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Casacca 22/23


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Quando si parla del marchio di proprietà dei tifosi/Centro di Coordinamento cosa si intende esattamente? "Solamente" il simbolo storico o anche altro?

Suppongo che la nuova società è comunque proprietaria del titolo sportivo (inteso come eredità sportiva), che immagino si concretizzi in qualche attestato della Federazione (una matricola per esempio)

Nel caso quindi che non si trovi un accordo (spero naturalmente che ciò non accada) e la società andasse a creare un nuovo simbolo, a livello di prosecuzione della storia calcistica sarebbe sempre la Triestina solo con un simbolo rivisto o potrebbe considerasi una discontinuità?

Non so se mi sono riuscito a spiegare, volevo più che altro capire quanto possa essere importante per la nuova società avere la proprietà del marchio.

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45 minuti fa, forest ha scritto:

Si può discutere come sempre sull'uso dell'italiano (si scrive "che non debba", non "che non deve", e mancherebbe un "più" davanti al breve tempo possibile), ma mi sa che questa è una battaglia inspiegabilmente persa in partenza :)

c'è per qualcuno saranno cose di poco conto, ma per me denotano grande approssimazione (ovviamente limitatamente a questo aspetto)..se si vuole crescere e diventare grandi, bisogna agire su tutto, e quindi anche su questi aspetti. non penso sia così complicato trovare qualcuno che conosca l'italiano e sia disposto a scrivere i comunicati

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Lo stile della nuova proprietà ormai è consolidato: pago e cago. Poco spazio a mediazioni. 

E sembrano una società ambiziosa, con un budget importante e, a quanto sembra, soci facoltosi. 

La questione del marchio è a tutta evidenza un'anomalia.

Ma che sostanzialmente mette il CCTC con le spalle al muro. 

O lo si 'vende' o Giacomini e soci vanno avanti per la loro strada. 

Situazioni tabbabuchi valgono giusto per un periodo. 

Io fossi nel custode del marchio aprirei ad un'assemblea pubblica con possibilità di consultazione aperta a tutti. 

Ma non succederà. 

 

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2 ore fa, Alex_TS ha scritto:

Quando si parla del marchio di proprietà dei tifosi/Centro di Coordinamento cosa si intende esattamente? "Solamente" il simbolo storico o anche altro?

Suppongo che la nuova società è comunque proprietaria del titolo sportivo (inteso come eredità sportiva), che immagino si concretizzi in qualche attestato della Federazione (una matricola per esempio)

Nel caso quindi che non si trovi un accordo (spero naturalmente che ciò non accada) e la società andasse a creare un nuovo simbolo, a livello di prosecuzione della storia calcistica sarebbe sempre la Triestina solo con un simbolo rivisto o potrebbe considerasi una discontinuità?

Non so se mi sono riuscito a spiegare, volevo più che altro capire quanto possa essere importante per la nuova società avere la proprietà del marchio.

Non è importante, è fondamentale.

In questo momento loro hanno il marchio in comodato d'uso, ma questo ovviamente non lo rende commerciabile.

Per banalizzare, il modem del tuo impianto Wi-Fi o il decoder del tuo abbonamento a Sky potrebbero essere, e se li hai probabilmente sono, in comodato d'uso.

Il che significa che hai il permesso di usarli.

Ma evidentemente solo quello, perché di fatto non sono tuoi.

Non puoi ad esempio affittare il tuo modem o il tuo decoder ad altri e guadagnarci, né utilizzarli per scopi commerciali di alcun tipo.

Puoi usarli a casa tua, e stop.

È un vincolo che la Triestina non vuole avere, e dopo avere messo dieci milioni sul tavolo (uno più, uno meno) si sentono legittimamente in diritto di utilizzare il marchio della società che hanno acquistato, e onestamente è complicato dargli torto.

Delle due, l'una.

1. Gli viene ceduto il marchio.

2. Ne creano un altro e lo usano.

La modalità chiedo, tratto, parlo, medio, veniamoci incontro, capiamo le esigenze ecc.ecc. non mi pare siano previste da questa proprietà, al di là delle frasi di facciata.

Sono i contro di avere al comando dei business-man milionari, che con tutto il rispetto non è che dopo aver trattato la vendita di una quota della loro società con gli Agnelli adesso trattano con Marassi del CCTC, siamo seri....

Poi ci sono i pro, e sono abbastanza evidenti mi pare.

Spero di aver spiegato compiutamente la situazione.

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7 minuti fa, ndocojo ha scritto:

Lo stile della nuova proprietà ormai è consolidato: pago e cago. Poco spazio a mediazioni. 

E sembrano una società ambiziosa, con un budget importante e, a quanto sembra, soci facoltosi. 

La questione del marchio è a tutta evidenza un'anomalia.

Ma che sostanzialmente mette il CCTC con le spalle al muro. 

O lo si 'vende' o Giacomini e soci vanno avanti per la loro strada. 

Situazioni tabbabuchi valgono giusto per un periodo. 

Io fossi nel custode del marchio aprirei ad un'assemblea pubblica con possibilità di consultazione aperta a tutti. 

Ma non succederà. 

 

non mi sento di dare torto alla società, nel senso che essendo quelli che mettono i soldi, ci sta che vogliano poter concretizzare eventuali idee legate al marchio..dipendesse da me, venderei il marchio a giacomini e compagnia allo stesso importo di acquisto, con l'accordo scritto di poterlo ricomprare alla medesima cifra in caso di vendita futura o di qualsiasi altra ipotesi possa vedere un cambio ai vertici

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12 minutes ago, forest said:

Non è importante, è fondamentale.

In questo momento loro hanno il marchio in comodato d'uso, ma questo ovviamente non lo rende commerciabile.

Per banalizzare, il modem del tuo impianto Wi-Fi o il decoder del tuo abbonamento a Sky potrebbero essere, e se li hai probabilmente sono, in comodato d'uso.

Il che significa che hai il permesso di usarli.

Ma evidentemente solo quello, perché di fatto non sono tuoi.

Non puoi ad esempio affittare il tuo modem o il tuo decoder ad altri e guadagnarci, né utilizzarli per scopi commerciali di alcun tipo.

Puoi usarli a casa tua, e stop.

È un vincolo che la Triestina non vuole avere, e dopo avere messo dieci milioni sul tavolo (uno più, uno meno) si sentono legittimamente in diritto di utilizzare il marchio della società che hanno acquistato, e onestamente è complicato dargli torto.

Delle due, l'una.

1. Gli viene ceduto il marchio.

2. Ne creano un altro e lo usano.

La modalità chiedo, tratto, parlo, medio, veniamoci incontro, capiamo le esigenze ecc.ecc. non mi pare siano previste da questa proprietà, al di là delle frasi di facciata.

Sono i contro di avere al comando dei business-man milionari, che con tutto il rispetto non è che dopo aver trattato la vendita di una quota della loro società con gli Agnelli adesso trattano con Marassi del CCTC, siamo seri....

Poi ci sono i pro, e sono abbastanza evidenti mi pare.

Spero di aver spiegato compiutamente la situazione.

Chiarissimo! Grazie per la conferma.

Praticamente se non trovassero l'accordo con il Centro, potrebbero creare un nuovo logo da utilizzare (come già fatto per altri motivi in passato per esempio con il "cocal") e si proseguirebbe normalmente con la storia della Triestina (nella quale si registrerebbe un cambio di simbolo)

Naturalmente non sarebbe una cosa auspicabile per tutta una serie di motivi.

Sempre per mia curiosità (anche se da molti non è apprezzato) il "cocal" è anche di proprietà dei tifosi oppure può essere utilizzato liberamente?

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Se il CCTC non aveva ancora sottoscritto gli accordi per il marchio direi che è stato corretto non apporlo sulle maglie della presentazione, non avevano ancora il diritto all'utilizzo. Ovvio che sia una anomalia il marchio in mano ai tifosi, ovvia anche l'eventuale titubanza dei tifosi ad una cessione definitiva prima dell'instaurazione di un clima di reciproca fiducia. Magari si potrebbe concordare/vincolare la cessione definitiva al passaggio alla categoria superiore...

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11 ore fa, goffi ha scritto:

Se digitiamo su google Rocco maglia Triestina , appare il Paron con la maglia bianca e banda orizzontale rossa , con l'alabarda al centro , di stemmi per così dire ufficiali non c'è traccia . 

Era però la seconda maglia. (E ha durato un solo anno). All' epoca in caso di colori simili la squadra che cambiava tenuta era quella in casa. Le foto di Rocco infatti si riferiscono ad uno o più incontri al Grezar, evidentemente contro squadre come il Torino, Milan, Genoa, Roma ecc. Partite in cui era la Triestina a dover cambiare il colore della maglia ed a usare la seconda.

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8 minutes ago, Giova80 said:

Non vedo perché non si possa vendere il marchio ad un prezzo simbolico di un euro con un contratto dove questo ritorna al CCTC quando la società vorrà vendere successivamente

Dal loro punto di vista imprenditoriale potrebbe anche questo essere un problema. Se un domani vorranno vendere, non credo vedano di buon occhio di non poter cedere anche il marchio sul quale avranno investito, magari anche valorizzandolo.

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4 minuti fa, Alex_TS ha scritto:

Dal loro punto di vista imprenditoriale potrebbe anche questo essere un problema. Se un domani vorranno vendere, non credo vedano di buon occhio di non poter cedere anche il marchio sul quale avranno investito, magari anche valorizzandolo.

Questo è pacifico...

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1 ora fa, ndocojo ha scritto:

Penso che nell'eventualità abbiano in mente qualcoa di più moderno di un simbolo non bellissimo di 40 anni fa. 

Per restare in tema ornitologico vedrei bene come nuovo simbolo un piccione oppure, per portare una ventata di rinnovamento, potremmo passare al cinghiale, pur sempre due degli animali più presenti in città assieme ai gabbiani.

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Dunque tutto è riconducibile ad un discorso commerciale/economico.

Normale.

Vogliono il marchio/stemma/scudo per farcene quello che vogliono.

Comprensibile.

Loro devono fare le loro legittime valutazioni economiche.

Io farò le mie (di cuore).

Se la squadra avrà lo stemma alabardato storico in campo io sarò lì a sostenerli.

Se no, no!  amici come prima (eufemismo, ma chi ca**o poi li conosce questi.....😁).

 

  • Confuso 1
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39 minuti fa, smaramba ha scritto:

ho visto che alla fine sabato sulla maglia c'era lo stemma al posto dell'alabarda, oltre all'aggiunta dello sponsor stardust

C'era il marchio tradizionale, confermo.

Stampato in extremis, e dunque non cucito con effetto horror, su magliette arrivate nuove il giorno prima ...

Il discorso marchio resta comunque in piedi: se il CCTC non è disposto a cederlo, la proprietà ne fa un altro e commercializza quello, come già accaduto in molte altre piazze ben più illustri della nostra.

  • Triste 1
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