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I suntini sandrini di giovedì 25 febbraio 2021


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GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO 2021

- Pronti a ripartire. L'Allianz Trieste, chiusa l'avventura alle Final Eight di Coppa Italia e dopo la sosta per gli impegni della Nazionale, è pronta a rituffarsi nel campionato.Il calendario in questo caso riserva ai biancorossi una tesina di riparazione: sabato sera si va al PalaPentassuglia, casa di quell'HappyCasa Brindisi che al Forum aveva eliminato i biancorossi ed è tradizionalmente indigesto. Trasferta impegnativa non solo dal punto di vista tecnico ma anche logistico, con un ritorno che domenica porterà la squadra in aereo a Linate per poi tornare a casa in pullman.Eugenio Dalmasson, come si presenta l'Allianz alla ripresa del torneo? Abbiamo visto momenti migliori ma è anche vero che ne abbiamo attraversati di più complessi. Fernandez ha appena ripreso gli allenamenti dopo essere stato fermo nei giorni scorsi per un problema muscolare a una coscia, avvertito durante un semplice esercizio di riscaldamento. Juan è il punto interrogativo per la partita di Brindisi. Ma ci sono anche notizie positive...Ad esempio? Sta procedendo molto bene il recupero di Andrejs Grazulis, dopo l'artroscopia. Sta alternando la terapia con il lavoro atletico, il ginocchio sotto osservazione non si è gonfiato, dovrebbe riuscire a rispettare la tabella di marcia più ottimistica.Si era parlato inizialmente di uno stop di 4-6 settimane.Tempi che dovrebbero venir confermati.Si può immaginare che Grazulis resti ancora ai box sabato e contro Cantù all'Allianz Dome la domenica dopo, con qualche speranza per la successiva trasferta con Reggio Emilia?Ancora presto per avere un'indicazione. La prossima settimana dovremmo avere più chiarezza sulla probabile data del rientro. Non sono previsti nuovi controlli.Sabato intanto assisteremo al debutto in campionato, per questa stagione, di Hrvoje Peric. Come procede l'inserimento?Sta lavorando bene, non è mai semplice inserirsi in un gruppo che si allena insieme da mesi ma Pero sta vivendo questa esperienza con grande disponibilità e professionalità.Avete appena riaccolto Davide Alviti, dopo le tre belle prove in Nazionale.Sicuramente è stato il giocatore messo più sotto pressione durante la sosta: ha affrontato con gli azzurri due viaggi impegnativi, tre partite in quattro giorni. Ma ha il morale alto. E giustamente. In Nazionale ha trovato spazio e si è fatto apprezzare.Brindisi. Avversario tostissimo.E rispetto alla squadra vistadue settimane fa alle Final Eight è più forte perchè l'inserimento di Bostic, liberato da Reggio Emilia, permette di sopperire all'assenza di D'Angelo Harrison. I pugliesi sono i migliori a rimbalzo, producono tanti punti in contropiede e speriamo naturalmente che a queste doti riconosciute non si aggiunga una giornata al tiro come quella in Coppa Italia...Come si affronta Brindisi?Con la consapevolezza che è un avversario importante e dobbiamo disputare una partita importante. Noi al meglio, insomma. Pronti a spendere energie e non solo dal punto di vista fisico.Sabato comincia una lunga volata.Inizia la fase più difficile della stagione, la più complicata, quella dove bisogna fare la differenza. Partiamo sapendo che lottiamo per un'impresa, mantenere la nostra attuale posizione. Intanto però cerchiamo di conquistare prima possibile i punti per metterci al riparo dalle sorprese e poi potremo puntare a qualcosa più in alto.

- Il professor Giacomo Tafuro, che da quasi tre mesi cura gambe, muscoli e polmoni degli alabardati e lavora in simbiosi con Bepi Pillon, non è certamente un preparatore tecnico banale. E infatti, quando gli si chiede se i brillanti finali della Triestina nelle ultime tre partite siano frutto di una condizione atletica migliorata, la sua risposta è molto più complessa e articolata: «L'aspetto fisico è relativo - dice Tafuro - in certe condizioni conta piuttosto lo spirito di squadra, la compattezza e l'agonismo. Anzi, volendo essere più specifici, nel rendimento punti di una squadra quella che fa la differenza è la carica agonistica, non certo la condizione fisica, che è importante ma non determinante. Ovvio, la condizione può aiutare in parte, l'organizzazione tattica anche in parte, ma tutto viene compreso nella capacità agonistica del gruppo». E sotto questo aspetto, Tafuro sottolinea che la Triestina sta piuttosto bene: «Sì, per carica agonistica sono diverse partite che siamo cresciuti, diciamo che dopo Matelica c'è stata una svolta importante. Siamo molto più tonici mentalmente, mentre fisicamente già prima eravamo a buon punto, lo dicevano anche i dati. Ma credo che sulla forma di un atleta spesso si faccia confusione e la si confonda con la condizione atletica, che è importante ma con dei limiti. È un luogo comune, perché in realtà si entra in forma per l'aspetto mentale, cognitivo e motivazionale. E tutto si raggruppa nella capacità agonistica che poi è legata al risultato». Risultati positivi legati anche al metodo particolare della piattaforma ideata e utilizzata da Tafuro: «Sostanzialmente noi finora abbiamo gestito 13 settimane, per la precisione quasi 138 ore di lavoro. Tutto contabilizzato anche per tipologia, con monitoraggio costante degli atleti per avere i dati da inserire nella piattaforma che ci aiuta a capire quanto funzionano e come vanno modulati i carichi sui singoli atleti». Adesso, visto l'intenso numero di partite, si lavora soprattutto sulla qualità. Cosa significhi lo spiega lo stesso preparatore atletico: «Significa che si lavora sul mantenimento dello stato fisico e più sulla qualità della parte cognitiva: sotto questo aspetto la squadra può fare ancora un passo avanti e può alzare l'asticella, ne sono convinto. È l'ultimo passo che ci manca, solo qualche ulteriore accorgimento per avere una squadra ancora più aggressiva, adatta alle proposte tecnico-tattiche del mister. Ultimamente la nostra media punti si è alzata tantissimo, ma ci sono margini di miglioramento, in modo da avere una squadra ancora più tosta e quadrata nel finale di campionato. E i ragazzi aiutano molto perché ho trovato un gruppo che ha mentalità e cultura del lavoro». Per adesso, di lavori specifici in chiave play-off non se ne parla. Non è questa la ricetta esatta, secondo Tafuro: «Intanto il campionato non è ancora chiuso per il primo posto, non bisogna pensare ora ai play-off, ma solo all'Arezzo e poi al Gubbio. Non mettiamo il carro davanti ai buoi, non dobbiamo mollare: anche se sembrano giocarsela Padova e Perugia, nel calcio non si sa mai. Poi alla fine vedremo dove siamo e da lì in poi ragioneremo. Intanto cerchiamo di migliorare nei cicli di partite e mantenere questo rendimento, senza perdere in media punti».

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