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I suntini sandrini di mercoledì 9 novembre 2022


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MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE 2022

- Questione di tempo. Quello che ci voleva per aspettare una prima crescita della squadra. Quello che ancora ci vorrà per il passaggio di proprietà. Quello che ci vorrà per trovare una soluzione soddisfacente per affrontare le spese aumentate della gestione dell'Allianz Dome. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo" odierno, fermo il campionato per gli impegni della Nazionale, alle prese con le qualificazioni ai Mondiali, è il momento di fare il punto sullo stato di salute della Pallacanestro Trieste con il presidente Mario Ghiacci. Capitolo per capitolo.LA SQUADRA «La scorsa estate avevo predetto che ci sarebbe voluto un po' di tempo per carburare. L'inizio era difficile e lo sapevamo a causa di un calendario che ci ha opposto squadre di prima fascia e dell'infortunio di Lever che ha accorciato le rotazioni. Inoltre l'ambientamento da parte dei giocatori ha richiesto un po' di tempo, Spencer è arrivato a ridosso della prima partita. Davis è rientrato in Italia più tardi di quanto avevamo previsto inizialmente e non per colpa sua. Io ho grande rispetto del lavoro che viene svolto sia dallo staff tecnico che in società e penso che i fatti contino più delle chiacchiere e dei fucili spianati. Parliamoci chiaro: dopo uno 0-4 abbiamo infilato due successi ma questi non fanno...primavera. Però adesso possiamo lavorare con più serenità. Condizioni migliori».MERCATO «Il mercato è in perenne evoluzione. Qualche squadra è già intervenuta, altre lo faranno. Noi stiamo sul pezzo, teniamo le antenne dritte come è inevitabile. Non accostateci nessuno perchè le porte si aprono e si chiudono nel giro di una giornata. Per una squadra di basket gli esami sono settimanali, i roster si possono anche cambiare, dipende dalle possibilità che si ha».SOCIETÀ «La trattativa con il fondo americano è seria ed è nata per dare un futuro stabile. Non vogliamo trovarci al 30 giugno e interrogarci sul domani. Abbiamo aspettato troppo durante la copertura da parte dell'Allianz? Ricordo che c'è stato il Covid, poi è scoppiata la guerra in Ucraina e l'economia ha segnato il passo, nessuno stacca più assegni a cuor leggero. Faccio sempre due esempi: chi deve cedere un'azienda burocraticamente ci impiega 18 mesi, chi acquistare una casa deve rispettare alcuni passaggi. Niente si fa dalla sera alla mattina, nemmeno l'acquisto di un club di basket. Se si vogliono fare le cose con tutti i crismi. E sia noi che i nostri interlocutori preferiamo il bene al presto. Il 30 novembre come dead line? Lo dite voi, probabilmente sarà un po' più in là. Non faccio questione di date. Conta quello che c'è in ballo: un futuro sereno per il basket triestino. Io vedo la luce in fondo al tunnel».PUBBLICO «Voglio rivolgere un ringraziamento enorme a chi ci è rimasto vicino. Grazie. Chi non c'è avrà le sue ragioni e sta a noi cercare di farlo ritornare. Le novità che arriveranno potranno dare soddisfazioni a noi e ai nostri tifosi».ALLIANZ DOME «Ci sentiamo lasciati soli. I costi della gestione dell'impianto hanno inciso pesantemente sull'allestimento del roster. Parliamo di risorse ingenti, preferirei non dare numeri. Con il Comune siamo in contatto ma si va a rilento. Comprendo che le priorità siano altre ma anche noi abbiamo delle priorità e dobbiamo mettere via soldi per coprire le spese. Il nostro lavoro è gestire una squadra di basket, non una struttura».

- Nel girone A della serie C un altro allenatore è arrivato al capolinea. Come scrive Antonello Rodio oggi sul quotidiano locale, lunedì sera il Vicenza ha infatti esonerato Francesco Baldini, per il quale è stato fatale il ko interno con la Feralpisalò. Ieri al suo posto è stato ufficializzato l'arrivo di Francesco Modesto, che sarà chiamato a risollevare i biancorossi dopo un inizio di campionato molto deludente, per una corazzata che secondo tutti gli addetti ai lavori avrebbe dovuto dominare in lungo e in largo questo girone A. E invece, dopo cinque sconfitte in 12 partite, al momento il Vicenza sarebbe addirittura fuori dai play-off. Quello di Baldini è comunque già il sesto esonero del girone A in appena 12 giornate di campionato, ma in realtà i cambi di panchina sono stati già sette visto il particolare avvicendamento in casa Pergolettese. Il primo esonero è arrivato addirittura a metà agosto, prima dell'inizio del campionato, quando il Novara ha avvicendato Marchionni con Cevoli. Poi a metà settembre ha iniziato le danze il Lecco cacciando Tacchinardi e chiamando al suo posto Luciano Foschi. Quindi a fine settembre l'avvicendamento morbido in casa Pergolettese: in sella c'era Fabbro, il vice di Mussa dimessosi prima del via del campionato, ma dopo un mese di conduzione ad interim è arrivato il nuovo allenatore Villa. A inizio ottobre cambio di panchina al Piacenza: via Scalise e dentro Scazzola. Una settimana dopo è toccato a Trento e Triestina: i trentini hanno esonerato D'Anna chiamando al suo posto Tedino, mentre per l'Unione come noto Pavanel ha preso il posto di Bonatti. In pratica un terzo di tecnici cambiati in nemmeno un terzo di campionato, una media altissima che paradossalmente, se mantenuta, porterebbe a ribaltoni per tutte le squadre del girone. Ma hanno funzionato questi cambi di allenatore? Purtroppo il cambio che al momento ha prodotto meno risultati è proprio quello di Pavanel, anche se il nuovo tecnico ha ben poche colpe e si è trovato di fronte a una situazione molto difficile: sta di fatto che dopo il cambio la Triestina ha fatto solo 3 punti in cinque partite. Il progresso più eclatante è invece quello del Lecco, che con l'arrivo di Foschi ha fatto 16 punti in 6 partite arrivando in vetta alla classifica, anche se ora è reduce da due brutte sconfitte che hanno portato lo score a 16 punti in 8 partite. Buono anche l'impatto di Tedino a Trento: dal suo arrivo la squadra ha fatto 8 punti in 5 incontri. La Pergolettese con Villa in panchina ha continuato allo stesso ritmo di prima, con 7 punti in 6 match, più difficile invece il compito di Scazzola, che arrivato sulla panchina del fanalino Piacenza ha molto faticato all'inizio, ma dopo il primo successo di domenica vanta 6 punti in 6 partite. Insomma, cambi a volte necessari, ma come sempre i risultati sono altalenanti a seconda delle realtà. E nel frattempo la situazione è calda anche a Mantova, dove dopo il ko interno con il Piacenza, i tifosi hanno addirittura emesso un comunicato nel quale hanno chiesto alla società di sostituire l'allenatore Corrent e il diesse Battisti. Ma proprio quest'ultimo ha chiarito che il tecnico non è in discussione. 

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