Vai al contenuto

I suntini sandrini di lunedì 8 agosto 2022


Messaggi raccomandati

LUNEDÌ 8 AGOSTO 2022

- Un weekend istriano per staccare tra gli impegni da assistent coach della Nazionale Under 20 agli Europei e quelli da allenatore capo della Pallacanestro Trieste che si raduna mercoledì. Come scrive oggi Roberto Degrassi, la microvacanza per Marco Legovich alla fine è stata solo parziale: c'è un roster da completare e si susseguono i contatti. Raccolta di informazioni, scambi di impressioni con il vice Maffezzoli e il presidente Ghiacci, video da buttarci un'occhiata anche se non c'è mai da fidarsi troppo degli high-light in Rete. In casa biancorosa le caselle da riempire sono quelle del centro - fondamentale - e della guardia-ala che completerà la rotazione degli esterni. Con una priorità. Il 5. L'elemento verticale che chiuderà il parco lunghi che conta su Pacher, Lever e Vildera.IL CENTRO «Il mercato dei centri è particolarmente difficile e dobbiamo fare i conti con il budget a disposizione. Sarebbe bello riuscire a trovare l'uomo giusto in tempi sufficientemente rapidi per poterlo avere a disposizione durante il periodo che trascorreremo a Lasko. C'è un profilo che potrebbe fare al caso nostro. La preferenza va a elementi con precedenti almeno di basket europeo, solo in seconda battuta andremmo su rookie».LA GUARDIA-ALA «L'ideale sarebbe un esterno in grado di giocare sia guardia, sapendo tenere la palla in mano, che fisicamente in grado di reggere da ala piccola. Un giocatore polivalente permetterebbe diverse soluzioni tattiche. Potrebbe alternarsi e coesistere con i piccoli così come cambiare il 3 se decidessimo di partire in quintetto con Campogrande o Deangeli. Porterebbe un forte impatto dalla panchina sparigliando le carte. Questa è l'idea, ma non sono uno che si ostina e muore dietro a un'ipotesi. Dipenderà anche dagli sviluppi del mercato».LA RIPRESA «Non saremo ovviamente al completo. I primi giorni serviranno per rimetterci in moto dal punto di vista atletico con Bonetta e poi riprenderemo confidenza con il parquet. Saranno presenti i giocatori italiani e AJ Pacher. Bartley dovrebbe riuscire ad aggregarsi prima di Ferragosto, Davis arriverà dopo ma si è tenuto sempre in condizione. I tesseramenti degli ultimi due stranieri dovranno fare i conti con i consueti rallentamenti burocratici di questi tempi, tra visti e chiusure di uffici».I GIOVANI «Quest'anno vorremmo rafforzare la collaborazione tra prima squadra e settore giovanile e ne abbiamo già parlato con Stefano Comuzzo. Alcuni giovani sono andati a maturare in prestito per poter giocare in altri campionati, altri restano con noi. Quest'anno l'undicesimo e il dodicesimo saranno Dion Sheqiri (209 cm, classe 2003) e DeJuan Antonio che hanno completato il percorso per il riconoscimento della formazione cestistica italiana. Sono due investimenti fatti nel tempo dalla società. Si alleneranno con noi durante la settimana ma potranno anche giocare in doppio tesseramento. In questi giorni di preparazione aggregheremo anche altri due ragazzi del nostro vivaio, l'ala forte Marco Ius e il play Matteo Rolli»

- Dopo 25 giorni di lavoro con la squadra, 16 nuovi arrivi in rosa, le due amichevoli "impossibili" con Lazio e Fiorentina, e i tre test più veritieri con Tabor Sesana, ND Gorica e Adriese, nell'intervista di Antonello Rodio è giunto il momento di fare il punto con il tecnico Andrea Bonatti e di capire a che punto è la Triestina. Mister Bonatti, quale giudizio trarre dopo gli ultimi test? «Ci sono tante cose positive, ma anche parecchie cose da far meglio, emerse soprattutto nel test con l'Adriese».Cominciamo da cosa funziona. «Di positivo ci sono la cultura del lavoro, lo spirito di gruppo e l'applicazione in campo delle idee. La squadra è già molto dinamica negli interscambi, nella fase di gioco è avanti. Va discretamente nella fase di non possesso, ammesso che si possano scindere le due cose visto che dico spesso che serve attaccare bene per potersi difendersi bene e viceversa». E allora cosa ancora non va?«Dobbiamo essere un po' più sporchi: i ragazzi lo sanno, a me piace giocare, in modo da offrire uno spettacolo che possa creare trasporto, e perché penso che così sia più facile conseguire risultati positivi. Ma ci sono alcuni momenti della partita in cui dobbiamo annusare che aria tira, con la consapevolezza che anziché giocare bisogna mettere un altro abito. E sotto questo aspetto a oggi siamo ancora un po' indietro, anche per responsabilità mia che sto forzando in questa direzione, perché è più facile calciare la palla, più difficile imparare a giocarla». Cosa serve dunque per migliorare? «Mi aspetto che ci sia comprensione che la bellezza del gioco non deve essere estetica, ma deve essere funzionale». Cosa manca invece per completare la rosa? «Con la società il dialogo è costante, il direttore sa perfettamente cosa si può fare per migliorare e sono fiducioso che questo avvenga. C'è grande sintonia nelle vedute. Io interpreto il ruolo di allenatore come uno che allena chi viene messo a disposizione, fa piacere che ci sia un coinvolgimento in cui esprimo un parere tecnico. Penso che la rosa possa essere completata con altri 3-4 giocatori». Una squadra tutta nuova è difficile da amalgamare: a che punto del percorso siete? «Difficile dirlo, che poi anche se arrivi al 99 per cento, è l'1 che manca che fa la differenza e ci si trova a dire peccato per quel dettaglio. Io non credo nella fortuna e non sono scaramantico, sono situazioni che ti vai a cercare per diversi atteggiamenti calcistici, per cui dico che il gruppo è unito e compatto, ma sappiamo che ci vuole del tempo. Diciamo che siamo a buon punto, con la consapevolezza che quell'uno per cento pesa tanto. Io sono abbastanza attento ai dettagli, per cui so che c'è ancora tanto da fare».A questo proposito l'eventuale spostamento del campionato può agevolare? «Questo vorrebbe dire una settimana in più per lavorare, trovare una sinergia, più che nei contenuti, sul piano relazionale. Con una squadra in costruzione e arrivi scaglionati, sarebbe opportuno avere un po' di tempo in più per creare un legame di comprensione, anche nelle piccole cose». In panchina nei test si è dimostrato sanguigno: si aspetta una squadra di carattere?«La squadra tendenzialmente rispecchia il manico, quindi mi auguro di sì e non ho grossi dubbi a riguardo. Importante è farlo con intelligenza, anche in termini di comunicazione: vale per i ragazzi e per me, mi ci metto anch'io nella voglia di crescere». La campagna abbonamenti ha avuto una partenza sprint: questo entusiasmo può essere un bene per i tanti giovani o può tramutarsi in un eccessivo carico di responsabilità? «Se uno vuole fare il calciatore deve saper assumersi delle responsabilità, e questo vale anche per l'allenatore. L'entusiasmo è difficile da creare, quando c'è va alimentato. E sono convinto che possiamo proseguire su questa strada: quella che mi ha portato qui è una piacevole sensazione, ho percepito che si potesse ricreare questo entusiasmo, poi sta a me che sono il responsabile tecnico della squadra fare le mosse giuste perché si continui a crescere in questa direzione».

Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Caricamento...
  • Chi sta navigando   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×
×
  • Crea Nuovo...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Indice
Attività
Accedi

Accedi



Cerca
Altro
×