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I suntini sandrini di giovedì 2 febbraio 2023


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GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2023

- Riesplode la basket mania in vista del match che domenica porterà l'Armani Milano sul parquet dell'Allianz Dome. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", per il match contro l'Olimpia, capolista del campionato assieme alla Segafredo Bologna, solo nella prima giornata di prevendita sono già stati staccati 1377 biglietti con la Curva Nord esaurita a quattro giorni dal match. Dato importante che conferma il trend di crescita delle ultime settimane. A questo punto, visto che la campagna "Be Bold" lanciata in vista del girone di ritorno ha portato il numero di abbonamenti oltre quota 2000, appare certo che domenica verrà ritoccato il record di 4273 spettatori registrato nell'ultimo match contro la Ge.Vi Napoli. La prevendita continua oggi e domani dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 e sabato dalle 10 alle 13 (ingresso Vip via Ercole Miani 5/1). Domenica 5 febbraio dalle 15 e fino alla fine del secondo quarto della partita saranno aperte le casse all'esterno del palasport. I biglietti saranno acquistabili anche on line sul circuito Vivaticket. CIAO PACHER Da Trieste a Cremona per continuare da protagonista la sua stagione. AJ Pacher lascia la Pallacanestro Trieste e da domenica prossima, agli ordini di coach Demis Cavina, vestirà la maglia della Vanoli. Separazione annunciata ieri dalla società triestina che ha ufficializzato la cessione: scelta nell'aria dopo l'arrivo in biancorosso di Emanuel Terry. Pacher sostituirà l'infortunato Cannon ed entrerà in un roster competitivo e in una squadra attualmente seconda nel girone verde di serie A2 alle spalle della sola Cantù. «Salutiamo un ragazzo eccellente - il commento del general manager Mario Ghiacci - un giocatore che si è speso completamente per la squadra. Sono certo che AJ farà la felicità di ogni staff con il quale si troverà a lavorare». Parole di apprezzamento alle quali si aggiungono quelle di Marco Legovich. «AJ ha fatto parte dall'inizio del nostro progetto - il saluto del coach triestino - è stato il primo acquisto americano dell'estate e ha accettato immediatamente l'opportunità che gli abbiamo dato. Lo abbiamo voluto a Trieste per le sue caratteristiche tecniche e umane di alto profilo. Quella di oggi è una scelta complessa che abbiamo preso non solo per il bene della squadra ma anche per quello di AJ come uomo e giocatore. Mi sento solo di ringraziarlo, a nome di tutto lo staff, per quello che è stato capace di darci dal punto di vista professionale e personale, mettendo sempre al primo posto il bene della squadra»

- La prima di Augusto Gentilini alla guida della Triestina porta in dote un punto capace di muovere la deficitaria classifica e al tempo stesso interrompe una infinita striscia di sconfitte consecutive in trasferta. Gentilini, quali corde ha potuto toccare in così poche ore dall'incarico affidato con due allenamenti e un mercato evolutosi fino a 20 ore dalla sfida? «È normale che in questi casi il primo approccio è sulla testa, dare più serenità possibile. Ho cercato di dare motivazioni, abbiamo le armi e le munizioni per poter combattere. C'è ancora tempo e abbiamo le qualità morali, fisiche e tecniche per poterlo fare fino alla fine. La Triestina è un patrimonio importante per la città, dobbiamo lottare tutti assieme senza fare calcoli, dobbiamo giocare ogni gara per cercare il massimo risultato». Ha affidato a Gori la fascia di capitano e ha dovuto impostare l'Unione con due centrali inediti. Difficoltà non da poco cui sopperire in questa prima sfida?«Ogni allenatore prova a portare il suo credo, ho provato a far capire che in virtù dei nuovi innesti la situazione poteva essere un po' più sgombra rispetto alle situazioni passate, dopo tante sconfitte anche inconsciamente ci può essere paura dentro i ragazzi, invece dobbiamo stare sereni, credere in se stessi e nei propri compagni. Oggi lo spirito è stato eccellente, nel primo tempo abbiamo avuto padronanza del campo e non era facile visto la squadra che avevamo di fronte. Forse è mancata solo un po' di convinzione ma è normale in questa situazione. Nel complesso dunque sono soddisfatto». Ha i giocatori adatti al suo 4-2-3-1? «Direi di sì ma non bisogna essere integralisti. Io ho la mia idea di calcio e proverò a metterla in pratica, se poi dovessi riscontrare difficoltà sarò il primo a cambiare e sfruttare le caratteristiche del gruppo. Devo ringraziare chi ha giocato e tutto il gruppo perché anche chi non ha giocato era partecipe». Qual è la via da percorrere? «Diventa importante lavorare sui momenti in cui avremo noi la palla, dovremo essere in grado di saperci muovere e trovare gli spazi necessari per fare male agli avversari. Ci serve il lavoro e in queste partite ravvicinate dovremo gestire bene i recuperi, oltre a recepire tutti un credo. Senza tabelle e giocando sempre per il massimo»

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