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I suntini sandrini di martedì 22 settembre


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MARTEDÌ 22 SETTEMBRE

- Un pareggio che vale una mezza sconfitta, la sensazione dopo il 24-24 maturato a Chiarbola contro l'Ego Siena si rafforza con il passare dei giorni. Lo scrive Lorenzo Gatto: senza Gaeta, con Bronzo assente per uno stiramento alla coscia e con l'albanese Kasa fuori nei minuti decisivi della partita Siena poteva essere alla portata dei biancorossi.L'impressione dunque è che, dopo Sassari, Trieste abbia buttato nuovamente al vento la chance di portare a casa l'intera posta. L'aspetto positivo in questo inizio di stagione è che la squadra resta imbattuta dopo tre giornate, dato che va accolto con favore visto un calendario oggettivamente non semplice. «Siamo un cantiere in costruzione - sottolinea il ds Giorgio Oveglia - È vero che avremmo potuto gestire meglio i momenti decisivi del match e che Siena mancava di pedine fondamentali ma abbiamo cominciato a lavorare da poco tutti assieme e che l'innesto di Kuodys, il secondo straniero arrivato mercoledì scorso, ci ha creato qualche difficoltà visti i soli due allenamenti disputati con la squadra. Lavoriamo per crescere e tornare a vincere già dalla difficile trasferta di sabato a Cingoli».Trasferta durissima contro un'avversaria che ha tenuto a lungo sotto scacco la capolista Cassano Magnago. Match solido quello disputato dai marchigiani che a metà ripresa hanno assaporato perfino l'idea di uscire dal palaTacca con il risultato pieno. Nel finale Iballi ha trovato lo spazio per portare i suoi alla vittoria, restano i complimenti per la formazione di Palazzi pronta a sfruttare il fattore campo per far punti contro Trieste. E a proposito di fattore campo, la Federazione riapre alla possibilità di rivedere pubblico nei palazzetti a partire dalla prossima giornata. Ipotesi soggetta alle ordinanze regionali e ai provvedimenti delle ammininistrazioni locali. Per la Pallamano Trieste, dunque, dopo la trasferta sabato a Cingoli e quella del 3 ottobre a Fondi, la prima occasione per riabbracciare almeno in parte i tifosi potrebbe essere il match infrasettimanale del 7 ottobre contro Pressano.

- Con l'Allianz, in campo per dare una mano in questo lungo percorso di avvicinamento che porterà Trieste all'esordio di domenica contro la Vanoli Cremona, Federico Mussini lavora in attesa di sviluppi per il suo futuro. Rimasto alla finestra aspettando una chiamata, la guardia reggiana trapiantata da qualche mese a Muggia, rappresenta una sorta di osservatore privilegiato sulle potenzialità del nuovo corso biancorosso e sugli equilibri di un torneo che si preannuncia molto combattuto. L'infortunio che ha costretto Cavaliero a vivere da spettatore questo precampionato gli ha consentito di allenarsi con continuità.ATTESA: «Era importante, per me, poter lavorare con una formazione di alto livello, Trieste mi ha dato questa possibilità - racconta Mussini - Collimavano le mie necessità e quelle della squadra, per me è stato davvero facile lavorare in un gruppo nel quale, oltre a buona parte della squadra, conosco bene staff tecnico e metodologie di lavoro». Una conferma, in questo senso, arriva dal preparatore atletico dell'Allianz. «Federico è con noi dall'inizio di questo precampionato - sottolinea il professor Paoli - e da un punto di vista strettamente fisico lo vedo molto migliorato. Sta bene, è in forma ed è assolutamente pronto per giocare nel momento in cui qualche società dovesse interessarsi a lui».IL FUTURO: «Ho lavorato in queste prime settimane e continuo a farlo per farmi trovare pronto nel caso di una chiamata, che sia tra due giorni o tra due mesi. Fino a oggi c'è stato solo qualche contatto ma assolutamente nulla di concreto». Si era parlato di un possibile interessamento di Treviso, con la chiacchierata cessione di Cheese e il possibile inserimento di Mussini nel roster guidato da Menetti. Voci che però sono risultate prive di fondamento. «A oggi - sottolinea Federico - posso dire che non mi sento vicino a nessun club. Continuo ad allenarmi con la serietà di sempre in attesa di sviluppi».LA NUOVA TRIESTE: Chi meglio di lui, entrato nel gruppo ancor prima degli americani e quindi in grado di valutare l'evolversi e la crescita della squadra, per dare un giudizio sulla nuova creatura guidata da Eugenio Dalmasson. «Trieste è una squadra costruita con una logica - le parole del "Musso" - nella quale i giocatori hanno già creato un ottimo gruppo. Vedo coesione, unità di intenti e ragazzi capaci di ragionare per il collettivo e di giocare l'uno per l'altro. I risultati della Supercoppa e le prestazioni del girone di andata hanno fatto vedere questo. Cosa è successo dopo? C'è stato sicuramente un calo nel quale l'aspetto fisico ha certamente inciso. Ma fa parte del periodo, ricordiamoci che pur avendo giocate partite ufficiali dalla fine di agosto questo è e resta il precampionato».IL CAMPIONATO: La Supercoppa andata a Milano conferma il ruolo dell'Armani, favorita d'obbligo di un campionato che però sia nella Virtus Bologna che nella Reyer Venezia vede avversarie credibili. La corsa scudetto sarà certamente appassionante così come la lotta play-off e quella per la salvezza. «Di questo sono certo - conclude Mussini - nella stagione che sta per partire vedo davvero tanto equilibrio. Per lo scudetto, Milano mi è sembrata davvero squadra di alto livello, costruita bene con giocatori di esperienza che sanno cosa vuol dire vincere e possono fare la differenza. Credo che l'Armani possa fare veramente bene non solo in Italia ma anche in Europa. Per il resto allo stato attuale non vedo una squadra che parte decisamente indietro rispetto alle altre. Dietro le grandi, quindi, grande battaglia sia per i play-off sia per la salvezza»

- Scatta oggi la missione Potenza degli alabardati, che domani alle 18.30 (arbitrerà Illuzzi di Molfetta) saranno impegnati allo stadio Viviani del capoluogo lucano per il primo turno di Coppa Italia Tim. Ne parla su "Il Piccolo" Antonello Rodio: verso l'ora di pranzo la squadra di Gautieri si metterà in viaggio in bus verso Mestre, dove poi prenderà il treno fino a Salerno dove pernotterà. Quindi domani il trasferimento a Potenza per il primo impegno ufficiale della stagione. Se la Triestina supererà il turno, andrà a sfidare il Monza mercoledì prossimo 30 settembre. Sul fronte mercato Tommaso Morosini è andato in prestito alla Feralpisalò di Pavanel, operazione che potrebbe lasciare aperta la porta alla Triestina per Scarsella, anche se la trattativa è molto complicata. Intanto, mentre la Carrarese ingaggia dalla Reggina l'attaccante esterno Abdou Doumbia, la Sambenedettese ha comunicato di aver affidato il ruolo di direttore dell'area tecnica e organizzativa a Stefano Colantuono. Ieri si è svolto intanto il direttivo di Lega Pro, che ha affrontato il tema della riapertura degli stadi lanciando una proposta già per la prima giornata di campionato di domenica: «Con il Comitato 4.0 abbiamo elaborato e presentato una proposta - ha detto Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro - che consenta un'apertura graduale dei nostri stadi e palazzetti, in sicurezza, in modo da avere una parte di pubblico parametrata alla capienza dei nostri stadi e palazzetti, nella misura del 25-30%, già a cominciare dalla prima giornata di campionato. Attendiamo fiduciosi un riscontro ufficiale a seguito delle interlocuzioni che avremo con le autorità competenti. I tifosi sono fondamentali per i nostri club e per il nostro calcio». A proposito della giornata inaugurale, dal direttivo Lega Pro è arrivato anche un monito, in seguito alla richiesta del Trapani di rinviare la sua prima gara di campionato: «Il 26 settembre prossimo il campionato partirà regolarmente. le norme federali prevedono la sconfitta per 3-0 e la penalizzazione di un punto per le squadre che non scenderanno in campo. L'unica eccezione riguarda le due società, indicate nei calendari con "X" e "Y", che avranno termine per la finalizzazione delle procedure di iscrizione il 25 settembre prossimo». Ghirelli ha parlato anche del protocollo sanitario: «Per la Lega Pro la salute è ed è sempre stata al primo posto e siamo stati i primi a fermarci per tutelare i nostri tesserati. Ma non possiamo dimenticare che già in occasione della ripresa della fase di play off e play out nello scorso campionato, con i presidenti, facemmo presente che il protocollo sanitario così come emanato non era sostenibile né dal punto di vista economico, né nella sua fase di attuazione e di gestione per la nostra categoria».

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