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I suntini sandrini di venerdì 20 maggio 2022


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VENERDI' 20 MAGGIO 2022

- Pallacanestro Trieste e Franco Ciani verso la risoluzione contrattuale: lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo". Nei giorni scorsi, infatti, la società ha comunicato al tecnico friulano la volontà di non restare nell'uno più uno firmato all'inizio della scorsa stagione esercitando la clausola di uscita prevista nell'accordo entro lunedì 23 maggio, a quindici giorni dalla fine del campionato. Ufficialmente una decisione che non compromette il rapporto tra le parti e che, vale per Ciani così come per i giocatori che hanno concluso la stagione, va inquadrato nella volontà da parte della società di non prendere impegni per il futuro senza una adeguata copertura. Margini per trattare, dunque, una volta fatta chiarezza sull'ingresso dei nuovi soci e su quello che sarà il budget in vista della prossima stagione potrebbero esserci ma la sensazione, stando ai rumors raccolti, è che la Pallacanestro Trieste abbia comunque deciso di voltare pagina. Ipotesi tutta da verificare così come da valutare, nel caso in cui Ciani fosse effettivamente ai saluti, chi potrà essere il nuovo tecnico al quale affidare la panchina biancorossa. Nelle scorse settimane era circolato il nome di Gianmarco Pozzecco, ipotesi però immediatamente scartata perchè il Poz sta bene a Milano ma soprattutto perchè il nome di Gianmarco, in queste ore, viene accreditato come quello del possibile successore di Meo Sacchetti alla guida della nazionale italiana. Per il resto ci si affida alle ipotesi al termine di una stagione che ha comunque liberato sulla piazza più di qualche allenatore d'esperienza. Di certo c'è che in caso di necessità, visto l'appeal di una piazza appetita come quella triestina, la società non dovrebbe faticare a convincere il profilo individuato. Nel frattempo, con gli stranieri che hanno già fatto ritorno a casa, dalla prossima settimana i giocatori italiani rimasti a Trieste torneranno in palestra per gli ultimi allenamenti della stagione

- Sul campo è stata la più bella sorpresa della stagione alabardata, ma il ventunenne Nicolas Galazzi ha dimostrato di esserlo anche fuori dal terreno di gioco. Purtroppo, come era pressoché scontato, con la chiusura del suo prestito il giocatore tornerà al Venezia, società che l'ha mandato in questa stagione a Trieste a farsi le ossa in serie C. Come scrive Antonello Rodio, del resto la retrocessione in serie B dei lagunari ha tolto qualsiasi dubbio: Galazzi servirà quasi certamente a loro fra i cadetti. Ma per un calciatore c'è modo e modo di salutare una squadra e una città, anche se l'esperienza insieme è durata appena un anno. C'è chi sparisce dai radar senza colpo ferire, nel silenzio o nell'indifferenza assoluta, invece Galazzi si è dimostrato grande anche in questo, salutando con un lungo post su instagram nel quale ha ringraziato Trieste e la Triestina. Partendo innanzitutto da un'analisi non banale dell'annata alabardata: «È arrivato il momento dei saluti - esordisce il giocatore nel post - è stato un anno con tante cose positive ma purtroppo anche negative. Ci siamo complicati le cose da soli ma sicuramente non ci siamo mai tirati indietro contro ogni avversità che si è presentata nel nostro percorso fino all'ultima partita. Ci abbiamo sempre creduto e anzi dopo la fine del campionato ci siamo ancor di più uniti e tutti avevamo in testa un solo obiettivo, vincere». Poi Galazzi passa a raccontare la sua esperienza personale a Trieste. I tifosi l'hanno apprezzato, tanto che i club gli hanno assegnato il premio di alabardato dell'anno. E infatti soprattutto i suoi primi mesi sono stati spettacolari per qualità, giocate di classe e pericolosità offensiva. E i numeri non mentono, visto che nonostante le otto partite perse per la frattura del radio del braccio destro, ha chiuso con uno score di 4 reti e 7 assist. Al rientro dall'infortunio non è tornato a quella brillantezza iniziale, penalizzato anche dal dover talvolta giocare terzino, ma la sua classe è rimasta sempre preziosa per l'Unione. Ma da quanto scrive, anche lui ha apprezzato la piazza, il Rocco e il calore dei tifosi: «Questa esperienza è stata fondamentale per la mia crescita - ha scritto Galazzi - mi ha dato la possibilità di confrontarmi in una nuova dimensione. È stato veramente bellissimo giocare in questo stadio, con questa gente, che anche se c'è stata solo nelle ultime partite, mi ha fatto emozionare. Fin dal primo giorno, dalla prima partita ho sentito il vostro bene e io fino all'ultimo secondo ho cercato di dare tutto quello che avevo per voi e per questa maglia». Da ragazzo intelligente oltre che bravo, Galazzi non dimentica nemmeno l'ultima tragedia che ha colpito il mondo alabardato, ovvero la scomparsa di Mario Biasin. Ma lo fa con delicatezza ed eleganza, come quella che ha fatto vedere sul campo: «Insieme abbiamo lottato e non è andata di certo come volevamo - chiude Galazzi - ora si è presentato un altro ostacolo da superare, un po' più grande, ma ti auguro di superarlo e di continuare ad inseguire i palcoscenici che ti meriti. Grazie Trieste, grazie Triestina».

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