LELA Inviato 5 Giugno 2009 Segnala Condividi Inviato 5 Giugno 2009 (modificato) io ho già partecipato a due concorsi.. uno mi hanno fatto una proposta di pubblicazione.. ma chiaramente la casa editrice chiede di comprare 100 copie e ti danno 50 in regalo.. però poi che me ne faccio di 150 copie???? :S oltre che non ho ancora chiesto il preventivo e non so ancora quanto mi verrebbe a costarein un altro concorso invece mi hanno permesso di pubblicare una mia poesia Maschera e tra poco dovrebbe arrivarmi il libro dove è stata pubblicata Carissima Molly, innanzitutto mi scuso per non aver risposto prima al tuo post ma, stranamente, non mi è stato notificato alcunché da quest'angolino di paradiso. Per quanto riguarda il Concorso cui vi ho accennato ti invio l'indirizo e-mail dove potrai trovare tutte le informazioni che desideri: - nuoviautori@editricenuoviautori.it - prova a darci un'occhiata (questo vale anche per Renè, naturalmente), io comunque aspetto speranzosa di leggere ancora qualcosa di tuo: ti assicuro che se pubblicherai un libro mi affretterò a comperarlo, anche se metti qualcosa di tuo sul forum. Ora inserisco ancora qualcuno dei miei "pensieri". NONNA Nonna, ti ricordi? Eri seduta a terra con le gambe tese, la schiena poggiata al bordo del lettone e, su quelle tue magre gambe Giorgio giocava al marinaio, mentre io -seduta sul lettone- scioglievo la tua crocchia di lunghi capelli bianchi giocando alla pettinatrice! Nonna, ti ricordi? Quando per tenerci tranquilli in un giorno di pioggia, con gran pazienza rimanevi a guardarci mentre riempivamo le bottiglie giocando all'oste e, senza mai alzare la voce, quando l'acqua finiva a terra l'asciugavi! Nonna ti ricordi? Quando per farci mangiare un piatto di riso sparpagliavi tutta la pietanza in giro al piatto e, con la forchetta girandoci attorno, dicevi che c'era Giorgio che andava in bicicletta: ed ecco, un boccone finiva nella sua boccuccia; mentre Lela faceva una torta: ed ecco, un boccone finiva nella mia bocca di bimba! Nonna ti ricordi? ....................... Quanti ricordi sono scomparsi, ma Tu no, Nonna!!! Ritorno, Graziella. Modificato 5 Giugno 2009 da Graziella Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
LELA Inviato 5 Giugno 2009 Segnala Condividi Inviato 5 Giugno 2009 "El Falisca" è un caro amico del forum, una nobile persona di buon cuore, un mulon anca lui de Gretta e dintorni, allegrissimo, solarissimo e scherzoso.. insieme siamo due avvistatori di Fapabrù, tipico uccello ibrido di tante specie animali, che nidifica sulla cima delle antenne di Monteradio, sulla cima del Faro della Vittoria e sul tetto della chiesa di via Carmelitani!! Buon pomeriggio Renè, tra le altre cose hai citato "li tetto della chiesa di via Carmelitani" facendo ciò hai fatto rinascere altri miei ricordi: io, in via dei Carmelitani Scalzi, ho lavorato quand'ero ragazzina e frequentavo seralmente le superiori: ho lavorato prima nella "lavanderia a secco" che si trovava in alto e che non so se neppure esista più, poi al bar che era situato più in basso - diciamo vicino alla chiesa - e nemmeno quello so se esite ancora. E qua sono in O.T. io, per cui chiedo venia. Sì, io disegno pure, ovviamente ad un livello puramente autodidatta.. un mio piccolo disegno, a colori pastello è quello con la ragazzina (realmente esistente) che vedete addormentata sotto il Faro di notte, nel riquadro sempre presente nella mia firma. Essa è pure la copertina di un mio cd, che sarà pronto prossimamente, anche questo "home made" poiché son "cantautore", sempre e solo per puro piacere personale, anche se ho avuto la possibilità di esibirmi, in maniera semiprofessionale, in bellissime e speciali occasioni.. come ad esempio nel 2000 a Natale nella foresteria del Collegio del Mondo Unito di Duino, dove eseguì un bel pezzo gospel dal vivo, accompagnato dal coro del collegio stesso, di fronte ad una regina (non mi ricordo se era Rania di Giordania.. chiedo venia, ma al Collegio all'epoca facemmo un mucchio di esibizioni e non mi ricordo tutto.. mi pare fosse lei). A quanto leggo sei un artista proprio a "tutto tondo", io non ti ho sentito cantare, ma essendo tu un cantautore, se con ciò indichi anche il testo, sono sicura che saranno state canzoni bellissime come le tue poesie. Il disegno è una grandissima passionaccia che mi accompagna fin da piccino, non riesco a star più di due giorni senza buttar qualcosa sul foglio con una matita o con il pennino di china. E si vede continua ti prego e, ogni tanto, fammi vedere ancora qualche tuo disegno, non so se c'è un angolino pure per quello, ma se non c'è o lo puoi inserire, oppure metterlo quì sotto qualche tua poesia: oltretutto quelli a matita e/o a china sono i miei preferiti perchè in essi si vede l'animo di chi li fa tanto quanto che nella poesia. Per ritornare alla musica classica, sono un fissato di Johann Strauss e la sua composizione che adoro di più è la dolcissima "Annen Polka". Di Johann Strauss, debbo ammettere la mia ignoranza, difatti conosco solo i suoi famosi walzer che adoro, e non credo proprio che la composizione che nomini faccia parte di uno di essi. Piuttosto, hai mai ascoltato il Trio di Trieste" - violino, violoncello e pianoforte - nelle loro esecuzioni di Mozart, Beethoven, Clementi, Schubert e Brahms? A me piacciono molto. Tornando all'argomento principe del topic, la poesia, anche per non sfociare in .. ammetto di conoscere di fama Grisancich, ma di non aver mai letto nulla di lui. Mi rifarò presto, andando a cercarmi qualcosa di suo! Sino a che non lo fai, provo ad inserire qualcosa di suo, così ti puoi fae un'idea di come scrive: Co'l fio el vien 'vanti vestido a l'antica co'l sacheto che indosso ghe pica el fa pena vardarlo de schena el xe scarmo la vose ghe trema "oramai che no' xe più la mama bisognassi svodar quei armeri" prima ancora de meterse in tola cussì el parla co'l fio co' la gnora co'l cafè el se meti premura el se sburta la cicara in fora i se alza lù el fio e la gnora i par squasi 'na vera familia "desso vado go tropo bevesto" el fa finta no'l disi per vero e per rider co'l xe sula porta el fa 'l gesto che la testa ghe gira. (Claudio Grisancich) Per quanto concerne il concorso, se guardi il post che ho inviato a Molly, vedrai che ho inserito l'indirizzo e-mail dela casa editrice e lì puoi trovare tutte le informazioni che cerchi. Ciau, sempre con tanta simpatia, Graziella. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
LELA Inviato 5 Giugno 2009 Segnala Condividi Inviato 5 Giugno 2009 In uno dei miei "pensieri" ho scritto qualcosa di simile ad un'altra poesia di Claudio Grisancich che intendo proporvi, ma vi assicuro che non l'avevo ancora letta! Questa sua poesia ha un titolo un po' strano che io non sono riuscita ad abbinare alla poesia stessa, forse uno di voi due, Molly e/o Renè, riuscirà a farlo e, spero, me ne farà partecipe. a Po Chu-i (772/846 d.C.) El ga a casa un suo posto do' che'l varda oltra i vetri. A quei che passa in strada la bora se ghe intòrcola dispetosa tra i pìe. Per la su' picia fia de su' fio un mandarìn el spela che la camera tuta la profuma. Ma 'n cruzzio vien a ponzer el giorno che va zo. Xe là impicà de fora un lume disperà che 'gni momento el par ch'el se distudi. "Son mi, son mi la luse de quel lume" Che pecà che'l fa, che dolor che'l dà d'impronta* su 'l xe in pìe con quel zigo che drento brusa per doverlo tàser lassando 'ndar el piat, el mandarìn spelà e tuti i tchetini de scorza par tera. *all'improvviso (Claudio Grisancich) Le poesie di questo autore, come ho già detto, mi piacciono moltissimo, mi piace il loro contenuto e le espressioni che adopera. Un unico "rimprovero" mi sentirei di fargli: l'uso del dialetto triestino che non è per nulla "puro". Innanzitutto usa le doppie: cosa che nel nostro dialetto non si fa, difatti esiste un modo anche per distinguere la "s" dolce ed è quello di un carattere speciale, cioè la "s" con una spece di virgoletta sotto girata verso sinistra (in Word si trova) e così si può distinguere "casa" (abitazione) e "casa" (cassa). Un'altra imperfezione dialettale mi disturba, ed è il fatto - lo potrete notare anche in questa poesia - che una volta usa una forma dialettale e una volta l'altra - vedi: "Per la sua picia" e "tuti i tochetini de scorza par tera"; io, in questo caso avrei usato preferibilmente la parola "partera" tutt'attaccata piuttosto che "par tera", che mi sembra una dissonanza con una strofa pecedente; e, ultima cosa, fa poco uso degli accenti, che nel dialetto triestino sono molto presenti. Non intendo assolutamente fare la "critica", ma amo così tanto il nostro dialetto, che certe cose mi disturbano Scusatemi la disgressione e, naturalmente, chiedo scusa anche al poeta: quanto appena scritto è solamente una mia personale impressione. Ciao, penso di ritornare ancora una volta con un altro dei miei "pensieri". Graziella. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
LELA Inviato 5 Giugno 2009 Segnala Condividi Inviato 5 Giugno 2009 Eccomi qua nuovamente: COS'TE BAZILI Zà, cos'te bazili, xe facile de dir, ma provilo a far! Te va mal qualcosa? Manda a ramengo tuto e no state a disperar! "Viva là e po' bon, xe questo el moto triestin" canta la canzon, ma xe par bon cusì? Fin che se trata de schei lasemoli pur 'ndar, ma co i te toca "drento" cosa te ghe de far? El ben par mi xe tuto e alora 'ndemo a scavar, scavar in te l'anima e là xe poco de far: o te se meti a pianzer, o te se meti a urlar!!! Graziella. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
molly Inviato 5 Giugno 2009 Segnala Condividi Inviato 5 Giugno 2009 non ho idea di cosa significhi il titolo :S Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
LELA Inviato 5 Giugno 2009 Segnala Condividi Inviato 5 Giugno 2009 non ho idea di cosa significhi il titolo :S Buonasera e bentrovata carissima Molly, ho visto che nemmeno tu riesci ad abbinare il titolo alla poesia e/o viceversa; vediamo se lo sa Renè o qualsiasi altro utente che frequenti questo topic! Ricordati Molly, che attendo con impazienza di leggere ancora qualcosa di tuo! Ciao, sempre con tantissima simpatia, Graziella. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 10 Agosto 2009 Autore Segnala Condividi Inviato 10 Agosto 2009 in straritardo rispondo anca qui.. no xè un titolo de una poesia quel più sora, ma el nome de un poeta cinese, tra l'altro conossudissimo in Cina ma de noi oviamente sconossudo ai più (come per esempio a Pechin la gran parte no i saverà sicuramente chi che xè Carducci). Tra parentesi vien indicado l'anno de nassita e de muerte! Un saludon e a prestisimo anca qui.. feve vanti tuti che volemo legerve ancora !!!!!!! Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 12 Settembre 2009 Autore Segnala Condividi Inviato 12 Settembre 2009 "Autunno assai tristemente triste" E' arrivato l'autunno cadon per terra le foglie e nessuno le raccoglie... Amen ****************************** **************************************** Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
LELA Inviato 12 Settembre 2009 Segnala Condividi Inviato 12 Settembre 2009 "Autunno assai tristemente triste"E' arrivato l'autunno cadon per terra le foglie e nessuno le raccoglie... Amen Ben leto Renè, ma parchè te disi cusì? Cosa a Trieste xe zà rivà l'autuno co' nove zorni de antizipo? Ciau, con tantisima simpatia, Graziella. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 2 Novembre 2009 Autore Segnala Condividi Inviato 2 Novembre 2009 (modificato) Lo scritta adesso in questi istanti, buttandola giù dall'anima così come veniva Tra nuvole chiare Tra nuvole chiare e nuvole nere vedo due aurore assai poco sincere Tra due cassettini due pupazzini e tre porcospini sopra i ripiani Tra un mese d'inverno in mezzo all'inferno scelgo il contorno di un solo giorno Tra piccoli amori e sensibili umori cerco da ieri assai tanti tepori Tra venti depressi fra i tristi cipressi sento i trapassi nei sottopassi Tra due ragnatele sopra le mele vedo un po' male i riflessi del sole Tra tante persone mi sento un cafone mangiando buon pane sputando carbone Tra le distanze sento sentenze fuggendo le istanze e le maldicenze Tra nuvole chiare e nuvole scure vedo un chiarore arriva l'amore? René Modificato 2 Novembre 2009 da Renè Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 11 Novembre 2009 Autore Segnala Condividi Inviato 11 Novembre 2009 (modificato) Un mio testo che molto poeticamente sottolinea una notte d'amore finita in bianco.. il tema dell'impotenza maschile sottolineato da un gioco semantico, apparentemente e volutamente confuso ma che alla fine diviene chiarificatore. "L'amore è tutto un mix" L'amore è tutto un mix che fa sì che sì sì sì... ma poi alla fine solo un Sìììì SI'? SI' SI'! Mah beh boh bah bu baubi Bauli Bobi Bazlen Bubu Babbo Natale Natalino Otto 8 8 mani manicure manigolde mani dorate mani che passan di mano di mano in mano dal momento che Manhattan mannaggia maneggia al maneggio di Maniggia e Caniggia e di Isa Barzizza con la zizza di fuori mentre la mano di un nano corre sul corrimano del manometro manomesso da mani ignote di maneschi manovalanti motomuniti e ammattiti se ammanettati e monopolizzati da mono stereo a palla dentro la cameretta della cameriera della camerata di Camerino con Calimero che beve un amaro nero tutto fiero come fosse Piero col suo destriero al galoppo contro un pioppo con un vigile che appioppa multe ed un muratore che spalma sul muro molta malta e in tutto questo l'amore è compromesso il piacere è sottomesso la passione è un contrabbasso ormai giacente, cadente quasi morente al sottopasso andando per forza in bianco bianco e stanco Natal senza fremiti né gemiti né raptus isterici o patemi patetici e idilliaci che fregatura!!!! René Modificato 11 Novembre 2009 da Renè Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 4 Dicembre 2009 Autore Segnala Condividi Inviato 4 Dicembre 2009 Canottiere parlanti Canottiere parlanti misture tracotanti di afrori nauseanti da affaticate ascelle come anziane ancelle mai pulite e belle. Cotoni impregnati ondeggianti e ripugnanti colorano giornate di barbuti panciuti tra divani d'olio unti patatine e telecomandi zozzi René ********************************** ********************************************** Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 18 Marzo 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 18 Marzo 2010 Il tuono dell'anima Io sono un tuono quasi sempre poco buono spazzo via foglie ed indugi con scirocchi per segugi Io giungo tuonando i mari s'inaspriscono annaspando arrotolandosi distorti e spettinandosi contorti Io sono la rabbia di un orgoglio stanco e malcelato nell'oscura broda bigia di un'anima di ghisa Io sono quel che sono spazzando via l'indifferenza dai volti da me amati con pochi sguardi muti René Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 1 Maggio 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 1 Maggio 2010 Mi sono dimenticato di qualcosa Mi sono dimenticato di qualcosa! Qualcosa di indefinito e irraggiungibile.. disperso nello spazio di un'ora svuotata da antichi orologi a cucù, ma comunque chiaro ad un primo sguardo come la coscienza riveduta in uno specchio di pomeriggio. Mi sono dimenticato del profumo delle foglie primaverili e di quei tempi in cui bastava dare un calcio ad un pallone per ravvivare una domenica. Mi sono dimenticato dei sorrisi circostanti. Segnali di vita che colorano giornate metropolitane costruite sulla fretta giornaliera di un mondo fin troppo moderno, ma poco scaltro e vivace veramente. Mi sono dimenticato di come si può nuotare all'incontrario, librandosi nei cieli d'agosto sopra vacanze tipicamente italiane e le fronde degli alberi di mele nelle periferie e negli angoli nascosti degli antichi ed umidi sobborghi di Gretta. Mi sono dimenticato di correre dietro a certe farfalle, vestite alla moda nelle piazze e nei bar, ostentando bellezze solo esteriori, ma svuotate interamente dalla vera ricchezza di fascino e di quel talento per assaporare la vita, assieme ad un cappuccino fumante con schiuma. Mi sono dimenticato di accarezzare con le parole una timida malinconia, sfuggente e decadente al tempo stesso, tra uragani scomposti ed indisposti di inutili parolai e saggezze di circostanza. Mi sono dimenticato di creare nuovi sogni in punta di matita. Sottili e malcelati tratteggi, non sempre tecnicamente stabili, seguendo solo la mano mossa più dal cuore che dagli stimoli dei neuroni. Mi sono dimenticato di come si parla quel triestino vero, non bastardato da terminologie moderne e grammaticalmente vaghe. Un triestino vero e puro che non sento più dai tempi in cui mio nonno mi portava nel cuore di una città che non si rassegna ancora a buttar via la sua grande storia come fosse carta straccia, per conformarsi al piattume del pensare comune, in un mondo che è riuscito a globalizzare anche i battiti del cuore! Mi sono dimenticato persino di essere morto un tempo, quando i mulini a vento si muovevano sulle stesse cose, le stesse confusioni che come un vento di scirocco scuotevano i miei pensieri d'amore, ansiosi di respirare ancora sulle tue labbra. Mi sono dimenticato di guardarti negli occhi mentre ti parlo di me, cercando con una conversazione di un minuto di risolvere una vita, spesa a frammentare ricordi su ricordi, cercando in te la fiducia per viverne degli altri ancora più belli e significativi! René Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 17 Maggio 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 17 Maggio 2010 Una mela di carta Una mela di carta per me per favore.. Una mela di carta è tutto quel che voglio assaggiare, ora che il frutto più bello è stato ormai consunto da un tempo sbagliato, il tempo delle mie riluttanze e decisioni sbagliate condizionate dalla fretta d'amare. Una mela di carta raccolta al tramonto dalla strada grigia e asfaltata, nella penombra di un viale desolato quando anche il sole con una smorfia di disprezzo mi lascia solo a vagare senza meta fino alle 8 della sera. Una mela di carta costruita con le mani ruvide da un albero di ferro arrugginito e stanco, quando le sue foglie di gommapiuma cadono sopra pozzanghere colorate col carboncino dai temporali, mentre a nordest soffia una bora scura che porta con sé i lamenti dell'Europa. Una mela di carta per tutti i miei errori di gioventù non più rimediabili con un sorriso ed una timida scusa d'occasione, quando nell'ora dell'emozione non riesco mai ad essere puntuale all'appuntamento. Una mela di carta inumidita da un pianto interiore, nascosto con cura agli occhi della gente sotto una pioggia intermittente e fredda, gelida come il cuore di una strega autunnale. Datemi per favore una mela di carta da addentare furiosamente quando la rabbia partorita dallo sbaglio mi divorerà i sensi come un cannibale affamato d'anime che vaga in caccia nella foresta delle altrui solitudini, fino a farle consumare in un'inedia di inutili parole al vento, contornate di rimpianto. René Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 15 Agosto 2010 Autore Segnala Condividi Inviato 15 Agosto 2010 (modificato) Sto componendo una canzone goliardica (per poi canticchiarla ed inserirla su youtube, come una dele tante "morbinate").. per ora ho abbozzato solo questi quattro versi stralunati, ma vi terrò aggiornati. Grossi pesci rossi da far subito lessi senza farci fessi con quelle bimbe russe ******************************* ********************************************** P.s.: ?"Subito", diventa "subìto" (alla Stanlio & Ollio) per questioni di metrica. René Modificato 15 Agosto 2010 da Renè Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Renè Inviato 26 Gennaio 2011 Autore Segnala Condividi Inviato 26 Gennaio 2011 (modificato) Dopo tanto tempo, go scrito n'altro componimento, con disegno.. SOLO UN ATTIMO La luce dentro i tuoi occhi chiari da farfalla ed il vento magnetico imprigionato nei tuoi capelli... Un attimo eterno di vita imprigionato per sempre nei ricordi più belli di un tempo futuro! Sopra le nostre felicità disincantate un cielo troppo sereno, destinato a rabbuiarsi... Non è bello ciò, ma ci è rimasto un po' di tempo per poter giocare ancora con il creato. Tu mi vedi, adesso mentre disteso sull'erba inizio ad abbracciare il caldo sole di giugno stringendolo forte nei miei pensieri. Adesso, non sappiamo cosa sia mai la paura di un mondo incatenato a se stesso, ed alle sue continue e violente follie... Adesso, noi sorvoliamo tutto come la brezza estiva. L'estate ci parla, portandoci gioie comuni di altre nazioni. Inconsueti sorrisi si disperdono tra i tuoi capelli ed il prato... Se tu non fossi qui, apparirebbe scontata anche la sottile impertinenza di un nuovo fiore! Ma adesso, non sei più qui. Adesso c'è solo il vento, perso a discutere con quel ragazzino biondo che gioca a palla con l'immensità circostante... Tutto ora è più chiaro, anche se attorno c'è nebbia. Ragazzino, tu mi vedi, adesso mentre dall'alto di una torre d'avorio arrugginita provo ad abbracciare la fine di giugno stringendo disilluso tutto quello che pulsa troppo forte per essere ascoltato ancora. L'estate fuggiasca si porta via il resto lasciandomi solo un pugno d'erba secca, tra la morte dei colori e delle dolci discussioni... Su un sentiero asfaltato da castagne odorose, cammino sincero, cercando quel vento... il vento di un tempo destinato all'oblio di un cristallino rimestare del tempo stesso. René 2011 Modificato 16 Febbraio 2011 da Renè Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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