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Champions ed Europa League 2020/21


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4 ore fa, gimmi ha scritto:

per me con questo discorso che ciclicamente viene ripreso, continuate a sbagliare. Non nel senso "spettacolo", sia ben chiaro, ma per quanto riguarda l'aspetto fisico. 

Avevo già postato i dati sulla corsa dei singoli giocatori e sulle velocità medie. Le differenze di fatto non ci sono tra Italia ed Inghilterra. Potrei citare mille interviste di giocatori (uno su tutti, Lukaku) che afferma come non si era mai allenato tanto duramente come con Conte, 

La differenza che vediamo non è nel ritmo inteso come corsa dei giocatori, ma negli assetti tattici e nella velocità dei passaggi. Vale per l'Atalanta come per le squadre inglesi. Ma davvero pensate che in Italia non ci sia attenzione a questo aspetto?? ed eserciti di preparatori, trainer, dietologi, ecc.e.cc. facciano per scherzo il loro lavoro???  no, non è così. 

L'Atalanta accetta serenamente l'uno contro uno dietro quando attacca, riempie l'aria con 4 giocatori due estereni e due interni poco fuori e scambia il pallone a due tocchi. Questa è la differenza, gosens non corre più di darmian, freuler non corre più di Romagnoli. Per dire nomi a caso, perchè poi magari gosens è un fenomeno. Il giocatore che corre di più in assoluto tra i due campionati, resta comunque Brozovic.

Obiezione, Vostro Onore.

Frega nulla dei chilometri percorsi.

Se vai a recuperar palla altissima, come ad esempio ha fatto il City nel secondo tempo, non fai chilometri.

Al contrario, fai quaranta scatti da 10-15 metri l'uno.

Fra correre e chilometri percorsi c'è una differenza abissale.

Se faccio il difensore centrale e non mi muovo dalla mia area ma a ogni calcio piazzato vado a saltare nell'altra area,  alla fine avrò fatto un sacco di chilometri senza neanche aver sudato.

È un parametro che non vuol dire nulla.

Non solo, ma un altro argomento è la velocità di trasmissione della palla, un altro ancora il giocare corti (inteso come squadra corta) che indubbiamente aiuta a correr meno.

Dipende a che velocità lo fai.

Infine, è del tutto ovvio che i parametri si possano più o meno sovrapporre, perché se tu sei un esterno molto più veloce e reattivo di me questo non mi esime dal provare inutilmente ad anticiparti o a rincorrerti, per cui alla fine avremo fatto più o meno gli stessi metri ma io non avrò toccato palla.

In realtà, quando si parla genericamente di velocità di gioco, tu sai benissimo di cosa parliamo.

Ieri, nel secondo tempo, una squadra correva e ha fatto cinque gol sbagliandone un altro paio facili facili, l'altra non ce la faceva proprio a starle dietro. 

Che poi abbiamo fatto lo stesso numero di chilometri è un dato imsignificante tanto quanto una gara sui 100 metri senza storia in cui uno vince con mezzo secondo di vantaggio sul secondo.

Ovvero un abisso.

Chiaro che il mezzo secondo in sè non è nulla, sono cinque metri, uno ha fatto 100 metri e l'altro 95, anzi ne ha fatti cento anche lui solo che è arrivato mezzo secondo dopo.

Ma per te che l'hai guardata è stata una gara senza storia.

Appunto.

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9 ore fa, forest ha scritto:

Secondo me il discorso è ben più complesso, Roberto.

Vige da noi, proprio a livello culturale, l'ossessione del risultato.

Già a partire dai settori giovanili e dai campionati primavera, l'allenatore che non vince viene cacciato.

Un paio di anni fa, lo cito perché lo seguo da vicino, lessi accuse e inviti a vergognarsi per il Milan Primavera retrocesso in seconda serie.

Peccato che quel Milan Primavera avrebbe potuto lottare per il titolo tutti gli anni facendoci giocare i Donnarumma, Calabria, De Sciglio, Cristante, Gabbia, Locatelli, Cutrone ecc.ecc. anziché farli esordire in serie A, cosa peraltro avvenuta non per chissà quali meriti ma per ovviare alle ristrettezze economiche.

Ma vincere è l'unica cosa che conta, come sosteneva un vostro ex presidente.

Per vincere la serie A l'impianto di gioco dell'Inter va benone, basta e avanza, ma quando Conte mette piede in Europa (succedeva anche ai tempi della Juve) ecco che non basta più.

Proporre il calcio che fa l"Atalanta significa innanzitutto farsi simpaticamente odiare dai giocatori, perché posso dirti per aver parlato con sua madre che i primi tempi a fine allenamento Petagna vomitava dalla fatica.

Poi sarebbe necessario un salto culturale serio che renda ovvio quel che è ovvio ormai in altri paesi, ovvero che la circolazione rapida della palla, la squadra corta e il pressing continuo non possono non essere nel bagaglio di una squadra di calcio moderna.

Qua ne puoi fare a meno, e non solo ci si adegua con gioia (far fatica secca a tutti) ma i calciatori che si rendono conto di non avere più il passo per stare in altri contesti vengono a svernare qua a fine carriera facendo fra l'altro ottima figura, perché a due all'ora uno bravo può giocare anche a cinquant'anni.

Ieri, fra campo e panchina, la Roma aveva una serie di giocatori (Mikitarian, Smalling, Pedro) considerati dai club di Premier ormai inutilizzabili, ma ancora buoni da noi.

Come lo sono Ribery o Ibrahimovic, che ancora fanno la differenza.

Per capire di cosa parliamo, tu che sei juventino vedi tutte le domeniche un paio di giocatori (Dybala e Ronaldo) che la fase difensiva la osservano da spettatori, camminando nell'attesa che qualcuno recuperi la palla e gliela dìa.

Eppure, mercoledì sera hai visto che l'allenatore del City ha detto con chiarezza che piuttosto che avere una punta (anche fortissima, come Aguero o Gabriel Jesus) che non sia in grado di andare a pressare e di rientrare a mille all'ora appena si perde palla, lui gioca senza punte e chissenefrega.

Il problema, caro Roberto, è che a scrivere queste cose si passa per esterofili, anti italiani e altre scemenze, mentre io avrei pagato di tasca mia per vedere l'Atalanta far fuori il PSG (e gli sono mancati cinque minuti) o il Real (e ci è andata vicino) perché forse questo avrebbe procurato il terremoto che personalmente auspico.

Ma ti ripeto: finché non esiste allenatore professionista italiano che non sia obbligato a passare per Coverciano, dove un'ottantenne allenatore di medio livello di un calcio di trenta anni fa decide chi è capace e chi no, finché l'essere stati ex giocatori professionisti sarà il requisito indispensabile per fare gli allenatori professionisti (tagliando fuori completamente decine di migliaia di tecnici potenzialmente bravissimi e innovativi), finché ex giocatori dall'intelligenza di una vongola e la competenza di un criceto faranno opinione impestando radio e tv locali sparando cazzate retoriche su quel si faceva ai loro tempi, finché lo stare 90' rinchiusi in area vincendo su autogol al 91' sara' salutato come trionfo del cinismo e del pragmatismo, continueremo a fare figure di guano, con i campioni d'Italia nove volte di fila che escono con Ajax, Lione e Porto (club con budget pari a un decimo del loro, per rispondere all'obiezione che in Premier hanno piu' soldi),  gli attuali primi in classifica con undici punti di vantaggio arriveranno ultimi nel girone eliminatorio, il Napoli uscirà col Granada che molti manco sapevano esistesse e la Roma, dopo una serie di avversari improponibili, passerà di puro deretano con l'Ajax per poi finire sotto un tir appena svoltato l'angolo.

Questo è, e non volerlo vedere non migliora la situazione. 

Secondo me la verità sta un po' nel mezzo: è vero che in Italia corriamo poco, ma secondo me questa è anche stortura nata con il sacchismo trent'anni fa e l'ossessione per la parte tattica, che spesso a livello giovanili fa stragi. Mi tocca spesso vedere, a bassissimi livelli, noiosissimi 10 contro che non servono ad una beata fava e le facce stranite dei ragazzi al termine di esercitazioni in cui hanno imparato un sacco di movimenti inutili (che poi in partita non ripeterai mai perché il calcio è un gioco di situazione) senza per altro divertirsi.

Il risultato è che il nostro calcio è un ibrido di tante cose senza senso: tatticismo esasperato a livello giovanile, dove se non giochi con la difesa in linea a centrocampo o non parti dal basso non sei un buon allenatore, poi appena arrivi tra i professionisti devi vincere tutti i costi quindi parti con una certa idea di calcio per poi stravolgerla a campionato in corso. Giochiamo spesso per non prenderle pur non avendo marcatori in difesa, altre volte vogliamo palleggiare con giocatori che hanno i piedi come ferri da stilo. Dobbiamo fare innanzitutto pace con noi stessi e scegliere con che stile giocare. E ogni campionato ha una storia a sé, inutile sempre copiare in maniera acritica quello che viene da fuori.

Modificato da atleticoiero
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10 minuti fa, forest ha scritto:

Ma il calcio non è atletica leggera: non conta quanto corri ma come corri a mio avviso, noi semplicemente corriamo male perché non abbiamo uno stile di gioco definito.

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2 ore fa, LungomareNatisone ha scritto:

Aggiungo che l'anno scorso l'Atalanta era settima o ottava in Serie A per km percorsi, semplicemente corrono bene e di fatto corrono meno perchè recuperano palla talmente in alto che sono già ai limiti dell'area avversaria ogni volta

Ma in generale in Italia non c'è pazienza, vi ricordate la fine che ha fatto Luis Enrique a Roma? (che è la stessa fine che avrebbe fatto Bielsa alla Lazio) 

Non si tratta di avere pazienza a mio avviso ma di capire che certa gente con il nostro calcio non può c'entrare Dai la Roma a Fascetti e sei pere a Manchester non le prende comunque... vedere squadre italiane che beccano gol in contropiede è quanto di più ridicolo sia successo nel calcio negli ultimi decenni. Incominciamo ad insegnare le basi, poi iniziamo a scimmiottare gli altri...

Modificato da atleticoiero
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52 minuti fa, forest ha scritto:

Obiezione, Vostro Onore.

Frega nulla dei chilometri percorsi.

Se vai a recuperar palla altissima, come ad esempio ha fatto il City nel secondo tempo, non fai chilometri.

Al contrario, fai quaranta scatti da 10-15 metri l'uno.

Fra correre e chilometri percorsi c'è una differenza abissale.

Se faccio il difensore centrale e non mi muovo dalla mia area ma a ogni calcio piazzato vado a saltare nell'altra area,  alla fine avrò fatto un sacco di chilometri senza neanche aver sudato.

È un parametro che non vuol dire nulla.

Non solo, ma un altro argomento è la velocità di trasmissione della palla, un altro ancora il giocare corti (inteso come squadra corta) che indubbiamente aiuta a correr meno.

Dipende a che velocità lo fai.

Infine, è del tutto ovvio che i parametri si possano più o meno sovrapporre, perché se tu sei un esterno molto più veloce e reattivo di me questo non mi esime dal provare inutilmente ad anticiparti o a rincorrerti, per cui alla fine avremo fatto più o meno gli stessi metri ma io non avrò toccato palla.

In realtà, quando si parla genericamente di velocità di gioco, tu sai benissimo di cosa parliamo.

Ieri, nel secondo tempo, una squadra correva e ha fatto cinque gol sbagliandone un altro paio facili facili, l'altra non ce la faceva proprio a starle dietro. 

Che poi abbiamo fatto lo stesso numero di chilometri è un dato imsignificante tanto quanto una gara sui 100 metri senza storia in cui uno vince con mezzo secondo di vantaggio sul secondo.

Ovvero un abisso.

Chiaro che il mezzo secondo in sè non è nulla, sono cinque metri, uno ha fatto 100 metri e l'altro 95, anzi ne ha fatti cento anche lui solo che è arrivato mezzo secondo dopo.

Ma per te che l'hai guardata è stata una gara senza storia.

Appunto.

Il tuo ragionamento filerebbe se non fosse che il tempo quello è, in Italia come in Inghilterra. Posso fare 10 chilometri in un ora in modi diversi, certo, ma se restano  10 chilometri significa che ad ogni scatto in cui sono stato piu veloce dall'altro corrisponde un tempo in cui sono stato fermo mentre l'altro correva, non vi sono alternative. Ed è esattamente quello che succede. In Inghilterra la palla gira più veloce, ci sono più lanci in spazi che magari in Italia è difficile trovare, ci saranno mille altri dettagli, ma la velocità resta sempre spazio fratto tempo, la fisica quella è e non si può stare a discuterla.

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50 minuti fa, gimmi ha scritto:

Il tuo ragionamento filerebbe se non fosse che il tempo quello è, in Italia come in Inghilterra. Posso fare 10 chilometri in un ora in modi diversi, certo, ma se restano  10 chilometri significa che ad ogni scatto in cui sono stato piu veloce dall'altro corrisponde un tempo in cui sono stato fermo mentre l'altro correva, non vi sono alternative. Ed è esattamente quello che succede. In Inghilterra la palla gira più veloce, ci sono più lanci in spazi che magari in Italia è difficile trovare, ci saranno mille altri dettagli, ma la velocità resta sempre spazio fratto tempo, la fisica quella è e non si può stare a discuterla.

Ovvio, e infatti non solo mi pareva di averlo spiegato ma ho pure portato un articolo a corredo.

Ha poca importanza, comunque, l'origine.

La sostanza di ciò che si vede mi pare evidente, posssiamo parlare di ritmo se velocità non ti piace, ma la sensazione evidente, vedendo le partite, è che l'Atalanta in serie A corra il doppio degli altri, cosa evidentemente non possibile in senso letterale.

Ma che trova un puntuale riscontro nei risultati.

 

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2 ore fa, atleticoiero ha scritto:

Non si tratta di avere pazienza a mio avviso ma di capire che certa gente con il nostro calcio non può c'entrare Dai la Roma a Fascetti e sei pere a Manchester non le prende comunque... vedere squadre italiane che beccano gol in contropiede è quanto di più ridicolo sia successo nel calcio negli ultimi decenni. Incominciamo ad insegnare le basi, poi iniziamo a scimmiottare gli altri...

Ma puoi scimmiottare gli altri e puoi farlo anche bene se sei capace. Ma ti serve tempo e pazienza, quella di cui hanno potuto usufruire Gasperini e Inzaghi. 

Che infatti sono lì da 5/6 anni e hanno stabilizzato le loro squadre in zone di classifica dove non erano mai state o dove ci capitavano una volta ogni vent'anni. 

Io non vedo una cosa negativa nel copiare gli altri se un determinato modello funziona. Ma bisogna saperlo fare, e soprattutto avere un gruppo che ti segue perchè si fida ciecamente di te come mister. Che è un po' quello che diceva forest parlando di petagna. 

Altrimenti mi tengo tutta la vita Gotti che col "primo non prenderlo" ha salvato serenamente una squadra tra le più scarse della serie a

P.s. Fascetti non accetterebbe mai la panchina della Roma ?

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Avrei pagato per vedere City-Bayern, ma fra City e PSG hanno vinto i più forti, poco da dire.

Le hanno vinte tutte: ottavi, quarti e semifinale, sia dentro che fuori.

Mbappe' assenza pesante, ovviamente, mentre Icardi mi pare pronto per tornare in A con Wanda Nara, qua non c'entrava proprio nel contesto.

Ovviamente, se tornasse, ci sarebbero i buontemponi pronti a definirlo uno degli attaccanti più forti del mondo.

City e PSG mi stanno sulle balle entrambe, ma dopo che dieci minuti erano bastati a Neymar per simulare due volte, a Di Maria per fare altrettanto e a tutto il PSG per reclamare un rigore per fallo.... di spalla (fra l'altro ottenedolo, e che Dio benedica la Var) ho deciso che il livello di insopportabilita dei francesi era decisamente superiore.

Parlando invece di calcio, il City fa impressione per come è mostruosamente organizzato un simile insieme di talenti.

E per come Guardiola riesca a ottenere un simile pressing per 90' da superstar multimilionarie, anche se a ben pensarci di giocatori del City che abbiano la pancia piena di titoli internazionali non ne trovo mezzo, e magari il segreto è quello.

Comunque grande organizzazione difensiva, pressing ossessivo e organizzato e capacità di ripartire arrivando a dama con tre passaggi.

Giusta finalista.

Adesso vediamo domani....

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Ma perchè Icardi pronto per tornare in serie A? Mi sembra di sentire il pubblico dell'Eccellenza quando invita un vecchio marpione ad andare a fare la Coppa Trieste. Magari pronto per la Cina o gli USA..... o magari come Balotelli per la serie B. Ma nemmeno a gratis lo prenderei....... e l'Inter ha fatto un super affare a darlo ai parigini.

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14 minuti fa, kaisercaio ha scritto:

Ma perchè Icardi pronto per tornare in serie A? Mi sembra di sentire il pubblico dell'Eccellenza quando invita un vecchio marpione ad andare a fare la Coppa Trieste. Magari pronto per la Cina o gli USA..... o magari come Balotelli per la serie B. Ma nemmeno a gratis lo prenderei....... e l'Inter ha fatto un super affare a darlo ai parigini.

Non entro in merito nella querelle serie A  vs resto del mondo.

Giusto una cosa: onestà intellettuale imporrebbe complimentari col management dell'Inter per come sono usciti dal caso Icardi, che al momento è sembrata una follia, in un sol colpo si sono liberati di un problema facendo spazio nello spogliatoio e nel monte salari. Moltissime delle fortune nerazzure di quest'anno partono da là, una situazione che credo nessun sano di mente avrebbe gestito in tal modo, ed iinvece....

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18 minuti fa, kaisercaio ha scritto:

Ma perchè Icardi pronto per tornare in serie A? Mi sembra di sentire il pubblico dell'Eccellenza quando invita un vecchio marpione ad andare a fare la Coppa Trieste. Magari pronto per la Cina o gli USA..... o magari come Balotelli per la serie B. Ma nemmeno a gratis lo prenderei....... e l'Inter ha fatto un super affare a darlo ai parigini.

Nel senso che negli ultimi anni la serie A ha fatto incetta di giocatori considerati bolliti altrove.

Da Ribery a Pedro, da Kolarov a Gervinho, da Smalling a Godin eccetera eccetera, l'elenco è lungo.

Alcuni hanno bene o male funzionato, altri meno.

Concordo con te che non prenderei Icardi, che sarebbe meglio se andasse in Cina o negli USA  e infine che sarebbe auspicabile una strategia diversa, tipo valorizzare i giovani italiani.

Ce ne sono di buoni, e ad esempio Vignato, 2000 del Bologna, domenica ha smazzato tre assist per Palacio di qualità non indifferente.

Ecco, la strada buona mi sembra più quella....

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credo che finalmente dopo anni di lavoro Guardiola sia riuscito a costruire la squadra perfetta che aveva in mente

perfetta nelle 2 fasi, s’intende, perché con la palla fra i piedi il City è sempre stato uno spettacolo

pero’ dato a Pep quello che è di Pep, va detto che la quadra è stata trovata con l’arrivo del fenomenale Ruben Dias

cosi come per Klopp si era rivelato fondamentale l’ingaggio di Van Dijk

a conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che per vincere i grandi allenatori hanno bisogno dei grandi giocatori

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4 minuti fa, pinot ha scritto:

credo che finalmente dopo anni di lavoro Guardiola sia riuscito a costruire la squadra perfetta che aveva in mente

perfetta nelle 2 fasi, s’intende, perché con la palla fra i piedi il City è sempre stato uno spettacolo

pero’ dato a Pep quello che è di Pep, va detto che la quadra è stata trovata con l’arrivo del fenomenale Ruben Dias

cosi come per Klopp si era rivelato fondamentale l’ingaggio di Van Dijk

a conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che per vincere i grandi allenatori hanno bisogno dei grandi giocatori

Concordo.

Erano anni che al City mancava un centrale di altissimo livello per trovare la quadra.

Lo hanno pagato sazio (63 milioni, se non erro), ma ha dimostrato di valerli.

Vero è che quest'anno c'è una partecipazione corale alla fase difensiva che negli anni scorsi mancava.

Interessante, comunque, che mentre gli altri copiano una costruzione da dietro che Guardiola aveva come dogma anni fa (adesso la fa ancora ma non è l'unica opzione) il City segna su rilancio del portiere che trova il PSG scoperto.

Rilancio preciso e non casuale, per l'amor di Dio, ma sempre rilancio....

Probabilmente è il City meno spettacolare degli ultimi anni, ma infinitamente più solido ed equilibrato, per quanto possa essere equilibrata una squadra dove il pressing offensivo lo fanno in sei.

Vediamo adesso cosa succede stasera: il Chelsea all'andata mi è piaciuto parecchio per la grande personalità dimostrata, ma adesso viene il difficile. I Blues hanno avuto il grave torto di non vincerla, e col Real non è mai il caso.

Il Chelsea mi pare una squadra già forte ma con margini di miglioramento enormi, perché Mount, Havertz, Werner e compagnia possono e devono crescere ancora.

Tuchel, comunque, mi pare una garanzia.

Dall'altra parte, però, trovano gente che per esperienza gli mangia in testa, che di semifinali Champions ne ha giocate millanta e che ha qualità tecniche indiscutibili: Sergio Ramos, Casemiro, Kroos, Modric, Benzema....

Curiosissimo, devo dire.

Comunque vada, avremo una finale da non perdere.

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52 minuti fa, forest ha scritto:

Nel senso che negli ultimi anni la serie A ha fatto incetta di giocatori considerati bolliti altrove.

Da Ribery a Pedro, da Kolarov a Gervinho, da Smalling a Godin eccetera eccetera, l'elenco è lungo.

Alcuni hanno bene o male funzionato, altri meno.

Concordo con te che non prenderei Icardi, che sarebbe meglio se andasse in Cina o negli USA  e infine che sarebbe auspicabile una strategia diversa, tipo valorizzare i giovani italiani.

Ce ne sono di buoni, e ad esempio Vignato, 2000 del Bologna, domenica ha smazzato tre assist per Palacio di qualità non indifferente.

Ecco, la strada buona mi sembra più quella....

Ribery più rotto che in campo con la Fiorentina che rischia la b, Pedro non pervenuto, Kolarov ha giocato? Gervinho promo anno bene quest'anno un alien, Smalling bene ma alternate, Godin un flop assurdo all'inter e a Cagliari rischia la b. Concordo. Politica scellerata. Fate giocare i nostri giovani.

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va detto che Ederson è stato preso da Pep "proprio per quello"

magari tra i pali non è il migliore dei migliori, diciamo che non sta nella top 5 per me

ma per il gioco di Pep l'estremo brasiliano è perfetto, sia per il gioco "lungo" (i famosi rilanci) sia da "difensore centrale aggiunto" quando si costruisce dal basso

nel libro di Lu Martin "Pep Guardiola: the making of a superteam" si parla in un capitolo proprio della scelta del portiere nei primi anni del catalano a Manchester. Si parla di come Joe Hart sia stato spedito con estrema rapidità per le sue (scarse) qualità, del difficile dualismo Caballero-Bravo e dell'arrivo finalmente di Ederson, che rappresentava per Pep la chiave per gestire la partenza dalla difesa in modo piu' flessibile. 

sono dell'idea (folle) che se mettessimo Ederson giocare come centrocampista non sfigurerebbe

Modificato da Euskal Herria
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1 ora fa, pinot ha scritto:

 

a conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che per vincere i grandi allenatori hanno bisogno dei grandi giocatori

questo è vero, assolutamente

tuttavia mi piace pensare che alcuni "grandi giocatori" fossero solo "buoni giocatori" prima di passare sotto le grinfie di Pep

e penso a De Bruyne, Alaba, Sterling

tra qualche anno parleremo di Foden, di Rodri, (e secondo me avremmo anche potuto parlare di Angelinho ma amen...)

sia chiaro, tutti giocatori validissimi nel pre-Guardiola

ma con lui hanno svoltato, hanno fatto quel passo in più che ha permesso loro di varcare il confine e diventare world-class

se nel 2017 mi avessero detto che DeBruyne avrebbe alzato il pallone d'oro avrei un po' tentennato

ora è uno dei 3 nomi che - se fossi nominato da France Football come giudice  - scriverei nella scheda

 

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Seconda finale inglese in 3 anni, e potrebbe arrivare un'altra doppietta come due anni fa se l'arsenal butta fuori il villareal domani 

In 5 anni (il tempo considerato dai ranking) gli inglesi hanno fatto due finali tutte loro e ne hanno persa un'altra. In EL la sostanza cambia di poco, con due vittorie nelle ultime 4 edizioni e la concreta possibilità che la vincano di nuovo loro. 

In tutto ciò, l'Italia può vantare la bellezza di:

Inter finalista di uefa l'anno scorso, Juve finalista e travolta dal real, due semifinali della Roma contro squadre inglesi e travolta entrambe le volte. 

C'è ancora chi ha il coraggio di fare paragoni tra A e Premier? 

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2 minuti fa, LungomareNatisone ha scritto:

 

C'è ancora chi ha il coraggio di fare paragoni tra A e Premier? 

Più che altro non puoi fare paragoni tra la Premier League e il resto del mondo.

Contro questi non compete NESSUNO tolto qualche Superteam in Europa. 

Le spagnole non ci stanno più dietro, le italiane nemmeno.

Le uniche che riescono, per motivi diversi, sono due squadre che giocano in campionati relativamente competitivi dove possono fare il bello e il cattivo tempo (anche se il PSG al momento è secondo). 

Ma i francesi hanno i petroldollari. il Bayern un intero ecosistema che, nel bene o nel male, li favorisce e che non compete seriamente per la vittoria del campionato.

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3 ore fa, poli ha scritto:

Per me passa il Real, l'esperienza non si compra al banco del pesce

Times are changing,

caro Poli.

Magnanimo e compassionevole Orsato non se l'è sentita di fischiare il rigore a tempo scaduto che avrebbe dato una misura più consona al divario, perché il 2-0 alla fine è un ottimo affare per i blancos in rapporto a quel che si è visto.

La partita di andata aveva mostrato con chiarezza le nubi addensarsi sopra il Real, che aveva pareggiato ma il pallino non l'aveva avuto in mano mai.

Il primo tempo di stasera è iniziato a piovere, nella ripresa è grandinato.

Non li tenevano più, semplicemente, e l'unico torto del Chelsea è stato aver cavato solo due gol e una traversa dall'essere arrivati così tante volte davanti alla porta.

Sergio Ramos contro Mount pareva un Lambrughi qualsiasi.

Concordo che sia inutile fare paragoni fra campionati, oggi.

Il Chelsea, attualmente quarto in Premier, ha giocato contro tre delle prime quattro della Liga.

La Liga, ovvero il secondo miglior campionato d'Europa.

Col Siviglia la somma.delle due gare fa 4-0, con l'Atletico 3-0, con il Real 3-1 e gli è andata di lusso.

Questo è, e non sono tanto i due derby di Champions in finale a distanza di due anni a certificare la differenza fra la Premier e il resto, quanto il fatto che il derby stavolta lo giocano altre due squadre, non le stesse.

Se passerà l'Arsenal saranno otto finaliste europee in tre anni, altrimenti solo sette.

Con sei squadre diverse, e la certezza di avere almeno altre due o tre squadre in patria in questo momento certamente superiori all'Arsenal, che infatti è decimo.

La Premier di oggi è la A di fine anni '80, e chiunque la guarda nei weekend sa che i ritmi visti stasera sono la normalita' tutti i fine settimana, tanto che il Chelsea in patria fa spesso molta più fatica di quanta ne abbia fatta stasera.

Chi non la guarda si augurava legittimamente che la Juve pescasse il Chelsea dopo aver eliminato il Porto.

E deve essere felice che non sia accaduto.

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Beh, con proprietari stranieri, allenatori stranieri e giocatori quasi tutti stranieri... Di inglese c'è solo la nazione dove giocano.... Comunque rischiano di diventare una noia anche le coppe europee, già prima se la giocavano le squadre inglesi, una tedesca, una francese  un paio spagnole e una italiana (la Juve è arrivata comunque 2 volte in finale), ora diventa un monopolio... Scusate ma io rimpiango i tempi in cui uno Steaua andava in finale, il Goteborg vinceva la Uefa, lAnderlecht e la Sampdoria la coppa delle coppe, ecc ecc ecc,  per non parlare del favoloso Ajax che con i suoi "prodotti" vinceva diverse coppe. Ora c'è la semplice equazione più soldi più dominio... Capisco che lo spettacolo è bello ma se gli attori sono sempre gli stessi e il risultato è scontato un po' stufa... Almeno me

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