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I suntini sandrini di mercoledì 21 dicembre 2022


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MERCOLEDÌ 21 DICEMBRE 2022

- I dettagli che fanno la differenza. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", la sconfitta della Pallacanestro Trieste a Varese, per certi versi molto simile a quella rimediata in casa contro Brescia, pone l'accento sulla necessità di trovare, nei momenti topici della partita, la qualità nelle giocate che decidono la sfida. È sotto questo aspetto che Trieste deve crescere perchè, se dopo il disastroso inizio di campionato, la formazione di Legovich ha trovato stabilità alzando il rendimento e il livello delle prestazioni, adesso deve completare il percorso di crescita per unire alle buone prove offerte anche la capacità di essere cinica e portare a casa i due punti. A Varese la squadra ha sofferto ma ha saputo reagire ricucendo nell'ultimo quarto un gap importante, nei momenti decisivi è mancata però la lucidità per fare le giocate giuste. Un'analisi che chiama in causa la qualità di un roster troppo sbilanciato sulle giocate dei suoi esterni. Quanto l'arrivo di Ruzzier possa essere funzionale alla crescita del gruppo si capirà con il passare delle giornate, la domanda da porsi è se in una squadra nella quale le responsabilità sono già molto concentrate sui piccoli, l'arrivo di Michele fosse davvero quello che serviva. Trieste ha lacune importanti in almeno due ruoli. Sta giocando di fatto senza un'ala piccola, costretta ad adattare Bartley nel ruolo di "3" (e nel supplementare a Masnago, complice l'uscita per falli di Pacher e Lever, anche da "4"), e non ha sotto canestro l'affidabilità per provare a trovare soluzioni alternative al lavoro delle sue guardie. Di mercato, almeno sino a quando non sarà chiarito il nodo legato all'arrivo della nuova proprietà, sembra poter difficile parlare, l'obiettivo in un mese che proporrà a Trieste tre scontri diretti in chiave salvezza, è riuscire a fare di necessità virtù ottimizzando il rendimento dell'intera rosa e raccogliendo quei punti fondamentali per presentarsi nel girone di ritorno con una classifica adeguata. Domenica, intanto, la formazione di Marco Legovich si riaffaccerà all'Allianz Dome per sfidare Trento. Ultimo appuntamento del 2022 prima del mini ciclo che a gennaio proporrà ai biancorossi le trasferte di Verona e Treviso inframmezzate dal match casalingo contro Scafati. La sfida contro la Dolomiti Energia, reduce dal roboante successo conquistato domenica scorsa contro l'Armani Milano, arriva forse nel momento migliore della formazione guidata da Lele Molin. Che ha trovato una buona condizione raccogliendo successi anche in Eurocup (battute Gran Canaria e Amburgo nelle ultime uscite casalinghe) e che al fianco di un leader come Flaccadori ha trovato la qualità di un gruppo che, a turno, sa trovare protagonisti diversi a seconda del tipo di avversario affrontato.PROMOZIONE: Saranno in vendita a partire da oggi i biglietti per la sfida di lunedì 26 dicembre contro Trento. Per la partita di Santo Stefano, la Pallacanestro Trieste dedica ai suoi tifosi una promozione dedicata alle famiglie. Chi acquisterà almeno tre biglietti, di cui due adulti e un Under, si vedrà scontare un biglietto intero con tariffa U18. Per ogni 2 adulti in più che acquisteranno un biglietto, a uno verrà applicata la tariffa U18. Oggi, domani e venerdi, biglietteria aperta in via Miani 5/1 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

- La sua lunga assenza in mezzo al campo è stata davvero pesante e per capirne l'importanza sono bastati i venti minuti giocati contro la Pergolettese, quando è entrato con corsa, grinta e dinamismo. Ma adesso Marco Crimi - intervistato da Antonello Rodio sul quotidiano locale - è pronto a tornare di nuovo protagonista in questa Triestina, anche se ammette che vivere il difficile momento della squadra da fuori è stato davvero duro: «È stato un brutto periodo - confessa il centrocampista alabardato - perché uno prova anche con le parole a cercare di aiutare, ma è dura quando non riesci a dare una mano dal punto di vista fisico, anche perché proprio l'atteggiamento in campo è quello dove mi riesce meglio trasmettere qualcosa. Sudavo di più a guardare le partite da fuori rispetto a quando sono disponibile». Anche vedendola da fuori, questa Unione è rimasta un po' un enigma per Crimi: «Abbiamo provato in tutti i modi, ci siamo sempre confrontati per cercare di capire quale potrebbe essere il problema. L'unica cosa è il lavoro, cercare di pensare meno possibile alla situazione e tirare fuori un po' di più ciascuno di noi, perché quello che abbiamo fatto finora non è certo bastato». Dopo il rientro dall'infortunio, Crimi racconta la sua condizione fisica: «Non sto ancora al cento per cento, ma se c'è da dare una mano, la si dà senza dubbio, poi deciderà il mister. I tempi di recupero parlavano di gennaio, ma abbiamo fatto un buon lavoro per accelerare un po' i tempi. E poi adesso inizia il girone di ritorno, dobbiamo fare assolutamente meglio, c'è da stringere i denti e soprattutto cercare di fare punti ogni partita». L'ostacolo di domani però è di quelli tosti: ad aspettare a Lignano la Triestina ci sarà il Pordenone: «Sicuramente avrà dei punti deboli - dice Crimi sull'avversario - però è una squadra molto ben organizzata. Noi dobbiamo pensare a cercare di metterli più in difficoltà per quelle che sono le nostre caratteristiche. Di sicuro per fare punti dovremo fare una grande partita. In trasferta non siamo ancora riusciti a ottenere una vittoria, non so quale sia di preciso il problema del rendimento esterno, ma anche qui bisogna cercare di fare qualcosa di più. Noi viviamo il momento per quello che è, con la giusta tensione, perché abbiamo ottenuto una vittoria ma non siamo certo usciti dalla situazione negativa in cui ci troviamo». Dopo una prima parte di campionato in cui si giocava a due, al rientro Crimi ha trovato un centrocampo a tre, un aspetto che può agevolare i suoi compiti: «Sì, io sono nato mezzala, per cui a tre mi trovo certamente più a mio agio. Ma avevo giocato anche a due in base alla situazione, per cui non c'è nessun problema». Secondo Crimi, unico reduce dalla scorsa stagione, fra le due Triestine non c'è tutto questo divario: «C'erano tanti ragazzi forti lo scorso anno, ma anche in questo ce ne sono tanti sicuramente bravi. Secondo me le due squadre sono paragonabili dal punto di vista tecnico ed entrambe forti, il problema è quest'anno non siamo riusciti ad esprimerci al cento per cento». Ultimo pensiero per il mancato applauso della curva domenica scorsa: «Capiamo il momento dei tifosi, ma noi abbiamo bisogno anche di loro, quindi cercheremo di riavvicinarli il più possibile»

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