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I suntini sandrini di sabato 16 maggio 2020


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SABATo 16 MAGGIO 2020

- Una serie A a 18 squadre, al momento senza definizione del blocco delle retrocessioni al termine della stagione. Inizio del campionato l'ultima domenica di settembre, per permettere alla Nazionale di rispettare i suoi impegni verso il Preolimpico. Quota stranieri non ancora decisa, ma con la possibilità che venga riproposto il format attuale. Ma per il basket italiano di vertice il dubbio maggiore rimane: quali conseguenze lasceranno questi mesi di emergenza e crisi economica? Nessuno, al momento, è in grado di stabilirlo e molte chiacchiere, mercato compreso, diventano pura accademia verbale. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", questa in sostanza la web conference delle società di serie A svoltasi ieri pomeriggio e durata oltre tre ore. La decisione più concreta riguarda, appunto, il numero delle squadre per il prossimo campionato. Diciotto cioè le 17 avanti diritto (quelle che hanno preso parte al campionato che è stato recentemente dichiarato chiuso) e una proveniente dalla A2. In questo momento è Torino, controllata dal patron del Banco Sardegna Sassari Sardara ma che avrebbe già in vista potenziali forti appoggi economici locali. Torino ha il punteggio più alto nel ranking. In ogni caso c'è sempre la scadenza del 15 giugno per avanzare le richieste per un cambio di categoria, compresa l'ipotesi di autoretrocessione dalla massima serie in A2.Il tema del blocco delle retrocessioni per un anno che pareva dover tenere banco invece non è stato affrontato. Al momento prevale l'ipotesi che una sola compagine lasci la serie A al termine del prossimo campionato. Un campionato che dovrebbe iniziare il 27 settembre, preceduto da una Supercoppa che scatterebbe addirittura il 29 agosto, con sei gironi da tre squadre ciascuno. Se queste date venissero confermate, il precampionato verrebbe ridotto agli impegni ufficiali della Supercoppa e la preparazione delle squadre inizierebbe piuttosto presto. Resta tutto da chiarire ovviamente come avverrà la ripartenza. Tutti i club ovviamente, fatta la premessa che bisogna privilegiare la sicurezza, vorrebbero poter aprire prima possibile le porte dei propri impianti, con le due bolognesi in prima fila. I mancati introiti di abbonamenti e biglietti si farebbero sentire. Se le condizioni sanitarie permetteranno condizioni di sicurezza a fine estate si cercherà di evitare di cominciare il campionato con gare a porte chiuse. Ma questa, per ora, è solo una speranza. I club sperano invece che non sia solamente una speranza il fatto che il governo venga incontro alle esigenze dello sport italiano con sgravi fiscali a beneficio di chi intende investire in una squadra. Misure che, al momento, non sono state ancora adottate ma potrebbero prendere corpo nelle prossime settimane.Non si è posto il problema del numero degli stranieri. O, almeno, non in modo risolutivo. Se non verrà ritoccato, rimarrà quello in vigore nella passata stagione, al limite fermandosi al 5+5 anzichè il più estensivo 6+6. Il partito di chi spinge per la valorizzazione dei giocatori italiani è comunque forte anche se composto prevalentemente da addetti ai lavori esterni piuttosto che dagli stessi dirigenti dei club. Per capirci qualcosa serviranno tempo e pazienza: pare che le (poche) trattative avviate si basino ancora su valori di mercato "normali", come se questo tsunami avesse risparmiato il basket italiano.

- «Vorrei ringraziare tutte le persone che ci hanno scritto tra giovedì e ieri rispondendo alla mail che abbiamo inviato. Vorrei ringraziare chi si trova nella condizione di dirci che non richiede il voucher, perché per noi è ossigeno puro, e chi invece ce lo chiede, indipendentemente dal motivo. Vi abbraccio tutti e vi dò una pacca sulla spalla perché è dura, in questo momento, ma tutti insieme ce la faremo». Mario Ghiacci - intervistato da Lorenzo Gatto - torna, per l'ultima volta, sull'argomento voucher e sulla mail inviata ai tifosi che sta aprendo un dibattito. Rimborso che il Cda ha deciso per sei partite nonostante il decreto obbligasse le società a restituire solo le partite non giocate dall'8 marzo in poi. Inserito nel pacchetto, quindi, anche il match giocato il 7 marzo contro Pistoia.Se vi trovaste con più abbonati che posti a disposizione, quali saranno i criteri di scelta?«Stiamo valutando le diverse possibilità. A oggi non abbiamo una risposta a questa domanda perché ci sono tanti e tali scenari, dalle porte chiuse alla piena capienza (e a condizioni variabili nella stagione), che dobbiamo attendere di capire quali saranno i limiti che le norme imporranno e in quali scenari ci troveremo a operare. L'unica certezza è che cercheremo di trovare la soluzione migliore per tutti».Chi non riuscendo ad abbonarsi non utilizza il voucher, perde i soldi?«Chi rinuncia a ritirare il voucher sceglie di lasciare la quota non fruita alla società perché la investa nella nuova stagione. Non credo si possa definire una "perdita" di denaro, ma una scelta di destinazione. Aggiungo una nota tecnica: i soldi degli abbonamenti sono nel bilancio della stagione 2019/20 e ci rimangono; i voucher significano mancati incassi (o incassi inferiori) nel budget 2020/21».Studiate soluzioni alternative?«A oggi dobbiamo attenerci alle norme emanate: ritirare e annullare l'abbonamento di chi richiede il voucher fa parte di queste norme, e noi le applichiamo. Una volta che la situazione sarà definita, certamente proporremo ai nostri tifosi più di qualcosa, secondo quanto ci sarà possibile fare, anche grazie alla collaborazione delle aziende nostre partner, che abbiamo già iniziato a sondare. È presto per comunicare nuove iniziative ma ci stiamo lavorando quotidianamente. Vorrei rimarcare che ho scelto consapevolmente il vocabolo "tifosi" e non "abbonati" o "ex abbonati"...Prelazione: i 4469 abbonati potranno riprendersi il loro posto?«Premesso che, se sarà applicabile, la prelazione è per noi "sacra", se dovessimo riprendere oggi con le misure di distanziamento ora previste, la risposta sarebbe: ovviamente no. Quello che posso dire è che, se non sarà applicabile perché avremo meno posti, troveremo aggiustamenti ma il tema è sempre quello: ci vuole pazienza. Ci muoveremo per fare il possibile affinché i nostri tifosi possano continuare a trasmetterci la loro energia di cui non possiamo fare a meno e che è insieme la nostra forza e il nostro orgoglio» 

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