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I suntini sandrini di domenica 14 febbraio 2021


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DOMENICA 14 FEBBRAIO 2021

- L'altra volta che si giocò all'ora di pranzo, l'antivigilia di Natale a Bolzano, la Triestina riuscì a espugnare il campo della capolista Sudtirol. Segno che agli alabardati il lunch time evidentemente piace e a fare indigestione di solito sono gli avversari. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", è un buon viatico per la trasferta di oggi a Ravenna, visto che si gioca nuovamente alle 12.30. Sul piatto ci sono altri tre punti importantissimi che l'Unione dovrà fare di tutto per portarsi a casa, perché la classifica lo reclama e le avversarie non stanno ad aspettare. Rispetto a Bolzano, l'avversaria è praticamente al lato opposto della classifica. Il Ravenna è penultimo, in piena lotta per la salvezza, ma a dire il vero ultimamente riesce a grattare qua e là qualche punto. Merito del mercato di gennaio e soprattutto della difesa (nella quale ora c'è anche l'ex alabardato Codromaz), che nelle ultime due partite ha tenuto la porta inviolata, mentre l'attacco continua a faticare. Resta il fatto che i romagnoli non vincono da due mesi, per cui se la Triestina vuole continuare il percorso iniziato con il Legnago e fare davvero la parte della grande squadra che non perde punti con le piccole, oggi deve avere come unico obiettivo la vittoria. Ormai gli alabardati dovrebbero aver capito che su questi campi, però, non basta il fioretto e la qualità, ma serve metterci anche aggressività, determinazione e spirito di squadra. È la ricetta giusta per farsi largo nella categoria, come sta ripetendo mister Pillon, ma è un atteggiamento da tenere sempre se si vuole avere quella continuità di risultati agognata dallo stesso tecnico e necessaria per risalire la classifica. Sul fronte della rosa, sono ancora out per infortunio Maracchi e Rapisarda, mentre Paulinho è ancora nella fase di recupero. Oggi mancherà però anche Capela, vittima di un problema muscolare. Per sostituirlo al centro della difesa e giocare accanto a Lambrughi, Tartaglia sembra in vantaggio su Ligi, mentre per il resto tutto lascia pensare a una conferma della formazione che ha dominato il Legnago. A partire dai due terzini, Lepore a destra e Lopez a sinistra, che dopo il brillante esordio sono chiamati a confermarsi anche in trasferta. A centrocampo sarà ancora Giorico a dettare le danze nel mezzo, supportato probabilmente da Calvano e Procaccio. Quest'ultimo, del resto, ha dimostrato di poter dare una marcia in più anche sul piano della qualità in quella zona nevralgica del gioco. Di rincalzo comunque c'è anche Rizzo, nel caso sia necessario ringhiare di più in mezzo al campo. In avanti lo smagliante Petrella delle ultime settimane giocherà ancora alle spalle delle due punte Gomez e Mensah. Proprio in attacco c'è una novità, ovvero il ritorno fra i convocati di Litteri dopo il lungo stop per covid e infortuni vari. Probabilmente il bomber è ancora lontano dalla condizione ottimale e partirà dalla panchina, ma può iniziare a essere una risorsa a partita in corso.

-La seconda chance, se ti viene concessa, è l'occasione per rimediare agli errori, riscattarti e, forse, ricominciare. Sprecarla, va da sè, è un errore ancora più grave. Lo scrive Roberto Degrassi: domenica scorsa l'Allianz ha perso in casa contro Brescia. Partita fatta di allunghi e frenate, break e controbreak. Impacci biancorossi in difesa contro un avversario fisicamente più forte. Attacchi monocordi o condizionati dalla vena nel tiro da tre punti. A fine gara, nella lettura di coach Dalmasson, la convinzione che «impareremo più da questa sconfitta che dalla vittoria a Milano».Sempre domenica scorsa l'HappyCasa Brindisi, senza D'Angelo Harrison e Willis, espugna il PalaVerde proponendo nel quintetto base Gaspardo, 25 punti in 28 minuti, e Udom, 18 punti e 8 rimbalzi, e ricevendo 7 punti in 11 minuti da Visconti.BREAK Cos'è cambiato tra l'ultima giornata di campionato e i quarti delle Final Eight di Coppa Italia, a parte che siamo invecchiati di cinque giorni? Niente. Sono cambiati gli avversari ma l'Allianz e l'HappyCasa hanno sostanzialmente ripetuto le partite precedenti. Come contro Brescia, Trieste ha vissuto un incontro fatto di parziali e controparziali, senza dare continuità ai propri break. Come contro Brescia, ha subìto il gioco e la fisicità imposti dall'avversario. Come contro Brescia, ha attaccato con poca lucidità, in modo confuso e ripetitivo, giocando con un'intensità a sprazzi. Come contro Brescia, ha perso.Anche Brindisi ha riproposto temi visti già al PalaVerde. Ancora ampio minutaggio agli italiani per tamponare l'assenza di Harrison e le condizioni precarie di Willis. Ancora Gaspardo iradiddio, Udom sul pezzo e Visconti letale se messo in condizione di colpire da tre punti.Va riconosciuto comunque, per onestà intellettuale, che Brindisi è stata a lungo la seconda forza della stagione e che se i pugliesi lamentano due indisponibilità anche l'Allianz deve fare i conti con la pesantissima assenza di Grazulis, rivelatosi il più solido della compagnia, quello che in attacco e in difesa spesso per i compagni di squadra è stato come il Mister Wolf in Pulp Fiction, l'uomo che risolve i problemi e toglie dai guai.ATTEGGIAMENTO Resta tuttavia la sensazione che l'Allianz ha avuto l'occasione di rimettersi alla prova e rispondere alle incertezze denunciate contro Brescia e non è stata in grado di farlo. Se la sconfitta dell'Allianz Dome doveva lasciare insegnamenti, le conseguenze non si sono viste. Nè ha affrontato la kermesse del Forum con la cazzimma e l'entusiasmo che avrebbe meritato. Era da 19 anni che Trieste mancava da quella ribalta. Un'occasione storica che meritava di venir affrontata in altro modo. Pesaro mancava da 9 anni dalle finali, l'altra assenza più lunga. E la voglia di esserci e di lasciare il segno da parte della Carpegna si sono viste, in tutti, da Repesa all'ultimo dei panchinari.FUTURO L'Allianz tornerà in campo il 28 febbraio, a Brindisi. L'HappyCasa potrebbe non avere ancora Harrison, l'Allianz non avrà ancora Grazulis ma ha due settimane per far ritrovare un po' di condizione a Peric, ora totalmente fuori ritmo. Ma le due settimane non saranno utili solo per mettere a registro il croato. Serviranno per far tirare il fiato a Juan Fernandez, meno brillante nelle ultime uscite. Ma lo sfruttamento di Lobito si legge anche con la mancata crescita di Laquintana che non sta dando - o dà solo a sprazzi - quello che aveva impressionato invece nel precampionato: difesa tosta, una sferzata di energia, la voglia di buttarsi sui palloni vaganti, intraprendenza in attacco.EFFETTO MYKE Chi si è ormai ritrovato è invece Myke Henry e non poteva esserci notizia migliore. L'ala Usa è il giocatore dell'Allianz con maggior fantasia e varietà di colpi attaccando il canestro e con il suo entusiasmo può contagiare il resto del gruppo. Va coinvolto e sfruttato di più. Può essere lui l'uomo-chiave per inseguire con convinzione i play-off

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