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Feralpi Salò vs Triestina 4 dic 2022


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Mah, nella nostra situazion cambia poco giogar contro la prima o l'ultima,  anzi la penultima...🥺, per assurdo  in sto momento  podessi esser meno disatroso giogar contro la Feralpi ( che,in ogni caso, sempre una squadra de C xe,  tralaltro  in un giron mediocre come el nostro, anche se i xe secondi a pari punti col Lecco....te capirà...City e Real Madrid.....) che contro i  altri ciodi che xe appena sora de noi, se non altro no i ga l'ansia che i devi far i tre punti a tutti i costi. Forsi i va in campo con le mudande meno piene del solito....In realtà non so neanche cosa pensar, spetemo la partida e vedemo cosa succedi, forsi xe la congiuntura astrale che passa la cometa de Halley e vinzemo....🤣

Modificato da Roberto24
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4 ore fa, goffi ha scritto:

Pare che ultras e gli altri gruppi del tifo organizzato domani rimarranno fuori dai cancelli , scelta forte , anche se ai giocatori poco cambia , col tifo o senza , le prestazioni sono state  comunque indecenti 

Pare solo gli aderenti al gruppo Curva Furlan che mi dicono ormai minoritario. 

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5 ore fa, goffi ha scritto:

Pare che ultras e gli altri gruppi del tifo organizzato domani rimarranno fuori dai cancelli , scelta forte , anche se ai giocatori poco cambia , col tifo o senza , le prestazioni sono state  comunque indecenti 

Non gli ultras e altri gruppi ma solo una minoranza degli ultras, quelli di cui parla ndocojo qua sopra.

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54 minuti fa, goffi ha scritto:

Meglio cos

Meglio così , già lo spettacolo(?) è quel che è , veder la curva vuota sarebbe desolante 

Meriterebbero di giocare a porte chiuse e soprattutto che se il finale fosse quello delle ultime volte, ci risparmino quella farsa di andare a testa bassa e zero voglia sotto la curva Furlan, lo trovo squallido, insulso, inutile.

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1 ora fa, goffi ha scritto:

Tornando alla partita dalla lista dei convocati della primavera , noto più di qualche assenza eccellente , solitamente giocavano al sabato e poi 1o 2 venivano aggregati alla prima squadra , più per fare numero che per altro . Aria di ribaltone domani con la Feralpi  ?

ad ora nn ci sono i convocati della prima squadra...parapiglia ci sei????

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4 ore fa, goffi ha scritto:

Tornando alla partita dalla lista dei convocati della primavera , noto più di qualche assenza eccellente , solitamente giocavano al sabato e poi 1o 2 venivano aggregati alla prima squadra , più per fare numero che per altro . Aria di ribaltone domani con la Feralpi  ?

Guardando chi ha giocato contro il Mantova, in realtà mi pare manchi solo Iacovoni.

Modificato da ndocojo
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8 ore fa, goffi ha scritto:

Si immagino che con la Feralpi ci sarà il minimo stagionale , diversi abbonati che conosco  domani hanno deciso di fare altro 

Io continuo a pensare che sia inconcepibile.

Per me, si tifa la Triestina.

Non le proprietà, non i giocatori.

Anzi, sempre secondo me, più la situazione è difficile e più il tifoso divrebbe sentire non il dovere ma il piacere di dare una mano, sia pur in percentuale minima, facendosi trovare presente.

È, come quasi in tutta Italia, un tifo per modo di dire, che in realtà non ha niente a che fare col tifo.

Vado solo se i risultati sono buoni o almeno accettabili, e se lo spettacolo mi aggrada.

Come al cinema, o a teatro.

Per me, il tifoso innamorato della propria squadra è come il tifoso innamorato della propria donna: la ama per quel che è, e basta.

Quando è giovane e figa, ma anche a sessant'anni e persino se lo tradisce.

Anche perché un ipotetico futuro migliore ha come base proprio il pubblico: uno stadio comunque pieno, anche con risultati di me**a e una proprietà discutibile, da un lato la responsabilizza e dall'altro, quantomeno, ne attira di potenziali altre.

Chiunque investe volentieri dove c'è un pubblico degno di essere chiamato tale, ovvero presente sempre e comunque.

Che non vuol dire farsi complici di chi comanda, ma dire: voi state sbagliando tutto ma noi siamo sempre qua, perché questa è roba nostra e non vostra, fra dieci anni voi non ci sarete più ma noi sì.

Questo è il tifo.

Fermo restando che chi ha investito (malissimo) una vagonata di milioni, e che certamente sta anche sbagliando molto a livello di comunicazione, non ha nessun piacere o interesse a ritrovarsi ultimo, e men che meno ce l'avrebbe a retrocedere.

Ci sarebbe da salvare la baracca, molto prima dei processi pur legittimi.

Dunque, secondo me, se la casa va a fuoco prima si corre a spegnere l'incendio e dopo si cercano e processano i colpevoli.

Ma mi rendo conto che sono discorsi lunari, con poche lodevoli eccezioni il tifoso italiano medio è sta roba qua: ventimila se va bene, mille se va male.

Nel calcio ho completamente sbagliato il paese dove nascere :)

 

Modificato da forest
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1 ora fa, forest ha scritto:

Io continuo a pensare che sia inconcepibile.

Per me, si tifa la Triestina.

Non le proprietà, non i giocatori.

Anzi, sempre secondo me, più la situazione è difficile e più il tifoso divrebbe sentire non il dovere ma il piacere di dare una mano, sia pur in percentuale minima, facendosi trovare presente.

È, come quasi in tutta Italia, un tifo per modo di dire, che in realtà non ha niente a che fare col tifo.

Vado solo se i risultati sono buoni o almeno accettabili, e se lo spettacolo mi aggrada.

Come al cinema, o a teatro.

Per me, il tifoso innamorato della propria squadra è come il tifoso innamorato della propria donna: la ama per quel che è, e basta.

Quando è giovane e figa, ma anche a sessant'anni e persino se lo tradisce.

Anche perché un ipotetico futuro migliore ha come base proprio il pubblico: uno stadio comunque pieno, anche con risultati di me**a e una proprietà discutibile, da un lato la responsabilizza e dall'altro, quantomeno, ne attira di potenziali altre.

Chiunque investe volentieri dove c'è un pubblico degno di essere chiamato tale, ovvero presente sempre e comunque.

Che non vuol dire farsi complici di chi comanda, ma dire: voi state sbagliando tutto ma noi siamo sempre qua, perché questa è roba nostra e non vostra, fra dieci anni voi non ci sarete più ma noi sì.

Questo è il tifo.

Fermo restando che chi ha investito (malissimo) una vagonata di milioni, e che certamente sta anche sbagliando molto a livello di comunicazione, non ha nessun piacere o interesse a ritrovarsi ultimo, e men che meno ce l'avrebbe a retrocedere.

Ci sarebbe da salvare la baracca, molto prima dei processi pur legittimi.

Dunque, secondo me, se la casa va a fuoco prima si corre a spegnere l'incendio e dopo si cercano e processano i colpevoli.

Ma mi rendo conto che sono discorsi lunari, con poche lodevoli eccezioni il tifoso italiano medio è sta roba qua: ventimila se va bene, mille se va male.

Nel calcio ho completamente sbagliato il paese dove nascere :)

 

Mi trovi d'accordo sul tifo meno, o per nulla, sulle donne. 😂

Modificato da Mex
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1 ora fa, forest ha scritto:

Io continuo a pensare che sia inconcepibile.

Per me, si tifa la Triestina.

Non le proprietà, non i giocatori.

Anzi, sempre secondo me, più la situazione è difficile e più il tifoso divrebbe sentire non il dovere ma il piacere di dare una mano, sia pur in percentuale minima, facendosi trovare presente.

È, come quasi in tutta Italia, un tifo per modo di dire, che in realtà non ha niente a che fare col tifo.

Vado solo se i risultati sono buoni o almeno accettabili, e se lo spettacolo mi aggrada.

Come al cinema, o a teatro.

Per me, il tifoso innamorato della propria squadra è come il tifoso innamorato della propria donna: la ama per quel che è, e basta.

Quando è giovane e figa, ma anche a sessant'anni e persino se lo tradisce.

Anche perché un ipotetico futuro migliore ha come base proprio il pubblico: uno stadio comunque pieno, anche con risultati di me**a e una proprietà discutibile, da un lato la responsabilizza e dall'altro, quantomeno, ne attira di potenziali altre.

Chiunque investe volentieri dove c'è un pubblico degno di essere chiamato tale, ovvero presente sempre e comunque.

Che non vuol dire farsi complici di chi comanda, ma dire: voi state sbagliando tutto ma noi siamo sempre qua, perché questa è roba nostra e non vostra, fra dieci anni voi non ci sarete più ma noi sì.

Questo è il tifo.

Fermo restando che chi ha investito (malissimo) una vagonata di milioni, e che certamente sta anche sbagliando molto a livello di comunicazione, non ha nessun piacere o interesse a ritrovarsi ultimo, e men che meno ce l'avrebbe a retrocedere.

Ci sarebbe da salvare la baracca, molto prima dei processi pur legittimi.

Dunque, secondo me, se la casa va a fuoco prima si corre a spegnere l'incendio e dopo si cercano e processano i colpevoli.

Ma mi rendo conto che sono discorsi lunari, con poche lodevoli eccezioni il tifoso italiano medio è sta roba qua: ventimila se va bene, mille se va male.

Nel calcio ho completamente sbagliato il paese dove nascere :)

 

Esattamente.

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11 minuti fa, forest ha scritto:

🤣

Per i motivi che ha esposto esaurientemente Forest ho deciso che sarò presente, perché si ama e si tifa la Triestina a prescindere dai singoli interpreti del momento, sia a livello societario che di squadra. Anche perché se si dovesse retrocedere ( faccio tutti gli scongiuri) siamo noi tifosi i primi a subire l'onta, perché giocatori, tecnici,dirigenti passano....Ecco forse Pava, essendo legato alla città, ne soffrirebbe come noi, ma agli altri importerebbe  poco o nulla. Alla dirigenza solo per l'aspetto economico, che certo non è poco, ma emotivamente non glie ne può fregar di meno. L'unica cosa con la quale non sono d'accordo con Forest è sul paese dove preferirei essere nato...con tutti i suoi difetti non cambio l'Italia con nessun altro, figuriamoci ,mi immagino, l'Inghilterra...per carità di Dio...ma immagino che lui si riferisse alla fede calcistica degli inglesi la cui fedeltà alla squadra è indefessa.Di questo devo dare atto  e apprezzare tale spirito sportivo senza se e senza ma✌️

Modificato da Roberto24
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2 ore fa, forest ha scritto:

Io continuo a pensare che sia inconcepibile.

Per me, si tifa la Triestina.

Non le proprietà, non i giocatori.

Anzi, sempre secondo me, più la situazione è difficile e più il tifoso divrebbe sentire non il dovere ma il piacere di dare una mano, sia pur in percentuale minima, facendosi trovare presente.

È, come quasi in tutta Italia, un tifo per modo di dire, che in realtà non ha niente a che fare col tifo.

Vado solo se i risultati sono buoni o almeno accettabili, e se lo spettacolo mi aggrada.

Come al cinema, o a teatro.

Per me, il tifoso innamorato della propria squadra è come il tifoso innamorato della propria donna: la ama per quel che è, e basta.

Quando è giovane e figa, ma anche a sessant'anni e persino se lo tradisce.

Anche perché un ipotetico futuro migliore ha come base proprio il pubblico: uno stadio comunque pieno, anche con risultati di me**a e una proprietà discutibile, da un lato la responsabilizza e dall'altro, quantomeno, ne attira di potenziali altre.

Chiunque investe volentieri dove c'è un pubblico degno di essere chiamato tale, ovvero presente sempre e comunque.

Che non vuol dire farsi complici di chi comanda, ma dire: voi state sbagliando tutto ma noi siamo sempre qua, perché questa è roba nostra e non vostra, fra dieci anni voi non ci sarete più ma noi sì.

Questo è il tifo.

Fermo restando che chi ha investito (malissimo) una vagonata di milioni, e che certamente sta anche sbagliando molto a livello di comunicazione, non ha nessun piacere o interesse a ritrovarsi ultimo, e men che meno ce l'avrebbe a retrocedere.

Ci sarebbe da salvare la baracca, molto prima dei processi pur legittimi.

Dunque, secondo me, se la casa va a fuoco prima si corre a spegnere l'incendio e dopo si cercano e processano i colpevoli.

Ma mi rendo conto che sono discorsi lunari, con poche lodevoli eccezioni il tifoso italiano medio è sta roba qua: ventimila se va bene, mille se va male.

Nel calcio ho completamente sbagliato il paese dove nascere :)

 

Completamente d'accordo e infatti non ne ho mai saltata una per mia volontà. Vorrei esserci anche oggi na purtroppo devo saltarla per febbre

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