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I suntini sandrini di martedì 26 luglio 2022


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MARTEDÌ 26 LUGLIO 2022

- Dal Lussari a...Trieste. O, meno probabilmente, dallo Zoncolan a Trieste, esattamente come nel 2014.Sì, salvo improbabili cataclismi, il Giro d'Italia numero 106, quello del prossimo maggio, partirà da Pescara e si concluderà a Trieste: così scrive Antonio Simeoli su "Il Piccolo" odierno.Trieste, che per la quarta volta ospiterà l'epilogo della corsa rosa, legata a filo doppio alla storia della città e non serve ricordarlo - anche se una toccata e fuga per un omaggio di Giordano Cottur ci sta sempre bene -, il 28 maggio sarà teatro dell'assegnazione dell'ultima maglia rosa. Nel 1966 ad essere incoronato fu Gianni Motta, sette anni dopo, era l'edizione 1973, toccò a sua maestà Eddy Merckx, otto anni fa, nel 2014 fu la volta di Nairo Quintana, il colombiano ridestatosi proprio nel Tour de France appena concluso dopo anni bui con l'ultima tappa che andò in volata allo sloveno Luka Mezgec, che proprio domenica scorsa sui Campi Elisi ha tirato la volata al capitano Groenewegen.Dissero tutti, quel pomeriggio, quando le Frecce Tricolori avevano appena deliziato la folla con un mini-air show proprio all'arrivo del gruppo da ovest sulla Costiera e un fortunale aveva fatto temere il peggio, che la vittoria allo sprint era andata a un Carneade sloveno, terra povera di ciclisti. Ora gli sloveni, Tadej Pogacar e Primoz Roglic su tutti, ma non solo, dominano e chissà che uno dei due il prossimo 28 maggio possa arrivare in maglia rosa in Piazza Unità.Fantascienza? No. Trieste è stata fortemente voluta come arrivo del Giro dalla Regione, su tutti dal presidente Massimiliano Fedriga, con Rcs, che organizza la corsa, che bene ha accolto la proposta dell'intramontabile patron Enzo Cainero, che tra campionati italiani (2000) e tappe del Giro (2009 e appunto 2014) ben conosce le potenzialità turistiche nel mondo della città giuliana con quell'incanto di Piazza Unità affacciata sul mare teatro perfetta per l'epilogo del secondo grande evento ciclistico più importante al mondo alla perenne ricerca del terreno perduto da sua maestà Tour. Proprio in quest'ottica si deve leggere, oltre alla spettacolare scelta di Trieste, l'intenzione degli organizzatori di puntare forte, il giorno prima, sulla cronoscalata del Lussari sopra Tarvisio. Se saltasse per motivi logistici (i lavori sulla strada devono essere conclusi) toccherebbe a quella dello Zoncolan. Insomma, comunque bingo. La partenza dell'ultima tappa-passerella, scon circuito finale in città sul modello del 2014, poi molto probabilmente sarà da Buja, terra di ciclisti come De Marchi o l'oro olimpico e mondiale della pista Milan. Anche se sperano ancora Mortegliano, Manzano e Udine. Ma il Giro oltre a sport è pure storia, memoria. Quindi immancabile, il mercoledì dell'ultima settimana di corsa un arrivo di tappa a Longarone, per onorare la memoria delle vittime del Vajont a 60 anni dalla tragedia, e il giorno dopo altro omaggio con partenza di tappa a Erto. Poi il tappone dolomitico, il Lussari e la regina Trieste. Sempre più città da Giro d'Italia. 

- Che in casa alabardata tiri un'aria da rivoluzione completa lo si era capito da tempo, e ovviamente anche il reparto offensivo non è esente da questo tourbillon di mercato. Lo scrive oggi Antonello Rodio: dopo l'arrivo del giovane Adorante, rimasto ai box nell'amichevole di Moena contro la Fiorentina per un acciacco al piede, adesso si profila nell'attacco alabardato una staffetta Guido Gomez-Simone Ganz. Il centravanti alabardato degli ultimi tre campionati, nei quali ha realizzato 27 reti, è destinato dunque a lasciare Trieste per un lungo viaggio fino in Calabria, al Crotone, club appena retrocesso in Lega Pro (militerà nel girone C). Gomez lascia sicuramente un buon ricordo nei tifosi alabardati, più ancora che per le capacità di bomber, comunque notevoli (27 reti il suo bottino del triennio con l'Unione), soprattutto per la sua grande generosità, tanto che a furia di sacrificarsi in compiti di copertura ha finito per essere meno lucido e incisivo proprio in fase offensiva. Al suo posto arriverà Simone Ganz, classe 1993, figlio d'arte che a 18 anni debuttò con il Milan anche in Champions League.Il suo curriculum dice che l'attaccante ha un collaudato feeling con il gol, visto che nella sua carriera vanta tante presenze e reti (22) in serie B con Como, Verona, Pescara e Ascoli, poi in serie C ancora con Como, quindi Mantova e Lecco (48 reti totali e ben 24 negli ultimi due anni). Ganz, tra l'altro, piaceva proprio al Crotone, che invece alla fine ha dirottato su Gomez. Cambia volto dunque l'attacco alabardato, dove a questo punto sarebbe davvero una sorpresa se restasse anche De Luca, uno degli ultimi sopravvissuti dello scorso anno, mentre l'unico dei "vecchi alabardati" che sembra destinato a rimanere è Crimi. Di certo è prevista qualche ulteriore novità in attacco, potrebbe essere ad esempio il classe 2001 Elia Petrelli del Genoa, che era già dato per fatto giorni fa ma del quale manca ancora l'ufficialità. Rispunta intanto sul taccuino alabardato Luca Coccolo, il difensore centrale della Juventus U23 che sembrava molto vicino qualche settimana fa per poi sparire dai radar alabardati. Il giocatore, che nell'ultima stagione ha giocato in serie B con le maglie di Spal e Alessandria, piace anche al Pescara. Tra le altre squadre, il Vicenza si conferma regina del mercato e sicura canidata alla risalita nella serie cadetta: dopo Rolfini, Ferrari, Ronaldo, giusto per citare solo alcuni arrivi, i biancorossi piazzano un altro colpo e mettono le mani su Fabio Scarsella, 13 reti lo scorso anno con il Modena e uno dei centrocampisti più incisivi della terza serie. Nell'ambito dell'operazione, il Vicenza gira ai canarini il centrale De Maio. Intanto il Mantova ha il suo nuovo portiere ingaggiando Niccolò Chiorra dalla Fiorentina, mentre la Pro Sesto acquisisce a titolo definitivo dall'Ascoli Emanuele Maurizii. Il Renate invece riabbraccia dopo tredici anni il centrocampista Davide Gavazzi, che aveva giocato con quella maglia già nel 2009, mentre il difensore Alessandro Silvestro va in prestito dall'Inter alla Pro Vercelli. Nel frattempo la Virtus Verona perde il centrale Filippo Pellacani, finito al Pescara, ma rinnova con Emil Halfredsson

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