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8 marzo


assist

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Auguri a tuuuuuutte le donne! :D

Augurissimissimissimi a quelle del forum. :bacini:

Le donne + belle, ce le abbiamo noi! :grin:

...e un salutino a tutte quelle che de 'sta festa no ghe ne pol fregar de meno.....

e ghe ne xè tante.....Stamattina, ghe go' fatto i auguri a tre de lore che me gà confermà che de sta festa no ghe interessa una cippalippa..... :cherobeara:

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Pareria che sia tutta una bufala :rolleyes:

Da qua

8 marzo: la bufala dell’incendio in fabbrica

Per l’ultima volta (ne ho parlato anche qui): la storia dell’incendio nella fabbrica americana che sarebbe avvenuto il giorno 8 marzo 1908, e nel quale sarebbero perite oltre 100 operaie tessili, è una bufala. Una sciocchezza. Una provata falsità. Chiunque faccia riferimento alla fantomatica fabbrica Cotton di New York e al suo altrettanto fantomatico proprietario Mister Johnson narra una vicenda suggestiva e ovviamente drammatica, ma mai avvenuta e priva dei più banali riscontri (vedi anche “La prova” a fondo pagina).

La caratteristica peculiare delle bufale è che sono persistenti e molti ci credono pervicacemente, in modo fideistico e aprioristico, poiché esse fanno leva in primo luogo (come tutte le storie) sulle emozioni. Io stessa ci credevo. Qualche anno fa ebbi una conversazione con un giornalista più anziano che si svolse grossomodo così.

La leggenda

“Che storia questa della festa della donna” dico io. “E’ diventata come San Valentino, e invece dovrebbe essere un momento di riflessione sull’uguaglianza tra gli esseri umani, senza distinzione di sesso. E poi è un anniversario terribile: la giornata è stata scelta per ricordare la morte di tante operaie in America, che lavoravano in condizioni orribili…”

“Per la verità” dice lui “l’8 marzo di tanti anni fa non c’è stato nessun incendio in nessuna fabbrica. E’ una pura leggenda.”

Io mi sentii un po’ scema e non potei non pensare che in errore era lui, e che parlava così perché era maschio e forse anche un po’ maschilista. E invece aveva ragione. Secondo la leggenda, dunque, alcuni giorni prima dell’8 marzo 1908, le operaie di un’industria tessile di New York che si chiamava “Cotton” (che vuol dire “cotone”: un nome inventato anche con poca fantasia) entrarono in sciopero per protestare contro le inumane condizioni di lavoro alle quali erano sottoposte. Lo sciopero proseguì per giorni finché, l’8 marzo, il proprietario della fabbrica, che si chiamava Johnson (anche qui, spreco di fantasia) chiuse le operaie all’interno bloccando tutte le uscite. Lo stabilimento fu devastato da un incendio e le operaie prigioniere fecero una fine terrificante. Secondo una versione della storia che rasenta il ridicolo e risuona di antiche cacce alle streghe, sarebbe stato lo stesso Johnson ad appiccare il fuoco alla propria fabbrica.

La verità

Un grave incidente in una fabbrica tessile ebbe luogo a New York il 25 marzo 1911, tre anni e alcuni giorni dopo. E questo disastro ha poco a che fare con l’emancipazione femminile e soprattutto non ha niente a che fare con la giornata della donna. Su questa pagina dal sito de L’Unità c’è addirittura un video che riproduce una serie di impressionanti immagini d’epoca e in didascalia riporta la solita favola della fabbrica Cotton. Si tratta di un errore. Come potete facilmente verificare voi stessi, le foto documentano l’incendio della Triangle Waist Company (o Triangle Factory) del 25 marzo 1911 (vedi in particolare questa pagina).

I morti nel disastro furono 146, uomini e donne, tutti lavoratori immigrati, in prevalenza italiani ed ebrei di provenienza europea. Morirono perché scoppiò un incendio, le uscite principali della fabbrica erano chiuse, e non c’erano uscite di sicurezza.

L’incendio della fabbrica Triangle in America non costituisce affatto un simbolo della parità negata tra i sessi. Viene invece additato come tragico esempio di quel che può accadere quando l’industrializzazione non conosce regole e limiti. Due anni prima, in effetti, i lavoratori della Triangle erano entrati in sciopero: i proprietari della fabbrica approfittavano della vulnerabilità degli immigrati forzandoli a lavorare in condizioni di sicurezza precarie. Curiosamente per una città che demolisce i propri palazzi come fossero castelli di sabbia, e li ricostruisce in tempi record, l’edificio della fabbrica Triangle è ancora in piedi, dalle parti di Washington Square Park.

La prova

Se avete in programma un viaggio nella Grande Mela, vi consiglio di visitare il Museum of the City of New York che si trova nell’Upper East Side, al numero 1220 di Fifth Avenue. In una sezione sono ricordati tutti gli incendi che purtroppo devastarono la città: quello della fabbrica Triangle nel 1911, quello del 1876 (in un teatro di Brooklyn, che causò 300 morti), quello del 1835 (il Great Fire, che distrusse 700 edifici) e quello, ancora precedente, del 1776 (che lasciò migliaia di persone senza casa). Della fabbrica Cotton del 1908 non c’è traccia.

Modificato da Stefano79
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