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I suntini sandrini di lunedì 23 gennaio 2023


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LUNEDÌ 23 GENNAIO 2023

- I cori dei tifosi triestini, esultanti sugli spalti del Taliercio dopo la fine della partita, risuonano in una sala stampa che accoglie da trionfatore coach Marco Legovich. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", l'abbraccio e i sorrisi con Frank Bartley nel passaggio di consegne dell'intervista post partita davanti alle telecamere di Eleven, testimoniano il senso dell'impresa compiuta da una squadra che sembra non volersi più fermare. Terzo successo consecutivo per una classifica che, settimana dopo settimana, conferma la crescita del gruppo.«L'analisi di questa partita - le parole di coach Legovich - potrebbe toccare mille aspetti ma credo che sia giusto fermarsi alla grande prestazione che hanno offerto i ragazzi. Sono fiero di loro, della capacità di soffrire nei momenti più delicati della partita e di come sono riusciti a ripetere una prestazione di grande livello difensivo nonostante si trovassero di fronte un'avversaria della qualità e del talento della Reyer. Mi ha colpito la lucidità dei ragazzi di fare sempre la cosa giusta al momento giusto. Non era facile, non era scontato e questo va senza dubbio a loro merito».Una partita vinta due volte da una squadra che, dopo aver a lungo controllato il risultato, ha subito a cavallo tra la fine del terzo e l'inizio del quarto quarto il parziale di 17-3 che aveva rimesso in partita la formazione veneziana. «In quel momento - sottolinea Legovich - abbiamo fatto fatica collassando troppo in difesa contro le iniziative di Parks. Ci stava, era normale che la qualità offensiva della Reyer prima o poi ci mettesse in difficoltà. Ma siamo stati bravi a reagire, ritrovando lucidità offensiva e facendo quelle due-tre giocate in attacco che ci hanno rimesso in mano l'inerzia».Su sponda reyerina, Walter De Raffaele fa i complimenti a Trieste per l'ottima partita disputata. «Credo sia doveroso rendere merito ai nostri avversari per l'ottima partita giocata - sottolinea il tecnico livornese - Sono stati solidi, aggressivi, bravi a contenere tutti gli uno contro uno contro i nostri attaccanti. La reazione del secondo tempo ci ha rimesso in partita ma, nei minuti finali, ci è mancata l'energia per completare la rimonta e rimettere la testa avanti. Rispetto alla partita di Bologna, se non è un passo indietro certamente non è un passo avanti. Stiamo sbagliando tanto, alla fine abbiamo pagato la stanchezza di questo periodo che tra campionato ed Eurocup ci sta sottoponendo a un ciclo di partite impegnativo. Sapevo che Trieste ci avrebbe aggredito da subito - conclude De Raffaele - in questo sono stati molto bravi. Hanno condotto nel corso dei quaranta minuti, alla fine è giusto dire che hanno meritato di portare a casa i due punti»

- La Triestina non fa un punto lontano dal Rocco dal 24 settembre quando Paganini riuscì a riacciuffare il Trento in casa sua pur giocando in dieci uomini. Come scrive oggi Ciro Esposito sul quotidiano locale odierno, era il terzo pareggio in altrettante trasferte ottenuto dal gruppo guidato da Bonatti. Sembrava una tragedia e invece quel rendimento era da salvezza. Il rovescio subito sabato pomeriggio al Piola è l'ottavo di fila. Con un ruolino di marcia così nefasto è evidente che l'Unione sia relegata all'ultimo posto che, senza un sensibile miglioramento dei numeri lontano dal Rocco, è destinato a restare tale o giù di lì. Ma le sconfitte non sono tutte uguali. Quella pre-talizia aveva messo in evidenza una squadra capace di tenere testa al Pordenone per poi cedere nel finale. La sconfitta con la Pro Vercelli ha visto una Triestina imbambolata e imprecisa nella prima parte della gara, più reattiva e vicina anche al pari nel secondo tempo. Insomma alla squadra manca sempre un pezzo di partita. Così come manca la capacità di riorganizzarsi una volta subito un gol dagli avversari. E questo finora è successo non solo in trasferta ma anche in casa. Soltanto che al Rocco la formazione forgiata da Pavanel, oltre all'atteggiamento più riflessivo degli avversari, riesce a stare più alta e a creare un numero di occasioni che spesso porta a una o due reti di vantaggio (Mantova e Novara) in una frazione più o meno lunga della sfida. E poiché in difesa gli alabardati collezionano quasi sempre uno o due svarioni pesanti (con vari attori) ecco che la forza per spostare il baricentro una ventina di metri più avanti diventa decisivo. E' un lavoro che per esempio Malomo riesce a guidare meglio di Di Gennaro o Ciofani e l'assenza del centrale sabato ha avuto un peso non solo per la retroguardia ma per tutta la squadra. Visto il doppio svantaggio poi Pavanel avrebbe potuto inserire prima le due nuove pedine Tavernelli e Celeghin in relazione anche alle prestazioni inconsistenti di Minesso e Paganini. Ma il tecnico è l'unico a poter valutare le condizioni di giocatori che hanno fatto una buona impressione ma con appena un paio di allenamenti alle spalle.Il fatto è che prima della sosta natalizia si prevedeva come le prime cinque gare di inizio 2023 avrebbero detto se la Triestina è in grado o meno di restare a contatto con le ultime del girone. Tre gare se ne sono andate e i tre punti in cassaforte sono pochini. La settimana di stop di mercato per le ormai note vicende societarie hanno avuto un peso negativo sul progetto di Pavanel. Così come pesa l'incertezza sulle uscite. L'orologio tuttavia non può essere tirato indietro e bisogna guardare avanti. E' necessario che Romairone entro questa settimana metta a disposizione una punta di peso e magari anche un terzino sinistro. Il centravanti a questo punto non potrà essere un fenomeno ma urge la presenza di un uomo di fisico che possa essere alternativa ad Adorante o anche giocare assieme a lui. Non serve a nulla la caccia ai responsabili già identificati e identificabili, e nemmeno la fronda su Pavanel (quali poi sarebbero le alternative in questo frangente?). L'unico obiettivo è quello di non sbagliare le prossime gare con Trento e Virtus Verona. E anche l'apporto dei tifosi potrebbe dare una mano. Perché gettare tutto all'aria a inizio febbraio non ha senso e sarebbe molto pericoloso per il futuro dell'Unione

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