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I suntini sandrini di mercoledì 29 luglio 2020


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MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2020

- Celebrerà quest'anno le nozze d'argento con la Pallacanestro Trieste. Venticinque anni al servizio di una passione, un periodo lunghissimo nel corso del quale è rimasto sempre al fianco della società. Nella gioia della massima serie e nel dolore del fallimento e della retrocessione nelle serie minori, Paolo Paoli (intervistato per "Il Piccolo" da Lorenzo Gatto) ha onorato con serietà e professionalità il suo impegno. Il preparatore atletico dell'Allianz è pronto a ricominciare, consapevole di trovarsi di fronte a un campionato che per molti motivi sarà particolare. «Non so se sono venticinque o ventisei stagioni consecutive - racconta - di certo un quarto di secolo l'ho dedicato alla pallacanestro. Le motivazioni restano alte, così come la voglia di confrontarmi con un mondo che continua ad affascinarmi. Anche quest'anno manterrò in prima persona la responsabilità della preparazione con l'obiettivo di aiutare la squadra a centrare i suoi obiettivi e, contestualmente, dare una mano al nostro Bonetta a inserirsi e crescere». Raduno il 3 agosto, poi dopo le visite mediche e l'adeguamento alle normative Covid, da giovedì 6 agosto comincerà la preparazione. Lavoro a diverse velocità con Fernandez, Cavaliero, Coronica e Da Ros reduci dagli allenamenti svolti a giugno, Udanoh, Grazulis, Alviti e Laquintana che andranno testati cosi come Upson e Henry che si aggregheranno in un secondo momento. Non ci sarà certamente tempo per annoiarsi. «Direi proprio di no - sottolinea il professor Paoli - dal momento che bisognerà prestare grande attenzione alle necessità di ogni singolo giocatore. Il lockdown ci consegnerà atleti che, pur lavorando in maniera autonoma, si presenteranno in condizioni fisiche molto differenti. L'idea è quella di cominciare con qualcosa di comune per poi andare nello specifico preparando percorsi personalizzati. Sarà una bella sfida, un bel modo per metterci alla prova. Ci vorrà tempo e tanto impegno ma sicuramente il lavoro sarà interessante». Nel frattempo, in attesa di cominciare la stagione, primo approccio con Upson che ha ricevuto un programma da seguire in queste due settimane di quarantena triestina. «Mantenendo naturalmente le necessarie distanze- racconta Paoli - ho avuto modo di conoscere un ragazzo che mi è piaciuto per l'atteggiamento e la disponibilità. Ha voglia di fare e non vede l'ora di cominciare ad allenarsi con la squadra. Gli ho spiegato come ci si allena qui, mi è sembrato curioso e positivo». Ma sarà sufficiente poco meno di un mese per arrivare pronti ai primi impegni ufficiali? Questione aperta che lascia spazio ai dubbi come da Venezia ha sottolineato in questi giorni Stefano Tonut. «Sono d'accordo con Stefano - conclude il professor Paoli- credo che nessun preparatore atletico sappia dire con precisione oggi cosa si troverà tra le mani e quanto tempo ci vorrà per preparare una squadra, intesa nella sua globalità, alle prime sfide ufficiali. La Supercoppa è davvero molto vicina: pensare a quelli impegni come partite da vincere potrebbe essere insidioso. Credo che la priorità fino all'inizio del campionato dovrà essere quella di preparare al meglio i ragazzi in vista della stagione»

- Le nuove norme della Lega Pro che limitano a 22 calciatori le rose per il prossimo campionato di serie C (si può aggiungere solamente un giocatore nato dal 2001 in poi ed eventuali giovani al primo contratto da professionista a campionato in corso) sta scuotendo il mondo dei club. Si tratta di una decisione che stravolge le strategie soprattutto delle squadre che hanno maggiori risorse da investire e si potevano permettere rose più ampie per gestire la stagione. E invece adesso le cose si complicano, perché per rientrare dentro i paletti, sarà molto più difficile liberarsi di giocatori sotto contratto che magari non interessano più: insomma, non si può più allargare tranquillamente la rosa, ma se si arriva a 22, prima bisogna far posto con partenze ad eventuali nuove entrate. Come sta la Triestina sotto questo aspetto? La situazione è abbastanza complicata. Al momento sotto contratto con la società alabardata ci sono 20 giocatori. Per la precisione i portieri Offredi e Valentini, i difensori Lambrughi, Tartaglia, Cernuto, Codromaz, Brivio e Pizzul, i centrocampisti Lodi, Giorico, Paulinho e Steffè, gli esterni Sarno, Procaccio, Gatto e Mensah, gli attaccanti Gomez, Granoche, Costantino e Ferretti. Al netto di un movimento tra i portieri - bisognerebbe trovare una sistemazione a Valentini per rifirmare Matosevic o qualcun'altro come secondo - la Triestina al momento avrebbe solamente due slot liberi. Ma in realtà la situazione è molto più complicata, perché questa rosa attuale di venti calciatori è molto sbilanciata e presenta delle anomalie. Ad esempio non c'è nessun terzino destro, e ne serviranno almeno due. Ci sono già quattro difensori centrali, ma si sa che in questo settore la società alabardata punta ad almeno un arrivo di prestigio. Ci sono appena quattro centrocampisti quando ne serviranno almeno sei: fra l'altro uno di questi è Paulinho che potrà rientrare solo a campionato inoltrato, anche se c'è il progetto di provare in questa zona Procaccio e ci sarebbe soprattutto l'intenzione di un rinnovo per Maracchi. Ci sono poi già quattro esterni quando si sa che anche in questa zona la Triestina cerca rinforzi. E soprattutto ci sono quattro attaccanti quando per il 4-3-3 ne basterebbero due. Con queste premesse, Mauro Milanese è di fronte a un lavoro tutt'altro che semplice, considerato quanto è complicato trovare sistemazioni a giocatori sotto contratto. Soprattutto se le altre società avranno lo stesso problema. In un mercato ideale, oltre all'operazione già detta sui portieri, la Triestina dovrebbe trovare un'altra sistemazione a due punte (quasi certamente Costantino e Ferretti) e ad almeno un difensore centrale. Così si scenderebbe a 17, e ci sarebbe lo spazio per rifirmare Maracchi, prendere un'altra mezzala, e poi far arrivare due terzini destri e un esterno offensivo. Per altri arrivi, invece, servirebbero ulteriori partenze. E in ogni caso, se proprio è impossibile stare nei 22, una di queste caselle potrà essere occupata da un giovane classe 2001. 

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