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I suntini sandrini di domenica 15 maggio 2022


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DOMENICA 15 MAGGIO 2022

- La paura può giocare brutti scherzi. Sarà stato il clamoroso (ma meritato) 11-10 conquistato in gara-1. Sarà stato l'assordante tifo della Bruno Bianchi, davvero da brividi. Sarà stata la consapevolezza che di fronte c'erano i campioni d'Italia in carica, feriti, arrabbiatissimi. Resta il fatto che, come scrive oggi Riccardo Tosques su "Il Piccolo", Trieste si è ritrovata sotto 7-0 di fronte ad una "Bruno Bianchi" stracolma di tifosi in un match che i più avrebbero ritenuto praticamente impossibile da ribaltare. Invece, con una rimonta leggendaria, gli alabardati hanno capovolto il match, trovandosi addirittura in vantaggio prima di chiudere i tempi regolamentari sul 9-9. Purtroppo, dai cinque metri i bresciani sono stati più freddi: peccato, ma ci sta. Mercoledì 18 maggio le due squadre si riaffronteranno per gara-3, quella decisiva, che assegnerà il pass diretto per la Champions League e per la finale scudetto contro Recco.Dura 118 secondi l'imbattibilità di Paolo Oliva: Luongo, defilato sulla sinistra, trova il pertugio per gonfiare la rete alabardata. Subito dopo Presciutti scaglia una bomba dai 6 metri che vale il 2-0 bresciano. A 4'23'' Vapenski infila Oliva con la complicità della traversa (anche se ci vorrebbe il Var per avere la conferma che la palla sia entrata).Nel secondo tempo Trieste rimane ancora ai blocchi di partenza. Lazic a 1'28'', in azione di superiorità numerica, trasforma un bell'assist di Renzutto. In superiorità numerica Luongo cala il pokerissimo riuscendo ad evitare il contrasto di Petronio. Va tutto bene al Brescia che a 3'50'' con un tiro non irresistibile di Dolce trova il 6-0. A 4'31'' altro "gol fantasma" con Presciutti che con l'uomo in più firma il 7-0. Trieste si sblocca a 5'43'': tiro di Petronio parato da Tesanovic, la palla arriva a Bego che non sbaglia. A 6'49'' Mezzarobba mette la palla sopra la testa del portiere avversario per il gol del -5. La partita si scalda sulle panchine, con quella bresciana che incassa un cartellino rosso. A 2'' dalla fine arriva l'8-2 di Costantin. Al cambio di campo Trieste risorge. Dopo 40'' Mezzarobba rimanda a -5 gli alabardati. Poi sale in cattedra Oliva che respinge un rigore a Presciutti. Esplode la Bianchi a 4'55'' con il diagonale vincente di Buljubasic che vale il -4. Pazzesca bomba di Bini dalla lunghissima distanza a -1'24''dalla sirena: Trieste è a -3. A 30'' dalla sirena Ray Petronio va a referto con un missile: Trieste è a -2. I Bettini boys ci credono. Gli ultimi otto minuti si aprono con Buljubasic che dopo 42'' si inventa una beduina che esalta la Bianchi: Trieste è a- 1. A 3'46'' arriva il pareggio. È firmato da Podgornik. Manca solo il sorpasso. Eccolo. È di Michelino Mezzarobba. Mancano 2'54''. Trieste è avanti 9-8: perdeva 7-0. Pelle d'oca. Brescia riemerge a -2'23'' con Presciutti: è il gol del 9-9. Gli ultimi sessanta secondi sono al cardiopalma. ma non si segna. L'allenatore Bovo viene espulso. Finisce 9-9. Si va ai rigori. Inizia Petronio: palo e gol. Tocca a Renzuto Iodice: per vie centrali, non sbaglia ed è 1-1. Mezzarobba: parato. Presciutti: rimbalzo sull'acqua e gol. Razzi: metà altezza, imprendibile, rete. Luongo: Oliva c'è, si rimane sul 2-2. Buljubasic: di potenza, Trieste è avanti. Vapenski: freddezza, è 3-3. Vrlic: di potenza, gol. Alesiani: non sbaglia ed è 4-4. Finito il primo round si ricomincia da Petronio: tiro fuori dallo specchio. Renzuto Iodice: niente da fare, Oliva risponde presente. Mezzarobba: parato. Presciutti: gol della vittoria. I rigori finiscono 5-4. Vince l'An Brescia. Mercoledì la gara decisiva.

- Oltre alla delusione per l'eliminazione, la Triestina ha avuto anche pesanti ripercussioni disciplinari dopo il match di Palermo, con ben sei giocatori squalificati per un turno (da scontare all'inizio della prossima stagione, qualsiasi maglia indosseranno) e anche due membri dello staff tecnico stoppati per una giornata. Lo scrive oggi Antonello Rodio:  tra questi non figura il portiere Offredi, diventato bersaglio negli ultimi due giorni sui social di tanti tifosi palermitani che affermano di un presunto pugno che il numero uno alabardato avrebbe rifilato a un raccattapalle, fatto che ha scatenato una mini invasione con conseguente sospensione della partita per tre minuti: ma come già riferito da tifosi triestini presenti, Offredi ha semplicemente strattonato un ragazzo che tardava a riconsegnare la palla, oltre ad aver rigettato sugli spalti una delle numerose bottiglie che gli sono piovute sul campo.Tutto confermato del resto dal referto del giudice sportivo, dove non c'è nessuna punizione per il portiere alabardato (nemmeno un'ammonizione), e dove anzi viene comminata al Palermo un'ammenda di 6mila euro per una serie infinita di comportamenti scorretti da parte del suo pubblico. Si comincia dai cori oltraggiosi nei confronti dei tifosi alabardati, per proseguire con il lancio in campo di sei fumogeni, un accendino e di numerose bottiglie d'acqua (che non hanno mai centrato il bersaglio) verso un'assistente, un componente della procura federale, gli occupanti della panchina alabardata, i giocatori della Triestina quando sono andati sotto la loro curva e infine il quarto uomo.A questo si aggiunge la continua perdita di tempo dei raccattapalle, per finire al fattaccio, che nel comunicato del giudice sportivo viene descritto nel dettaglio: «per avere i sostenitori del Palermo, all'8' del secondo tempo, lanciato all'interno del recinto di gioco, in conseguenza dello strattonamento di un raccattapalle da parte di un calciatore della squadra avversaria (qui l'unico riferimento ad Offredi, ndr), diciotto bottiglie d'acqua e sette lattine di birra, senza colpire alcuno, così provocando, unitamente al lancio di un fumogeno, la sospensione della gara per circa tre minuti, durante la quale quattro tifosi hanno fatto accesso nel recinto di gioco da una porta aperta sul lato curva sud, rientrando sugli spalti a seguito dell'intervento degli steward».Insomma, un ambientino a dir poco bollente. Ma come detto a sua volta la Triestina ha avuto pesanti ripercussioni in fatto di squalifiche. Ci sono innanzitutto i quattro giocatori che essendo già diffidati e avendo rimediato un cartellino giallo, sono stati squalificati per un turno: si tratta di Calvano, Crimi, Ligi e Volta. A questi però si aggiungono anche le squalifiche per una giornata di Trotta e Martinez, entrambi per ripetute espressioni blasfeme (ben sette volte per l'attaccante, tre per il portiere) dette quando erano in panchina. A tutto questo si aggiungono le squalifiche, sempre per un turno, di Mirko Savini e Flavio Giampieretti, rispettivamente vice e collaboratore tecnico di Bucchi: nel concitatissimo finale di gara, dice il comunicato del giudice sportivo, entrambi si sono diretti verso la panchina avversaria proferendo parole offensive ai suoi occupanti, con Giampieretti (anche 500 euro di ammenda per lui) che ha cercato anche il contatto fisico. 

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