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I suntini sandrini di venerdì 24 luglio 2020


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VENERDÌ 24 LUGLIO 2020

- «Nonostante l'eliminazione, l'aspetto positivo delle due partite di play-off sono state le prestazioni e il fatto di aver raggiunto le presenze previste per il mio riscatto». Parole di Vincenzo Sarno (intervistato da Antonello Rodio), l'estroso esterno offensivo alabardato che grazie alle sfide contro Sudtirol e Potenza, ha raggiunto quelle 5 presenze necessarie per l'obbligo di riscatto da parte della Triestina. Con la quale, adesso, ha un contratto fino al 2022.Sarno, soddisfatto di questa soluzione?«Sì, sono davvero felice di continuare un percorso iniziato bene, anche se non è finito benissimo per l'eliminazione ai play-off. Però sono contento di poter proseguire con la Triestina perché so che ci potremo togliere delle soddisfazioni».Pochi mesi per ora in alabardato, anche se molto particolari visto il lockdown: qual è il suo bilancio? «L'ho subito detto anche tempo fa, io a Trieste ho trovato un ambiente bellissimo, sia a livello calcistico che a livello ambientale, adatto anche alla mia famiglia. Anche per questo sono ben felice di continuare con la Triestina». Visto come sono andati a finire i play-off, con il Potenza che ha sfiorato il successo in casa di quella Reggiana poi promossa, l'eliminazione brucia ancora di più?«Io ne parlavo con i compagni già prima della partita con il Potenza: ho detto loro che se riuscivamo a superare quell'ostacolo, poi saremmo arrivati sicuramente in finale. Quindi l'eliminazione, soprattutto per come è arrivata, brucia ancora tanto ed è dura da digerire. Avremmo potuto esserci noi in finale, credo che avessimo tutti i mezzi per esserci e fare bene». Se l'aspettava che la Reggiana battesse il Bari? «Dico la verità, io me l'aspettavo. I play-off io li ho vinti, so quanto è importante come ci arrivi e le qualità che hai. E secondo me la Reggiana a livello di gioco aveva qualcosina in più, mentre il Bari aveva più nomi. Ma in queste partite secche, più che le individualità, viene fuori il gioco che uno ha già».Alla ripresa, si riparte più che mai per vincere il campionato? «Sinceramente io preferisco non fare troppe chiacchiere, non mi piacciono e le lascio volentieri agli altri. Detto questo, è ovvio che abbiamo tutto per fare grandi cose a Trieste e non vediamo l'ora di tornare di nuovo sul campo per dimostrarlo». Anche perché lei di promozioni lei se ne intende, vero?«Si, di campionati ne ho vinti quattro, con Lanciano, Entella, Foggia e Padova. Trasformiamo un po' il detto e diciamo non c'è quattro senza cinque».In panchina ci sarà ancora Gautieri, con cui si è trovato già bene anche a Lanciano, oltre che in questi mesi alabardati. «Sì, sono molto contento per il mister, anche perché veniva da qualche anno un po' difficile. Sono felice per lui, se lo merita per come lavora come allenatore e anche per la persona che è. Spero si possa togliere delle soddisfazioni».Anche i tifosi alabardati sono contenti che lei resti a Trieste: cosa si sente di dire? «Li ringrazio tanto per l'affetto che subito mi hanno dimostrato,. spero di fare per loro ancora di più perché Trieste merita altri palcoscenici e non certo la C. Volevo ringraziare anche i tifosi del Catania, che nonostante l'annata difficile che stanno passando mi hanno sempre dimostrato il loro affetto. Spero per loro grandi cose, è un'altra piazza che merita molto di più della serie C».

- Due settimane all'inizio della preparazione in vista della nuova stagione e in casa Allianz si stringe il cerchio nel tentativo di consegnare allo staff tecnico una squadra pronta a partire. In questo senso, dopo qualche tentativo andato a vuoto, Trieste sembra intenzionata ad affondare il colpo per chiudere il roster e firmare la guardia titolare. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto: tre nomi sul taccuino, tre offerte partite, il giocatore che piace maggiormente perchè risponde ai canoni da sempre cercati da coach Dalmasson è quello di Michael Jenkins. Esterno di 33 anni, 1.93 per 88 chilogrammi con una lunga carriera europea alle spalle e diverse esperienze nel campionato italiano, Jenkins è arrivato in Italia nella stagione 2012/2013 con la Leonessa Brescia raggiungendo la finale del campionato di Legadue. Negli anni successivi ha vestito anche le maglie di Cantù (33 presenze con 10 punti, 2,4 rimbalzi e 2,1 assist di media), Pistoia ( 10 punti, 4 rimbalzi e 3 assist per gara) e Reyer Venezia. Giocatore dalla forte personalità, realizzatore che nelle ultime stagioni si è un po' spersonalizzato ma che a Trieste potrebbe trovare l'ambiente adatto per recuperare autostima e le sue qualità di tiratore, è un giocatore di sistema adatto al gioco dalmassoniano perchè capace di adattarsi alle diverse situazioni con la dote di lavorare per migliorare le qualità dei propri compagni. Un profilo che piace, economicamente alla portata di Trieste che però, contestualmente, sta lavorando anche su altre guardie nella consapevolezza che un mercato pazzo come quello delle ultime settimane non offre nessun tipo di garanzia. Nel frattempo si continua a organizzare le cose in vista del raduno fissato per i primi giorni di agosto. Con l'obbligo di quarantena per i giocatori americani che sbarcheranno in Italia, la società ha lavorato alacremente per far arrivare il visto alle ambasciate di appartenenza e consentire ai giocatori di partire. Salvo complicazioni dell'ultim'ora, Upson sarà a Trieste già domani mentre Henry dovrebbe sbarcare a metà della prossima settimana. Un bel segnale perchè se è vero che gli americani a volte tendono a giocare un po' sull'arrivo del visto per risparmiarsi qualche giorno di lavoro, la volontà dei nuovi stranieri dell'Allianz di essere presenti per cominciare la quarantena è una riprova della voglia che hanno di cominciare questa avventura triestina. Raduno che comincerà al palaTrieste salvo poi vedere la truppa biancorossa ripetere l'esperienza della scorsa stagione e spostarsi per cinque, sei giorni nel ritiro di Lasko. Un'ipotesi ancora da confermare perchè prima di affrontare la mini trasferta in terra slovena la pallacanestro Trieste vuole essere sicura ci siano le condizioni necessarie per un "buen retiro". Per questo, nei giorni scorsi, il nuovo team manager biancorosso è partito alla volta di Lasko per verificare la presenza dell'aria condizionata nel palasport della cittadina slovena.

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