decennale del più grande reporter d'Africa del XX secolo. Un viaggio che spazia dal Maghreb al Corno d'Africa, dal Sahel alla Savana attraverso le tribolazioni coloniali e post coloniali del continente nero. Un occhio arguto, attento, per nulla intriso di compassione naive nè di malcelato razzismo; un viaggio carambolesco nell'Africa più profonda che aiuta a comprendere l'incredibilie complessità di un mondo agli antipodi del nostro.

 

"CATILINA", Massimo Fini

Dopo aver divorato negli anni (quasi) tutti i pamphlet e gli articoli del cavaliere solitario del giornalismo italiano par excellence, ho deciso di leggere anche le sue biografie non convenzionali. Se quella sul Mullah Omar tracciava la storia di una delle figure più enigmatiche del "terrorismo" mediorientale, Fini in questo saggio rieprcorre la vita di Lucio Sergio Catilina e del suo scontro contro Cicerone e la classe berpenista della Roma tardorepubblicana.

Da buon romantico - Fini subisce la fascinazione degli uomini saldi, fedeli al proprio codice d'onore, disposti alla sconfitta pur di non cedere all'infamia. Il ritratto di Catilina assume a volte toni un po' agiografici, ma il comparto di note storiche rendono questa biografia un vero unicuum nel suo genere. Dall'inizio della sua carriera politica osteggiata con tutti i mezzi dall'aristocrazia vicina all'oratore arpinate, la vicenda di Catilina si dipana come un flusso ininterrotto fino al compimento del suo fato, la morte sui campi toscani. Leggere Fini è sempre un piacere.

 

"CANNE AL VENTO", Grazia Deledda

Un mio caro amico l'ha dipinta come l'antiepica di una famiglia sarda e sorda, incapace di aprirsi all'amore e all'incedere della Storia.

E' la prima volta che leggo la Deledda (ricordiamolo, unico Nobel italiano al femminile e seconda donna, dopo la Lagerlof, ad ottenere il riconoscimento dall'accadema svedese) e, in genere, fatico a trovare scrittrici che mi colpiscano per stile e contenuto. Assieme alle "Memorie di Adriano" della Yourcenar, è il più bel romanzo scritto da una donna che abbia mai letto. Il personaggio dell'umile servo Efix, disposto a sacrificare tutto se stesso per una famiglia cieca e incapace di gerenosità, mi ha toccato particolarmente. Non lo definireri un capolavoro a causa delle aspettative enormi che amici e conoscenti mi hanno trasmesso, ma resta un capisaldo della letteratura italiana contemporanea.

 

"AL DIO SCONOSCIUTO", J. Steinbeck

Work in progress

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Molto bene.

Avevo in attesa "Lui, io, noi", che mi era stato regalato: sostanzialmente Fabrizio De André raccontato dalla sua compagna in un libro-intervista che ne svela alcuni aspetti inediti

Roba leggera, due-tre orette e via, e onestamente niente di che.

Poi ho attaccato il più impegnativo "Il Signore", di Romano Guardini: le religioni sono un argomento che mi affascina molto, e il libro di Guardini è considerato un caposaldo di quella cattolica.

Ormai l'ho quasi finito, trovando spunti di riflessione interessanti da un lato ma anche un dogmatismo che non potro' mai comprendere dall'altro.

Il limite è che essendo stato scritto nel.1937 il linguaggio non lo rende propriamente scorrevole.

Appena lo avro' finito, ovvero fra un paio di giorni (sono comunque oltre 700 pagine) attacchero' "Ultras" di   Sebastien Louis, che ho acquistato perché ho letto recensioni positive ed è un argomento che mi incuriosisce pur essendo lontano da quel mondo, o forse proprio per quello.

Il tutto alternato a un po' di numeri arretrati di Prog, rivista specializzata che ha l'enorme merito di parlare di musica con grande competenza e nessuna superficialita', ricca di minuziose interviste a personaggi spesso minori e di approfondimenti dettagliati su album passati alla storia.

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Io confesso di non essere un grande lettore, sinceramente mi piace informarmi su cose che non so attraverso internet ma chissà perché non ho mai avuto la passione per la lettura. 

Tuttavia, l'altra sera ho letto L'amore ai tempi del Covid-19 di Antonio Manzini,  racconto nel quale il particolarissimo Vicequestore Rocco Schiavone si trova a dover indagare su un caso di omicidio in un'Aosta colpita dal virus. 

È breve breve, una trentina di pagine, ma racconta ironicamente la realtà dei nostri giorni (nel vero senso della parola). È gratuito scaricabile in pdf dal sito di Sellerio Editore e chi vuole può fare una donazione pro forma all'Istituto Spallanzani

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Se volete thriller o horror, a iosa ... ? 

Mettiamola così: vi suggerisco autori, ripeto, di quel genere: oltre al classico Stephen King, a chi piace il genere, i primi Preston & Child, poi tutto Michael Crichton, John Grisham, Glenn Cooper ... 

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Bravo Contea. Vediamo se fra i thriller di Bunk c'è qualcosa che metto qui sotto.

"1Q84 LIBRO 3", di Murakami

Letto 100 volte, ogni tanto mi cade l'occhio su uno dei volumi di 1Q84 e finisce che me lo rileggo. Non un capolavoro, non il migliore di Murakami, ma un thriller dove Bene e Male si mescolano fino a svanire in un gioco di equlibri che regolano il mondo. Se lo riapro non mi stacco più, mi innamoro di tutti i personaggi.

 

"LUNA 2069" di Ortolani

Valgono i fumetti? Per chi conosce Ortolani, niente di nuovo, la consueta scorretta ironia, un po' di prese in giro sui luoghi comuni dei complottisti, scacciapensieri su una missione lunare del futuro.

 

"DODICI ROSE ROSSE A SETTEMBRE", di Maurizio De Giovanni

Era tempo che non leggevo un noir brutto. Forse da un'avventura dell'Ispettore Calcagno di Pupi Bracali. Ma brutto, eh! Sono partito fiducioso, autore che non conoscevo, ben voluto dalla critica. Troppa ironia e dialoghi troppo leggeri in situazioni pesanti. Forse scritto con l'idea di stimolare qualcuno a farne una fiction in 4 puntate su rai 1? Non so, mi è parso anche con un buco di trama, deludente

 

"SAPIENS. DA ANIMALI A DEI", di Yurval Noah Harari

Breve storia dell'umanità, bestseller planetario. Ha il pregio che ne puoi leggere una parte, lasciarlo lì e riprenderlo "poi". Ripercorre la storia del genere sapiens (cioè noi) con linguaggio semplice, divulgativo, leggero, ma trattando comunque in maniera scientifica e con precise note bibliografiche gli eventi che hanno portato i nostri avi a cambiare il pianeta e a determinare il nostro modo di vivere e di comportarci (ho letto per ora i primi capitoli).

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3 ore fa, Bunk ha scritto:

Se volete thriller o horror, a iosa ... ? 

Mettiamola così: vi suggerisco autori, ripeto, di quel genere: oltre al classico Stephen King, a chi piace il genere, i primi Preston & Child, poi tutto Michael Crichton, John Grisham, Glenn Cooper ... 

Ecco qua andiamo sul mio. Dopo esser stato svezzato a Salgari, ho letto tutto, ma proprio tutto, di:

Fleming 007

Stout  Nero Dolce, inarrivabile

Simenon Maigret

Charteris Simon Templar

Chandler Marlowe

Scerbanenco

Agata Christie - Poirot Marple

Dard Sanantonio

Poi alcune serie Segretissimo ed in particolare SAS, Malko Linge. 

Poi crescendo tutto, ma proprio tutto, di Follet, Ludlum, Lecarrè, Forsyth, Lee Child, Crichton, Clancy, Turow, Cussler (scomparso da pochi giorni) e Michael Connelly che con il suo ispettore Bosh è probabilmente il mio preferito è che mi sento di consigliarvi ad occhi chiusi. Poi molti romanzi di cari autori.. mi piace Zola, ad esempio, ma Moravia, Pavese, Sciascia ecc. Me li son forniti tutti. 

Quindi @Bunk dimmi di Preston e Child e di sto Glenn Cooper... che scrivono? A chi somigliano? 

 

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5 minuti fa, gimmi ha scritto:

Ecco qua andiamo sul mio. Dopo esser stato svezzato a Salgari, ho letto tutto, ma proprio tutto, di:

Fleming 007

Stout  Nero Wolfe, inarrivabile

Simenon Maigret

Charteris Simon Templar

Chandler Marlowe

Scerbanenco

Agata Christie - Poirot Marple

Dard Sanantonio

Poi alcune serie Segretissimo ed in particolare SAS, Malko Linge. 

Poi crescendo tutto, ma proprio tutto, di Follet, Ludlum, Lecarrè, Forsyth, Lee Child, Crichton, Clancy, Turow, Cussler (scomparso da pochi giorni) e Michael Connelly che con il suo ispettore Bosh è probabilmente il mio preferito è che mi sento di consigliarvi ad occhi chiusi. Poi molti romanzi di cari autori.. mi piace Zola, ad esempio, ma Moravia, Pavese, Sciascia ecc. Me li son forniti tutti. 

Quindi @Bunk dimmi di Preston e Child e di sto Glenn Cooper... che scrivono? A chi somigliano? 

 

 

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7 ore fa, Contea di Trieste ha scritto:

 

 

"CATILINA", Massimo Fini

Dopo aver divorato negli anni (quasi) tutti i pamphlet e gli articoli del cavaliere solitario del giornalismo italiano par excellence, ho deciso di leggere anche le sue biografie non convenzionali. Se quella sul Mullah Omar tracciava la storia di una delle figure più enigmatiche del "terrorismo" mediorientale, Fini in questo saggio rieprcorre la vita di Lucio Sergio Catilina e del suo scontro contro Cicerone e la classe berpenista della Roma tardorepubblicana.

Da buon romantico - Fini subisce la fascinazione degli uomini saldi, fedeli al proprio codice d'onore, disposti alla sconfitta pur di non cedere all'infamia. Il ritratto di Catilina assume a volte toni un po' agiografici, ma il comparto di note storiche rendono questa biografia un vero unicuum nel suo genere. Dall'inizio della sua carriera politica osteggiata con tutti i mezzi dall'aristocrazia vicina all'oratore arpinate, la vicenda di Catilina si dipana come un flusso ininterrotto fino al compimento del suo fato, la morte sui campi toscani. Leggere Fini è sempre un piacere.

 

 

Lo stile finiamo è sicuramente piacevole. Per anni ho divorato i suoi libri. Poi è diventato un disco rotto. Sempre i soliti due concetti ribadirti all'infinito. La biografia del Mullah Omar è un esempio: concetti triti e ritriti, storicamente privi di qualsivoglia veridicità. Prende i due o tre elementi che gli fanno comodo e nasconde tutto il resto. Ne esce un'agiografia giornalistica piena di nullismo. Non è un reportage e non è un libro di storia. Non è una biografia. È stato l'ultimo libro di Fini che ho letto. Peccato. 

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1 ora fa, ndocojo ha scritto:

 

Lo stile finiamo è sicuramente piacevole. Per anni ho divorato i suoi libri. Poi è diventato un disco rotto. Sempre i soliti due concetti ribadirti all'infinito. La biografia del Mullah Omar è un esempio: concetti triti e ritriti, storicamente privi di qualsivoglia veridicità. Prende i due o tre elementi che gli fanno comodo e nasconde tutto il resto. Ne esce un'agiografia giornalistica piena di nullismo. Non è un reportage e non è un libro di storia. Non è una biografia. È stato l'ultimo libro di Fini che ho letto. Peccato. 

che sappia scrivere è un fatto.

Che in molti testi abbia fatto ricerche di grande spessore anche. Cito, oltre a Catilina, "La ragione aveva torto?".

La biografia di Omar mi è piaciuta come fosse una sorta di romanzo storico. Non sarei così tranchant, ma di sicuro va preso con le pinze. Interessato alla vicenda afghana ho avuto la pessima idea di prendere il volume sull'Afghanistan della Beit. Lette 100 pagine su 400: Un testo per chi deve farci una tesi di dottorato :)

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Azz tutti titoli importanti ?

mi stago onestamente per iniziar una lettura un po’ meno “impegnativa” e cioè:

https://www.amazon.co.uk/Mastering-Premier-League-Guardiolas-Manchester-ebook/dp/B07X75LLZ9/ref=mp_s_a_1_1?
 

se posso dar un consiglio all time, per chi non lo gavessi letto un libro per mi fenomenale

https://www.amazon.it/Ore-giapponesi-Fosco-Maraini/dp/8879722077/ref=nodl_
 

 

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9 ore fa, gimmi ha scritto:

Ecco qua andiamo sul mio. Dopo esser stato svezzato a Salgari, ho letto tutto, ma proprio tutto, di:

Fleming 007

Stout  Nero Dolce, inarrivabile

Simenon Maigret

Charteris Simon Templar

Chandler Marlowe

Scerbanenco

Agata Christie - Poirot Marple

Dard Sanantonio

Poi alcune serie Segretissimo ed in particolare SAS, Malko Linge. 

Poi crescendo tutto, ma proprio tutto, di Follet, Ludlum, Lecarrè, Forsyth, Lee Child, Crichton, Clancy, Turow, Cussler (scomparso da pochi giorni) e Michael Connelly che con il suo ispettore Bosh è probabilmente il mio preferito è che mi sento di consigliarvi ad occhi chiusi. Poi molti romanzi di cari autori.. mi piace Zola, ad esempio, ma Moravia, Pavese, Sciascia ecc. Me li son forniti tutti. 

Quindi @Bunk dimmi di Preston e Child e di sto Glenn Cooper... che scrivono? A chi somigliano? 

 

A parte che non sapevo di Cussler (e ora Dirk Pitt lo scriverà il figlio?), di Cooper ti suggerirei di iniziare con la trilogia sulla biblioteca dei morti (La biblioteca dei morti, Il libro delle anime, I custodi della biblioteca), thriller "particolari" che non saprei come individuare (forse sulla falsariga di Dan Brown, ma molto alla lontana), di Douglas Preston e Lincoln Child comincia assolutamente da "Relic" (thriller/horror), da cui è stato tratto un (mediocre) film ... ah, poi ti suggerisco anche Brad Melzer (thriller che si svolgono alla Casa Bianca) e Robin Cook (medical thriller). 

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Cussler ha già scritto qualcosa insieme al figlio, immagino proprio che sarà lui a continuare la serie, se non la interromperà. Cooper variabile, la trilogia sulla biblioteca è appassionante, quella sui Dannati noiosa e ampiamente evitabile, secondo me.

Restando sulle serie, dopo 30 mi sono riletto tutti i romanzi di fantascienza di Asimov, inquietante vedere che su tante cose ci aveva preso.

Polizieschi e thriller: svettano i nordici (Nesbo, Adler-Olsen, Indridason) ma si difendono bene anche a latitudini più simili alle nostre (Gimenez-Bartlett, Markaris), specie sul poliziesco classico. Della Gimenez-Bartlett interessanti anche i romanzi non polizieschi.

Tra gli scrittori di romanzi storici mi piace Iggulden, forse meno scorrevole di altri ma sicuramente più dettagliato. Si prende alcune libertà, ma le specifica nelle note alla fine del libro. Difficili da trovare, almeno tradotti, i romanzi di Kathleen O'Neal e Michael Gear, per gli appassionati della storia dell'America nel periodo precolombiano. Sulla Spagna belle immagini di periodi poco conosciuti da parte di Falcones, di cui devo ancora leggere l'ultimo. Di Noah Gordon segnalo la trilogia sulla famiglia Cole, più che godibile sul tema storia/medicina/ebraismo.

Personalmente trovo insuperabile la scrittura di Marquez, l'unico (di quelli che conosco) che potrebbe raccoglierne l'eredità è Rushdie.

Per narrativa un po' più classica ricordo i sempre ottimi Hesse, Bulgakov, Kafka, Orwell, Steinbeck, Wilde. Li conosciamo tutti, ma spesso li trascuriamo.

Apprezzabile il progetto Hogarth, che prevede la riscrittura in chiave moderna di alcune opere di Shakespeare. Affascinanti le versioni di Nesbo (mai così cupo) e St. Aubyn, che non conoscevo, ben scritta ma pedante quella di Jacobson. Le altre, invece, sembrano dei compitini poco ispirati scritti solo per rispettare il contratto, (un po' d'impegno solo da parte della Atwood) ed è un peccato perché le firme sono di tutto rispetto.

Nel filone distopico, tanto di moda, ho letto volentieri la trilogia di Howey.

Visto che di Cina si parla molto, Ma Jian ne descrive una parte sconosciuta ai più con il suo La via oscura, uno dei libri che mi ha colpito di più negli ultimi anni.

Buona giornata e buona lettura a tutti.

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Luxor, citi Ma Jian, di cui ho letto di recente "Tira fuori la lingua", bel pugno allo stomaco sul Tibet.

Vedo che citianche Hesse di cui a casa penso di aver praticamente tutto e di cui mi sono carissimi "Siddharta", "il lupo della steppa", "Narciso e Boccadoro" e alcuni racconti (Knulp su tutti).

Per quanto riguarda gialli-thriller-polizieschi ecc, non fanno per me, hanno un qualcosa che me li rende altamente indigesti, sarà il carattere d'intrattenimento che mi tedia un po'. Ovviamente riconosco il valore assoluto di Simenon o della Christie e immagino ci siano fior fiori di grandi scrittori anche in questi generi. Pura opinione personale.

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3 ore fa, Bunk ha scritto:

A parte che non sapevo di Cussler (e ora Dirk Pitt lo scriverà il figlio?), di Cooper ti suggerirei di iniziare con la trilogia sulla biblioteca dei morti (La biblioteca dei morti, Il libro delle anime, I custodi della biblioteca), thriller "particolari" che non saprei come individuare (forse sulla falsariga di Dan Brown, ma molto alla lontana), di Douglas Preston e Lincoln Child comincia assolutamente da "Relic" (thriller/horror), da cui è stato tratto un (mediocre) film ... ah, poi ti suggerisco anche Brad Melzer (thriller che si svolgono alla Casa Bianca) e Robin Cook (medical thriller). 

GRAZIE!! provvedo subito a cercarmi l'e-book di  Cooper.

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29 minuti fa, gimmi ha scritto:

GRAZIE!! provvedo subito a cercarmi l'e-book di  Cooper.

Amazon, penso che con 15 euro li prendi tutti e tre ... 20 e ci metti pure "Relic" che, per me, è assolutamente splendido. ? 

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1 ora fa, Contea di Trieste ha scritto:

citi Ma Jian, di cui ho letto di recente "Tira fuori la lingua", bel pugno allo stomaco sul Tibet

Questo è un assist, grazie! Provvederò appena possibile!

1 ora fa, Contea di Trieste ha scritto:

Vedo che citianche Hesse di cui a casa penso di aver praticamente tutto e di cui mi sono carissimi "Siddharta", "il lupo della steppa", "Narciso e Boccadoro" e alcuni racconti (Knulp su tutti).

È uno dei miei preferiti. Ho faticato con la prima parte di "il giuoco delle perle di vetro", non mi ha entusiasmato "il viandante", il resto è stata magia.

1 ora fa, Contea di Trieste ha scritto:

Per quanto riguarda gialli-thriller-polizieschi ecc, non fanno per me, hanno un qualcosa che me li rende altamente indigesti, sarà il carattere d'intrattenimento che mi tedia un po'.

Concordo che il carattere è puramente d'intrattenimento, li leggo proprio per svagarmi. Sono dipendente dalla lettura, viaggio a oltre 50 libri all'anno: non riuscirei a leggere solo roba impegnata, rischierei la mia sanità mentale. Poi dipende anche dal periodo: se sono rilassato posso permettermi libri di un certo spessore, se il momento è pesante passo al puro intrattenimento. Idem con i film. Chi invece legge per piacere, e non in modo compulsivo, può permettersi di scegliere le proprie letture con più attenzione.

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1 ora fa, luxor ha scritto:

Questo è un assist, grazie! Provvederò appena possibile!

È uno dei miei preferiti. Ho faticato con la prima parte di "il giuoco delle perle di vetro", non mi ha entusiasmato "il viandante", il resto è stata magia.

Concordo che il carattere è puramente d'intrattenimento, li leggo proprio per svagarmi. Sono dipendente dalla lettura, viaggio a oltre 50 libri all'anno: non riuscirei a leggere solo roba impegnata, rischierei la mia sanità mentale. Poi dipende anche dal periodo: se sono rilassato posso permettermi libri di un certo spessore, se il momento è pesante passo al puro intrattenimento. Idem con i film. Chi invece legge per piacere, e non in modo compulsivo, può permettersi di scegliere le proprie letture con più attenzione.

solo per accodarmi agli amanti di Hesse, davvero un grandissimo. Restando da quelle parti Goethe, Nietsche, Boell (avete letto opinioni di un clown?? gradissimo). si, insomma le menti non mancano.

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"Il giuoco delle perle di vetro" non l'ho mai approcciato, ce l'ho, ma è là a far la guardia agli altri libri. In molti me ne hanno parlato male, o meglio, mi hanno raccontato di uno Hesse diverso.

DI Boell ricordo con piacere "Diario d'Irlanda", mi manca quello che suggerisci tu, lo metto in lista!

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27 minuti fa, Stefano79 ha scritto:

Mi penso che me deciderò a legger un libro che go sul comodin za da qualche anno: "Trieste and the meaning of nowhere" de Jan Morris in lingua originale. I me disi che xe impegnativo, per questo no me iero ancora cimentado.

Cocolo, i soliti luoghi comuni sull'Austria Felix e la Trieste asburgica, ma scritto ben.

Morris ga avudo una vita bastanza turbolenta, desso xe una donna :)

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2 minuti fa, Contea di Trieste ha scritto:

Cocolo, i soliti luoghi comuni sull'Austria Felix e la Trieste asburgica, ma scritto ben.

Morris ga avudo una vita bastanza turbolenta, desso xe una donna :)

Allora xe logico che lo ga scritto lui...anche lui ga già vissudo el suo periodo migliore B--)

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