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I suntini sandrini di giovedì 12 maggio 2022


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GIOVEDÌ 12 MAGGIO 2022

- Il secondo e ultimo atto della sfida con il Palermo per la Triestina assomiglia più che alla celeberrima (ultima) spiaggia di Mondello a un'ascesa al Monte Pellegrino suggestivo sfondo del Barbera. Lì si consumerà alle 20.30 il destino dell'Unione. Come scrive oggi Ciro Esposito, l'ambiente è caldo, anzi rovente. Sugli spalti da una parte i 30 mila e passa rosanero (stadio già sold-out), dall'altra una cinquantina della Furlan. Se al Rocco la cornice era da serie B, alla Favorita il pubblico sarà da A o quasi da Champions. Sull'erba nefasta due mesi or sono alla Nazionale di Mancini ci sarà una squadra che, dopo la vittoria a Trieste, ha più di trequarti di qualificazione in tasca e non perde da oltre un anno in casa. Dall'altra un'Unione che non intende recitare il ruolo di vittima sacrificale. "Non è mai finita finché non è finita" è lo spirito con il quale gli alabardati devono identificarsi. Pur sapendo che il popolo del Rocco la sospingerà idealmente più per adesione fideistica che con la forza della ragione. E invece un sottilissimo filo razionale c'è. Parte dal secondo tempo del Rocco con l'Unione capace di mettere in difficoltà i forti siciliani. Certo non basta un tempo per assolvere all'obbligo di vincere con due gol di scarto. Dopo aver gettato una frazione ora la Triestina deve saper interpretare la gara con continuità.Il tecnico Bucchi ne è consapevole. Martedì sera l'ultimo allenamento al Rocco, ieri dopo l'arrivo a Palermo una leggera rifinitura.«Ripartiamo dagli ultimi 45' - dice il tecnico - ma stavolta dobbiamo giocare con intensità e senza errori per 100 minuti. Del resto per passare dovevamo vincere almeno una delle due sfide. Affrontiamo la gara del Barbera con questo obiettivo. Dobbiamo provarci e ci crediamo».Già a parole è tutto più facile ma come fare? «Abbiamo imparato dal primo tempo - continua il tecnico - che non dobbiamo lasciare spazi aperti alle incursioni. Se giochiamo corti e pronti sulle seconde palle si è visto che possiamo fare male».Quasi certamente i rosanero partiranno lancia in resta e bisognerà prima di tutto resistere all'assalto. «Nei play-off nessuno può permettersi di speculare sul risultato - aggiunge Bucchi -. Sarà una partita spettacolare e aperta. I ragazzi sanno che hanno delle chance».L'inserimento di un terzo centrocampista ha dato più equilibrio alla squadra. Bucchi ha a disposizione, oltre agli stacanovisti Calvano e Crimi, anche Giorno e Giorico (e Iotti). Ma come stanno? «Come chi non gioca da mesi - conclude - o nel caso di Giorico ha fatto solo un tempo nell'ultima gara. Comunque possono giocare entrambi». Probabile che la scelta ricada sul sardo anche se Giorno ha più attitudine alla costruzione e quindi sarebbe più adatto a completare una mediana con due incontristi. Sul piano tattico oggi sarà decisivo frenare le volate di Floriano e Clemente senza dimenticare al centro bomber Brunori che di certo vorrà mettere il sigillo. Per fare questo c'è la difesa a quattro (con Rapisarda e Galazzi terzini) o tre dietro alla linea a cinque (St Clair a destra). Ma bisogna anche pensare a fare gol. Senza Gomez, oltre a Procaccio, Bucchi può scegliere tra Trotta e De Luca (o entrambi) perché Sarno è dolorante e Litteri in panca con poca autonomia. Quella di stasera sarà una sfida che resterà nella memoria. La Triestina comunque vada volterà pagina per questa stagione o per la prossima.

- opopartita rovente, a Verona, al termine della sfida tra Tezenis e Staff Mantova, gara-due dei quarti di finale play-off della serie A2. Come scrive Lorenzo Gatto, Quaranta minuti tiratissimi, sfida punto a punto che nelle battute decisive ha premiato la formazione scaligera scatenando l'ira del presidente virgiliano Adriano Negri, entrato in campo per esternare ai direttori di gara tutta la rabbia accumulata nel corso di un match carico di tensione.Dalle parole ai fatti: nel momento in cui la terna stava imboccando il tunnel degli spogliatoi, il numero uno di Mantova ha sferrato un calcio all'arbitro triestino Enrico Bartoli colpendolo alla tibia. Scatto d'ira costato caro al massimo dirigente di Mantova: 18 mesi di inibizione, fino al 10 novembre 2023, per "comportamento plateale non regolamentare, offensivo e aggressivo nei confronti degli arbitri". Nella determinazione della sanzione, il giudice sportivo si è ovviamente basato sul referto stilato a fine gara dai direttori di gara. Un campionario di comportamenti censurabili che hanno portato alla determinazione della pena. Si legge nella sentenza che "a fine gara, Negri entrava nel terreno di gioco e dopo aver rovesciato volontariamente una bottiglietta d'acqua sul tavolo degli ufficiali di campo, bagnando il rapporto dell'osservatore arbitrale, seppur trattenuto a stento dall'addetto agli arbitri della societa ospitante (cui peraltro nella foga rompeva il cinturino dell'orologio), offendeva gravemente e ripetutamente gli arbitri e colpiva, da dietro, con un calcio violento alla tibia il secondo arbitro".Per Enrico Bartoli, che è uno dei fischietti più esperti e apprezzati nella categoria, quest'anno alla tredicesima stagione nel campionato di serie A2, si tratta di una prima assoluta della quale avrebbe fatto sicuramente a meno. Le proteste, finchè rimangono nell'ambito della civiltà, possono fare parte del gioco anche se già difficilmente digeribili, gli insulti gratuiti e ancor peggio gli attacchi fisici alla persona non possono essere tollerati.L'aggressione all'arbitro triestino - che non può rilasciare dichiarazioni in merito - è stata documentata dalle riprese di emittenti locali e nel giro di poche ore ha naturalmente acceso reazioni sui social. Molti i messaggi di solidarietà a Bartoli anche sul sito de Il Piccolo. Un messaggio di solidarietà al fischietto giuliano è venuto anche dal presidente del Comitato regionale della Fip Giovanni Adami.A testimonianza del clima che si respira in questa serie le parole di coach Valli al termine della sfida di mercoledì. «Di cosa devo parlare, di pallacanestro o di altro? Io credo che quando si affronta un play-off bisogna dare alle due squadre la possibilità di giocarli e questo non è successo».

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