I suntini sandrini di lunedì 30 gennaio 2023

[SandroWeb]

LUNEDÌ 30 GENNAIO 2023

- Emozionato in sala stampa, al termine di un match che ha visto la sua Trieste calare il poker sul tavolo del campionato, Marco Legovich dedica la vittoria ai tifosi tornati a riempire l'Allianz Dome. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", più di 4200 spettatori sugli spalti, il segnale che la città sta pian piano riavvicinandosi a una squadra che ha saputo rovesciare come un calzino la sua classifica entrando di prepotenza in zona play-off. «Partiamo dalle cose importanti, 4273 persone che hanno scelto di venire a vedere questa partita. Oggi - racconta il coach triestino - all'inizio avevo la pelle d'oca e sulla Marinaresca sono tornato indietro di qualche anno. L'orgoglio di vedere che la gente sta venendo dietro a quello che stiamo cercando di costruire in campo, con la squadra e la società, è un motivo d'orgoglio difficilmente misurabile a parole. In merito alla partita devo dire che Napoli era un'avversaria tosta e insidiosa perchè dotata di grande talento offensivo, è stato importante averla tenuta a 68 punti con una sbandata che ci ha fatto rischiare un po' nella parte finale della partita. Ancora una volta, però, la mia squadra ha dimostrato grande capacità di reazione, non ha avuto paura di sporcarsi le mani e di compattarsi in difesa nel momento in cui le cose non stavano andando bene in attacco e ha voluto vincere questa partita. Non posso che essere soddisfatto di un'altra prova difensiva importante».Filo comune nelle ultime sfide, la reazione nel finale sulla rimonta degli avversari. Era successo domenica scorsa a Venezia, è successo anche ieri contro Napoli. «Segno di un'identità forte - continua Legovich - costruita da un gruppo che sta trovando nell'arco dei quaranta minuti protagonisti diversi in grado di trascinarla. Mi fa piacere sottolineare come i ragazzi in campo stanno trovando il piacere di cercarsi. La striscia di quattro vittorie consecutive, d'altra parte, non è frutto del caso».Settimana importante, la prossima, nella quale continuerà il processo di inserimento di Terry. In vista del match contro Milano, un innesto importante. «Questa vittoria è stata uno spot importante anche per lui - conclude Legovich - Terry è un giocatore che può ballare su due ruoli e ci potrà dare opzioni importanti».Parole di ringraziamento ai tifosi anche da Cesare Pancotto. «Voglio ringraziare tutti per l'accoglienza - sottolinea il coach di Porto San Giorgio - L'entusiasmo e la correttezza che si respira in questa città sono un esempio per il basket italiano. Trieste ha vinto con merito perchè è stata capace di essere più continua nell'arco dei quaranta minuti. Nel nostro momento migliore ci è mancato un pizzico di determinazione in fase offensiva».Felice per il successo Frank Bartley. «Vittoria importante. Da parte mia e di tutta la squadra una dedica speciale ai nostri tifosi. Questo successo è per loro».

- Le prime avvisaglie si erano già intraviste nel secondo tempo, quando in un paio di azioni pericolose del Trento, Massimo Pavanel si era addirittura girato non guardando l'azione e camminando in senso contrario, totalmente scoraggiato da quanto stava vedendo in campo. Come scrive oggi Antonello Rodio sul quotidiano locale, a fine partita, poi, ha gettato definitivamente la spugna e si è dimesso. «Non sarei mai voluto arrivare a questo - ha esordito Pavanel in sala stampa - ma un conto è cosa fa uno nel passato e un altro è cosa fa nel presente. E nel presente il mio percorso non è stato sostenuto dai risultati, quindi bisogna saper fare un passo indietro. Lo faccio ringraziando di cuore la città, mi dispiace moltissimo e non ci sono aggettivi per raccontare quanto. La squadra deve avere un'altra possibilità, e credo sia giusto non tenere in scacco la società. Continuerò sempre a tifare e urlare forza Unione». Più volte nel corso della stagione, nonostante i risultati deludenti, Pavanel aveva affermato che non avrebbe mai mollato e che avrebbe lottato per portare l'Unione alla salvezza. Ma evidentemente, quando ha visto che la squadra non ne vuole sapere di cambiare marcia, ne ha tratto le conclusioni: «Non abbiamo fatto una partita di quelle come io le preparo e che vorrei vedere da una mia squadra. E quando non vedi gli occhi accesi nei giocatori, significa che non incidi. E io non ho inciso come volevo. Spiegazioni? Non ce ne sono, o meglio ce ne sono tante, ma io avrei dovuto fare qualcosa in più, ci ho messo anima e cuore ma non sono riuscito a farlo». Il tecnico non vuole cercare cause nella confusa situazione societaria dell'ultimo periodo o in altre motivazioni esterne, ma semplicemente prende atto dei risultati, che in effetti parlano di 11 punti in 17 partite: «Io guardo al mio operato, a quello che ho fatto io. Devo avere la forza dell'onestà: il mio operato in qualsiasi altra squadra e città sarebbe stato da esonero. Qui mi è stata data più di qualche possibilità: abbiamo fatto anche delle buone partite, in altre occasioni siamo stati sfortunati, ma il fatto è che non abbiamo mai trovato continuità. In questo momento sono convinto che serve più che mai una scossa». Già, perché anche in questo momento, da super tifoso dell'Unione, Pavanel spera ancora in un futuro migliore per l'alabarda: «Il direttore e la società si sono mossi comunque bene sul mercato, sono arrivati giocatori importanti e altri ne possono arrivare: sono convinto che se hanno la scossa giusta, quella che io non sono riuscito a dare, la Triestina può ancora provare a farcela».